Tag: Schwa

Ho usato solo una volta lo schwa in Danza macabra, e spiego perché, prendendola da lontano. Nel 2004, lo scrittore svedese John Ajvide Lindqvist scrive un romanzo di vampiri, Lasciami entrare. Al centro c’è Eli, dodicenne, né maschio né femmina. Al momento di scriverne in Danza macabra ho usato lo schwa: e trovo corretto, nel caso di Eli, usare il termine vampirə. Mi piacerebbe che si potesse ragionare pacatamente su questo: ovvero, avere una risorsa in più, quando serve: e nessuno me lo ha imposto. Neanche il politicamente corretto, posso giurarlo.

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