RACCONTAMI LE PUZZOLE SOTT’ACQUA, SCRIVI DELLA POVERTA’

Cosa mi è mancato questa mattina a Pagina3, o meglio: cosa non ho trovato sui quotidiani? Uno scrittore o una scrittrice che commentasse la tragedia di Castel d’Azzano, e che non parlasse soltanto dell’ingiusta, orribile morte dei tre carabinieri, ma provasse a ragionare sulla vita infelicissima dei tre fratelli Ramponi e del mutuo ipotecario firmato nel 2014 che aveva distrutto la loro vita e le loro menti. Mi piacerebbe che questo scrittore o scrittrice avesse raccontato questa storia con lo sguardo che aveva Romolo Bugaro (a proposito di Nord Est) quando ci restituiva la speculazione edilizia in Effetto domino, uno sguardo che spiegò in una intervista su La Balena Bianca

“Io mi occupo di denaro per lavoro – stiamo parlando in uno studio legale, io sono avvocato, tratto soprattutto aziende in crisi, dove il problema principale è sempre la finanza, la liquidità. I protagonisti di Effetto domino sono figure che ho avuto modo di vedere da vicino. All’inizio della stesura del libro non mi piacevano granché, questi costruttori: ma strada facendo, nei tre o quattro anni in cui ho lavorato sul romanzo, sono stato preso da una specie di… pietà umana per loro. È gente che spesso nasce povera, che ha desideri di rivalsa. Non leggono, non vanno a teatro, né al cinema, però è troppo facile per me, figlio di un medico e cresciuto in una casa piena di libri, bollarli come zotici e ignoranti. Loro spesso sono nati in case col pavimento di terra battura, e non vogliono saperne che i loro figli vivano in quelle condizioni, con la stessa paura di non mettere insieme il pranzo con la cena. Peraltro, uno scrittore non deve né assolvere né condannare: la moralità di uno scrittore sta nell’osservare una cosa e cercare di restituirla con la massima esattezza, la massima precisione, la massima verità, non nel giudicarla”.

Mi piacerebbe anche che lo scrittore o la scrittrice in questione avesse fatto un’altra connessione che riguarda la povertà, e che avesse parlato del settantenne di Sesto San Giovanni che neanche dieci giorni fa si è lanciato dal sesto piano perché sotto sfratto. Mi piacerebbe che si provasse almeno a delineare un quadro più vasto sui terrori e la follia a cui la povertà e la mancanza di tutto e i debiti possono spingere.

Mi piacerebbe che i quotidiani provassero a raccontare anche questo, perché abbiamo bisogno di sguardi che ci costringano a guardare oltre la cronaca secca.
Magari succederà. Magari sta già succedendo.

Ps. Le puzzole sott’acqua vengono da Furore di John Steinbeck, ovviamente.

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