Continuando con le memorie giornalistiche, ieri riflettevo sulla ripubblicazione, grazie a Tlon, a Maura Gancitano e a Jennifer Guerra, de Il mito della bellezza di Naomi Wolf, che arrivò in Italia nel 1991 e che per molte di noi fu testo rivelatore. Ci raccontava come l’attenzione, nel decennio appena trascorso, si fosse inchiodata sul corpo e sulla necessità di renderlo il più perfetto possibile proprio per potersi affermare nel lavoro (o anche).
Come è cominciata? Appunto, in quegli anni Ottanta che oggi si celebrano con nostalgia in serie come The stranger things o in film come L’esorcismo della mia migliore amica, che raccontano alle ragazze e ai ragazzi di oggi com’era bello vivere a quel tempo. Bene, dai miei archivi del 2004 salta fuori questo articolo per Repubblica, che racconta altro.