STARO' SEMPRE DALLA PARTE DEL PICCOLO UOVO

“Le riserve riguardano, invece, alcuni testi come “Piccolo uovo”” (dichiarazione di Luigi Brugnaro, sindaco di Venezia, sui 49 libri censurati)
“È devastante questo pensiero questo relativismo elevato ad educazione, a sistema di interpretazione: e che male vuoi che ci sia! Il male che discende dal far respirare ai nostri figli i miasmi di una filosofia di vita che vuole imporre i propri criteri alla natura e alla verità per i propri capricci. Senza capire la violenza che questa trascina con sé.” (dal blog di Costanza Miriano, su Piccolo Uovo).

“Per averci dato, attraverso un piccolo libro semplice e gentile, una rappresentazione precisa e poetica delle tante possibili famiglie. Per aver trattato con intelligenza e passione civile un tema forte e urgente. Per aver trovato le parole e le bellissime tavole di Altan per raccontarlo ai lettori più piccoli”. (Motivazioni del conferimento del Premio Andersen 2012 come miglior libro 0-6 anni a Piccolo Uovo di Francesca Pardi, illustrazioni di Altan, edizioni Lo Stampatello)
“Tra un muro alto e solido e un uovo che si rompe contro di esso, starò sempre dalla parte dell’uovo. Sì, non importa quanto il muro abbia ragione e quanto l’uovo abbia torto, io starò dalla parte dell’uovo. Qualcun altro dovrà decidere ciò che è giusto e ciò che è sbagliato; sarà forse il tempo a farlo, o la storia. Ma se ci fosse un romanziere che, per qualsivoglia ragione, scrivesse stando dalla parte del muro, che valore avrebbero le sue opere?” (Haruki Murakami – dal discorso di accettazione del Jerusalem Prize)

6 pensieri su “STARO' SEMPRE DALLA PARTE DEL PICCOLO UOVO

  1. Mai riportare frasi dal blog della Miriano! (Incredibilmente succoso direi il suo commentarium, ai limiti del grottesco!)
    Piccolo uovo me lo compro subito.
    Io sono molto felice di avere una coppia omosessuale tra i miei amici, così da poter ogni volta che capita presentare ai miei figli una tra le varie possibilità di famiglia. Per loro è così naturale che mi hanno chiesto più volte perché quelle due amiche di mamma che stanno insieme non si sono ancora sposate.

  2. ElenaElle,
    vorrei capire: lei è totalmente contraria alla censura oppure ha qualche riserva, ad esempio per Costanza Miriano, il suo blog e i suoi (pessimi) libri?

  3. Ho partecipato al crowfounding promosso dalle coraggiose creatrici de “Lo Stampatello” e ne sono fiero: sapere che il frutto del loro lavoro è oggetto di consimile inquisizione-“deliquizione” dovrebbe far loro curriculum. Ma dovrebbe anche risvegliare tutte le coscienze laiche sopite e calpestate in questo Paese: il nemico sfodera le sue (consuete) armi, noi come rispondiamo?

