Segnalazioni in numero di due, assai diverse l’una dall’altra.
La prima è letteraria: su Repubblica di oggi, solo su carta, un estratto di Altai, di Wu Ming. Ovvero, il “seguito” di Q. Qualche assaggio del medesimo a Officina Italia, che inizia oggi.
La seconda è, ahimé, pubblicitaria: mi si dice che gli ads dei latticini russi stanno riscuotendo grande successo in rete. Ecco.
Boh, a me questa pubblicità non fa venire voglia di bere latte, vista l’associazione che richiama alla mente. Il target sono forse i maschi a cui piace bere sperma? Se così fosse, per un Paese omofobo come la Russia, dove la polizia carica selvaggiamente i Gay Pride, sarebbe pure una campagna coraggiosa e significativa, ma… boh.
Io però aho restringerei il campo all’italico suolo pubblicitario. Per una scelta politica.
La pubblictà sovietica mi pare potentemente di ispirazione pornaccesca – o mi disturba meno di altre. Ho scoperto che quelle su cui sono arcisicura di potermi incazzare sono le pubblicità in cui si vedono maschi e femmine in una interazione che rimanda alla subalternità. Questa qui è passibile di molte interpretazioni e letture, le stesse che dividono le donne a proposito del porno appunto.
E comunque dico, stringiamo l’obbiettivo sull’italia. E su ciò che arriva massicciamente in Italia, che le occasioni non mancano e la polemica è più efficace.
Non voglio fare il bastian contrario, ma a quanto mi risulta, queste fortografie non fanno parte di nessuna campagna pubblicitaria. E’ semplicemente un lavoro fotografico di Alena Nikifirova, forse un po’ troppo “photoshoppato” (un’occhiata alle pupille delle modelle tutte immense…), magari discutibile o interpretabile.
Tra l’altro queste fotografie http://alenanikiforova.com/photos010.htm a me sono piaciute molto e lei è indubbiamente brava.
Blackjack.
Io ci leggo: “bevi il mio latte e farai bukkake strepitosi con queste manze da paura (ma così graziose e innocenti…)”.
stanno riprogrammando l’erotismo.Ho una smodata voglia di trifoglio
Biondillo, queste fotografie non fanno parte di alcuna campagna pubblicitaria. Sono solo fotografie (la serie si chiama “Telki” e non so cosa significhi in russo, deve essere un’espressione dialettale; chiederò) che sono state riprese su internet da alcuni blog che si occupano di fotografia e, per errore ritengo, spacciate per una campagna pubblicitaria (senza alcun marchio fra l’altro, un po’ strana come campagna pubblicitaria).
Tra l’altro non mi ricordo, vado a memoria e quindi potrei sbagliare, di nessuna campagna pubblicitaria legata al latte in Russia e paesi limitrofi, e ci vado da qualche decennio e abbastanza spesso. L’ultima volta il mese scorso.
Alena sperimenta spesso con i materiali (le fotografie delle modelle immerse nell’acqua colorata, che citavo nel link del commento precedente, sono bellissime), ed è una brava fotografa di moda, oltre che una donna bella e intelligente. Se poi, qualcuno, trasforma queste fotografie in una comunicazione pubblicitaria che non esiste e traduce il tutto in un messaggio esplicito a bere sperma, beh: ognuno è libero, con la sua fantasia, di galoppare dove vuole.
La domanda, ironica, che mi viene è: ma cosa mangi la sera a cena?
Personalmente l’uso distorto del corpo delle donne mi pare collocato in altri spot pubblicitari e in altri “spettacoli” di intrattenimento. D’accordo con Zauberei: stringiamo sull’Italia, abbiamo materiale ben più serio e pericoloso di cui discutere.
Blackjack.
A proposito della prima cosa, letteraria: ‘Altai’, Wu Ming: i monti? Il cosiddetto falco sacro?
Blackjack, se rileggi il mio commento, era proprio sull’implausibilità di queste immagini come veicolo pubblicitario. Mi sono parse subito strane, ben poco invoglianti (a poca gente piace bere bicchieri di spacchio), non adatte al presunto scopo (“Bevete latte! Sa di sborra!”), prive di un target (“Se vedendo eiaculare ti viene sete, abbiamo la bevanda che fa per te!”). Immagini sospette. Controproducenti.
Detto questo, l’errore di interpretazione era quasi inevitabile, dal momento che in giro per la rete le foto vengono presentate come parte di una campagna pubblicitaria, e se uno non legge il russo ben difficilmente può andare alla fonte per verificare.
@ pdg. Non me ne volere, abbiamo già dato fin troppe anticipazioni 🙂
ma cosa mangi la sera a cena?
Latte ovviamente. Me lo spruzzo addosso che è un piacere…
😉
Ecco, il sospetto mi era venuto… ma senza nemmeno un biscottino? 😛
Blackjack.
Sul suo blog, Gad Lerner ha scritto un post ‘Dall’Italietta al bordello Italia’, che prende spunto dal libro di Vittorio Emiliani, Vitelloni e giacobini. Voghera-Milano fra dopoguerra e boom. (Donzelli).
Chiude l’articolo con questa segnalazione: “Ne approfitto per segnalarvi che il documentario di Lorella Zanardo trasmesso dall’Infedele sul modello unico di femminilità della tv italiana (visibile su http://www.ilcorpodelledonne.com) sta suscitando un interesse crescente, con decine di migliaia di richieste di visione”.
Non so se sia O.T. ma volevo segnalarvelo.
Su Repubblica è stata pubblicata una versione provvisoria del capitolo, con un incipit reduce da una versione precedente, incipit che nel frattempo avevamo cambiato perché c’era un evidente errore di calendario (evidente per chi conosce la cultura islamica, ovvio).
L’incipit giusto è:
.
Imparo a conoscerti, capitale dell’impero. Mi adatto al tuo modo di scandire il tempo.
Ventottesimo giorno del mese di Shabban, novecentosettantasette inverni dopo l’Egira.
Forse a Venezia è ancora febbraio. Anno Domini 1570, e di più non saprei dire. Ho perso il conto di quei giorni.
.
Io non mi ritrovo con il link di “Officina Italia”
il sito mi riporta appuntamenti di maggio:
“Giornate di letteratura
e creatività culturale italiana
20, 21, 22 Maggio 2009”
saluti
Sorry, controllavo e ricontrollavo le date tranne quella del post 🙂