CUORI E LED

Comunque sia, il programma “Veline” non è andato in onda quest’estate. Comunque sia, Yamamay, dopo la famigerata mutanda di Capodanno, si pronuncia in favore della dignità delle donne. Parole dell’amministratore delegato Gianluigi Cimmino, che con il nuovo spot “vuole testimoniare la vicinanza con le donne vere e dare una immagine della femminilità che le rispetti in pieno”.  Spot che vede protagonista un’attrice  matura, Isabella Ferrari, per la regia di Paolo Sorrentino: qui trovate l’articolo de La Stampa e qui un servizio televisivo, con frammenti del video.
Comunque sia, qualcosa è mutato e sta mutando.
Non ancora, però, nel mondo delle bambine e dei bambini. A seguire, gli spot per lo stesso zaino, versione femmina e versione maschio.
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22 pensieri su “CUORI E LED

  1. C’è poi il contributo di Terry De Nicolò, una escort della squadra di Tarantini intervistata dalla trasmissione di Rai Due “Ultima parola”: «Se tu sei racchia devi stare a casa, la bellezza ha un valore»…

  2. Perchè non un commercial unico, in fondo lo zaino non ha “sesso”, serve ad entrambi per i libri. Sarebbe stato più allegro, ragazzi e ragazze insieme se lo si propone come veicolo di socializzazione.
    Boh
    Per l’azienda di intimo: ci credo poco ma meglio tardi che (Yama)May….

  3. Ma non è la stessa ditta che ha scelto come pubblicità un editoriale di Alberoni? Io ad uno scritto di Alberoni preferisco un bel corpo, preferibilmente femminile.
    Credo che tutto ‘sto puritanesimo scomparirà quando se ne andrà Berlusconi e torneremo finalmente a considerare normale che la pubblicità mercifichi tutto anche i corpi.

  4. Bhè Yamamay poteva impegnarsi di più, non avranno scelto la modella ma Isabella Ferrari non è da meno, ho visto il servizio televisivo e non mi sembra poi così lontano dai soliti meccanismi.. Anche perchè oramai l’attrice matura è entrata nell’immaginario collettivo maschile con quella famosa scena di Caos Calmo..non so, il cambiamento poteva essere una bella Virna Lisi in camicia da notte con sotto intimo yama…

  5. Sono padre di una bambina che fra poco avrà quattro anni, e gli spot pubblicitari stanno diventando un problema che non so bene come affrontare. Anche quelli che vanno in onda su Rai YoYo, servizio pubblico, troppo spesso sono di un sessismo micidiale, vedere per credere: questi degli zaini non sono ancora niente a confronto delle pubblicità dei giocattoli e dei cosmetici (!). Che fare, posto che non mi è possibile (e comunque non mi sembra una soluzione soddisfacente) far sì che mia figlia guardi solo DVD di Pippi Calzelunghe?

  6. @Salvatore
    Penso che sia possibile farle vedere solo dvd, molti ci riescono soprattutto in età prescolare. Oppure registrare i cartoni più amati.
    Noi non abbiamo tv e guardiamo esclusivamente dvd al computer.
    Di nostra proprietà ne abbiamo solo una decina, il resto lo prendiamo in prestito in biblioteca.
    Anche dai nonni fino ai 4 anni divieto assoluto tv generalista, solo dvd.
    Può sembrare intrasigente ma alcuni nonni amano quelle pubblicità e non sono in grado di ironizzarci sopra per cercare almeno di depotenziarne l’effetto deleterio.
    Non posso che consigliare tanta Pimpa, Barbapapà e a partire dai 5 anni alcuni film di animazione di Miyazaki (assolutamente non sessista).
    Forse “Ponyo sulla scogliera” va bene già a 4 anni per i fantatistici disegni.
    http://www.youtube.com/watch?v=vnro1RPu-TY

  7. Nota sugli spot presentati qui sopra: a voler cercare il pelo nell’uovo, al di là del fatto che vengono proposti zainetti diversi per maschi e femmine addirittura tramite spot separati anziché con bambini che giocano insieme, nella pubblicità al maschile il ragazzo con lo zainetto fa entrare anche quelli che lo zainetto non ce l’hanno, mentre in quella per le bambine è solo la bambina con lo zainetto che viene invitata dalle altre.

  8. @ miriam: grazie per la risposta, sei molto gentile. Farò tesoro dei tuoi consigli, anche se un po’ mi spiace: perché alcuni programmi per bambini che danno in TV sarebbero anche belli, se non ci fossero quelle mefitiche interruzioni pubblicitarie.

  9. @salvatore
    Hai ragione, molti sono davvero validi, penso, tra gli altri, alle repliche di Fantabosco, Albero azzurro, programmi eccezionali adatti ai piccolissimi.
    Ricordo che per evitare la pubblicità li recuperavo dal sito della Rai.
    Eppure con mio sommo disappunto (e anche qualcos’altro…) la pubblicità, all’inizio dei video più cliccati, spuntava fuori, per giunta bloccata, non si poteva saltare!
    E’ una lotta dura. Adesso che ha 6 anni possiamo iniziare a spiegargli un po’ di pubblicità e smontare i messaggi “mefitici”.
    Buona ricerca!

  10. @Salvatore Io, con tre figli di età diverse e il tentativo di mantenere degli spazi per me, non ce la faccio ad essere attenta come vorrei – e come Miriam. In più vedo che consumismo e stereotipi sessisti arrivano per tanti canali, compagni/e (e relativi genitori), discorsi, barzellette, cartelloni, cinema, nonni. E’ un bombardamento. Controllo tutto quel che posso, e al resto rimedio con tanti discorsi, tante spiegazioni, tutti i buoni esempi che riesco a dare. Cerco di insegnare loro a difendersi, e il bello è che, adesso che due sono grandi, è anche dalle conversazioni con loro, da come loro decostruiscono i messaggi e ne parlano insieme a me e mio marito, che la più piccola (6 anni) impara a difendersi. Non perdo occasione di commentare, correggere, spiegare. Anche oggi. Lei: alle femmine piacciono i brillantini. E io: non a tutte le femmine, e anche ad alcuni maschi. Poi approfondiamo, ridiamo… E così via. Ma che fatica!

  11. Ho due bambine di 7 e 5 anni e siamo andati avanti con i DVD (a partire dai 3 anni) fino a questa estate, quando abbiamo scoperto cartoonito sul digitale terrestre, quasi completamente senza pubblicità. nonni idem. Si può fare! ed è stato molto più semplice di quanto temessi!!!

  12. Dimenticavo… Ascoltando in radio la perla di saggezza di Terri de Nicolò, la più grande ha esclamato indignata NON E’ VERO!!!!

  13. Nell’articolo sulla Stampa si legge: “La moda scende dal trono per assecondare i desideri dei consumatori” e più sotto: “i flash impazziscono per la quarantenne Naomi, segno che l’età conta poco”. Si parla di cambiamento relativo al modo di percepire la donna in pubblicità ma a me viene il dubbio che si tratti del solito meccanismo pubblicitario, tendente a cavalcare la situazione del momento. Ovvero: con la crisi le più giovani hanno minori disponibilità economiche ed il target si sposta verso l’alto, “segno che l’età conta poco” ma conta molto il denaro che si può spendere!

  14. @Elvis Anch’io ad Alberoni preferisco un bel corpo, possibilmente maschile. Ma i media hanno stabilito che non posso vederlo, non deve interessarmi né piacermi. I nudi integrali maschili, poi, sono banditi dalla programmazione televisiva e da tutta la stampa, a differenza di quelli femminili. Questo sì è puritanesimo, applicato però a metà popolazione.

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