Giugno, comunicato stampa.
“Dopo aver ricevuto una nuova tranche di finanziamenti per 23 milioni di dollari, la compagnia di social gaming CrowdStar ha annunciato il lancio del suo primo titolo per dispositivi mobili: Top Girl. Il nuovo social game, che sarà gratuito e disponibile per sistemi operativi iOS, si rivolge al pubblico femminile interessato alla moda e allo shopping.
Sebbene CrowdStar abbia già sperimentato tale settore su Facebook attraverso il gioco It Girl, i duei titoli non avranno nessun collegamento. Top Girl si configurerà infatti come un gioco di ruolo esclusivamente per smartphones (senza integrazioni Facebook) in cui l’utente deve creare un avatar modaiolo in grado di divenire popolare attraverso il proprio gusto per il fashion.
Il gameplay ruota essenzialmente intorno al lavoro di modella, più si lavora in quel campo più si ottengono punti da spendere per comprare vestiti migliori e quindi divenire popolari. Inoltre è stata inserita una funzionalità attraverso la quale è possibile flirtare con altri utenti per conquistare un “fidanzato virtuale”.”
Settembre, lettera a Repubblica.
“L’altro giorno è venuta a trovarmi mia nipote di 12 anni e sono rimasta affascinata dall’uso diffuso che fa del cellulare, per chattare nelle community, mandare sms, giocare. In quel momento stava giocando a Top Girl, scaricato da internet. Le ho domandato come si giocasse e mi ha risposto: «È un gioco in cui faccio la modella poi con un vestito elegante e qualche lira vado in un locale in cui posso scegliere tra diversi ragazzi, ciascuno ti può dare qualcosa, chi più soldi chi più vestiti. Una volta “usato” lo mollo e ne prendo un altro in funzione di quello che mi serve e così via. Poi più lo invito fuori, gli faccio regali o gli do baci, più lo faccio innamorare e quindi più mi dà!». Incuriosita, ho voluto giocare anch’io e ho scoperto esserci più livelli: più soldi hai più puoi accedere a vestiti belli, più vestiti belli hai, più puoi salire i piani del locale dove incontri ragazzi più danarosi. Mi impressiona vedere come questo tipo di giochi si sia diffuso tra i giovani.”
Ps. Sono onoratissima di essere fra le ventinove “altre Miss Italia” di Vita da streghe.
Un gioco del genere viene finanziato perchè potrebbe avere successo tutto lì. Se fosse ben fatto io lo giocherei tranquillamente, così come ho giocato nei panni di ladro, soldato, spia, assassino, in mille altri giochi senza per questo essere diventato tale o aver minimamente sviluppato empatia per loro nella vita reale. Sono solo giochi. Il problema non è che tali giochi si facciano ma che possano finire in mano a un pubblico non adatto come i bambini. Ripeto se un genitore compra gta al figlio piccolo una parte del problema sta anche lì.
Lodevolissimo Evoke ma quello non è un gioco, è un qualcos’altro che da gioco si maschera. Io per cambiare il mondo ho sempre fatto del volontariato e al meglio il mio lavoro. Poi per divertirmi gioco uno sparatutto.
Fumetti che piacciono alle ragazze con protagoniste donne ce ne sono tantissimi, la maggior parte dei manga per esempio, il primo che mi viene in mente è Nana, italiano mi viene in mente Gea. Poi a tantissime ragazze piace Dylan. Poi che i videogiochi abbiano certi temi action prevalenti è anche una questione tecnologica. Agli albori si dovevanno produrre giochi con macchine dalle limitate capacità di calcolo, pixel enormi,16 colori etc. Era più facile fare giochi salta-spara-corri-picchia perchè riusciva a essere divertente anche anche con poche risorse tecniche. Quell’impostazione poi si è riproposta e ha influenzato tutto lo sviluppo sucessivo. Io stesso quando avevo 14 anni programmai un giochino in basic su un msx della philips e finii per fare un giochino di corsa.
