UN DUBBIO, ANZI DUE

Pagine di quotidiani sulla battuta del premier a proposito di Rosy Bindi. Dibattito un po’ ovunque. Sono la sola a pensare che sia provocazione ad arte e non semplice colpo di sole? Sono la sola a pensare che concentrandosi sull’exploit cafone e sessista si vada a mettere  in ombra quel che di sessista ha, davvero, questo paese?
E, ancora, non dovremmo fare una piccola riflessione sul concetto di provocazione, golosamente adottato come scudo da pubblicitari, politici, opinionisti, autori televisivi e quant’altro? Provocare chi per ottenere cosa, se si esclude l’occultamento di una cronica mancanza di idee?

32 pensieri su “UN DUBBIO, ANZI DUE

  1. io penso che ci sia un modo semplice per sconfiggere berlusconi, un dispositivo linguistico che entra in relazione col suo linguaggio perennemente invadente e aggressivo.
    bisognerebbe semplicemente dire: “Berlusconi è brutto, è vecchio, c’ha le orecchie grandi, quando parla sputa, emana un cattivo odore… Sì, le sue proposte politiche non sono deprecabili, è stato un imprenditore capace, riesce a fare delle riforme liberali con un senso… peccato che sia brutto, peccato che a pelle non riesca a convincermi, che questo suo aspetto grassoccio, sudato, mi metta a disagio…”

  2. provo a rispondere all’ultima domanda: nel caso di B, provocare il nemico per ottenere un effetto di distrazione di massa – pensando a quanto tempo viene sprecato in dibattiti sulle battute in questione.
    Da parte di pubblicitari, opinionisti o autori televisivi la provocazione mi pare adatta a creare un “falso movimento” – si agitano le particelle e si attira audience, senza cambiare nulla nella formula della realtà.

  3. che la gossip economy e la letteratura della paura e dell’insulto sia ormai centrale nella proposta politica pensavo fosse ovvio.rimanere sempre al centro della discussione è l’unico obiettivo della politica adesso come adesso.sennò si viene dimenticati,come accade al fantasma del pd da anni.così come sono fermamente convinto che il trattore e nichi vendola siano pagati dal cav.eventi residuali come i vecchi intelletuali,chi legge e chi pensa di essere il bene contro il male sono sconfitti dalla storia e dal palinsensto,il che spesso è lo stesso.

  4. No, non c’è stato nessun colpo di sole: l’uscita è intenzionale. Concordo con Christian Raimo: a Berlusconi mi piacerebbe dire che è vecchio, brutto e ridicolo. Poi, per sconfiggerlo, ci vuole altro, purtroppo.

  5. Interessante la considerazione di Raimo. Lo fa l’Espresso, in copertina mettono sempre il Sultano invecchiato, con le rughe, espressioni esangui, e un titolo “I dolori del vecchio Silvio”. Sporcare la sua immagine di “ganasa” sempre in forma, gli puzza il fiato di aglio, è stitico, ce l’ha lungo sei centimetri ecc. Diciamo che significa diventare come lui, assumerne i linguaggi, la volgarità, significa essere disperati in fondo, perché ci hanno insegnato che dovremmo essere migliori e lottare con le armi della cultura.

  6. Non sei la sola, certamente.
    E’ significativo anche il tempismo di queste uscite: di solito aumentano quanto piu’ c’e’ altro sporco da nascondere sotto il tappeto.
    Bisogna combatterlo con le stesse armi, certo. Ma il sottolineare quanto e’ vecchio e brutto e squallido mi sembra mettersi sul suo stesso piano dialettico, un piano assai tristanzuolo. Sono d’accordo con il commento che mi precede.
    Invece, c’e’ un’altra considerazione incontrovertibile, della quale esistono molte prove: tranne che a se stesso, porta sfiga al mondo intero.
    Quando c’e’ lui al potere, i disastri piccoli e grandi si sprecano.

  7. B. è la salma di Lenin.
    Nonostante il belletto e la chimica dell’imbalsamatore l’olezzo si spande intorno e copre distanze molto grandi. E’ già un bel pezzo che le cose stanno così, ma non hanno informato nè lui nè noi.
    La salma di Lenin ha comandato per molti anni. Esposta, presente, così come i suoi discorsi.
    Ieri notte, sulla cima del Duomo, hanno avuto luogo le prime prove tecniche di sedute spiritiche di governo. I medium coinvolti hanno detto che è andata molto bene.
    Gli sceneggiatori di Lost sono in brodo di giuggiole.
    Non potete negarlo, la faccenda si fa interessante.
    L.

