UNA RIGA

Valerio Evangelisti (e Carmilla tutta) su Cesare Battisti: qui.

7 pensieri su “UNA RIGA

  1. Spesso e volentieri non condivido le idee di Evangelisti ma, in tutta onestà, sul caso Battisti ha ragione da vendere. Il problema è che chi fa i titoli o non capisce o fa finta di non capire…

  2. Entusiasmante sapere che Evangelisti conosca i fatti meglio di chiunque altro. Personalmente mi starebbe più che bene se a Battisti comminassero 30 anni invece del solito ergastolo all’italiana; rischieremmo solo che si faccia qualche anno di galera in più, dopo tanto bel vivere.
    Blackjack.

  3. Finché di fronte a Evangelisti ci saranno persone non informate dei fatti sarà facile per il Magister saperne di più. fare la fatica di leggere le informazioni che Evangelisti mette a disposizione, magari per criticarle ma con cognizione di causa, è troppo difficile?

  4. Girolamo, sono convintissimo che Evangelisti possieda informazioni up to date, ma se è così mi chiedo perché Battisti continui a scappare: potrebbe sostenere un bel processo, come tutti i poveri cristi che beccano a rubare mele, e sfruttare le “up to date information” a suo favore.
    Però… posso dire che sapere che Evangelisti è diventato addirittura Magister, mi ha fatto sorridere? O è vietato?
    Blackjack.

  5. Non so molto sul caso Battisti, ma conoscendo un sistema giudiziario che ha tenuto in carcere cinque anni Vesce per poi processarlo e giudicarlo innocente direi che la gente degli anni Settanta ha tutto l’interesse a stare lontana…

  6. Blackjack, che dirti? Se avessi dato una sbirciatina alle informazioni, che non sono niente di che – nulla che non si possa reperire anche con una ricerca personale – sapresti che Battisti non può chiedere la revisione del processo, perché non era a conoscenza di essere stato accusato, e poi processato, infine condannato per i reati che gli imputano, e dei quali si proclama innocente. Quindi non ha presentato appello.
    Insisto: è così difficile sfuggire al giochino del momento, quello di ergersi a giudici sulla base di un’impressione televisiva, di un “secondo me con quella faccia”? Che la prima cazzata che viene in mente se si orecchia che qualcuno è stato a Parigi è “ha fatto la bella vita”, come se anche a Parigi non ci fosse il precariato, il lavoro saltuario e malpagato; come se pubblicare un libro significhi automaticamente aver fatto i milioni.
    Uno che ragiona come te se li merita Vespa e Costanzo.

  7. Girolamo, ma a chi credi di darla a bere la storiellina che Battisti non sapeva del processo? E perché sarebbe scappato in Francia e poi da qualche altra parte e poi in Brasile? Visita prolungata al Lourdes? Corso di maglia?
    Sai che ti dico? Quelli come te si meritano i Battisti.
    Blackjack.

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