“Però, anche in questa discussione, se portiamo sempre esempi particolari, tipo Wonder Woman, Metal Gear Solid 1 0 3, alcuni Final Fantasy, non andiamo da nessuna parte, perchè questi esempi rappresentano il 15% del mercato dell’intrattenimento.”
E’ vero, ma costituiscono un precedente. Senza contare che, per popolarità, mettono in ombra il 50% del mercato. In una discussione si può mettere in luce il buono, oltre che il cattivo, specie dal momento che il cattivo è ovvio, visto che è proprio quello di cui il post parla.
A me giocare nei panni di un uomo non scoccia, in giochi con una buona trama, per il semplice fatto che lì si va sul campo narrativo: se il protagonista di una storia bella, precisa e articolata è un uomo, non posso pretendere che la storia venga riscritta con una protagonista donna. Casomai, sono felice di vedere che anche la figura maschile nei videogiochi è cambiata: sempre più umana e fallibile, sempre meno intrepida e senza macchia. Purtroppo, però, è una tendenza che si sta invertendo e tornando all’origine, rispetto a una decina di anni fa.
“…non posso pretendere che la storia venga riscritta con una protagonista donna.”
Io lo pretendo eccome!! XD
Io no, perché se una storia è scritta bene cambiare il sesso del protagonista significa cambiarne la caratterizzazione, il rapporto con gli altri e la trama XD E’ chiaro che invece in cose come GTA non farebbe nessuna differenza.
@Caska
infatti dicevo che le cose lentamente stanno cambiando.., in quanto alle protagoniste è una questione di immedesimazione e gradi di astrazione. Lasciando stare i giochi che ti permettono di scegliere il personaggio, di creartelo come Fable, Mass Effect WoW, pensa che effetto farebbe un GTA con una protagonista femminile. A mio avviso sarebbe veramente interessante dopo Niko Bellic, Tommy Vercetti, una donna. I signori di RockStar sono gli unici in grado di farlo, hanno persino sdoganato il nudo maschile frontale, il personaggio gay non giocabile, il nudo frontale femminile…. ma sono quasi, e dico quasi, che il momento di un GTA con personaggio unico femminile sia molto lontano, perchè è una questione di numeri e di immedesimazione.
Ops, avevo scritto il messaggio di prima senza firmarmi 🙂
Quello che vorrei io è che si facesse uno sforzo per prevedere protagonisti di entrambi i sessi. Ma io parlo avendo in mente in particolare i gdr e soprattutto quelli bioware, quindi in realtà faccio riferimento a una fetta di mercato minuscola…però loro ad esempio lo fanno, e lo fanno anche bene!
Giochi con protagonista predefinito di sesso femminile, che non sia una bambolona come Bayonetta o Lara Croft, credo siano lontani .___.
@Paolo
Evoke è un gioco del genere Alternate Reality Game (ARG), genere molto apprezzato. E per sviluppare questo genere di giochi ci vanno fior di game designer non a caso Tetsuya Mizuguchi in questa bellissima conferenza “TED” http://www.youtube.com/watch?v=79iXviZEWow
lo cita e spiega quanto sia importante l’atto ludico in relazione alla percezione del mondo e ai possibili cambiamenti che può introdurre…
Poi ognuno e libero di pensare quello che vuole, naturalmente.
Io sono per il massacro virtualle alla DooM, ma questo credo sia una cosa personale e assolutamente fuori contesto o no?
Comunque ci sono molti giochi neutri rispetto al genere se però poi puntualmente hanno più giocatori maschi ovvio che chi li produce si adegui al proprio pubblico nelle versioni successive.
Gran gioco Doom.
@Paolo
non ne sto facendo una questione personale, sto solo cercando di spiegare le dinamiche di un mercato che vede al suo interno, in tutto il ciclo produttivo, pochissime donne. E quando dico poche sono poche, anche come addette alla divulgazione.
