SI CHIAMA NINA, E' APPENA ARRIVATA

ninaeidirittidelledonne_copertina_ULTIMA.inddUna buona notizia, per una volta. La strenna natalizia della casa editrice Sinnos si chiama Nina e i diritti delle donne. L’autrice è Cecilia D’Elia, i disegni sono di Rachele Lo Piano. Dentro, spiegata alle giovanissime, c’è la storia dei movimenti femministi: per meglio dire, c’è la storia di tutte le battaglie fatte dalle donne. C’è il diritto di famiglia e c’è l’aborto. Ci sono Franca Viola, Tina Anselmi e Nilde Iotti. C’è un’appendice con le leggi, tappa per tappa. Insomma, mentre altrove fioriscono – segnalazione della fedelissima Elena – i libri a tema nuziale (“crea degli splenditi abiti da sposa e da damigella senza fili senza ago”), questa è una boccata d’aria fresca. Diffondete, regalate.

36 pensieri su “SI CHIAMA NINA, E' APPENA ARRIVATA

  1. andrea perchè no? ma anche… perchè si? 🙂
    io quoto comunque enrico gregori – magari proprio proprio la parodi no, nun poi abbinarlo con n’antro? dalla parodi a suor germana è n’attimo.

  2. interessante questo libro! è adatto anche alle studentesse universitarie ventenni? 😀
    ah! comunque, non per fare la guastafeste e rovinare l’ottimismo che si è creato dopo questa notizia, qualche giorno fa andando in libreria ho trovato un libro dal titolo “Sposati e sii sottomessa-pratica estrema per donne senza paura” di una certa Costanza Miriano. Subito ho pensato che fosse ironico, ma dalla descrizione ho capito che l’autrice era serissima.
    Eccola qui: “L’uomo ha quello sguardo da cacciatore che potrebbe rivelarsi utilissimo se una beccaccia sfrecciasse in salotto, ma che lo rende totalmente inetto a reperire il burro nel frigo. La donna si lamenta, e vorrebbe che lui le dicesse quanto è brava, eroica e meravigliosa: lui, ammesso che sia rimasto nella stanza ad ascoltare, cercherà una soluzione rapida al problema.
    Sposare un uomo, che appartiene irrimediabilmente a un’altra razza, e vivere con lui, è un’impresa. Ma è un’avventura meravigliosa. È la sfida dell’impegno, di giocarsi tutto, di accogliere e accompagnare nuove vite. Una sfida che si può affrontare solo se ognuno fa la sua parte. L’uomo deve incarnare la guida, la regola, l’autorevolezza. La donna deve uscire dalla logica dell’emancipazione e riabbracciare con gioia il ruolo dell’accoglienza e del servizio. Sta alle donne, è scritto dentro di loro, accogliere la vita, e continuare a farlo ogni giorno. Anche quando la visione della camera dei figli dopo un pomeriggio di gioco fa venire voglia di prendere a testate la loro scrivania. In questa raccolta di lettere originali ed esilaranti Costanza Miriano scrive di amore, matrimonio e famiglia in uno stile inedito: se fosse per lei produrrebbe delle encicliche, ma siccome non è il Papa mescola i padri della Chiesa e lo smalto Chanel, la teologia e Il grande Lebowski, sostenendo con ferrea convinzione la dottrina cristiana del matrimonio senza perdere d’occhio l’ultima borsa di Dior. D’altra parte, come scriveva Chesterton, «non c’è niente di più eccitante dell’ortodossia».
    Insomma, c’è poco da dire. Oltre i giri di parole la signora Miriano afferma chiaro e tondo la solita solfa: l’uomo deve proteggere e la donna essere sottomessa.
    Poi può darsi che io mi stia sbagliando, ma le impressioni che il libro mi ha suscitato sono state queste…

  3. vorrei dire una cosa in merito al libro della miriano. sono entrata nel sito, ho letto sotto la voce “sottomissione”, e ho cominciato a pensare.
    non so perchè, ma quando leggo quel tipo di cose il mio cervello solitamente si svuota, non mi vengono in reazione pensieri e commenti arguti e ficcanti, provo sempre un senso di disagio.
    sai quando per un attimo pensi, oddio, niente niente so’ io che vado in direzione “ostinata e contraria”?
    poi co’ quella faccina lì, tutta sorridente, simpatica, acchiappona, c’ho 4 figli, lavoro, quel tipo di persona che ti fa sentire, anche solo per un attimo, una mezza “sfigata”.
    poi, realizzi.
    non c’ho voglia di disfare il castello degli altri, non mi piace il rosicare in privato e il buttare giù a colpi di retorica.
    penso, e lo penso davvero, semplicemente, che mi puzza tanto l’atteggiamento di chi, donna, “parla” alle altre donne, cercando di redimerle, nella strada “verso” il maschio. cioè quelle che ti dicono, col ditino spiegato e paternalisticamente, “no, non così, così il Maschio ti rifiuta, pensa che sei una cattivona frigidona femminista, così nessuno vorrà che tu diventi la mamma dei suoi figli…” arghhhhh, ma che è???
    ma che è il maschio, scusate, Dio?
    il giudice ultimo e supremo?
    a me queste fanno pensare a quelle “amiche” che ti dicono che loro coi maschi ci sanno fare, li sanno capire…
    boh.
    sta gente me fa tristezza.
    poi, di sicuro, le loro vite non fanno una piega, e la mia, e quelle di tanti altri sì. beate loro.
    laura.

  4. Ma Zaub, nel suo blog essa dice:
    “Anche una donna che lavora, e che lo fa ad alto livello, può essere sottomessa se ascolta il marito, lo rispetta, tiene in gran conto le sue opinioni e le mette prima delle proprie. ”
    Per dirla con Elio, Mi metto una scopa nel c… e ti ramazzo la stanza?

  5. Ah ah, @francesca violi, grande a trovare quel link! Sì, son proprio fatti l’uno per l’altra 🙂 Per il resto, che dire, dopo aver visto quel blog mi sento più motivata a diffondere “Nina”…

  6. @Zauberilla: non credo ce n’hai abbisogno.
    E’ che la femmina laureata ma poco informata mi preoccupa assai, più dei colleghi maschi (a quelli non li tocca nessuno).
    Insomma, sto libro servirebbe a tante/i. Quelli che le medie le hanno già finite.

  7. Grazie. Diffonderò, il Natale è già una buona occasione per iniziare.
    😉
    Quoto Zauberei per l’aspirante casalinga C. Miriano, una bella furbacchiona, va là.

  8. Basta con questa Miriano Costanza per carità, e per le ragazze un po’ più grandi di Nina consiglio pure Vittoria Franco, “Care ragazze”, Donzelli 2010.

  9. Grazie della segnalazione…lo comprerò sicuramente anche se la mia pupa ha solo 5 anni.
    Già le ho passato uno storico libro di quando ero bambina, delle mitiche edizioni dalla parte delle bambine, Ciao Bambola, e a proposito, siccome ho scoperto che non è mai stato ristampato e mi sembra un vero peccato, mi piacerebbe se fosse possibile scannerizzarlo e/o stamparlo e diffonderlo a chi interessa!

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