Ci ho anche io dell’amichi che fanno cose zuzzurellonissime ner uichende, tipo in certi parties a castrocaro terme, ma anche per dire a Falconara Marittima. Pol’essere che debba avvertire il sismi.
Da uno che vive in Svezia devo dire che, purtroppo, c’è molto “lost in translation” e tanta speculazione.
In Svezia ci sono tre gradi di “violenza sessuale”, il più “mite” dei quali stabilisce che sia reato anche il fare forte pressione per avere sesso, senza bisogno di “violenza” vera e propria. Assange è accusato di questo in un caso, visto che, secondo l’accusa, avrebbe continuato a fare sesso dopo la rottura del preservativo nonostante la donna volesse smettere preoccupata per eventuali malattie veneree, ecc.
Inoltre ad Assange è richiesto di presentarsi di fronte al giudice per raccontare la propria versione dei fatti, che non è proprio un arresto, ma piuttosto una citazione in giudizio (i 5 livelli di “misure cautelari” sono Gripande, Anhållande, Häktning, Arrestering, Fängelse).
Non metto in dubbio quanto scrive Stefano, ma quando ho saputo di questa accusa contro Assange mi sono venute subito in mente le pagine di “54” in cui si narra di come i servizi segreti britannici incastrarono Erroll Flynn con una falsa accusa di stupro…
da uno dei link apprendo che Sarah (una delle due ‘vittime’) all’epoca dei fatti era “campus sexual equity officer”. Oh, well. Se l’Italia piange, la Svezia non ride.
Grazie per la segnalazione del articolo di Klein. Quindi persino lei ha potuto scrivere un articolo così vergognoso. Fantastico. Adesso so che tutto il mondo è davvero cattivo.
E lei osa scrivere questo in nome del femminismo! Davvero da non credere.
Allora:
Una donna accusa un uomo di stupro, e viene accusata di mentire, o di non aver capito bene quello che e successo (a lei). “Ma lui e bello, buono, simpatico, non può aver fatto questo.” Non è un mostro – quindi non ha stuprato. È una situazione classica. Persino banale!
E neanche Naomi Klein, che si dice un ”attivista femminista”, vede che è questo quello che lei sta facendo.
Ma quante persone ci sono – che sono più disposte a credere a un complotto USA/CIA/bla bla bla, che pensare che Julian Assange possibilmente abbia stuprato una donna?
Ma nessuno di questi presunti femministi si vergogna di accusare due donne di mentire, o, forse peggio, come fa la Kelin: di prendere troppo sul serio ciò che è successo (a loro) – e neanche fare un pò di ricerca per avere i fatti corretti prima di farlo?
Ma è così difficile pensare che Wikileaks sta facendo un lavoro importante, e nello stesso tempo sapere che gli umani possono sbagliare, possono anche fare delle cose crudele?
Anche una persona che fa un lavoro importante e buono, come fa sicuramente Assange, può sbagliare, può fare male agli altri. È davvero così difficile tenere questi due pensieri nel cervello nello stesso tempo?
Julian Assange è un essere umano, non un supereroe.
Io non so se Julian Assange ha fatto uno stupro, non è ancora stato condannato. Però – se è più importante per il mondo avere degli eroi che prendere sul serio due donne che dicono di essere state violate – allora sì che c’è bisogno di attivisti femministi. Veri.
Eroi no.
/Malena, dalla Svezia.
@malena. Hai ragione, nessuno è al riparo da errori, e vale per Assange come per le due donne. Ed è certamente sbagliato dare per scontato che chi mente siano le due donne (a prescindere dal fatto che siano donne). Eppure, riconoscerai che gli elementi della vicenda di cui siamo a conoscenza hanno dell’assurdo. Ma bisognerebbe procedere con cautela, vista la spinosità complessiva della situazione. Aspettiamo gli sviluppi.
