PRINCIPESSE DEL GHIACCIO

Mi scrive un ragazzo, e la sua mail è davvero bella. Per ora – in attesa di autorizzazione- ometto il nome, ma il contenuto merita davvero la divulgazione.
“Sono un ragazzo di diciotto anni e scrivo dalla provincia di Bolzano.
Ho iniziato a leggere il suo libro “Ancora dalla parte delle bambine” perchè le mie amiche mi assillavano dicendo che dovevo assolutamente leggerlo. E così ho fatto. La scorrevolezza della prosa mi ha portato a divorarmelo in una notte. E lo ho apprezzato molto,sia come contenuti che come lettura.
Ma la mattina seguente, quando mi sono alzato per andare a scuola, il mondo mi è sembrato diverso. Ho fatto caso ad ogni singola cosa, ad ogni parola che veniva proferita dalle labbra delle ragazze e ragazzi della mia età e anche più piccoli. La “dreams factory ” ha fatto nuovamente colpo, ha lobotomizzato la società, è stata strumento del marketing e il marketing a sua volta è stato suo mezzo. Oltre ai discorsi agli atteggiamente e ai modi di vestire che mi sono apparsi sotto una nuova luce ,dopo aver letto il suo saggio, mi è capitato di vedere un film su Disney channel. Ed è proprio di questo che mi piacerebbe parlare con lei.
Il film in questione si chiama “Ice princess” , io non so se lei l’ha mai visto: se non lo ha fatto potrà vederlo da you tube.
Il titolo non è nulla di nuovo, anzi è molto caratteristico ,perchè nei film per giovanissime la parola “princess”  o “pretty” non può mancare.
L’ambientazione è quella del New England, la protagonista è una ragazza della mia età che insieme alla madre non ha fatto altro che sognare “Harvard”. La giovane è una geniale studentessa con la passione per la fisica. Un giorno il professore le affida il compito di condurre una ricerca di fisica da presentare per ricevere una borsa di studio per Harvard. La fanciulla,che ha la passione per il pattinaggio artistico su ghiaccio , intuisce che alla base dello sport (come in ogni cosa di questo mondo) agiscono delle specifiche leggi fisiche, quelle dell’aerodinamica. Così incomincia a voler studiare il movimento delle pattinatrici e nel farlo ci mette tantissima passione che finisce per coinvolgerla e portarla a diventare una bravissima pattinatrice,rifiutando la borsa di studio e l’università. Questo è il riassunto del film.
Ma c’è di più sotto questa trama. Ci sono singole brasi studiate benissimo, basta fare caso ad ogni aggettivo “aggraziata,carina,dolce,delicata,bella,brava,onesta,gentile” che domina in ogni scena del film. Certamente la grazia è importantissima nel pattinaggio artistico, io stesso lo pratico dall’età di 8 anni. Ma questo film è l’apoteosi dei filmetti for teens che inducono a puntare solo sull’apparenza etc. Una cosa importante è il ruolo che ha la madre della protagonista in questo film. Lei infatti è una grandissima femminista , una professoressa di liceo che viene rappresentata come la donna dall’adolescenza segnata dall’essere poco apprezzata e bruttina. La donna fallita.
Ovviamente il film pullula di buoni sentimenti anti-bullismo, e pro onestà. Ma sono solo una facciata”.

3 pensieri su “PRINCIPESSE DEL GHIACCIO

  1. questo post è estremamente consolante e incoraggiante… ciò che si semina si raccoglie e si moltiplica, non bisogna smettere di seminare

  2. Bene. Inutili tutti gli altri mezzi, l’unico antidoto possibile contro questa cancrizzante stereotipizzazione di genere è, a mio avviso, il risveglio delle coscienze, una a una, in tutti i luoghi possibili e con tutti i mezzi possibili, un lungo faticoso proselitismo. Ci sono molte persone che non si accorgono della quantità di stereotipi cui sono sottoposte, come i pesci non si accorgono dell’acqua, ma che hanno quantità di indignazione appena sottopelle, che basta risvegliare con parole acconce.
    Io stesso ho visto quanto possa cambiare l’approccio verso fenomeni mediatici che sino a allora si erano vissuti come “normali”, solo accendendo una piccola fiammella di senso critico, nel corso di un piccolo laboratorio alla Bicocca, nel quale ho proposto come esercizio agli studenti una pur primitiva analisi della rappresentazione del “femminile” nei telegiornali.
    In questo senso, la tua opera è davvero civile e meritoria.

  3. Concordo assolutamente con Terzilla.
    Oltretutto la parte migliore della mail dice: “perché le mie amiche mi assillavano”.
    Certo siamo dalle parti di David contro Golia, e sappiamo che la Bibbia fondamentalmente era un libro ottimista.
    Ma penso che gli apostoli siano in crescita. Dobbiamo solo raggiungere il punto di non-ritorno.
    Perché su un punto più degli altri ha ragione il nostro pattinatore. Dopo aver letto e visto certe cose, se dentro un po’ di humus ce l’hai, diventa impossibile non accorgersi di quanto hai scritto nel libro.

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