Ora tanto per ridere, alcune perle di saggezza di grandi sviluppatori…
John D. Carmack: “La trama in un videogioco, è come la trama in un film porno. Ti aspetti che ci sia, ma in fondo non serve a nulla”
Tomonobu Itagaki: “…perchè, parliamoci chiaro… agli uomini interessando solo due cose, le donne con le tette grandi e combattere…”
Itagaki è uno spettacolo d’uomo che io amo in modo particolare, nonchè è il responsabile del capolavoro Dead or Alive extreme beach volleyball, veramente un mai più senza….
E poi come scordarsi la meravigliosa intro di “duke nukem forever”! Indimenticabile blow job!
Poi ancora una volta, le cose stanno cambiando, ma per accellerare il processo occorre una continuità di contenuti e un aprroccio al gioco che non sia per forza educatico. Questo purtroppo nel caso delle bambine risente del retaggio cattolico.
“Giochi con protagonista predefinito di sesso femminile, che non sia una bambolona come Bayonetta o Lara Croft, credo siano lontani .___.”
E’ vero, ma è anche vero che lo stesso vale per i protagonisti maschili. In particolare alcune case (*ehehmSquare-Enix*ehehem) hanno basato la loro intera economia degli ultimi dieci anni su protagonisti maschili bellissimi in chiaro fanservice al pubblico femminile.
@Alessandra C: dimenticavo, sì, sono d’accordo con te su tutta la linea. Siamo molto lontani dalla parità, in questo campo come in tutti gli altri. Tuttavia, pensando ai videogiochi, il mio pensiero va anche a figure femminili strepitose, che non sono poi così rare. Per quanto mi riguarda, considero importante che anche che un ragazzo, in un’esperienza di gioco, incontri figure femminili del genere, non solo donnette scosciate da salvare. Fa parte di una migliore formazione. La cosa che forse mi colpisce di più è che, tutto sommato, per essere un settore considerato ancora (purtroppo) di appannaggio maschile, ci si ritrovano figure femminili migliori che non in ambienti dal pubblico almeno teoricamente più vario, come per esempio – sparo lungo – il cinema o le serie televisive. Ragionando in termini di proporzione, ci sono settori in cui siamo messi tragicamente peggio.
Sì l’hai sparata lunga. Che non ci siano figure femminili valide nelle serie tv e che siano migliori quelle dei videogiochi è insostenibile. Non fate troppo le vittime.
@Caska
sono d’accordo, oltretutto alle serie ci stavo pensando ieri, guardando le ultime puntate di Alphas che è carica di streotipi femminile e al contempo ha personaggi femminili strepitosi.
Le serie in questo momento potrebbero osare molti, usando personaggi femminili come Daenerys Targaryen di “Game of Thrones”, veramente potente
@Alessandra: sui personaggi femminili di Martin si potrebbe aprire un discorso lunghissimo. Sono tutti straordinari, anche quelli presentati inizialmente come pavidi. Non so se hai mai letto la saga, ma te la consiglio.
@Caska
non non l’ho lette perchè non amo molto il fantasy, se escludiamo l’urban fantasy, però la serie è fatta benissimo e i personaggi gemminili sono veramente complessi, presumo lo siano di più nei romanzi.
Comunque il linguaggio televisivo delle serie, in questo momento, è il più interessante, per esempio rispetto ai videogiochi, osano molto di più. Certo c’è un discorso di fondo una casa di sviluppo se sbaglia anche solo un titolo fallisce, invece HBO sospende la serie. Poi c’è un forte problema di censura e autocensura, i videogiochi sono sempre sotto tiro, speriamo che con l’ultima direttiva varata dalla Corte Suprema Americana le cose cambino.