Io credo che non si perda mai il diritto di dire no anche a rapporto iniziato, se lei voleva smettere dopo la rottura del profilattico penso che lui avrebbe fatto bene a fermarsi..e tuttavia a meno che la “pressione” di lui non abbia implicato delle minacce o delle botte (che non mi risultano esserci state), faccio fatica a considerarla violenza.
Insomma se lei dice no è no e bisogna rispettarlo, ma mi è difficile, basandomi sugli elementi che ho, vedere Assange come uno “stupratore”
Alcuni indizi forse fanno una prova. Il fatto e’ che questa storia viene troppo a fagiolo, sa troppo di pretesto.
Risulta da alcuni giornali (chi e’ informato sulla Svezia puo’ smentirmi) che per il tipo di denunzia Assange se la potrebbe cavare con una multa di 715 dollari o euro o giu’ di li’. Il che la dice lunga sulla gravita’ dell’accusa in se’, anche per la severa legge svedese. Gli e’ stato negato.
Si dice anche che in un primo tempo ci fosse stata l’archiviazione e poi un’altra giudice o inquirente o chi e’ preposto al caso non so, abbia riesumato. Tutto l’insieme e’ sospetto e sa di pretesto.
Ammettiamo che Assange abbia effettivamente fatto il birichino comportandosi da “str… maschilista”.
Come femminista, posso plaudere alla legge svedese. Posso anche augurarmi che sia condannato.
Certo, il fatto che ai miei occhi sia un benemerito dell’informazione libera non cancellerebbe eventuali colpe e debolezze umane.
Se si trattasse di pagare una multa o farsi della galera, se la merita, ci starebbe tutta.
Il punto e’, e non possiamo far finta di non saperlo, che non lo stavano ricercando con tanta insistenza per chiedergli di presentarsi di fronte a una corte svedese a spiegare il suo punto di vista.
Ci sono trattative fra svedesi e americani per estradarlo in USA, ed e’ proprio quello che lui teme. Li’ si troverebbe di fronte ben altre rogne e rischierebbe ben altro. Che, a parere mio e di chiunque sia favorevole alla liberta’ di espressione della rete e alla necessita’ di un controllo dal basso dei governi, e’ ingiusto e un pericoloso precedente per intimidire.
Percio’ ci si permette di fare dell’ironia sull’appiglio offerto dalla severa legge svedese.
Se poi magari invece di tutta sta storia ridicola per incastrare Assange,magari ci dicessero chi gli ha dato tutti sti documenti (parrebbe gli stessi americani che lo vorrebbero ingabbiare) e perchè,e chi sta dietro a lui e per quali scopi,forse l’interesse sarebbe maggiore,visto che uno dei suoi finanziatori è Soros,noto per essere un campione di trasparenza e democrazia….
@miskin. concordo. Sarebbe interessante ricostruire i veri retroscena, che immagino non si riducano a un Davide vs Golia. Magari un giorno ce li spiegherà Lucarelli.
Malena ha assolutamente ragione.
La lettera di Wolf e il commento di Klein sono assolutamente abominevoli. Ho appena letto diversi articoli sulla stampa internazionale e ho cominciato a chiedermi, com’è che nessuno nella stampa italiana non ha ancora lamentato il fatto che i sostenitori di Assange chiedono il suo rilascio solo sulla base di una simpatia per il personaggio.
E perchè lei, Loredana, pubblica un link a questo articolo senza prendere posizione? Perchè tutti partono dal presupposto che le vittime abbiano menito? Come al solito, si parla di molestie e i primi accusati diventano le vittime. Ed è deprimente pensare a quanto cambierà in peggio la loro vita, grazie al fatto che in barba al loro sacrosanto diritto di privacy sono stati pubblicati i loro nomi. E’ incredibile che questa violenza, questa protervia e questa violenza non suscitino nemmeno un commento indignato.
