UMILIANTE, AVVILENTE, BRUCIANTE, DEPRIMENTE

Alla fine, sono andata a sbirciare fra le domande per il concorsone, e nella sezione “comprensione verbale” ho trovato questo:
“Tra gli aggettivi proposti il più adatto a descrivere qualcosa di smussato, non aguzzo è…..”(arguto, acuminato, ottuso, acuto).
“Completare la frase seguente con l’aggettivo più appropriato: la pista verde è più adatta per uno sciatore alle prime armi perché più….” (ripida, facile, inaccessibile, erta).
“L’espressione «colosso dai piedi di argilla» è ricollegabile all’idea di…” (Una persona non autosufficiente; Una persona estremamente efferata e bestiale, simile a un enorme mostro; Una cosa apparentemente smisurata e importante, ma che in realtà ha basi per nulla solide; Una persona sicura e pacata, che non è assillata da preoccupazioni di alcun genere).

Vi risparmio il resto, che coloro tra voi che si stanno esercitando per il concorso conoscono benissimo. Mi è tornato alla mente un articolo che Francesco Merlo scrisse a proposito dei quiz per la patente, e di cui ho avuto personalmente un saggio qualche mese fa, quando mia figlia si stava preparando agli esami di teoria: “”L’ intersezione a livelli sfalsati è un incrocio a raso fra una strada e i binari del treno”. Non siamo tanto lontani.
Poi ho letto quello che stamattina Simonetta Fiori ha scritto a proposito dell’indagine Aie che viene presentata a Più libri più liberi e che racconta, con toni preoccupati, della disaffezione degli studenti  universitari verso la lettura in favore di manuali digitali e slide (“le nostre future classi dirigenti si stanno formando non più sui libri, ma sulle slide, schemi riassuntivi che riducono il sapere in pillole. Se un tempo esisteva il rassicurante manuale con annessa bibliografia, oggi proliferano format didattici lunarmente distanti. E alle opere di architettura salda gli studenti universitari tendono a preferire materiali sminuzzati, disponibili sulle piattaforme digitali dell’ateneo”).
Poi ho riletto dell’abbuffata di proposte editoriali rivolte ai docenti che si preparano al concorsone e che mirano a spillare ancora un po’ di euro da tasche già semivuote. Tanto che Flc-Cgil ha invitato il Miur a pubblicare le dannate risposte esatte per le domande, evitando almeno il mercato nero (il famoso esercitatore ministeriale non ti dice dove hai sbagliato: “o meglio, scrive sempre Valeria Merola, comunica che la risposta alla domanda 37 è sbagliata, ma non si ha modo di risalire alla domanda in questione”).
Poi ho riflettuto sul fatto che per partecipare alla prova il docente a tempo determinato deve prendere un giorno di ferie o un permesso non retribuito.
Poi mi sono ricordata della ricerca Pearson-Economist, The Learning Curve, dove si dimostra che i paesi che hanno raggiunto l’eccellenza nel sistema educativo sono quelli che mettono al centro dell’interesse sociale-economico-culturale gli insegnanti.
E mi correggo: tutto questo non è sconcertante, come avevo scritto ieri.
E’ umiliante.

21 pensieri su “UMILIANTE, AVVILENTE, BRUCIANTE, DEPRIMENTE

  1. Ho la mia bimba in seconda elementare, una bimba a cui leggo librini da quando aveva 6 mesi. E’ una bimba sveglia, desiderosa di sapere e imparare. Viene a casa con alcune verifiche di scienze che vanno male, il voto è 5 (con la minaccia del quattro se la triste fotocopia non viene fatta firmare dal genitore, ma ditemi voi…). Le verifiche sono per la maggior parte dei test a scelta multipla, oppure degli assurdi cruciverba in cui la bimba sbaglia perchè magari si confonde sul numerino da far corrispondere alla stringa del cruciverba, non perchè non sappia che la foglia è lanceolata… Sono davvero preoccupata: è questa la scuola che vogliamo? Fatta di fotocopie da colorare (e vi risparmio il mio commento sui grafici autori di tali orribili disegni fatti senza passione) e caselline da “crocettare”. Una scuola che premia il nozionismo, ahimè, perfino in seconda elementare e soffoca la naturale voglia di apprendere.