se c’è un campo artistico pieno di figure femminili interessanti, complesse, di ogni tipo e che quando usa clichè (maschili e femminili) sa raccontarli e talvolta decostruirli con ironia e intelligenza è proprio quello del cinema e delle serie tv nel loro complesso, non solo quelle che raccontano di super-eroi o si ispirano a videogiochi. poi ci sono film e serie tv di alta e bassa qualità, con ambizioni diverse, ma dire che le donne sono messe peggio nel cinema non sta in piedi, da cinefilo non riesco a dialogare con una posizione simile, con tutto il rispetto.
poi volendo parlare di super-eroine ho citato wonder woman e la donna bionica perchè agiscono da sole, ma volendo essere pignoli ci sarebbe Sue Storm dei Fantastici 4 e i membri femminili degli X-men, (ma non essendo appassionatissimo, non conosco la saga nel dettaglio) e mi ricordo nella mia infanzia i cartoon di She-ra sorella di He-man, c’è strada da fare, ma esempi interessanti ci sono stati e ci sono.
@Paolo: no, sono d’accordo, figurati. Poi c’è stato un salto enorme, basta confrontare le ragazze di Friends con una Robin di HIMYM, un cambiamento enorme in pochi anni. Ragionavo solo in termini di proporzione, tenendo conto del fatto che mentre i videogiochi sono considerati territorio maschile, il cinema e la televisione dovrebbero essere diretti ugualmente a entrambi i sessi.
Però vale lo stesso identico discorso confrontando un Joey di friends con un Barney. Sono le 2 serie nel complesso a essere diverse.
Ai loro tempi i personaggi maschili e femminili di Friends erano tutti sullo stesso livello, per ruolo, importanza e sviluppo all’interno della serie.
@Paolo: sono d’accordo, al miglioramento della figura femminile va di solito di pari passo quello del maschile. Le ragazze di Friends erano tutte ossessionate in modo insopportabile dal matrimonio, ma anche i ragazzi avevano di quelle ottusità mica male.
@Paolo
ma hai letto quello che abbiamo scritto sino a ora?
Non esssendo una cinefila, il cinema in genere mi annoia parecchio, se non di genere, non saprei cosa risponderti, però ti faccio un breve elenco, in base alle mie ridotte competenze, naturalmente
X-Men. Professor Xavier nemesi Erik (Magneto) personaggio strepitoso Jean Grey (Fenice) comprimario
Dei Fantastici Quattro non ne voglio neanche parlare Sue Storm era la moglie di Mr. Fantastic ed era pure invisibile!!!!
Ribadisco il cinema è riuscito a rendere una deficente persino Mary Jane Watson che almeno nel fumetto aveva una personalità fortissima.
La Fenice si fa uccidere da Wolverine che sarà pure un gran tocco di mazo… però… dai!
Iron Man (quello del 1963) era innamorato della sua segretaria, ma si sa i tempi cambiano, e nel film diventa la sua assistente personale… ricchissima di personalità!
Poi per rimanere in tema anni 70/80 abbiamo la grandissima donna bionica, Wonder Woman, Gli Angeli di Charlie, la lobotomizzata cuginetta Daisy Duke, quello spettacolo di donne di Dallas, la decorativa Amy Amanda “Triple A”, le signorine di Magnum P.I e quelle di Miami Vice.
L’unica, ma veramente l’unica che si staccava un po da questo cumulo era l’inestimabile Morticia Addams. Per fortuna c’era Lei, perchè io sono cresciuta con questo immaginario e già da piccola volevo un risarcimento.
@alessandra
pare evidente che non hai visto le serie televisive degli ultimi 15 anni.
Le serie che hanno come protagonista principale una donna, che poi il personaggio possa piacere o meno come viene reso, sono decine:
Buffy, Medium, Cold Case, Ghost Wisperer, Sex and The City, Close to home, Alias, The Good Wife, Grey’s Anatomy, United State of Tara, Desperate Housewife, Tru Calling, Dark Angel, Private Practice, The closer, 30Rock, Veronica Mars, Fringe, Nikita, Nurse Jackie, Streghe, Terminator: The Sarah Connor Chronicles, Ally McBeal, Una mamma per amica, Dirt, Cougar Town, A casa di Fran, le principali che mi vengono in mente.