E’ inoltre facile capire come molti “non ci vedano uno stupro”. La stragrande maggioranza delle persone – uomini e donne – non hanno la benchè minima idea di cosa sia lo stupro. E’ una vergogna vedere come si siano tutti pregiudizialmente schierati in favore di Assange.
Consiglio a tutti di leggere la replica alla lettera della Wolf di Amy Siskind su “Huffington Post”.
Dichiararsi femminista non significa parlare a nome di tutte le donne, nè avere un sesto senso su cosa sia stupro o cosa non lo sia.
Ma a me risulta che la magistratura svedese non accusi Assange di stupro, ma di aver fatto sesso non protetto (con la seconda donna l’aveva fatto una volta con e una volta senza, ma in entrambi i casi mi pare non ci sia stata violenza) senza essersi sottoposto ad esami medici, cosa che in Svezia è considerato una forma di molestia passibile di multa (quindi nemmeno loro lo considerano un reato gravissimo).
ed è vero che la stragrande maggioranza delle donne e degli uomini (per fortuna, aggiungo) non hanno idea di cosa sia uno stupro (però la legge deve avercela quest’idea), di sicuro però non è fare sesso occasionale senza preservativo che è un comportamento sicuramente irresponsabile, ma non è stupro.
poi se la prima signora davvero aveva detto di no quando il preserva si era rotto lui avrebbe fatto bene a fermarsi (ma io ho letto che inizialmente nè lui nè lei avevano dato peso al preserva rotto), ma se non l’ha nè picchiata nè minacciata per costringerla a continuare quello che consensualmente avevano già iniziato a fare…bè la violenza dov’è?
Non vorrei si arrivasse al punto di dover firmare una liberatoria prima di ogni rapporto sessuale o pomiciata spinta.
Comunque nemmeno Stephen King, credo abbia idea di cosa sia uno stupro (non direttamente, almeno), ma in Maxicamionista e ancor più in Dolores Claiborne e Rose Madder (e pure in It attraverso il personaggio di Beverly) ha parlato di violenza sulle donne con una sensibilità davvero notevole in uno scrittore maschio.
Magari non c’entra nulla col topic ma mi andava di ricordarlo.
E a scanso di equivoci io non difendo assange perchè è simpatico, o perchè lo considero un eroe della libera informazione, non me ne frega nulla di questo: uno può essere un robin hood dell’informazione e anche un pezzo di merda stupratore come puoi essere un bravo musicista politicamente impegnato a sinistra ed essere possessivo e morbosamente geloso al punto di ammazzare di botte la tua compagna (vedi Bertrand Cantat)..ma se i resoconti che ho letto su questa vicenda sono veri davvero oggettivamente assange non è uno stupratore, tutt’al più, un irresponsabile che non si preoccupa delle malattie sessualmente trasmissibili
Mi duole deludere le femministe più convinte ma questa vicenda ricade, nel migliore dei casi, ipotizzando candidamente nessuna pressione esterna, come la più classica delle ripicche vetero femminili.
Altri paralleli ma nessuna modernità svedese in queste donnucce da commedia partenopea. Lui va con una fan, poi con una groupie. Mentre lo immaginiamo libero di copulare con una terza simpatizzante, anch’essa libera, avviene che la seconda contatta casualmente la prima. Le due scoprono che il mondo è vario e nessuna ha l’esclusiva. Deluse dal mito svaporato della monogamia, scatta la solidarietà di genere impepata dal topos del riscatto degli anonimi nei confronti della celebrità.
Si coalizzano contro Assange con la ridicola scusa del condom. Non solo non c’è stupro, nemmeno a livello di diritto svedese, ma alla denuncia segue multa pecuniaria, non le segrete delle forcaiole che davvero non hanno capito bene cosa sia lo stupro. Che non si cambia idea il giorno dopo su un rapporto da cui ci si aspettava magari un bis relazionale, perché altrimenti altro che liberatoria ci vorrebbe.
