UN MODO DI DIRE IO MASCHERATO DA AMORE: L'ITALIA E' CERSEI LANNISTER

“Ama solamente i tuoi figli. Di fronte a questo una madre non ha scelta”. (Cersei Lannister)
L’Italia, da ultimo, somiglia molto a Cersei (per chi non sapesse chi è, qui può colmare la lacuna). La famiglia prima di tutto, anche a costo di far saltare in aria mezza popolazione di Approdo del Re e di sacrificare tutto alla medesima. Non che pensare e provvedere alla propria famiglia, e amarla, sia faccenda disdicevole, ovviamente: il problema è quando non vedi altro, e fai spallucce quando chiunque non sia consanguineo soffre e a volte crepa.
La mancanza di sguardi e di prospettive, l’incapacità di guardare oltre le pareti di casa propria, sono esattamente il problema che ha ci ha portato dove siamo ora, in quella sorta di ’68 rovesciato che sono i nostri anni. Via tutto, i diritti, il futuro stesso, purché la famiglia sia salva. Un altro modo per dire io, insomma, mascherato da amore.
Penso a quello che è successo sabato: una manifestazione antirazzista convocata a Roma, una serie di manifestazioni femministe in tutta Italia contro l’idea ancestrale della famiglia di Pillon. Contemporaneamente, in meno di quindici giorni, si convoca “la piazza dei SìTav”, in spregio a tutto il resto. Non mi interessa affatto che la piazza fosse composita e che dentro ci fosse di tutto, non mi interessa che gli auguri affettuosi di buona riuscita includano una vasta gamma che spazia dal Pd a Forza Italia, con la vicinanza espressa in una dichiarazione da Casa Pound. Il punto non è quello. Il punto è che qualificandosi come piazza SìTav, ovvero prendendo posizione, come scrive Maurizio Molinari in un editoriale, contro “i luddisti del XXI secolo”, si dimostra che quel che si ha caro è “la famiglia”, la città, non oltre. E al diavolo le altre manifestazioni, neanche un pensiero sul fatto che forse potevano scegliere un’altra data per raccontare le gioie dell’Alta Velocità (la cosa tragicomica è che, se non vado errata, la piazza è stata convocata lunedì 29 ottobre, il giorno di uno dei maggiori disastri ambientali toccati in sorte a questo paese: ma quello succede altrove, cosa importa?).
Luddismo. Eppure dovrebbe essere chiaro a chiunque, oggi, che l’unica battaglia comune dovrebbe essere quella sull’ambiente. No, si risponde: quel che conta è la sicurezza. E’ lo sviluppo. A qualunque costo. Chi non sostiene queste tesi è un gufo, una zecca da centri sociali, uno spostato. Allora, visto che tutti abbiamo amato Luca Rastello, leggete cosa diceva in occasione dell’uscita di Binario morto, e magari leggete anche il libro, cari Lannister. Così, tanto per pensarci davvero, ai vostri figli e al loro futuro.
“Durante il viaggio tutti due ci siamo sorpresi di molte cose, ad esempio dello scoprire come una narrazione avesse sostituito completamente la realtà. Devo dire però che l’itinerario delle sorprese comincia dopo il viaggio: è stato impressionante nell’elaborare, raccontare e presentare il libro maturare una coscienza intorno alla dimensione e alla spudoratezza della menzogna che c’è sulla vicenda dell’alta velocità e sul corridoio 5, costruita dal discorso politico e mediatico. Questa la grande sorpresa. Una sorpresa contingente è, invece, andare alla stazione di Trieste per comprare un biglietto del treno per Lubiana, tranquillissimi: siamo nel cuore d’Europa nel terzo millennio e ci stanno raccontando che stanno preparando un grande corridoio ferroviario che sostituirà le linee tradizionali (presupponendo che ci siano le linee tradizionali). Alla stazione di Trieste non vediamo sul tabellone nessun treno per Lubiana e all’ufficio informazioni ci dicono che da dicembre 2011 non si va più a Lubiana, è stata tagliata la linea ferroviaria. Si va in corriera, si cambia due volte. Ma la sorpresa che nasce dopo… Faccio ancora fatica a parlare di menzogna, tanto è spudorata la menzogna quando vedo il direttore dell’osservatorio governativo sulla TAV Virano che in una conferenza pubblica dichiara che la Spagna sta scavando il tunnel sotto il mediterraneo da Algeri al Marocco. Questa è una cosa per cui qualunque spagnolo gli riderebbe semplicemente in faccia. La Spagna è in crisi economica verticale e le due cause fondamentali della crisi sono la bolla speculativa e le grandi opere, in particolare quelle per l’alta velocità ferroviaria, che registra un passivo senza pari. Allora la grande disillusione è tornare qui, dopo un viaggio di 3500 chilometri, tornare al centro, a Torino, e scoprire che l’Europa contemporanea, super informata, interconnessa, l’Europa dell’ipertrofia della comunicazione è convinta che tutto si può verificare, e quindi che non verifica più nulla. Se una notizia viene data, siccome è facile verificarla non la si verifica più. E noi ci troviamo nelle condizioni dell’europeo del medioevo che trovava le relazioni di viaggio di viaggiatori che erano stati in oriente che potevano raccontare qualunque cosa, racconti fantastici. Scopriamo con questo viaggio che né un giornalista né un politico si fa lo scrupolo di fare una telefonata o di compiere anche solo pochi chilometri da Torino per verificare alcuni assunti. Esempio di narrazione: mettendo insieme qualche titolo di giornale, Il sole 24ore un mese fa diceva che se si realizza il tunnel, le merci italiane si connetteranno al sistema logistico ad alta velocità francese. È interessante come notizia perché presuppone che esista un sistema logistico ad alta velocità e che ce ne sia uno in Francia. Non c’è bisogno di viaggiare molto o di fare – come abbiamo fatto noi – interviste con grandi esperti di logistica, perché poi abbiamo scoperto che qualunque ferroviere lo sa. Non esiste un solo luogo al mondo, in tutto il mondo, in cui le merci viaggino a una velocità superiore ai novanta chilometri orari. Il sistema merci non può permettersi velocità superiori, il sistema merci più efficiente al mondo è quello statunitense, limite massimo settanta chilometri all’ora. Non solo, ma i vagoni merci – anche lenti – non sono compatibili con le ferrovie ad alta velocità, quindi ci viene raccontata una clamorosa bugia. Mi ricordo l’espressione del presidente della camera di commercio di Algesiras che ci guarda come due deficienti: “di che cosa stiamo parlando?”. E noi: “di merci ad alta velocità”. “Di merci o di alta velocità? Perché sono due argomenti incompatibili.” Da li in poi abbiamo disceso tutta la catena e scoperto che anche l’ultimo dei capi-movimento di una stazione di provincia sa questa cosa. Abbiamo impiegato un anno ad ammettere con noi stessi che un politico e un giornalista che si suppongono onesti possano raccontare delle storie che sono false e che sarebbero verificabili con un viaggio fino a Brescia o con una telefonata alla stazione. Anche a Torino ci raccontano un sacco di bugie spudoratissime come quella che l’alta velocità viene fatta per liberare il paesaggio dall’asfalto. Invece basterebbe andare lungo la Torino-Milano che è esistente, interessante ed efficiente. Ma i dati sono dati e la realizzazione della linea ha comportato la stesura di 3,8 chilometri di asfalto tra strade d’accesso, scavalchi e strade di servizio. Perciò l’alta velocità aumenta l’asfalto nelle regioni che attraversa. La relazione è un chilometro a quattro. Per vedere questo basta prendere la macchina e andare a Chivasso. Ma nessuno lo fa. Questa è la grande sorpresa”.