  8. Il problema è che, a non scendere sul suo piano di sciatteria, di razzismo, di amoralità assoluta, ma tenersi “alti”, in questo paese sembra non pagare. Mai. Vincono sempre loro, e più sono osceni e violenti, più incassano crediti. Per questo parlo di disperazione…

  9. anche l’orrido è centrale.fa audience.evidentemente nessuno passa per le edicole la mattina presto quando la discussione normale verte sugli omicidi e lo squatter generico.sconfiggere il cav sul piano lessicale o vettoriale(manga o simile..) è inutile,è da tempo nella fiaba.nell’incubo,per molti.ma è ormai nella leggenda.servirebbe una leggenda di sinistra,ma a sinistra sono troppi quelli che si credono cesare senza esserlo.forse qualcuno pensa che il popolo ascolti i letterati,forse.sbagliando,ovvio.occorre tv e altro media.occorrerebbe,ovvio.

  10. lui scende nell’orrido proprio perchè sa che la sinistra ci si butta a pesce.possibile che non si sia ancora capito?alla fine,rimane il senso di superiorità etico che trasuda da ogni cena democratica e di resistenza umana e culturale,che ,credetemi,non sortisce nessun effetto che una risatina o una scrollata di spalle.contro il peggio,ci si erge all’etica,mentre il ditino alzato non interessa a nessuno se non al partito di largo fochetti,che ha appaltato quel che resta della bocciofila di bersani.o rimane gli incacchiati,che giocano agli indignati o alla wii allo stesso modo.

  11. Mi sembra che la Bindi se la cavi benissimo. Intelligente, non querula, ha capito che questa cafonata del cavaliere distoglie i media da altri argomenti e ha usato l’understatement. Possiamo mai commentare il sessismo del Berlu e dei suoi seguaci con serietà?
    @ Umberto: ma dal tuo/suo seducente anagramma il risultato è: orrida sinistra? Chi sta con il ditino alzato? Forse parli di contrazione muscolari involontarie?

  12. Forse la mia è una domanda ingenua:le donne che stanno al governo sono tutte vittime della “egemonia sottoculturale” ?per rifarmi al titolo del saggio di cui si è parlato oggi a Fahre neit oggi.

  13. Le donne che stanno al governo sono in fregola per il potere, e recitano il copione che passa il convento. Come gran parte di quelle che stanno fuori (dal governo). Solo che il convento è diverso.
    Spiace dirlo, ma quella ventata di autenticità che l’intelligenza e la politica al femminile doveva portare nelle stanze decrepite dei bottoni, ancora non si è vista.

  14. quello che fa l’espresso è solo metà del dispositivo retorico, per questo funziona solo a metà. berlusconi ribadisce in continuazione che gli italiani sono migliori di questa sinistra: più belli, più fighi, più allegri.
    replicare questo discorso potrebbe funzionare, dicendo: berlusconi è purtroppo vecchio, ma è una brava persona, ha delle idee condivisibili, e ha fatto molte cose positive. non è antipatico, non è da demonizzare, è solo un po’ vecchio, baiscica, non sa l’inglese. per il resto è bonario, è un bravo nonno, e certe sue idee liberali devono essere recuperate in quest’italia.
    non bisogna scendere al suo livello di volgarità, ma bisogna recuperare la capacità della destra di attaccare l’avversario come nemico, a livello simbolico

  15. E alla domanda della Lipperini, la risposta è no, non sei la sola.
    E’ evidente che la vera posta in gioco e la tenuta del PDL, mai a rischio come oggi, e tutto si gioca sul decreto-intercettazioni. Se lo psiconano riesce a farlo votare, anche molto amputato, da tutto il partito entro l’estate, ci teniamo la Banda Bassotti per altri tre anni.

