UN POETRY-MOB PER PASOLINI

Pasolini1

   In attesa che la sala macchine ripristini la possibilità di inserire la propria url nei commenti (disguido sgradevolissimo, avete perfettamente ragione: ma mi assicurano temporaneo), segnalo l’iniziativa lanciata da Arsenio, ripresa da Strelnik e da Roquentin: un flash-political-poetry-mob per Pier Paolo Pasolini  in tutte le piazze possibili il prossimo 2 novembre. Qui trovate tutte le informazioni e potete lasciare le vostre adesioni. Qui motivazioni, riflessioni e inviti da parte di Arsenio medesimo.
Qui sotto, invece, qualche parola di Pasolini che ho ritrovato tra i miei file: è la trascrizione di un’intervista Rai (L’Approdo)  del 1962, rilasciata a Carla Marzi. Ve ne posto l’inizio:

MARZI: Caro Pasolini, mi sembra che la prima riflessione cui si giunge dopo la lettura di "Poesia in forma di rosa", questo romanzo autobiografico in versi, è che esso sia la confessione evidente, in tutte lettere, di una crisi, crisi morale, crisi della sua poetica e crisi quindi ideologica. Vorrei chiederle di dirci come vi è giunto e se sente di averla oggi superata o di avviarsi a superarla.
PASOLINI: Sì, evidentemente "Poesia in forma di rosa" è il prodotto di una crisi: parlandomi Lei di crisi morale, crisi poetica, crisi ideologica, mi sembra che pensi ad una crisi mia, cioè del soggetto scrivente; ed è vero. Questa mia crisi è dovuta a due ragioni: una che vorrei dire autobiografica, privata, fino addirittura al segreto delle mia vita personale; l’altra è una crisi di carattere culturale che per un caso che spesso avviene tanto nella storia che nella vita umana, coincidono.
Non mi soffermerò sulla mia crisi personale, morale, poetica ideologica, né credo sia necessario soffermarmi a lungo sulla crisi culturale che coincide con questa mia crisi privata; crisi culturale cioè questo stato di vuoto, di confusione, di caos in cui la cultura italiana sembra trovarsi e di cui sono indici la reazione puristica, il romanzo di memoria ecc. da un lato, e dall’altro le avanguardie.
Questa crisi culturale ha ragioni molto complesse: non credo sia il caso di affrontarle in questa sede perché prima di tutto ci vorrebbe un enorme spazio ed una enorme quantità di tempo per parlarne. Vorrei invece mettere il punto su un altro fatto: cioè che tanto la mia crisi personale, morale, poetica ideologica, quanto la crisi di carattere culturale, sono legate a qualche cosa di più profondo, vorrei dire una crisi oggettiva di tutta la società italiana: ed è questo che rende possibile la coincidenza della mia crisi personale nella crisi culturale.
Crisi nell’oggetto: il mondo che io avevo davanti a me durante gli anni ’50 in cui ho scritto gli altri miei libri è mutato, è entrato in crisi: a questo mondo sta sostituendosi un altro mondo, e tutti gli oggetti di quel mondo si stanno stingendo, stanno perdendo il mordente di attualità quindi mi sono trovato improvvisamente nella crisi profonda della società, della economia della vita italiana. In genere di fronte a questa crisi oggettiva gli oggetti dei miei romanzi delle mie poesie delle mie polemiche si sono stinti, hanno perso di valore: io mi sono trovato praticamente nel vuoto, in un vuoto in cui del resto si trova con me tutta la cultura italiana.
Se vuole che le dica in due parole in che cosa consiste questa crisi dirò che è il passaggio della società italiana da una fase culturale e civile, diciamo così, paleo-industriale ad un altro tipo di civiltà e di cultura che è neocapitalistica. Tra queste due fasi della vita italiana c’è una specie di vuoto, di diacronia linguistica, in cui appunto tutti noi ci dibattiamo in uno stato di crisi.

33 pensieri su “UN POETRY-MOB PER PASOLINI

  1. “crisi culturale cioè questo stato di vuoto, di confusione, di caos in cui la cultura italiana sembra trovarsi e di cui sono indici la reazione puristica, il romanzo di memoria ecc. da un lato, e dall’altro le avanguardie”.
    Tutto questo non mi suona nuovo.

