PORNOSPOT

Seconda piccola riflessione su simboli e dettagli. Sara, italiana che vive a Londra, mi manda una mail segnalandomi uno spot apparentemente destinato a reclamizzare una nota bibita e che, giocoforza, è stato censurato ma è disponibile su YouTube (qui).
Quasi ci si crede, dopo le perle di cui abbiamo memoria, vero? Ma lo spot è un falso e si deve alla mente di alcuni creativi tedeschi (qui trovate un sondaggio che valuta la disponibilità a consumare la bibita dopo aver visto il fake). I quali dichiarano di aver scherzato, sostanzialmente. Per meglio dire, sostengono di aver tentato un “esperimento sociale” per capire quanti avrebbero scambiato il video per vero.
Ma leggete i commenti italiani su YouTube:danno da pensare.
Tanto per chiarire ulteriormente: io credo che questi fenomeni non siano giochini da frequentatori di Internet: la realtà, come sosteneva fieramente Matteo Orfini a Pesaro, sarà anche altrove. Però.

7 pensieri su “PORNOSPOT

  1. Rimanendo nel genere provocazioni (probabilmente ne ha già parlato), mia moglie mi ha fatto notare una pubblicità di SKY con tante donne che si agitano goffamente in un gineceo triste e grigio. Ad esempio cercano la strada giusta in auto, piangono nel parlatorio di un carcere, si mettono le gocce di collirio. Di sottofondo si sente Rita Pavone che canta “La partita di pallone”.
    Si noti che tutta la loro realtà è senza vetri. Dove sono finiti i vetri?
    I vetri li rompono quei simpatici ragazzoni degli uomini. Loro invece vivono in un allegro androceo a colori fatto di birre, frittatone e rutto libero. I vetri si rompono quando loro esultano per il calcio in Full HD.
    un saluto
    claudio gatti

  2. Per capire in che mondo siamo capitati basta un piccolo aneddoto.
    Ricordate il gruppo leghista “tortura un clandestino, e’ legittima difesa” a cui sembra avesse aderito anche Cota?
    Bene, un vignettista, Biani, ha fatto outing, ha riconosciuto in quel simbolo una sua opera, facente parte di manifesti elettorali taroccati e risalenti ad alcune elezioni fa.
    Voleva essere grottesco e assurdo, certo. Ha continuato, come tante cose, a girare per la rete.
    Ora un leghista l’ha visto per caso e trovato carino, tanto da fondarvi il gruppo.
    Ecco. e questa pubblicità? Sospetto prove generali, tentativi, sondaggi. Non esiste niente di tanto turpe, offensivo, avvilente, che in futuro non possa essere sdoganato e considerato normale.
    Gia’ in questo caso il sapere di pubblicita’ censurata dai perbenisti, se ci sentiamo “libertari”, ci pone in uno stato d’animo piu’ benevolo, o comunque con le difese abbassate, rispetto a come saremmo se ci trovassimo davanti quello spot normalmente trasmesso.
    Almeno, per me e’ successo cosi’. L’ho visto, mi sono sentita perplessa e niente di piu’.
    Ora, facendomi l’esame di coscienza, mi chiedo: ci stiamo davvero assuefando a tutto?

  3. Quando ero ragazzina alle medie – e si parla di esattamente 30 anni fa – uno dei giochi preferiti dei maschi miei compagni di classe era placcare le femmine da dietro per palparci il culo e le tette. Trattandosi di scuola sperimentale di sinistra, discussione in classe con la prof. di lettere. Giustificazione: ehh ma noi giochiamo, e che palle, vi offendete per niente, che male c’è a giocare un po’… Il frame era esattamente lo stesso: se non capisci l’ironia sei bigotta moralista e probabilmente anche racchia quindi invidiosa. A me questo spot così “divertente” mi fa incazzare di brutto: e se lo dico non sono moralista. Sono una donna incazzata e umiliata.
    paola

  4. boh, magari son davvero troppo giovane, ma a parte i deficienti che scrivono “questo sì che è un cumshot” sinceramente mi è sembrata una pubblicità (vera o falsa che sia) divertente!

  5. @ sil: divertente certo ma allo stesso modo anche fin troppo esplicita e diseducativa. Cioè, per risultare divertenti bisogna per forza essere così espliciti? Mah. Tra le altre cose (ma sul genere), su internet passa in questi giorni un filmato tratto dalla sit-com della Marcuzzi, Marcuzzi che è alle prese con un wurstel piuttosto caldo… Che dire: anche in questo caso tutto molto divertente, no?

  6. …la provocazione non mi sembra riuscita, ma questa pubblicità non la trovo per nulla volgare. Trovo molto più oscene e mortificanti le allusioni sessuali negli spot, in questo spot di allusivo c’è ben poco.

  7. @Saint Just
    Lo spot-tester mostra un’allusione sessuale, visto che gli schizzi sono di schiuma di birra e non di sperma. Quindi non capisco come tu faccia a non trovarla volgare quanto e più delle altre allusioni che ci propinano nelle vere pubblicità. Persino il De Mauro chiarisce che volgare significa “chiaro, esplicito, sguaiato, grossolano”.
    Forse pensi che le altre (e propinateci quotidianamente) allusioni pubblicitarie siano perverse, mortificanti, “disturbanti”, ingiuste, schifose, approfittatrici…? Per quanto infide, rimangono meno volgari di questo finto porno. E trovo meno volgare un uomo che riconosce (o apprezza, anche) un’allusione sessuale implicita di uno che gioisce per un’allusione sessuale esplicita. Sempre parlando di spot, di sentire pubblico, di commercio esibito aggratis ovunque (e sempre più sessista).

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