Che poi l’Interpol sia così zelante da perseguire in altri Stati una scopata ultra consenziente in cui si è rotto il profilattico in un caso e non lo si è usato al secondo amplesso del mattino nell’altro (a quello della sera precedente sì), ebbene, questo sì che è curioso.
Che inoltre i giornali abbiano titolato per intere settimane il “dagli allo stupro” che dire? Sono giornali. Stampati per essere macerati. http://www.corriere.it/esteri/10_dicembre_07/assange-condom_85693b04-0211-11e0-afab-00144f02aabc.shtml
Chiara Pegoraro: ho dato un’informazione. Non è scritto da nessuna parte che io debba, a tutti i costi, prendere una posizione su un argomento che, come si vede, è complesso e scivoloso. Mi sembra corretto fornire qui alcune notizie, che è quello che considero anche il ruolo di questo blog. Mi sembra un mio diritto inalienabile quello di leggere e riflettere. Come forse noterà, non ho mai sostenuto che le vittime abbiano mentito. Grazie.
Ps. Hommequirit, un commentatore del suo rigore matematico dimostra un po’ troppe certezze, in questa occasione. E il suo post, mi permetta, può essere classificato con gli stessi termini che lei usa nei confronti delle donne. Roba da omuncoli.
@Lipperini
Ha ragione signora Lipperini. Quando si fa parodia delle donnucole occorre parlare da omuncoli, non sia mai che si voglia apparir superiori all’altro genere, non crede? Se c’è una cosa che non giova alla giusta causa della piena parità tra femmine e maschi – ché la parità tra omuncoli e donnucole è da sempre certa – è proprio il riproporsi di questa mentalità da delitto d’onore au contraire, tra l’altro consumata in terra svedese.
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Geniale 🙂
Ci ho anche io dell’amichi che fanno cose zuzzurellonissime ner uichende, tipo in certi parties a castrocaro terme, ma anche per dire a Falconara Marittima. Pol’essere che debba avvertire il sismi.
gradito e condiviso. Che amarezza, però.
Da uno che vive in Svezia devo dire che, purtroppo, c’è molto “lost in translation” e tanta speculazione.
In Svezia ci sono tre gradi di “violenza sessuale”, il più “mite” dei quali stabilisce che sia reato anche il fare forte pressione per avere sesso, senza bisogno di “violenza” vera e propria. Assange è accusato di questo in un caso, visto che, secondo l’accusa, avrebbe continuato a fare sesso dopo la rottura del preservativo nonostante la donna volesse smettere preoccupata per eventuali malattie veneree, ecc.
Inoltre ad Assange è richiesto di presentarsi di fronte al giudice per raccontare la propria versione dei fatti, che non è proprio un arresto, ma piuttosto una citazione in giudizio (i 5 livelli di “misure cautelari” sono Gripande, Anhållande, Häktning, Arrestering, Fängelse).
Non metto in dubbio quanto scrive Stefano, ma quando ho saputo di questa accusa contro Assange mi sono venute subito in mente le pagine di “54” in cui si narra di come i servizi segreti britannici incastrarono Erroll Flynn con una falsa accusa di stupro…
da uno dei link apprendo che Sarah (una delle due ‘vittime’) all’epoca dei fatti era “campus sexual equity officer”. Oh, well. Se l’Italia piange, la Svezia non ride.
Grazie per la segnalazione del articolo di Klein. Quindi persino lei ha potuto scrivere un articolo così vergognoso. Fantastico. Adesso so che tutto il mondo è davvero cattivo.
E lei osa scrivere questo in nome del femminismo! Davvero da non credere.
Allora:
Una donna accusa un uomo di stupro, e viene accusata di mentire, o di non aver capito bene quello che e successo (a lei). “Ma lui e bello, buono, simpatico, non può aver fatto questo.” Non è un mostro – quindi non ha stuprato. È una situazione classica. Persino banale!
E neanche Naomi Klein, che si dice un ”attivista femminista”, vede che è questo quello che lei sta facendo.