  2. C’era e c’è quell’IO SO, da Scritti Corsari, che io di tanto in tanto rileggo:
    Io so perché sono un intellettuale, uno scrittore, che cerca di seguire tutto ciò che succede, di conoscere tutto ciò che se ne scrive, di immaginare tutto ciò che non si sa o che si tace; che coordina fatti anche lontani, che mette insieme i pezzi disorganizzati e frammentari di un intero coerente quadro politico, che ristabilisce la logica là dove sembrano regnare l’arbitrarietà, la follia e il mistero.
    Tutto ciò fa parte del mio mestiere e dell’istinto del mio mestiere. Credo che sia difficile che il mio “progetto di romanzo”, sia sbagliato, che non abbia cioè attinenza con la realtà, e che i suoi riferimenti a fatti e persone reali siano inesatti. Credo inoltre che molti altri intellettuali e romanzieri sappiano ciò che so io in quanto intellettuale e romanziere.
    Per intero è qui:
    http://www.pasolini.net/saggistica_scritticorsari_c.htm

  3. Poetry-mob fa subito pensare al MOBBING (fenomeno squisitamente persecutorio). Insomma brutta espressione. C’è, comunque, anche l’evento segnalato qui:
    http://cafe.e-coop.it/ausiliocultura/frameset.htm = poeti,scrittori, attori leggono AD ALTA VOCE in pubblico per varie città italiane.
    Il 22 ottobre a Venezia, per esempio, ci sono: Enrico Brizzi, Diego De Silva, Carlo&Giorgio, Dacia Maraini, Massimo Palladino, Melissa P., David Riondino, Patricia Zanco…
    Salinger, naturalmente, non ha voluto aderire:-)
    P.S. La mia url è stata puntualmente respinta.

  4. son 20 anni che sento ripetere periodicamente la poesia su valle giulia e l’articolo sulle stragi. chissà perché proprio quelli, e non tanti altri scritti parimenti provocatori e lungimiranti.

  5. Loredana, a me non interessa granché. Non sono il tipo da approfittare dello spazio commenti altrui per segnalare il mio blog wwwdotlucioangelinidotsplinderdotcom:-)
    Hai letto “Hoarding”, nel numero di oggi?

  6. Per certi versi si parla anche da me di Pasolini, di Guglielmi, di Sanguineti… Insomma si parla del ruolo della critica insieme a Giampiero Marano, con un’intervista.
    Saludos
    g.i.
    P.S.: Non funziona, TypePad .

  7. Come tentavo di scrivere ieri, accertarsi che il dominio di secondo livello non sia entrato in una blacklist, perché i grossi server di blog, prima di fare la fine di roquentin.net, ormai in mano alla porno-connection, temo ne faranno largo uso (e se viene filtrato il dominio di secondo livello, di solito è automaticamente filtrato quello di terzo livello, e tutti gli url splinder lo sono)

  8. Prima di tutto grazie della diffusione del flash-mob
    – il nome non sarà bellissimo, ma deve evocare qualcosa di indistinto e non inquadrato.
    L’iniziativa “Ad alta voce” è buona: “Per PPP” dovrebbe essere più popolare e “open source”, autorganizzata, più veloce e con esiti magari imprevisti/imprevedibili.

  9. Come ho scritto a Babsi, il rischio è che la gente si giri un attimo e dica: “An’vedi questi, so’ proprio schizzati!”
    Sempre alla gente, il termine “flash-mob” fa più che altro dire: “Che è, robba che se magna?” o anche “Ma parla come magni, va’, ch’è mejo!”

  10. HO visto, lascio il trackback del pezzo, tanto è in tema. Qualche altro faccia la prova, dò un’cchiata al pannello per vedere se segnali qualcosa e poi avviso quelli di typepad, che in genere sono solerti.
    Paolo: colpa di typepad, ormai è chiaro…
    perdonate l’OT chilometrico

  11. @ IVAN
    Figurati, semmai grazie, giustamente, d’esserti interessato al problema.
    Parrebbe pure a me che sia problema di TypePad.
    Fortuna che ho tante case io. ^____^”’ Un po’ alla volta ve le faccio scoprire. ;-D Ma non tutte. ^____^”’

  12. beppeamicopersempre, difeso da chi, scusa? Qualcuno mi aveva attaccato? Chi può aver osato tanto? Il solito fake di Barbieri? A proposito, chissà se gli sono passate le nausee, tu che dici?
    Se lo incontri col burka in qualche blog, salutamelo.

  13. Pasolini aveva previsto perfino la crisi delle URL… e tutti quelli con il blog splinder ora si trovano nel bel mezzo di una crisi “autobiografica, privata… e con una crisi di carattere culturale”.

  14. Gli splinderisti delusi, oltre a migrare verso piattaforme meno pestilenziali, possono risolvere il problema così:
    https://www.typekey.com/t/typekey
    E’ gratis, naturalmente, ci vuole 1 minuto, ci si crea un profilo che contiene *anche* il link al proprio blog (vitale, chi non lascia commenti per quello?:) e protegge dallo spam sia il commentatore che il commentato. ‘Notte.

  15. Scusate l’OT: nessuno che proponga qualcosa per i venti anni dalla morte di Calvino?
    L’unica cosa che ho visto è stato un orrido documentario su rai due. Da calviniana mi sento depressa…

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