In quelle più corali, di solito di genere medical drama o crime, i personaggi femminili ci sono e hanno i loro spazi e le loro linee di sviluppo narravito dedicate.
Nel ramake di Battlestar Galactica Il protagonista degli anni ’80 Scorpion è diventato donna.
Ho capito!!! Hai problemi con la lettura!
Nooo 🙂 Friends è bellissimo.
@Alessandra C. Impressionante. E non si salvavano neanche i libri. Gli Urania di Jean Gaston Vandel e soci avevano sempre la classica bambolina spaventata da salvvare. La donna bionica non era male però!!
ERa una serie comica non è che puntasse a parlare dei massimi sistemi ma con la sua leggerezza riusciva a portare in scena un matrimonio lesbico, due persone dello stesso sesso che crescono un figlio, parlare di utero in affitto (tra fratelli per giunta), con estrema naturalezza. Non a caso la puntata del matrimonio lesbico per la normalità con cui fu narrata fu osannata dalla comunità gay, ben oltre le aspettative degli stessi produttori. Poi non è che le ragazze fossero ossesionata dal matrimonio e comunque lo erano meno di Ted. 🙂 Divenne un tema importante a fine serie perchè i personaggi erano ben sopra i 30 e il matrimonio è una delle cose a cui molti pensano a quell’età e poteva essere un buon finale per la storia.
Se non hai più argoementi non c’è bisogno che mi accusi di non saper leggere.
Comunque siamo molto off topic.
Resta il fatto che i genitori dovrebbero controllare, almeno per quanto in loro potere, che le bambine non abbiano accesso a giochi come Top Girl e i bambini a giochi come Gta invece di, molto spesso, procuraglieli. Poi siamo in un paese libero ognuno può pensare ciò che vuole di tali giochi ma finchè li volgiono giocare degli adulti il paese è libero anche per loro.
“Poi non è che le ragazze fossero ossesionata dal matrimonio e comunque lo erano meno di Ted.”
Insomma. Per Ted era la caratterizzazione del personaggio, in Friends era un carattere obbligato della femminilità, che comprendeva persino personaggi teoricamente anticonformisti come Phoebe. Tra l’altro io ho tutti i dvd e lo sto riguardando adesso, quindi posso confermare che spesso diventa persino sgradevole (tutto l’arco del matrimonio multimilionario di Phoebe coi soldi che voleva dare in elemosina era raccapricciante). Tuttavia, considero che dalla quarta stagione in poi le idee erano andate scemando, e bisognava fare gag su ciò che si poteva (pure Ross era ossessionato dal matrimonio, ma il suo era un discorso a parte XD).
@ Paolo E
non dico che è impressionante e sto continuando a ripetere che le cose stanno cambiando, sto cercando di spiegare e evidentemente lo faccio molto male, che esiste un retaggio culturale nell’immaginario condiviso.
Io ho più o meno la stessa età di Carmack e Romero, i due creatori di DooM, sono cresciuta più o meno con gli stessi stimoli, ma non avevo riscontri di immedesimazione. L’immedesimazione quando sei adolescente è importante e a me la principessa Leila faceva cacare! Al limite avrei voluto guidare il Millennium Falcon e trombarmi Ian Solo. La prima volta che mi sono immedesimata in un personaggio femmile è stato Molly Millions ed era il 1986.
Ancora oggi mi infastidisce sentire frasi del genere la Bigelow, una donna che fa film per uomini.
