STRADE: REALI E METAFORICHE

Facciamo un paragone. Ci vien detto che venerdì al consiglio dei ministri dovrebbe essere votato il decreto sblocca-cantieri. Fra gli sbloccati c’è, e non poteva che essere così, il caro Quadrilatero Umbria-Marche, la super-ultrastrada che collega l’Umbria al mare, arrivi mezz’ora prima e sei felice: “il secondo lotto è bloccato perché una delle società coinvolte nell’opera è fallita e dunque è necessaria una nuova gara e un nuovo finanziamento per far ripartire il progetto. Le risorse verranno trovate nell’ambito dei 3,7 miliardi stanziati dal decreto sblocca- Italia”.
Così ci vien detto. Ora, come qualcuno sa, il Quadrilatero, società pubblica di progetto che ha per azionisti enti pubblici, che preleva risorse pubbliche da consegnare alla gestione privata e toglie controllo agli enti locali, costa già ora  2,284 miliardi di euro. Questo, volendo tacere degli scempi ambientali e paesaggistici. Dunque? Dunque, avendo creato un mostro, devo anche continuare a finanziarlo.
In editoria, esiste un caso altrettanto interessante, anche se ancora non raccontabile “in chiaro”.  Mettiamola così: cosa direste di un progetto “dirompente” che in effetti ha cambiato le carte in tavola ma per la sua stessa natura, nel giro di pochi anni, ha portato gli ideatori sull’orlo della chiusura? Direste: ben gli sta. E fareste male. Perché dietro quel “ben gli sta” c’è il lavoro e la competenza di tante persone non solo fortemente a rischio, ma senza retribuzione, e incolpevoli, peraltro. Inoltre, esiste una cosa che si chiama “effetto domino”.
Wait, see, pray.

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