TERRITORI

Sono tornata da Cortemilia, nelle Langhe, che è un territorio bellissimo su cui alcune persone, su tutte Donatella Murtas, hanno non solo costruito un premio di letteratura per ragazzi, ma costruito una narrazione. Perché non c’era un mito fondativo e, oltre vent’anni fa, ne hanno creato uno, chiedendo a bambine e bambini di immaginare da dove venissero quei terrazzamenti che caratterizzano i luoghi, e i bambini hanno ideato la storia del gigante.
Sono tornata e guardo le mail. Una, in particolare, che viene dal mio territorio. E’ una donna di cui non pubblico il nome. Ecco cosa mi scrive:

“mi faccio portavoce di un gruppo di residenti/proprietari che potrebbe ritrovarsi in breve con la valle in cui hanno deciso di abitare cementificata ed asfaltata; la valle del Cesolone, fra Tolentino e San Severino Marche, a causa dell’intervalliva. Io e mio marito, quasi 20 anni fa, abbiamo scelto di venire ad abitare in campagna perché ci siamo letteralmente innamorati di questo angolo di mondo ancora incontaminato: caprioli, tassi, istrici, volpi, poiane… Ci siamo accollati un pesante mutuo trentennale, convinti che fosse il migliore investimento per far crescere i nostri  figli. Ora, senza essere avvisati direttamente dagli enti preposti a farlo, abbiamo assistito all’inserimento di una sonda di 30 metri in profondità, nel terreno a noi confinante, sonda che servirà per gli studi di fattibilità di questo scellerato progetto. La realizzazione della strada con viadotti, ponti e gallerie, devasterà letteralmente il territorio. Tutta la zona è già sofferente dopo il sisma del 2016 e ancora in grande affanno e ritardo nella ricostruzione. Secondo noi, l’unica possibilità per questo territorio di risollevarsi, è quella di salvaguardare e potenziare tutto il sistema ambiente. L’intervalliva, in questa piccola valle, remerà contro il futuro dei nostri figli. Stiamo qua a chiederle un qualsiasi aiuto e sostegno, certi che abbia anche lei a cuore il nostro meraviglioso territorio, che conosce bene. Ci aiuti ad uscire fuori da questa situazione di invisibilità, come se fossimo trasparenti. Mi scuso per la sfacciataggine dettata dalla disperazione e per la modalità: ho scritto di getto”.

Siamo alle solite. Siamo sempre qui, nell’ambito della Quadrilatero, che non è che abbia portato tutte le meraviglie promesse ai tempi. E dunque?

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