  16. Ovviamente non sei la sola, adesso, o meglio da un po’ di tempo. Perchè fino a qualche tempo fa – un anno circa – erano in pochi a pensare che il piccolo omettino fosse davvero piccolo sia dentro che fuori. Grande imprenditore? Bah, ho i miei grossi dubbi: grande faccendiere, aiutato da altri faccendieri!
    Quello che invece mi preoccupa non poco sono i giornali che, tutti in coro e senza distinzione di colore di razza (mo’ ci vuole!) di religione, di pensiero, come un sol’uomo, gli vanno dietro e riportano pedissequamente ogni stupidaggine imbecille che va blaterando. Ora io, non volendo perdere tempo su queste faccende che avranno anche dei retroscena (ma non riesco davvero a trovarne tranne, ripeto, l’imbecillità dell’autore), mi chiedo però come mai non si metta a questo tipo il bavaglio, bavaglio che in questo caso mi piacerebbe tanto, ma tanto. Lo spazio sottratto a queste buffonate goliardesche (pensa lui) dovrebbe essere occupato dall’esame dei tanto problemi che ha questa Italia diventata barzellettiera. E di barzellette sceme anche loro.

  17. Desidero aggiungere, e concordo con milena d., che, invece del comicissimo e secondo me anche sfottente premio Milano, avrebbero dovuto dargli ‘la patente’ pirandelliana. I patiti del calcio ricorderanno di certo che quando c’è il tipetto al potere (???) l’Italia si è vista svolazzare la coppa del mondo lontano da loro. Senza contare i disastri molto più seri, terremoti, inondazioni, crolli di case, ‘incendi disastrosi. E non solo in Italia. Dovremmo stare attenti, c’è il pericolo che qualcuno ci chieda i danni.

  18. “Provocare per ottenere cosa?” domandi tu.
    Attenzione, direi. Attenzione distolta da altre ben più complesse questioni che turbano attualmente la maggioranza. Non è una mossa nuova,
    Ma nel mio cuore, nel mio stomaco, nel mio fegato e nelle mie budella serpeggia un ben più atroce dubbio: non è che è appena iniziata una nuova, drammatica, stomachevole campagna elettorale?

  19. Berlusconi è prima di tutto un venditore, quindi la campagna elettorale (cioè di vendita) non finisce mai, nemmeno con le elezioni.

  20. sono in preda al pessimismo cosmico.
    Penso che uno dei grandi miti della sinistra di oggi, è Berlusconi stratega daa comunicazione. Cioè noi proiettiamo i nostri modi di pensare la politica addosso a quello la. Come se quello la ci facesse le giornate di studio cor brain trust sulle sparate che fa. Ma guardate che il successo Berlusconico un’ passa mica per il cervello! Ne suo nè de quell’altri. Ce li avrà pure li strateghi della comunicazione, ma quelli ci stanno dietro – non davanti. Sono contenti perchè a posteriori lui fa queste uscite ganzissime di scimmia che ammicca alle altre scimmie. Ma non è che lui dice : oggi vo a fare questo comizio e mi gratto la panza. No gli esce cosi naturale.
    L’idea di Christian è caruccia. Ma temo che non regga granche-

  21. Si, però è anche un errore pensare di spostare il livello del discorso politico su una soglia più problematica e intellettuale. Chi vota Berlusconi o se ne fotte della cuiltura o è nauseato dalla sua incapacità di incidere sui problemi più spicci. Infatti il battutone di Berlusconi sulla Bindi è stato pronunciato al CEPU. Dico, avete presente cos’è?

  22. Ci è e ci fa.
    Gliele scrivono e gli vengono da sole, mi sembra di vederlo quando è a gozzovigliare con gli amici di sempre Dell’Utri, Confalonieri, le ragazzotte e Apicella, lui accenna alla Rosi Bindi tra uno champagnino e una cappasanta e dell’utri si sganascia come gambadilegno (haw haw haw), e bondi si scompiscia dalle risate tra le lacrime “pietà padrone, basta, pietà, siete troppo divertente…”
    E’ vero umorismo? Il monarca non lo sa più neanche lui, da anni ormai, se è davvero spiritoso o se la gente ride per piaggeria.
    Provocare in mala fede è come ironizzare o minimizzare o rispondere girando la frittata, è un modo di spostare l’attenzione anziché rispondere alle domande reali.
    Quelli del cepu o cosa fosse dovevano pensare ai propri problemi, al fatto che opo aver ingrassato il cepu di migliaia di euro non troveranno lavoro e mai riceveranno pensione e quindi prenderlo a pomodorate, il premier, mica perché è cattivo, ma semplicemente in quanto presidente del consiglio di una paese alla deriva.
    Mi chiedo, ma quand’è che il popolo cessa di farsi prendere per il culo? Quando si accorge?
    Ci sono voluti cinquanta anni e la fine della guerra fredda per spazzare via la dc, ho grandi dubbi per il futuro. Sta di fatto che mai abbiamo cacciato una classe dirigente, mai.
    Una risata li seppellirà, anche una piccola, rasoterra.
    D.

