SCAFFALI

Per un momento (un momento solo) mi è venuto da ridere, immaginando gli scaffali delle librerie suddivisi in "destra" e "sinistra". Comunque, sì, non c’è molto da sogghignare dopo l’exploit di Vittorio Sgarbi. 
Poi. Beppe Sebaste mi manda una mail a proposito del disegno di legge sul prezzo dei libri presentato dal senatore Ripamonti. Se ne parla qui.
Quindi. Anche dall’eremo marittimo, dove sto rileggendo, correggendo (e spaccandomi il cervello sul titolo del libro), questa sera alle 20.30 non mi perderò Genna contro Buttiglione (Ottoemezzo, La 7).
State bene.

UPLOAD. Ricevo da Leonardo Pelo, direttore artistico de La biblioteca in giardino, questa mail a proposito di Sgarbi e dintorni. Ve la giro.

Da lunedì La Biblioteca in Giardinoè al centro di una polemica che ha avuto oggi il suo culmine
con le dichiarazioni dell’Assessore alla cultura di Milano Vittorio Sgarbi
riportate da  La Repubblica. Partiamo da qua: parlando di cultura trovo assurdo
e triste che si debba giustificare un’eventuale appartenenza politica.
Desidero in ogni caso sottolineare che gli
ospiti della rassegna vengono scelti in base ai propositi della rassegna stessa
.
Ovvero, evidenziare il ruolo delle biblioteche rionali e diffondere il
piacere per la musica e la lettura
, coniugando temi sociali e divertimento.

Gli autori da me invitati per quest’edizione, che è
di nove incontri (dal 18 giugno al 12 luglio, in 4 diverse biblioteche), sono: Jovanotti,
Ivana Monti, Angelo Branduardi, Erriquez e Finaz (Bandabardò), Raul Montanari,
Fiamma Fumana, Coro delle Mondine di Novi (25 elementi), Davide Ferrario, Marco
Travaglio, Aldo Nove, Gianni Biondillo, Alan D. Altieri, Sandrone Dazieri,
Stefano di Marino, Carmen Covito, Laura Pariani, Ben Pastor, Stefano di Marino,
Nek, Antonello De Sanctis, Mauro Ermanno JOE Giovanardi, Alessandro Scotti e
Arianna Giorgia Bonazzi
, con spettacoli inediti e interessanti.

 Vorrei
dunque che nella polemica – ch non è mai
sorta in molti anni di collaborazione con giunte di centro-destra – non si
perdesse di vista la manifestazione complessiva: ben 17 appuntamenti,
di cui 8 dedicati ai bambini e 9, ribadisco, agli adulti, con artisti invitati
in base alla qualità della loro produzione, non certo alle loro preferenze
politiche
.

 Infine una precisazione doverosa riguardo ai
costi.
La somma indicata dal quotidiano di
198.000 euro
non si riferisce affatto all’iniziativa da me diretta, ma equivale
all’ammontare complessivo di una delibera che raggruppa diversi eventi
, fra
cui anche La Biblioteca in Giardino  e in particolare dei nove
incontri per adulti, motivo del contendere. La cifra destinata per questi
ultimi a No Reply (in qualità di organizzazione artistica e logistica degli
artisti) ammonta a circa 40.000 euro.

 Per
quanto concerne i tempi: la delibera (con il programma di massima,
che includeva già Marco Travaglio) è in possesso della giunta dal 18 maggio.

Mi auguro
che al di là dei contrasti di vedute la manifestazione possa andare incontro al
successo di sempre, nel rispetto del pubblico che ci segue da nove anni.

24 pensieri su “SCAFFALI

  1. Al di la delle opinioni di ciascuno, vorrei, quanto meno, mettere in chiaro che il finanziamento previsto per BIG non è di 198.000 euro come fatto dichiarare dalla giornalista a Sgarbi, ma di 40.000. Cioè un quinto di quella cifra.

  2. (reprise)
    ho scritto altrove:
    “Sgarbi (assessore alla cultura di Milano) dice che alla rassegna letteraria Biblioteca in Giardino sono stati invitati troppi scrittori comunisti, e che se gli organizzatori vogliono il finanziamento del Comune, devono invitare anche autori di destra.
    Ora, vorrei essere utile non riesco proprio a ricordare: qual è già il nome dell’autore di Mein Kampf?”
    Nel blog dove questo commento era stato orignariamente postato, qualcuno ha riposto
    “Ratzinger”.
    Ora, io dico, le malelingue.

  3. Vorrei dare l’avvio a un movimento di popolo per poter scaricare dalle tasse le spese sostenute per l’acquisto dei libri, come si fa con quelle sostenute per le medicine.

  4. Fossi in Sgarbi, inviterei senz’altro Dario Borso, curatore del volume “Søren Kierkegaard, Dalle carte di uno ancora in vita, Morcelliana, Brescia 1999 ),esilarante commentatore di Lipperatura nonché estimatore di Gianni Biondillo, una delle star del Big:- )

  5. Certo che tu, Lucio, di stuzzicare e invitare troll e similia sui blog che frequenti per poi goderti la rissa affacciato al balcone ne fai una missione di vita. Mai provato con le curve degli stadi?