Peggio ancora mi infastidiscono dichiarazioni come quella che ha fatto Tim Johnson, produttore esecutivo e regista alla PDI-DreamWorks, alla View Conference, nel suo speak sulla creazione dell’eroe nel cimena d’animazione ha affermato: “Il personaggio dell’eroe deve essere maschile, non è una questione di genere, se mai è una questione di marketing. Abbiamo visto che funziona meglio….”
A mio avviso questo vuol dire che quando si pensa a un immaginario condiviso, si pensa a un immaginario consolidato maschile.
In questo pensiero non vi è polemica e solo un’analisi.
La mia polemica entra quando i prodotti vengono studiati per le donne.
Ne il ritorno dello Jedi è la principessa Leia che salva Ian, mi pare di ricordare, non la ricordo come una figura passiva, è una donna forte anche se non pilota il Millennium Falcon, comunque l’immedesimazione è qualcosa di emotivo, se non scatta non scatta…io non ho avuto problemi ad appassionarmi per Beatrix Kiddo e Jackie Brown e anche a immedesimarmi, se la storia è buona, se i personaggi funzionano è ok per me
Frasi come “la Bigelow fa film per uomini” danno fastidio pure a me: la Bigelow è una brava regista che fa buoni film e lo dico proprio perchè a me interessano le storie, non se il protagonista è uomo o donna, come abbiamo visto anche quando il protagonista è un uomo possono esserci e ci sono figure femminili importanti e toste. In Shrek c’è Fiona, ad esempio, inomma all’interno di una struttura narrativa consolidata e “tradizionale” si possono comunque inserire innovazioni, aspetti divergenti
A proposito, pure io adoravo la Famiglia Addams sia quella televisiva e ancor di più quella cinematografica
io seguivo con piacere Friends e sono un fan accanito di HIMYM (che dopo Scrubs che purtroppo è finito, e assieme a the big bang theory è la mia sitcom del cuore), francamente in Friends non ricordo stereotipi avvilenti, e se c’erano erano presi in giro (mi pare di ricordare che solo Monica fosse quella che voleva sposarsi, Rachel molto meno anzi all’inizio scappa proprio dal suo matrimonio per iniziare il romantico tira e molla con Ross! poi è chiaro che essendo una sitcom c’è l’happy end in cui tutti sono felicemente accoppiati tranne Joey, ma non ci vedo nulla di male, anzi ricordo che ero felice per loro..tendo ad affezionarmi molto ai personaggi delle mie fiction preferite). Dovrei rivedere Friends ma ricordo che mi aveva colpito favorevolmente la leggerezza, ma senza superficialità con cui affrontava argomenti non facili: le insicurezze e difficoltà sentimentale che accomunavano tutti i personaggi, l’ex moglie lesbica di Ross che cresce il figlio con la sua compagna, il padre trans di Chandler (interpretato da Kathreen Turner!), l’utero in affitto, la relazione del fratello di Phoebe con una donna più grande di lui (e vedere una coppia felice in cui lei è più vecchia di lui non mi sembra un clichè molto comune), insomma la ricordo come una buona serie dove protagonisti erano un gruppo di amici e non la solita famigliola, una serie senza la quale oggi non avremmo neanche HIMYM.
scusate se continuo l’OT ma amo troppo queste cose
e comunque alla fine i protagonisti di Friends (Ross e Rachel, Chandler e Monica, Phoebe e non ricordo chi ma lo interpretava Paul Rudd) si sposano per amore, perchè vogliono e non perchè “devono”sposarsi, ed è questo che conta anche nella vita vera. scusate ancora, ma sono un inguaribile romantico
Concordo in pieno con paolo 1984.
@Paolo: è vero, ma riguardando in fila gli episodi ce ne sono davvero moltissimi incentrati sul fatto che le ragazze voglio sposarsi/hanno invidia di qualcuno che si sposa/vanno nel panico perché non sono ancora fidanzate. Non sto dicendo che è negativo per forza. Sto dicendo che, quando ti riguardi l’intera serie come faccio spesso io (quindi mi pare un dato acquisito che mi piace), vedi un gap culturale notevole tra quella generazione di serie tv e la nuova. Ora però mi fermo anch’io, sennò andiamo avanti una vita a parlare di questo. Il mio ragazzo scrive su Serialmente, questo dà una proporzione di quanto potrei continuare a parlare di serie tv.