Ma quante persone ci sono – che sono più disposte a credere a un complotto USA/CIA/bla bla bla, che pensare che Julian Assange possibilmente abbia stuprato una donna?
Ma nessuno di questi presunti femministi si vergogna di accusare due donne di mentire, o, forse peggio, come fa la Kelin: di prendere troppo sul serio ciò che è successo (a loro) – e neanche fare un pò di ricerca per avere i fatti corretti prima di farlo?
Ma è così difficile pensare che Wikileaks sta facendo un lavoro importante, e nello stesso tempo sapere che gli umani possono sbagliare, possono anche fare delle cose crudele?
Anche una persona che fa un lavoro importante e buono, come fa sicuramente Assange, può sbagliare, può fare male agli altri. È davvero così difficile tenere questi due pensieri nel cervello nello stesso tempo?
Julian Assange è un essere umano, non un supereroe.
Io non so se Julian Assange ha fatto uno stupro, non è ancora stato condannato. Però – se è più importante per il mondo avere degli eroi che prendere sul serio due donne che dicono di essere state violate – allora sì che c’è bisogno di attivisti femministi. Veri.
Eroi no.
/Malena, dalla Svezia.
@malena. Hai ragione, nessuno è al riparo da errori, e vale per Assange come per le due donne. Ed è certamente sbagliato dare per scontato che chi mente siano le due donne (a prescindere dal fatto che siano donne). Eppure, riconoscerai che gli elementi della vicenda di cui siamo a conoscenza hanno dell’assurdo. Ma bisognerebbe procedere con cautela, vista la spinosità complessiva della situazione. Aspettiamo gli sviluppi.
@malena:
la giornalista e’ naomi wolf non naomi klein
Io credo che non si perda mai il diritto di dire no anche a rapporto iniziato, se lei voleva smettere dopo la rottura del profilattico penso che lui avrebbe fatto bene a fermarsi..e tuttavia a meno che la “pressione” di lui non abbia implicato delle minacce o delle botte (che non mi risultano esserci state), faccio fatica a considerarla violenza.
Insomma se lei dice no è no e bisogna rispettarlo, ma mi è difficile, basandomi sugli elementi che ho, vedere Assange come uno “stupratore”
Alcuni indizi forse fanno una prova. Il fatto e’ che questa storia viene troppo a fagiolo, sa troppo di pretesto.
Risulta da alcuni giornali (chi e’ informato sulla Svezia puo’ smentirmi) che per il tipo di denunzia Assange se la potrebbe cavare con una multa di 715 dollari o euro o giu’ di li’. Il che la dice lunga sulla gravita’ dell’accusa in se’, anche per la severa legge svedese. Gli e’ stato negato.
Si dice anche che in un primo tempo ci fosse stata l’archiviazione e poi un’altra giudice o inquirente o chi e’ preposto al caso non so, abbia riesumato. Tutto l’insieme e’ sospetto e sa di pretesto.
Ammettiamo che Assange abbia effettivamente fatto il birichino comportandosi da “str… maschilista”.
Come femminista, posso plaudere alla legge svedese. Posso anche augurarmi che sia condannato.
Certo, il fatto che ai miei occhi sia un benemerito dell’informazione libera non cancellerebbe eventuali colpe e debolezze umane.
Se si trattasse di pagare una multa o farsi della galera, se la merita, ci starebbe tutta.
Il punto e’, e non possiamo far finta di non saperlo, che non lo stavano ricercando con tanta insistenza per chiedergli di presentarsi di fronte a una corte svedese a spiegare il suo punto di vista.
Ci sono trattative fra svedesi e americani per estradarlo in USA, ed e’ proprio quello che lui teme. Li’ si troverebbe di fronte ben altre rogne e rischierebbe ben altro. Che, a parere mio e di chiunque sia favorevole alla liberta’ di espressione della rete e alla necessita’ di un controllo dal basso dei governi, e’ ingiusto e un pericoloso precedente per intimidire.