  6. Genna,saremo con te all’angolo con ferri di cavallo,ferramenta e pozioni proibitissime(mi sono personalmente occupato della corruzione degli arbitri.Il crucco è risultato caro come il fuoco).”Le scorciatoie si prendono,non si discutono”,per dirla col Flaiano di “tempo di uccidere”

  7. Girolamo, ti sbagli di grosso. La statura intellettuale di Dario Borso, celebre danskologo, è indiscussa. Ben altra cosa sono i troll! Eppoi, suvvia, sotto sotto si è divertito anche Biondillo (vd mio blog).

  8. Da quando in Italia la sinistra politica è più conservatrice della destra, questi nomi non hanno più senso.
    Detto questo, non si può però fare finta di niente, e parlare di uomini di cultura in astratto, con ipocrita ingenuità. Come se non ci fosse uno strapotere della cultura di sinistra a tutti i livelli, nella scuola, nell’editoria, nel giornalismo, nella musica, e in tutti i posti dove si fa cultura e opinione. Dai, su, un po’ di sincerità.
    Sgarbi e la Moratti sono consapevoli di questo e vogliono cambiare le cose. E per farlo usano il potere dato loro dai cittadini.
    Hitler, e gli accostamenti ignoranti tra lui e Ratzinger non c’entrano proprio niente.

  9. In compenso, quand’era in Sovrintendenza qua a Venezia, Sgarbi riuscì a incassare regolarmente lo stipendio per anni senza fare un solo giorno di presenza in ufficio. Ah, potenza dei certificati medici e delle ideologie anticomuniste!

  10. beh,le briglie della cultura non sono saldamente in mano alla sinistra visto che la televisione generalista,che non ha niente di sinistra se non la zucca vuota,ed è come già da me ricordato ormai un media da e di zombie.Senza contare che nel novero delle produzioni editoriali si dovrebbero mettere nel mucchio le vagonate di riviste su telefonini,viaggi in mete esotiche,case per milionari scompensati,thinghs for fashion victims,rizle psicosomatiche(quando gli operai e gli inoccupati se hanno il male di vivere se lo devono tenere),che non producono precisamente “cultura di sinistra”

  11. @aditus, è sempre stata il mio pallino l’idea di scaricare i libri. Ma come, le medicine sì, l’assicurazione sulla vita anche, e i libri no?
    Evidentemente non è vero che salvano la vita.
    Tra l’altro tutti si lamentano che nessuno li compra, per lo stato non sarebbe neppure un gran salasso:–))

  12. Genna vs. Buttiglione
    Due affermazioni di Genna non mi hanno convinto:
    – la centralità della cultura umanistica
    – l’impossibilità di valutare il lavoro di un insegnante
    Mi piacerebbe sapere che ne pensi, Loredana.

  13. Bella questa epoca di vuoto dei significati e di continua risonanza data a chi non ha nulla da dire ma sa, e può, solo, apparire, per via della propria pochezza interiore.
    Vuoto, come discutere di destra e sinistra. Come parlare dell’impossibilità di valutare il lavoro dell’insegnante, e della centralità della cultura umanistica, in un’epoca fatta di comunicazione sms e Kapposa e chiappe-tette esposte per far dimenticare i morti, siano sul lavoro, per le strade, in guerra.
    E invece di avere uno Hugh McDiarmid o uno Yeats che si scagliano contro il nulla letterario e politico, abbiamo dei cerebrolesi che blaterano e difendono ladri e puttanieri.
    Siamo messi bene.

  14. diamonds, “riviste su telefonini,viaggi in mete esotiche,case per milionari scompensati,thinghs for fashion victims,rizle psicosomatiche”. Questa per te non è cultura ormai anche dell’uomo di sinistra? Forse ti sei perso “Radical Chic” di Tom Wolfe. Se vuoi, l’ha pubblicato da poco Castelvecchi.
    Per quanto riguarda la tv, dici bene “zucche vuote”. Ma per uno strano incidente del destino, la maggioranza di loro si dichiara di sinistra. Chiedi pure in giro nelle redazioni, cdr, e vedrai.

  15. raggash, però il nulla si combatte anche parlando di queste cose e dicendo la propria. Cioè tentando di riempire i vuoti creati dal nulla. Invece dire che è tutto inutile, finisce per alimentarlo, il maledetto nulla. No?

  16. appunto vincenzo.Ormai la questione dell’appartenenza politica è un gioco abbastanza insensato se si guarda la sostanza.In giro vedo solo gli ormai familiari bastioni in fiamme e persone che praticano la vita in modalità texana

  17. Il senso stesso della classificazione dei saperi si sta perdendo. Al MIT affiancano discipline diverse per favorire il dialogo e l’originalità e Genna cosa fa? Tira fuori la storia della centralità della cultura umanistica. Mi viene in mente Telmo Pievani. Immagino che per Genna “filosofo della scienza” sia un ossimoro. E l’idea di ingiudicabilità dell’insegnante è figlia di questa cultura. Nel mondo anglosassone i direttori scolastici scelgono i migliori insegnanti per i loro istituti e li pagano adeguatamente in base alle competenze e le capacità didattiche che dimostrano di possedere. Come faranno, mi chiedo. In base a quale astruso criterio. Gli insegnanti si giudicano dal valore dei loro studenti. Basta fare un esamino agli studenti, non agli insegnanti. Non sia mai, per carità.

  18. Il vuoto è quel che ci sta dietro, a parer mio, Vincenzo. Non è inutile discutere del vuoto, denunciarlo, opporglisi, anzi. E’necessario, indispensabile farlo.
    E’ scandaloso invece alimentare il vuoto, parlando con riverenza e dando risonanza positiva a chi ne è rappresentante.
    Raqqash

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