Per la cronaca, grazie a un’amica (che lavora per Game Republic) ho una lista di personaggi femminili giocabili (in molti casi unica scelta) dei videogiochi. Purtroppo, come ricordavo, si concentrano negli anni 90.
(La lista esclude i casi più famosi: Resident Evil, Tomb Raider, Final Fantasy, Silent Hill.)
NES – SNES
Samus Aran (Metroid)
Jennifer (Clock Tower)
Marle, Lucca, Aya (Chrono Trigger)
PSX – DC – N64
Hana e Rain (Fear Effect 1 e 2)
Koudelka (Koudelka)
Aya Brea (Parasite Eve)
Lenneth (Valkyrie Profile)
Harle, Kid (Chrono Cross)
Nikki (Pandemonium)
Ulala (Space Channel 5)
Ayame (Tenchu)
Nadia (Nightmare Creatures)
Regina (Dino Crisis)
Anne (Jurassic Park Trespasser)
Joanna Dark (Perfect Dark)
PS2 – GC
Jade (Beyond Good & Evil)
Alex (Eternal Darkness)
Miku (Project Zero)
Nina Williams (Death By Degrees)
Fiona (Haunting Ground)
PS3 – 360 – Wii
Nariko (Heavenly Sword)
Bayonetta (Bayonetta)
Faith (Mirror’s Edge)
PC
Alice (American McGee’s Alice)
Chell (Portal)
Nina Kalenkov (Secret Files: Tunguska)
NDS
Shanoa (Castlevania Order of Ecclesia)
Ashley (Another Code)
Mackenzie (Touch Detective)
Jeanne (Jeanne d’Arc)
Non sono tutti, e di certo sono pochi paragonati alla vastità dei prodotti usciti, ma comunque un buon precedente.
Oltretutto Rachel e Ross non si sposano nemmeno.
Ho risposto in un commento che però, essendo lungo (torna anche sull’argomento videogiochi), è in moderazione. Ma il punto non è che si sposano tutti, il punto è che, se riguardi tutta la serie come faccio spesso io (quindi mi piace, sia chiaro, i miei dvd sono pure originali, e non spendo soldi per cose che trovo brutte e sessiste), c’è un ritorno ossessivo di certe cose che alla lunga sono stancanti, tutto qui. E mi pare anche di aver detto che riconosco che dopo tot stagioni è fisiologico.
“Dei Fantastici Quattro non ne voglio neanche parlare Sue Storm era la moglie di Mr. Fantastic ed era pure invisibile!!!!” Alessandra C.
non mi sembrano buoni motivi per disprezzare o sottovalutare il personaggio (nella storia della narrativa fantastica gli uomini invisibili non mancano, comunque) nè la rende di per sè una figura debole e indegna di considerazione, e ricordo per amor di precisione che Sue è anche in grado di generare campi di forza
Lieta di vedere Ayame nella lista di Caska (il mio nick arriva da lei): parlando appunto di Tenchu, i personaggi femminili sono tutt’altro che passivi. Ayame, una ninja di prim’ordine con un carattere di ferro e una personalità complessa e fortissima; Lady Key, la moglie del daymio, che nonostante appaia per poco tempo è una donna forte e interessante; e Lady Kagami, capo del clan avverso che costituisce da sola e in qualità di leader assoluto l’Aurora di fuoco, un movimento che vuole rivoluzionare il Giappone feudale (male, e infatti crepa, ma va beh). E poi pensiamo a Spyro, dove i personaggi chiave femminili non mancano; o CTR, dove le donne ci sono e sono al livello degli uomini (a parte le orribili vallette…)