Percio’ ci si permette di fare dell’ironia sull’appiglio offerto dalla severa legge svedese.
Se poi magari invece di tutta sta storia ridicola per incastrare Assange,magari ci dicessero chi gli ha dato tutti sti documenti (parrebbe gli stessi americani che lo vorrebbero ingabbiare) e perchè,e chi sta dietro a lui e per quali scopi,forse l’interesse sarebbe maggiore,visto che uno dei suoi finanziatori è Soros,noto per essere un campione di trasparenza e democrazia….
@miskin. concordo. Sarebbe interessante ricostruire i veri retroscena, che immagino non si riducano a un Davide vs Golia. Magari un giorno ce li spiegherà Lucarelli.
per i retroscena e varie ipotesi qua c’e’ una interessante discussione in atto:
http://www.aldogiannuli.it
Malena ha assolutamente ragione.
La lettera di Wolf e il commento di Klein sono assolutamente abominevoli. Ho appena letto diversi articoli sulla stampa internazionale e ho cominciato a chiedermi, com’è che nessuno nella stampa italiana non ha ancora lamentato il fatto che i sostenitori di Assange chiedono il suo rilascio solo sulla base di una simpatia per il personaggio.
E perchè lei, Loredana, pubblica un link a questo articolo senza prendere posizione? Perchè tutti partono dal presupposto che le vittime abbiano menito? Come al solito, si parla di molestie e i primi accusati diventano le vittime. Ed è deprimente pensare a quanto cambierà in peggio la loro vita, grazie al fatto che in barba al loro sacrosanto diritto di privacy sono stati pubblicati i loro nomi. E’ incredibile che questa violenza, questa protervia e questa violenza non suscitino nemmeno un commento indignato.
E’ inoltre facile capire come molti “non ci vedano uno stupro”. La stragrande maggioranza delle persone – uomini e donne – non hanno la benchè minima idea di cosa sia lo stupro. E’ una vergogna vedere come si siano tutti pregiudizialmente schierati in favore di Assange.
Consiglio a tutti di leggere la replica alla lettera della Wolf di Amy Siskind su “Huffington Post”.
Dichiararsi femminista non significa parlare a nome di tutte le donne, nè avere un sesto senso su cosa sia stupro o cosa non lo sia.
@chiara. perché, qualcuno può parlare a nome di tutte le donne? se sì, chi? E in base a quali criteri?
@ diana
no. non penso che nessuno possa parlare a nome di tutte le donne. Mi da fastidio il “sono femminista ma…”.
Ma a me risulta che la magistratura svedese non accusi Assange di stupro, ma di aver fatto sesso non protetto (con la seconda donna l’aveva fatto una volta con e una volta senza, ma in entrambi i casi mi pare non ci sia stata violenza) senza essersi sottoposto ad esami medici, cosa che in Svezia è considerato una forma di molestia passibile di multa (quindi nemmeno loro lo considerano un reato gravissimo).
ed è vero che la stragrande maggioranza delle donne e degli uomini (per fortuna, aggiungo) non hanno idea di cosa sia uno stupro (però la legge deve avercela quest’idea), di sicuro però non è fare sesso occasionale senza preservativo che è un comportamento sicuramente irresponsabile, ma non è stupro.
poi se la prima signora davvero aveva detto di no quando il preserva si era rotto lui avrebbe fatto bene a fermarsi (ma io ho letto che inizialmente nè lui nè lei avevano dato peso al preserva rotto), ma se non l’ha nè picchiata nè minacciata per costringerla a continuare quello che consensualmente avevano già iniziato a fare…bè la violenza dov’è?
Non vorrei si arrivasse al punto di dover firmare una liberatoria prima di ogni rapporto sessuale o pomiciata spinta.
