Come lo chiamerebbe Massimiliano Parente, l’ovetto del giorno dice che:
l’incontro veneziano sul digitale terrestre e i bambini era estremamente interessante (anche perchè finalmente si parlava di contenuti del digitale medesimo). E’ venuto anche Angelini.
Sono arrivata a Firenze, a NeuWeb, e sono al momento in compagnia di un bel po’ di persone (intanto andatevi a vedere le pagine del Blogrodeo).
Ieri, infine, è uscito un articolino sul Venerdì, a proposito del libro di Raul Montanari, La verità bugiarda. Eccolo qui:
A Raul Montanari piace giocare su un doppio binario: specie, par di capire, quando costruisce un noir (o un krimi, storia criminale, secondo la definizione tedesca prediletta dall’autore). In questo caso i binari sono più che doppi: nella villa milanese dove il traduttore Chris prende in affitto un piccolo appartamento, tutti nascondono un segreto, o addirittura più di uno. Così la bella Laura, primissimo amore di Chris, così il di lei fidanzato Marco, così il ragazzo dark che ascolta ossessivamente i Van Der Graaf Generator, colleziona poster di Dario Argento e si autoaccusa dei delitti che avvengono poco lontano. Ovviamente non è tutto qui: perché dentro la griglia del noir o krimi che dir si voglia, si muovono nostalgie, ricordi, amori e soprattutto il mondo del precariato intellettuale sempre più spesso al centro della narrativa recente, con il doveroso corredo di piccoli editori abbagliati da falsi poeti, persino con un breve e ironico omaggio alla generazione dei cannibali (le cui opere sono state ossequiosamente lette dal giovane dark, che intende seguire le loro orme letterarie). E con una piccola presa di distanza: il protagonista, che pure lavora fra i libri, tiene a sottolineare che non scriverebbe mai un romanzo.
CIAO LIPPA! SONO UN LETTORE PARENTIANO E DEVO DIRE CHE QUESTO BLOG NON E’ MALE E SEI PURE SIMPATICA!!! (E AUTOIRONICA, COSA CHE PARENTE DOVREBBE APPREZZARE). CONTINUO A FRUGARE IL BLOG. MARCO F.
Quale Angelini? Mica Lucio!
E la montagna?
E la Fanucci? C’è anche lei? 🙂
Bart
in MONTAGNA, naturalmente.
Quanto alla Fatucci, non va confusa con Fanucci editore, malgrado la mia recente battuta in proposito.
Immagino che a quest’ora sarai già partito.
Voglio augurarti una giornata di grandi emozioni.
Hai fatto una foto alla Lipperini?
Mica sarebbe male vedere una sua foto sul blog (in testata, ad esempio).
Bart
“l’incontro veneziano sul digitale terrestre e i bambini era estremamente interessante (anche perchè finalmente si parlava di contenuti del digitale medesimo).”
Ecco,
sarei curioso di sapere di cosa si è parlato e di quali bambini.
Lo vedo Federico quattro anni giocare con tasto rosso, tasto verde, tasto giallo e tasto blu.
Vai avanti e poi indietro un giro di giostra e Federico, stufo, butta il telecomando dal balcone.
Anche Loredana è stata arruolata nell’esercito del DTT.
e vaiiiiiiiiiiiiii
Nell’articolo di Masimiliano Parente antilipperini Genna e Wu Ming vengono chiamati “berlusconiani”! (In effetti l’editore di Parente è lo stesso loro, ma forse Parente è più antimercato?). O Parente e la Lippa sono d’accordo (tutto sommato trasuda affetto…) e le cose sono ancora più torbide? E Genna pure d’accordo con Parente, visto che alla fine gli fa pure uno spot? E Parente infatti non lavorava con DeriveApprodi che pubblicava Wu Ming quando era ancora Luther Blissett? Tutta una stessa pastetta!!!!!!!
Raul Montanari è uno scrittore su cui bisognerebbe puntare di più. E’ uno dei pochi che riesce a coniugare qualità e leggibilità. L’ultimo romanzo, poi, è proprio bello. Però ieri sera ho avuto una piccola delusione: l’ho visto alle “invasioni barbariche” mentre discuteva con Feltri della proposta presentata da qualcuno di fare senatore a vita la Fallaci. Montanari, ovviamente, contestava la scelta, negando, giustamente, che la Fallaci avesse alcun merito letterario. Tutto bene, dunque? No, perché mi è sembrato che non sia stato abbastanza duro con Feltri. Mi aspettavo che emergesse la disparità tra i due (a favore di Montanari, ovviamente). Invece sembrava quasi che Feltri avesse qualcosa di sensato da dire… assurdo, no?
Raul Montanari è uno scrittore su cui bisognerebbe puntare di più. E’ uno dei pochi che riesce a coniugare qualità e leggibilità. L’ultimo romanzo, poi, è proprio bello. Però ieri sera ho avuto una piccola delusione: l’ho visto alle “invasioni barbariche” mentre discuteva con Feltri della proposta presentata da qualcuno di fare senatore a vita la Fallaci. Montanari, ovviamente, contestava la scelta, negando, giustamente, che la Fallaci avesse alcun merito letterario. Tutto bene, dunque? No, perché mi è sembrato che non sia stato abbastanza duro con Feltri. Mi aspettavo che emergesse la disparità tra i due (a favore di Montanari, ovviamente). Invece sembrava quasi che Feltri avesse qualcosa di sensato da dire… assurdo, no?
Giammai: se hai la pazienza di guardare nei commenti del post più su, troverai la spiegazione, che ripeto comunque: Massimiliano Parente mi ha scritto privatamente chiedendomi di togliere i commenti a sua firma perchè non sono suoi, cosa che ho fatto, dal momento che non credo di essere di fronte ad una personalità multipla.
In poche parole: devo supporre che tu sia un fake.
No, nessun fake: uno scherzetto, nulla più, di quelli che ogni tanto fa anche lui 😉
il falso Parente deve essere PARENTE del patetico babbeo che in Nazione Indiana si è firmato Tiziano Scarpa per vedere se la sua performance suscitava un dibattito sui nick.
Il dibattito, più che altro, ha riguardato la sua idiozia.
Il falso Parente deve essere Parente, punto.