SCEGLIETE LA VITA? UN PARALLELO FRA BERGAMO IS RUNNING E TRAINSPOTTING

Continuerò a bere il caffè al bar.
Andare fuori a cena.
Camminare per le vie e le strade.
E fare acquisti nei negozi sotto casa.
ViviAmo la nostra città senza paura.
Bergamo non si ferma.
E’ il 27 febbraio 2020. Rivedere oggi quel video, ideato da Nicola Viscardi, presidente del Distretto del Commercio di Bergamo, lascia interdetti, fa piangere di rabbia. Undicimila morti dopo (fra Bergamo e Brescia) Annalisa Camilli ha ricostruito per Internazionale la follia che non riusciamo neanche a riconoscere come tale:
“Il 28 febbraio Confindustria Bergamo ha lanciato una campagna video “Bergamo is running/Bergamo non si ferma” per tranquillizzare i partner internazionali delle aziende bergamasche: un indotto di circa 370 imprese con un fatturato superiore a 650 milioni di euro all’anno. Confindustria ha poi dichiarato che quel comunicato e quel video furono un errore. Il presidente di Confindustria Lombardia, Marco Bonometti, ascoltato dai pm di Bergamo, ha negato che ci siano state pressioni sul governo e sulla regione per impedire l’istituzione della zona rossa, ma ha ammesso che gli industriali erano contrari alla chiusura”.
Forse è questo il punto che dobbiamo prendere in considerazione più di ogni altro, visto che, da quanto è dato capire, la strategia europea sarà di evitare futuri lockdown. In che sistema siamo, laddove siamo costretti a scegliere se continuare a consumare, e dunque a produrre, e correre rischi pesantissimi? So bene che siamo animali sociali, conosco e riconosco in me il sollievo delle sere, poche, in cui esco e torno a essere la persona che sono sempre stata, a sedermi a un tavolino, a vedere amici, a sorridere. Ma non posso non continuare a chiedermi se sono libera fino in fondo di deciderlo.
Un paio di anni fa, qui, avevo citato un famosissimo monologo:
“Scegliete la vita, scegliete un lavoro, scegliete una carriera, scegliete la famiglia, scegliete un maxitelevisore del cazzo, scegliete lavatrice, macchina, lettore cd e apriscatole elettrici. Scegliete la buona salute, il colesterolo basso e la polizza vita; scegliete mutuo a interessi fissi, scegliete una prima casa, scegliete gli amici. Scegliete una moda casual e le valigie in tinta, scegliete un salotto di tre pezzi a rate e ricopritelo con una stoffa del cazzo, scegliete il fai-da-te e il chiedetevi chi siete la domenica mattina. Scegliete di sedervi sul divano a spappolarvi il cervello e lo spirito con i quiz, mentre vi ingozzate di schifezze da mangiare. Alla fine scegliete di marcire, di tirare le cuoia in uno squallido ospizio, ridotti a motivo di imbarazzo di stronzetti viziati ed egoisti che avete figliato per rimpiazzarvi. Scegliete il futuro, scegliete la vita. Ma perché dovrei fare una cosa cosí? Io ho scelto di non scegliere la vita. Ho scelto qualcos’altro. Le ragioni? Non ci sono ragioni”.
Avevo usato  il monologo iniziale di Trainspotting di Irvine Welsh del 1993, commentando l’inaugurazione del Deltaplano a Castelluccio di Norcia. Può essere riutilizzato ora.
Fatte salve le enormi differenze, a quanto sembra il modello è sempre uno: consuma. Consuma cibo nel ristorante vista piana. Consuma territorio. Consuma bellezza. E, certo, sei messo all’angolo come un topo, e, certo, non ti hanno dato una casetta provvisoria, e, certo, il tuo paese è ancora un ammasso di macerie. Ma la scelta che ti hanno dato è solo una: il villaggio alimentare.
Oppure, esci, prendi l’aperitivo, non fermarti, non avere paura. Non ho paura. Sono sgomenta. Per gli undicimila dei trentacinquemila morti fin qui. Per il come. Per quello che viene definito un errore, un inciampo del caso, una svista. Ed era, ed è, spaventosa coazione a ripetere.

2 pensieri su “SCEGLIETE LA VITA? UN PARALLELO FRA BERGAMO IS RUNNING E TRAINSPOTTING

  1. …ma non eravamo (durante il lockdown) quelli che criticavano Johnson con la sua celeberrima frase (che oggi suona come un cristallino esempio di assenza di ipocrisia, sic!) e che abbiamo gioito quando s’è beccato il Coronavirus affinché rinsavisse!? E quelli che oggi hanno fatto altrettanto con Bolsonaro e da allora con Trump!?? Non eravamo i migliori del mondo, quelli più coraggiosi e amanti della Vita (con la maiuscola) che meglio di altri avevano saputo posporre le ragioni del vil danaro a quelle dell’Esistenza!??? Ehhhhhhh!!…

  2. Bisogna fare attenzione a non trasformare una necessaria analisi degli eventi di questi mesi, in una rabbiosa e meschina caccia all’untore. errori sono stati fatti da tutti, veramente da tutti. se riandiamo a quei giorni è facile accorgersi come opinioni simili erano molto comuni, in ogni categoria non solo tra persone con ruoli di maggiore responsabilità sociale ccome politici giornalisti etc..

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Torna in alto