  2. A proposito della disaffezione degli studenti universitari verso la lettura in favore di manuali digitali e slide, ieri su Repubblica è uscita questa lettera che un insegnante elementare Franco Lorenzoni ha indirizzato al sottosegretario all’Istruzione Marco Rossi Doria perché almeno fino agli otto anni i bambini leggano su supporto cartaceo, la linko qui (Se riesco) perché oltre al discorso riguardante il digitale mi pare racconti la volontà di un insegnante di creare un percorso e un rapporto educativo con il proprio alunno che difficilmente nei test si può misurare.
    http://www.repubblica.it/scuola/2012/12/04/news/lettera_lorenzoni_libri_elementari-48057291/?ref=HREC2-18

  3. Questo concorso non doveva essere fatto. Purtroppo, come sempre, la paura è una leva potente nelle mani della classe dominante. Così i lavoratori si sono piegati all’ennesimo ricatto.
    E io sono colpevole, perché sono un sindacalista e non sono riuscito ad organizzare i lavoratori per la difesa dei loro diritti. 🙁

  4. @Valberici però è anche terribilmente complicato organizzare lavoratori che hanno condizioni di lavoro differenti, sono entrati nella scuola in mille modi differenti (esami, concorsini, abilitazioni, test ecc), subiscono ogni volta le conseguenze di inutili riforme differenti e potrei continuare all’infinito.
    Non è una giustificazione è il gran pentolone dentro cui molti perdono diritti e sicurezze.

  5. leggendo queste righe mi è venuto in mente un racconto di Valeria Parrella , Mosca più balena. Parlava di una ragazza che doveva fare un concorso a Napoli. Le domande erano fra il grottesco e l’assurdo, ma purtroppo quasi reali ed una di esse, penso della sezione logica, fra le altre tipo bruco più farfalla o coniglio piu’ elefante che trovavano piu’ o meno risposte la piu’ assurda era era mosca+ balena = ?

  6. Questa volta non mi sento di fare nessuna battutina. Concordo con “umiliante” che calza a pennello in un momento in cui sembra che qualcuno voglia ritornare a far umiliare ancora una volta in toto il nostro paese (a proposito del clima culturale).
    Mi associo pure a Paolo per qualche argomento più positivo e aggiungo pure più sbarazzino.

  7. Beh su, secondo me non è così catastrofico. Io lo sto facendo, e devo dire che una volta che si entra nella dinamica di alcuni quesiti non ci vuole Einstein (anche se alcuni di algebra non li risolvo perché non sono proprio capace). Ognuno deve puntare a fare il massimo nel proprio ambito (il mio è umanistico, e dunque comprensione del testo) e negli altri ci si prepara, come per ogni concorso o esame o test.
    Gli esempi estrapolati così dalle sezioni falsano la percezione di chi è “esterno”: anche perché le parole non contano proprio niente, nei test di logica: ci può essere balena come paramecio come cameriera come muratore, del significato mi interessa poco, contano le relazioni e i contesti. E anche quelle che paiono assurde hanno un senso.
    Tra l’altro c’è una domanda con un bellissimo estratto di Anna Maria Ortese: lo dico per far vedere che anche qualcosa di positivo c’è, e va detto anche quello, non solo il negativo.
    Per quanto riguarda l’osservazione di Paolo, cara Loredana, a prescindere dalla tua battuta simpatica (lo dico senza ironia!), io penso che ci sia un problema di negatività sia sul web che in generale: è giusto essere critici e affrontare i problemi, però in effetti oramai sembra che l’unico modo per farlo sia avere un approccio che dia slo buio e negatività e critica perenne. Ora non sono riferito in particolare al tuo blog, ma faccio una generica (con tutte le lacune del caso) osservazione: voi intellettuali e figure pubbliche avete più responsabilità, in questo: stimolare chi vi segue e vi legge anche positivamente, mostrare ogni tanto qualche luce e qualche speranza, perché per superare momenti difficili come questo è molto importante anche l’aspetto mentale.
    Mi sembra che in alcuni casi si possano vedere personaggi pubblici che entrano in questo ruolo e non riescono più a uscirne, sia perché ormai lo zoccolo duro si aspetta quello, sia perché a volte è più facile essere critici e negativi che positivi: è un aspetto sociologico che secondo me non va sottovalutato, anzi.
    Per cui ok, parliamo dei difetti del concorso, ma ricordiamo anche che viene citata la Ortese per un quesito (cosa non scontata).

