Il nome ufficiale è Quercus pubescens, ed è una quercia diffusissima e spesso longeva. Ce ne sono diverse, in Italia, che sfiorano i mille anni. Quella che si trova a Rubbiano ne ha cinquecento, e potrebbe non vivere molto più a lungo.
Perché la roverella si trova in un terreno privato, quello della signora Giovanna Corradini, e quel terreno è stato espropriato per il solito motivo di cui qui si è già parlato: turismo. Servono parcheggi perché i turisti che vogliono visitare le gole dell’Infernaccio sappiano dove depositare la propria automobile.
Questa mattina il Tar delle Marche deciderà se il terreno resterà alla proprietaria o se dovrà trasformarsi, appunto, in mega-spiazzo per quattro ruote.
Qualche mese fa Italia Nostra si è unita alle denunce dell’accaduto con queste parole:
“A seguito degli eventi sismici degli anni 2016-2017, in gran parte dell’abitato è stata istituita la zona rossa. Da allora, a causa di persistenti problemi e ritardi burocratici, quasi nulla è stato fatto per favorire la ricostruzione in favore degli abitanti del posto. Da tempo si parla di realizzare dei progetti faraonici, grazie alla possibilità derivante dai fondi Cis e Pnrr, ma si dovrebbe avere massima cura non solo dei cittadini ma anche dell’ambiente (…) Il Comune di Montefortino ha approvato il progetto di realizzazione di un maxi parcheggio per 500 posti macchina, per l’attuazione del quale propone l’esproprio di terreni di un’azienda agricola pienamente operante a Rubbiano, attraverso un finanziamento di circa 5 milioni di euro. Una cifra di denaro che potrebbe essere impiegata in modo diverso, a favore di tutta la comunità del comprensorio. Nel caso di Rubbiano c’è poi da chiedersi se ci sia un riscontro relativo al rispetto dei vincoli ambientali che possono configurarsi. La vera ricchezza della zona è l’ambiente rurale montano, l’agricoltura, l’allevamento, le risorse idriche; tutto questo è anche turismo quando risulta evidente la tutela e il rispetto dell’ambiente”.
Non so come andrà a finire, ma una tentazione la ho. Un appello ai turisti. Alle persone che già conoscono quei luoghi o che ne hanno sentito parlare. Disertate. Dichiarate almeno che lo farete, e che non avete alcuna intenzione che altri scempi vengano fatti in vostro nome. Dichiarate che non userete quel parcheggio, che arriverete da altri punti, che non ci andrete proprio, all’Infernaccio, se questa è la premessa per un rilancio che, nei fatti, significa ancora una volta cambiare aspetto ai territori e, soprattutto, andare contro la volontà di chi ci vive.
Ditecelo, per favore.
non lo fate!!! non userò mai quel parcheggio, diffonderò questo a tutti quelli che conosco, nessuno vuole quel parcheggio