QUATTRO NOTE

Libri/1.
Chiacchierando ieri a Fahrenheit con Marco Polillo, presidente Aie, si ribadiva, a fronte della crescita del settore ragazzi, la flessione già denunciata a Francoforte (-3%). Domanda: come mai, quando è stato ospite in trasmissione, una settimana fa, Gian Arturo Ferrari ha severamente redarguito la sottoscritta quando ha osato pronunciare la parola crisi, dicendo che di crisi non bisogna parlare?.
Libri/2.
E’ uscita l’antologia aNobiana curata da Barbara Sgarzi: si chiama aNobii, il tarlo della lettura e raccoglie alcune recensioni di alcuni aNobiani. Non tutti sono concordi, però: leggete.
Libri/3.
Detto fra noi, due delle  chiacchierate più piacevoli di questi primi dieci giorni hanno avuto come interlocutori due autori di graphic novel: Igort e Davide Toffolo.
Libri/4.
Comunicazione di servizio. Avete votato?

10 pensieri su “QUATTRO NOTE

  1. In Italia non si deve dire la verità, a qualsiasi livello. Negare la verità è l’imperativo categorico.
    Chiunque abbia una libreria(come me), ci lavori, o lavori nella catena del libro(editoria, distribuzione, vendita), sa che la crisi ha colpito persino il libro, che – visto che si legge già pochissimo – sembrava doverne essere immune.
    Del resto, i motivi sono tanti; uno fra tutti, la logica della distribuzione che privilegia la vendita dei bestseller a prezzo scontato in autogrill e supermercati, soffocando e uccidendo le piccole e medie librerie che invece cercano di lavorare sulla qualità.
    La mia libreria ad es. è stata uccisa da questo: supermercati con prezzi costantemente al -30% sui libri in classifica. E tante librerie muoiono per questo.
    I dati sono sconcertanti, altrochè. -12% sulle copie vendute, in un mercato che era già debolissimo. Si vede però che dalle parti della Mondadori hanno già capito come affrontare questa crisi…

  2. Purtroppo non posso sentire Fahrenheit per questioni di tempo, quindi non so esattamente cosa abbiano detto questi personaggi, né chi altro tu abbia intervistato…
    Ma chiedere agli editori come stanno gli italiani a lettura è scorretto, sarebbe come chiedere come va la scuola a chi campa di ripetizioni…
    Con tutte le copie di libri in circolazione, paradossalmente e in via del tutto teorica, la lettura potrebbe aumentare anche senza che in Italia venisse venduto un solo libro!
    Cosa che ovviamente non mi auguro…

  3. Ekerot reclina il capo e si rigira la lunga coda draconica tra le gambe…
    Nasconde la vergogna di non aver letto manco uno dei 26 libri proposti da Fahre.
    Ma io pagherò. Espierò. Lavorerò e restituirò.

  4. Io ho votato, anche se ho letto solo 4 dei libri proposti.
    Nessuno però, a mio parere, è neanche paragonabile al libro di Pahor che vinse a suo tempo. Sarò campanilista, forse 🙂
    Al di là di questo, visto che presto sfrutterò le tue note sul libretto di sala della Carmen del Maggio Fiorentino scorso, volevo sapere, se hai tempo e voglia, che ne pensi della vicenda Zeffirelli- Daniela Dessì, che si può inserire in un discorso più ampio di discriminazione nei confronti della donna. Anzi, mi pare proprio un caso eclatante.
    Ciao e grazie per l’eventuale risposta.

  5. Amfortas. Che dire? Affrontare il discorso sul ruolo delle cantanti liriche e sui personaggi femminili della lirica è cosa impegnativa e richiederebbe un post lungo. Non dico che non lo farò: anzi, grazie per il suggerimento.

  6. Loredana, io mi riferivo ad una situazione contingente, di cronaca di questi giorni, non alla figura della donna nel melodramma in generale.
    Capisco però che tu abbia poco tempo, per cui grazie comunque per la risposta.
    Ciao 🙂

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