VIOLATA, I COMPLOTTISTI E LE PARI OPPORTUNITA'

Ricordate Violata? Ma sì, dai, la statua “contro la violenza sulle donne” che però prima si chiamava “Donna con borsetta”? Ma sì, dai, quella piazzata a tempo di record e di campagna elettorale in uno slargo di Ancona con tanto di targhetta sempre contro la violenza, e naturalmente acquisita dietro compenso di 17.000 euro senza bando, senza commissione, alé. Ma sì, dai, quella che si è conquistata il disappunto di cittadini noti e meno noti di tutta Italia, subito tacciati di moralismo-bigottismo-velleità censorie perché avevano detto che non è con un paio di tette e di chiappe turchine che emergono dal vestito stracciato da ignoto stupratore (accortissimo a stracciare nei punti giusti) che si invita al rispetto e si combatte la violenza. Ma sì, dai, quella voluta dalle consigliere delle pari opportunità della Regione Marche, tutte contente perché avevano fatto una bella figura all’inaugurazione, sorde a ogni contestazione (salvo dire che chi contestava era in malafede, fuori di testa, in complotto con oscurissimi avversari politici).
Violata, dai.
Non la ricordate? Fate in tempo a rinfrescarvi la memoria: Violata è sempre al suo posto, nonostante che i centri antiviolenza e un’infinità di scrittrici e scrittori, pensatrici e pensatori, abbiano detto che è una vergogna. Non solo: con toni alquanto schifiltosi, alle promotrici della petizione ha risposto la Consigliera di parità per la Regione Marche, e la risposta si commenta, credo, da sola.
Che si fa? Si continua a protestare. Perché questa storia, che è ben lungi dall’essere solo un episodio di provincia, dimostra che, mie care e miei cari, il ruolo e soprattutto le nomine delle consigliere di parità vanno ripensati: perché non c’è niente di peggio che essere rappresentate da chi alla rappresentazione medesima antepone ambizione politica e strategie di partito.  Oggi Violata, domani chissà.

4 pensieri su “VIOLATA, I COMPLOTTISTI E LE PARI OPPORTUNITA'

  1. Violata andrebbe ribattezzata “Vittoriosa” e trasferita nel Quadrilatero della Moda. Infatti, è ovvio che rappresenta una fashion victim, che mostra orgogliosa la borsetta firmata, conquistata dopo una bella zuffa con le rivali, durante i saldi.
    O no? Dovrebbe rappresentare qualcosa d’altro?

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