  8. Questa vicenda del concorso mi ha incuriosito. Alcune domande del questionario danno veramente l’impressione di stare su scherzi a parte. Secondo me delle due una: o si tratta di gente inadatta a predisporre il concorso, oppure si vuol far intendere che certi mestieri non vanno più, non sono più di moda e la gente dotata di buonsenso farebbe meglio a stare alla larga. Forse entrambe le cose. Io però non sprecherei tutti gli aggettivi del titolo, a meno di non essere pronti ad usare lo stesso vocabolario quando si parla di classe politica, pubblica amministrazione e le diverse forme di protettorati e baronie pubblivhe e private che davvero umiliano il nostro paese.
    E se tutto è UMILIANTE, AVVILENTE, BRUCIANTE, DEPRIMENTE, allora non lo é niente perché nulla rimane di sano per fare un confronto.

  9. Giorgia, il titolo faceva, forse maldestramente, il verso ad alcuni dei quiz, con i sinonimi di “umiliante”.
    Pier, posso garantirti che non si tratta di un ruolo. Approfitto per chiarire che questo è un blog personale, non giornalistico, e che riflette idee, stati d’animo, visioni di chi lo scrive. Al momento, non riesco a vedere molti spiragli (specie in queste ore): non dico che in futuro non sarà così, comunque. E, per risarcimento, domani vi parlo di Stephen King. 🙂

  10. Che tristezza però pensare che dobbiamo rallegrarci che venga citata la Ortese a una prova per insegnanti di lettere. Cioè, non potremmo trovarlo anche scontato? 🙂
    (Io sono buonista per definizione, quindi mi ritrovo moltissimo nel tono di Pier, solo che in effetti avrei cercato di essere ottimista su qualche altro aspetto).

  11. Mammamsterdam: no, non è scontato perché la prova non è per insegnanti di lettere, ma per tutti gli aspiranti insegnanti di tutte le materie! (che sono solo 320mila) 🙂
    Dunque tranquilla perché molti non sapranno neanche chi è. A me pare comunque una cosa buona, perché la Ortese non è un’autrice da “mainstream” (chiamiamolo così).

  12. Umiliazione è una parola adatta a descrivere anche altri fatti di questo concorso. L’esercitatore Miur ci obbliga a stare collegati ad internet e davanti ad un PC per studiare i quiz. Peccato che in Italia ci sia il digital divide. Ci obbliga a un’estenuante ricerca della risposta esatta senza però permettere di fare copia/incolla del testo per poterci ripensare con calma al di fuori di quei 50 minuti di tempo in cui si ha accesso alla batteria di test selezionata. Non si presta ad essere usato da persone con problemi alla vista (tipo la sottoscritta, semplicemente miope -3.25 ), perchè non permette di ingrandire il testo. Non è accompagnata da file di testo con domande e risposte.
    Umiliazione è vedere dopo 2 ore dall’uscita del simulatore,case editrici mettere in vendita quello che il Miur doveva dare gratuitamente a tutti.
    C’è una bella esperienza da segnalare in rete però. Di collaborazione e condivisione fra professori in stato di sopravvivenza. arteimmagine.altervista.org/concorso

  13. Lo sminuzzamento che rende incomprensibile la realtà è il principio guida della riforma universitaria che da dieci anni è in atto e che ha prodotto una una massa di disastrati con la laurea. Anche a prescindere dalle condizioni della scuola media superiore, il nuovo ordinamento universitario è stato il colpo di grazia. Ma forse era ciò che volevano coloro che l’anno commissionato e concepito.

  14. Ah, ma viene citata la Ortese, tutto a posto allora. Questo concorso è una presa in giro. Ci sono già gli assunti pronti e sono le
    Persone nella graduatoria ad esaurimento con incarichi annuali da tantissimo tempo. E lo dice una docente d terza fascia con soli tre anni d precariato nell’insegnamento. Ci sono molte persone che aspettano prima d me e chissà da quanto.

  15. Ringrazio di cuore @insegnante per il link che ha postato. L’ho girato anche alle colleghe che come me si sono dovute piegare a questa vergognosa ennesima farsa, dopo aver già superato corsi e concorsi abilitanti e dopo una quindicina di anni di servizio che nemmeno verrà valutato.
    Se però c’è qualcosa di positivo in quest’ennesimo affronto dal peggior ministro dell’istruzione che io ricordi (insieme alla gelmini), è nello spirito di solidarietà e di unione che questo stesso è riuscito a sollecitare, non solo fra precar*, ma anche da parte de* collegh* di ruolo. E che stiano attenti ai piani alti del ministero: la solidarietà è un’arma.

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