  23. Scusate, tipo nota di servizio. Vorrei ricordare che nell’occasione precedente ormai nota come intervento in diretta a “Porta a Porta”, la telefonata di B era avvenuta in pieno pomeriggio durante la registrazione della puntata che è poi andata in onda dopo la mezzanotte. Noi telespettatori abbiamo sentito quell’intervento intorno all’una di notte, in realtà B ha telefonato 6/7 ore prima.
    Ecco, sono le 22,29 mentre sto scrivendo questa riga che si potrà leggere solamente dopo che completata la mail, la invierò, verrà approvata, e infine pubblicata, meglio ancora dopo che verrà aperto questo post e fatti scorrere i commenti fino a questo. Ecco ora sono già le 22,34; più o meno non sarà leggibile prima delle 22,45.
    C’è un meccanismo che permette a qualcuno di leggere la riga delle 22,29 alle 22,29 mentre la scrivo, e questo qualcuno può intervenire immediatamente, e lo fa, ogni volta che vuole e con chi vuole.
    E anche questa è una cosa sulla quale continuo a ragionare, perché non mi piace per niente e mi da fastidio.

  24. Distraiamoci ancora una volta con le chiacchiere invece di cercare di capire quali sono le reali condizioni delle persone in questo Paese, di chi lavora e di chi no, di chi ha un reddito che gli permette di stare pasciuto a galla e di chi no. Eccetera.
    Quali riforme liberali con un senso, Raimo?! Quali.
    Chi se ne frega se puzza ed è sudaticcio: pensa e dice cose sbagliate, che non servono a cambiare nulla. Altroché. Non scherziamo.
    O scherziamo?

  25. Per quanto tempo parlarne e scriverne? O qualcuno ha la bacchetta magica e lo caccia oppure astenersi?
    Nemmeno la Rosy provocata ha continuato con le lagne sul Berlu, lo facciano noi? Di nuovo e per quanto e a che pro?

  26. Hai ragione Daniele, ho combinato un casino nel commento precedente, e voglio/devo chiarire che il mio obiettivo è il meccanismo messo in piedi da B e compari per tenere sotto controllo h 24 in diretta – vera – qualsiasi programma radiotelevisivo che tratti argomenti “scottanti”.
    D’accordo sull’analisi del vecchio trucco di alzare il tiro per buttare tutto in caciara, vorrei tentare di rispondere alla tua domanda (retorica?) “ma quand’è che il popolo cessa di farsi prendere per il culo? Quando si accorge?”.
    Credo che accorgersene non sia sufficiente, la convenienza viene prima di tutto. Il commerciante che si arricchisce evadendo le tasse, e (per farla breve) tutti quelli che riescono ad avere dei vantaggi immediati dal sistema di deregulation, condono, sanatoria, prescrizione, contenzioso, deroga, proroga, emergenza, grande evento ecc. chiudono un occhio e si lasciano prendere in giro mentre si riempiono il portafoglio e il conto in nero. B fa comodo a molti e chi è più cosciente di essere preso in giro riesce anche a fregarsene, concentrandosi sull’arraffamento, nella speranza che duri anche un giorno di più.
    Poi, si c’è anche una parte di “popolo” che si lascia “prendere per il culo” (poco metaforicamente) diventando sempre più povera e godendo come spiegava Luttazzi nel pezzo a Raiperunanotte di Santoro; ma quelli sono i primi ad accorgersene.
    Insomma, non so se è possibile ma mi sembra di vederla ancora più nera di te.
    Mmmm

  27. Segnalo l’ottimo videogioco “Hey Baby” creato da Suyin Looui, trentenne studentessa canadese dopo essere stata apostrofata nella metropolitana di New York: l’eroina uccide gli uomini che infastidiscono le passanti, l’ambientazione è pulp ma le frasi grevi usate in strada per abbordare sono prese dalla realtà.
    Pensiamo all’effetto su una bambina che ci gioca e che comincia a considerare come offensivi tutti quei commentini gratuiti (approcci sgarbati, occhiate sconce ecc.) che spesso si spacciano come complimenti. E che non si dica che scherzano, e che siamo esagerate nelle reazioni (cfr. femministe irsute): “tanto scherzavo” ok, ma intanto l’hai detto, ti sei concesso la libertà di considerarlo possibile e normale, e allora un fondo di verità c’è.

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