  4. Starò sempre dalla parte di piccolo uovo? Sempre sempre? Anche quando …
    Certo che è difficile non volergli bene, al Piccolo Uovo, guardatelo , ancora non è nato e già ci assomiglia. E’ morbido e rotondo, ha due occhietti vispi, le braccia le gambine, si muove sgambetta e già si fa delle domande. Ancora non è nato e già vuole saper il Piccolo Uovo. come noi vuole scegliere..Ci assomiglia. Guardatelo, è sdraiato in panciolle e pensa che lui, il Piccolo Uovo non vuole nascere. è già, perché non sa dove potrà andare a finire. E lui lo vuole sapere. Si ha sentito parlare per esempio di famiglia, ma non sa cos’è. E allora Piccolo Uovo, che ancora non è nato, si alza e decide di andare a vedere, si vuole accertare il Piccolo Uovo. Ed ecco che incontra papà e mamma coniglia con i coniglietti ; “Siete una famiglia?” “Certo!” rispondono in coro i coniglietti. e poi incontra i cagnolini, il papà scuro, mamma bianca e il cagnolino caffè latte “Scommetto che anche voi siete un famiglia”, “certo” risposero i cagnolini e Piccolo Uovo si chiedeva di che colore sarebbe nato il fratellino.. e poi incontra i pinguini. Due papà pinguini con i piccoli “ Pure voi siete una famiglia?” , “Siì” risposero insieme i due papà.
    E Piccolo Uovo pensava ma guarda ma quant’è bella anche questa famiglia!
    Adesso Piccolo Uovo era stanco ma soddisfatto, aveva conosciuto tanti tipi di famiglia e tutte sembravano un bel posto dove nascere, e lui che già pensa parla e sgambetta ancora non è nato… ancora non è nato…ma ecco che il suo guscio si sta incrinando.. che bello qualcuno lo ha scelto, anche lui Nascerà!..
    Ma che succede.., ancora non è nato e lo portano in una casa tutta bianca, gli infilano un ago dentro al guscio gli prendono qualcosa di dentro e poi si mettono a parlottare piano tra loro. Vogliono scegliere. Lui Piccolo Uovo, che ancora non è nato, non capisce.. ha paura.. cade.. si addormenta. E sogna. Sogna che è solo in stampato su un foglio di carta bianco e i coniglietti i cagnolini e i pinguini lo circondano e lo prendono a sassate. Povero Piccolo Uovo!
    ciao,k.

  5. Caro k., i tuoi sofismi da gesuita navigato non ci ingannano: esci dalle parrocchie e vai tra le persone reali, magari tra quelle che non hanno alcuna intenzione di infilare aghi nel Piccolo Uovo ma chiedono solo di veder riconosciuto il loro AMORE per il piccolo pulcino. E smettila di fare processi alle intenzioni di chi detesti quando chi approvi spesso fa peggio di loro! Ciò detto, l’educazione sociale alla massima apertura e diversità deve venire prima di (dis)educazioni familiari comunitariste magari di stampo religioso, quelle sì davvero egoistiche, autoreferenziali e pericolose le cui conseguenze ben conosciamo nella Storia. È il principio fondante dell’educazione pubbluca, tanto odiato dalle religioni del Libro. Non a caso.

  6. Luca mi fa piacere che hai letto la mia versione aggiornata del Piccolo Uovo, rileggendola devo ammettere anch’io che è proprio un piccolo cappolavoro che meriterebbe anch’egli il premio Andersen, o almeno qualche riconoscimento da parte della diocesi o del vicariato.
    Ma, ha parte gli scherzi, la cosa che mi premeva sottolineare è che non basta che un libro sia poetico gentile, per bambini, per essere imposto negli asili. Un libro è portatore di una visione del mondo che deve essere condivisa. Per esempio credo proprio che gran parte dei firmatari dell’appello, non sarebbero così contenti se la mia storia venisse letta negli asili pubblici, Perché? Perché il messaggio che veicola ai più piccoli, è che eugenetica aborto e diagnosi reimpianto sono delle crudeli atrocità contro l’umanità e il piccolo uovo che tutti ci portiamo dentro. Siamo tutti d’accordo su questo? Credo proprio di no. E allora che perché volerlo imporre a tutti?
    La versione della Pardi presuppone che esistano dei piccoli umani a disposizione di qualunque coppia ne faccia richiesta fornendo al sistema burocratico garanzie, anche soprattutto economiche. E’ una opzione condivisa da tutti questa? No. E allora perché volerlo imporne?
    Comunque il mio raccontino voglio proprio provare a mandarlo, con tanto di disegnini sfumati a qualche casa editrice, magari lo pubblicano e finisco pure io sulla copertina di vanityfer e se melo censurano mi fanno l’elenco su lipperatura con le centinaia dei firmatari. Viva la libbertà!!
    ciao,k.

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