Comunque nemmeno Stephen King, credo abbia idea di cosa sia uno stupro (non direttamente, almeno), ma in Maxicamionista e ancor più in Dolores Claiborne e Rose Madder (e pure in It attraverso il personaggio di Beverly) ha parlato di violenza sulle donne con una sensibilità davvero notevole in uno scrittore maschio.
Magari non c’entra nulla col topic ma mi andava di ricordarlo.
E a scanso di equivoci io non difendo assange perchè è simpatico, o perchè lo considero un eroe della libera informazione, non me ne frega nulla di questo: uno può essere un robin hood dell’informazione e anche un pezzo di merda stupratore come puoi essere un bravo musicista politicamente impegnato a sinistra ed essere possessivo e morbosamente geloso al punto di ammazzare di botte la tua compagna (vedi Bertrand Cantat)..ma se i resoconti che ho letto su questa vicenda sono veri davvero oggettivamente assange non è uno stupratore, tutt’al più, un irresponsabile che non si preoccupa delle malattie sessualmente trasmissibili
Mi duole deludere le femministe più convinte ma questa vicenda ricade, nel migliore dei casi, ipotizzando candidamente nessuna pressione esterna, come la più classica delle ripicche vetero femminili.
Altri paralleli ma nessuna modernità svedese in queste donnucce da commedia partenopea. Lui va con una fan, poi con una groupie. Mentre lo immaginiamo libero di copulare con una terza simpatizzante, anch’essa libera, avviene che la seconda contatta casualmente la prima. Le due scoprono che il mondo è vario e nessuna ha l’esclusiva. Deluse dal mito svaporato della monogamia, scatta la solidarietà di genere impepata dal topos del riscatto degli anonimi nei confronti della celebrità.
Si coalizzano contro Assange con la ridicola scusa del condom. Non solo non c’è stupro, nemmeno a livello di diritto svedese, ma alla denuncia segue multa pecuniaria, non le segrete delle forcaiole che davvero non hanno capito bene cosa sia lo stupro. Che non si cambia idea il giorno dopo su un rapporto da cui ci si aspettava magari un bis relazionale, perché altrimenti altro che liberatoria ci vorrebbe.
Che poi l’Interpol sia così zelante da perseguire in altri Stati una scopata ultra consenziente in cui si è rotto il profilattico in un caso e non lo si è usato al secondo amplesso del mattino nell’altro (a quello della sera precedente sì), ebbene, questo sì che è curioso.
Che inoltre i giornali abbiano titolato per intere settimane il “dagli allo stupro” che dire? Sono giornali. Stampati per essere macerati.
http://www.corriere.it/esteri/10_dicembre_07/assange-condom_85693b04-0211-11e0-afab-00144f02aabc.shtml
Chiara Pegoraro: ho dato un’informazione. Non è scritto da nessuna parte che io debba, a tutti i costi, prendere una posizione su un argomento che, come si vede, è complesso e scivoloso. Mi sembra corretto fornire qui alcune notizie, che è quello che considero anche il ruolo di questo blog. Mi sembra un mio diritto inalienabile quello di leggere e riflettere. Come forse noterà, non ho mai sostenuto che le vittime abbiano mentito. Grazie.
Ps. Hommequirit, un commentatore del suo rigore matematico dimostra un po’ troppe certezze, in questa occasione. E il suo post, mi permetta, può essere classificato con gli stessi termini che lei usa nei confronti delle donne. Roba da omuncoli.
@Lipperini
Ha ragione signora Lipperini. Quando si fa parodia delle donnucole occorre parlare da omuncoli, non sia mai che si voglia apparir superiori all’altro genere, non crede? Se c’è una cosa che non giova alla giusta causa della piena parità tra femmine e maschi – ché la parità tra omuncoli e donnucole è da sempre certa – è proprio il riproporsi di questa mentalità da delitto d’onore au contraire, tra l’altro consumata in terra svedese.
Tutta questa storia svedese è ridicola nel caso Assange,non c’entra nulla,è solo un cavillo….c’è ben altro che questo confettino incartato per bene..