2 pensieri su “UN MODO DI DIRE IO MASCHERATO DA AMORE: L'ITALIA E' CERSEI LANNISTER

  1. Che poi la domanda è anche: ma tutti costoro che vivono solo per la famiglia, come possono pensare di mettere al mondo dei figli e poi crescerli con l’ipotesi che tra 50 anni vivranno in condizioni terribili?
    Questo è “amore”? Ho dei dubbi in proposito.

  2. ” Ho 25 anni e devo ancora iniziare a vivere ! Devo vivere ! ” ( Marny Bannister )
    L’Italia, da ultimo, somiglia molto a Marny ( alter ego della Satanik di Magnus & Bunker, bizzarro combo di Cenerentola e Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde ndr). Dopo cinque lustri di cadute di Muri , Stati Uniti di Europa e transizione tra analogico e digitale assume al volo la prima formula alchemica che promette nel bugiardino di trasformare il brutto anatraccolo in uno splendido cigno e viaggia poi come un pacco postale ( cit. Lucio Dalla ) a meno di settanta chilometri all’ora verso un futuro che è dall’altra parte della luna ( cit. ancora Lucio ndr ).
    Qualche giorno fa ho letto una intervista a Noam Chomsky in cui il linguista si dice preoccupato perché la amministrazione Trump ha deciso di rimettere mano alla legge sul contenimento delle emissioni perché tanto il danno è fatto e tanto vale divertirsi finché si può. Brr.

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