RITORNO A PREGANZIOL

Ricordate Preganziol? La vicenda del rogo di libri? I volumi di Saviano tolti dalla biblioteca? Ebbene, Davide Busetto, che già all’epoca partecipò attivamente alla protesta, ci ricorda che a Preganziol non ci si annoia mai. Riporto l’articolo uscito su La Tribuna di Treviso:
«Io sono con don Corsi!». La secca presa di posizione, a sorpresa, è di Simone Tronchin, assessore all’Urbanistica del Comune di Preganziol, iscritto al Pdl e membro della giunta di centrodestra (Lega-Pdl). Nei giorni scorsi Tronchin ha affidato a un commento choc su Facebook il proprio pensiero sul caso del parroco di San Terenzio a Lerici (La Spezia), don Piero Corsi, che nei giorni scorsi ha “giustificato” il femminicidio in un volantino affisso alle porte della chiesa. Una dichiarazione, quella che l’assessore Simone Tronchin ha lasciato domenica sulla pagina Facebook di “Chiesa Cattolica” a commento di un articolo sul prete di Lerici, destinata a suscitare polemiche e reazioni, sia politiche che morali. Già ieri, “a microfoni spenti”, si respiravano imbarazzo nella maggioranza e dure prese di posizione da parte delle minoranze. Simone Tronchin è cattolico praticante e impegnato nella parrocchia di San Trovaso. Il caso del prete di Lerici nei giorni scorsi era rimbalzatosulle cronache nazionali, incontrando il disappunto anche di parte dei vertici ecclesiastici. Il parroco di Lerici aveva esposto l’estratto dalla lettera apostolica “Mulieres dignitatem” commentata dall’editorialista del sito Pontifex.it dal titolo “Donne e il femminicidio facciano sana autocritica. Quante volte provocano?”. Analizzando il fenomeno del femminicidio, il testo incriminato sottolinea che «il nodo sta nel fatto che le donne sempre più spesso provocano, cadono nell’arroganza, si credono autosufficienti e finiscono per esasperare le tensioni esistenti. Provocano gli istinti peggiori. Se poi si arriva anche alla violenza o all’abuso sessuale (che ribadiamo è roba da mascalzoni) facciano un esame di coscienza: forse questo ce lo siamo cercate anche noi?». Dopo le polemiche scoppiate all’indomani dell’affissione del volantino, si era diffusa la notizia, poi smentita, che don Corsi avrebbe lasciato l’abito talare. Ora l’eco della vicenda di Lerici arriva anche nella Marca con la presa di posizione dell’assessore Simone Tronchin. Il caso è stato sollevato dal blogger Davide Busetto che ha scovato su Facebook il commento dell’amministratore comunale e ha scritto un articolo sul suo blog, pur non citando l’autore di quelle parole ma non mancando di fare alcune valutazioni. «Ognuno ha le sue idee, è giusto che sia così, ci mancherebbe, ma a tutto c’è un limite e quel limite don Corsi l’ha superato abbondantemente con la sua crociata contro le ‘donne che provocano’», scrive Busetto, «beh, caro assessore, non è che se mi siedo e metto il portafoglio sul tavolo, uno che passa e lo vede là me lo prende dicendo ‘ma provochi a lasciarlo là’. Dopo tutti gli onori concessi ai parroci locali perfino durante il consiglio comunale di Preganziol e, visto anche il crocifisso appeso in sala consiliare, speravo che almeno i valori fondamentali del cristianesimo fossero nel cuore di tutti noi, o almeno di chi il crocifisso ha votato per tenerlo in quella sala. E invece no, i valori cristiani qualcuno li ha solo quando o è Natale o è campagna elettorale. Tristezza pura».

6 pensieri su “RITORNO A PREGANZIOL

  1. tempi bui: corsi, busetto, frate con gli infami Hack, odifreddi, mancuso.
    ritorno balena bianca con beneplacito vaticano, papa che benedice fun-
    zionaria di colore di 1 stato africano che chiede legge x condannare a
    morte done che abortiscono – rincuorano le reazioni sul web

  2. Con quelle vergognose parole don Piero Corsi ha fatto del male a se stesso, all’abito che indossa e a tutti fedeli. E tra questi l’assessore Tronchin il quale, forse a causa di qualche brindisi di troppo ha pensato di cogliere la palla al balzo per ricevere una sorsata di notorietà… però la palla è avvelenata e il rimbalzo gli è finito in faccia, poveruomo.
    Mi sfugge soltanto il motivo per cui luiig mette all’indice anche Busetto, io non lo conosco, ma mi domando quali nefandezze abbia compiuto.

  3. Nel suo profilo FB Tronchin si dissocia tiepidamente da una parte delle cose dette da Corsi (“il resto non lo condivido toalmente”); e poi lui stesso, cioè un amministratore pubblico, al dibattito sul fenomeno del femminicidio contribuisce così:
    “Vorrei mi fosse lasciata la possibilità di condannare certi comportamenti che vengono dal Maligno. Io non condanno le persone, esse meritano solo comprensione, infatti “io so che in me, cioè nella mia carne, non abita il bene; c’è in me il desiderio del bene, ma non la capacità di attuarlo; infatti io non compio il bene che voglio, ma il male che non voglio. Rm 7,18-19”)”…
    😐

  4. Ci fosse una parola di condanna per quegli uomini che non riconoscono alle loro compagne il diritto a decidere della loro vita senza essere picchiate o uccise…

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