FOR BLOG ONLY: GINU KAMANI

Per tre giorni sarò in giro: a forza di ripetere che sono giornate aggrovigliate rischio che nessuno ci creda più, ma lo sono di molto. Dunque, domani e sabato mattina sarò a Venezia, a conversare di televisioni, bambini e interattività. Sabato sera e domenica mattina sarò a Firenze per discutere, con compagni di strada vecchi e nuovi (non ci sarà Franz, in finale, ma il mitico Leonardo Colombati, di web e letteratura, anche  in rapporto ad altri media (editoria, radio, quotidiani).
Nel frattempo, una lettura che è appunto for blog only. Ho fatto due chiacchiere, via mail, con Ginu Kamani, la scrittrice indiana di
Junglee girl che mi aveva colpito molto qualche settimana fa. Siccome le chiacchiere son lunghe, le divido in puntate: prima domanda.

 

Come nascono le junglee girls?

Ogni bambina che nasce è una potenziale junglee: la fertilità femminile è una forza prorompente, e l’improvvisa acquisizione, come una nuova pelle, dell’identità sessuale crea invariabilmente tempeste chimiche che hanno molto a che fare con la capacità riproduttiva. Il problema più grave dell’era moderna è l’isolamento dell’individuo; e il fatto che la potenza del desiderio rimanga imbrigliata dal senso di colpa e dal dubbio. Provi a immaginarsi un mondo in cui gli animali si vergognano del loro desiderio. Sarebbe davvero bizzarro.

Nel corso degli anni – mi considero una buona ascoltatrice, e discreta – ho raccolto le confidenze, i segreti di molte persone circa le loro profonde insoddisfazioni nella sfera sessuale. Ho approfondito l’angoscia interiore di anime confuse che si sono rassegnate a reprimere i desideri sessuali. Credo di averle sempre ascoltate con interesse – come si fa con le storie di uno straniero – poiché la mia comprensione del mondo è alimentata dall’alito insopprimibile del desiderio e dell’empatia, e tutto mi riesce naturale. Mentre ascolto, tendo a perdermi nel labirinto emotivo di chi racconta. Quando ero più giovane, tutte quelle voci si sono fatte strada nella mia mente, hanno violato i miei confini e hanno fruttificato. Tuttavia, posso dire di non aver mai capito fino in fondo il martirio della insoddisfazione sessuale, sembra andare oltre la mia comprensione, e l’esuberanza della bambina cresciuta in mezzo all’energia erotica della vita quotidiana in India resta sempre viva e attuale in me.

 Per inciso, una delle mie più amate junglee girls di sempre è Lina Wertmüller, il cui film Pasqualino Settebellezze resta il mio preferito in assoluto. Con questo film ho perduto la “verginità artistica”, per così dire. L’audacia del suo approccio, la critica del ruolo del maschio e la straordinaria portata della narrazione ha avuto un impatto enorme su di me nel 1978 quando avevo 16 anni ed ero recentemente emigrata negli Stati Uniti. Ho trovato sensazionale il rapporto tra regista e attore che si era instaurato tra lei e Giancarlo Giannini.

80 pensieri su “FOR BLOG ONLY: GINU KAMANI

  1. Ribadisco che anche a me Genna sembra un giovane promettente, anche se non perde occasione di porre a chiunque le eterne domande di Quèlo (nel mio caso “Angelini, ma chi sei? Cosa vuoi? Da dove vieni? Dove vai? Siamo soli nell’Universo?”).
    Gli rispondo con le parole di Dante: “I’ mi son un che, quando Amor mi spira, noto e a quel modo ch’e’ ditta dentro vo significando”. Tiè.

  2. Torno su Perceber, perché ne ho fatto cenno anche qui, se non ricordo male.
    Si tratta di un libro difficile (aggettivo che vuol dire tante cose: che vanno dalla struttura, alla scrittura, ai livelli interpretativi molteplici, e così via).
    Ciò che mi induce a insistere presso i lettori è la forte ambizione di novità che traspare dal romanzo. Per me la novità c’è e si vede.
    Una volta entrati nel meccanismo, diventa (relativamente) facile seguire l’autore.
    O meglio, si può riuscire a rinvenire un percorso nel quale ci sentiamo a nostro agio e ogni situazione fila come l’acqua di un fiume.
    Non so se ilpostodeilibridifficilifacilidifficilissimi.it quando dice “Che è un libro difficile l’hanno detto Parazzoli, e un altro.”, si riferisca anche a me, per il pezzo apparso su Perceber.
    In ogni caso, se può giovare a dare una traccia di lettura personalissima potete leggere nel mio sito, qui:
    http://space.tin.it/clubnet/badimona/Colombati.htm
    E’ una rece molto lunga, ma potete stamparla e leggere con calma.
    Bart

  3. …scusa, Bart, le mie solite faccenduole. Volevo precisare le coordinate del tuo articolo ma vedo che hai già fatto.:-) a un’altra volta

  4. Si, Bart, mi riferivo anche a te, ma non mi ricordavo esattamente tutti i dati, non volevo dire castronerie, e allora ho lasciato aperta una possibilità.

  5. loredana scusa l’OT, ma qualcuno ha letto l’intervista su nazione indiana alla ballestra? le cose sono due: o siamo un paesew da terzo mondo (ocn tutto il rispetto per il terzo mondo) o hanno messo del prozac negli acquedotti!!!! fra un pò farà BANG come la rana della favola.

  6. angelini, non è che volevo schierarmi o farti incazzare. la tua retorica e acidula domanda “E tu, a proposito, ti trovi divertente?” potevi anche evitarla, a volte faccio degli interventi con l’intenzione di suscitare il riso, altre no, a volte ci riesco, altre vengono presi sul serio e c’è pure chi se li attacca al dito.
    magari ho sbagliato a sottoscrivere, almeno in parte, il post di genna, magari avrei dovuto semplicemente dire: anche secondo, a volte, non si capisce angelini di cosa parla.
    magari io sono proprio un fesso, però, pure tu, sai sempre tutto, ti presenti col bastone ricurvo del buon pastore, e questo, in genere, suscita reazioni eccessive. raramente dialoghi, più spesso sentenzi.
    comunque, l’idea di genna in abito lungo e scollato che scende la scalinata alla wanda osiris mi è piaciuta.

  7. gl, ho avvertito anche io “un po’ di disagio nel leggere quella recensione” ma – come il coniglio di Carroll, questi giorni – non ho capito perchè. tu?

  8. “comunque, l’idea di genna in abito lungo e scollato che scende la scalinata alla wanda osiris mi è piaciuta.”
    Speriamo abbia fatto la ceretta. 😀 Be’, meglio comunque che vada a depilarmi le gambe per il venerdì sera. ^___^”’
    Saludos
    Iannox

  9. perchè c’è una frattura mostruosa con la realtà. la ballestra che sogna il berlusca in lacrime perchè lei se ne è andata da mondadori. o meglio: la ballestra che se la tira da intellettuale. WOW! e tutti a darle corda. un pò coem repubblica di oggi con la parella… doppio wow. mi sa che emigro.

  10. no, gl, sai cosa? 1 “oggi nessuno ha più voglia di far ridere. ho scritto questo librino…”, dice la ballestra. e mi va bene, stiamo allegri. fa un po’ repubblica di weimar, ma mi funziona. poi più avanti, 2 “no, perchè la tragedia costituita dal fatto che berlusconi sia stato al governo…e speriamo che quando berlusconi, con tutti i diastri che ha fatto, quando se ne andrà non lascerà le macerie!”. ecco, trovo che la prima parte, canterina, contrasti con la seconda che vira improvvisamente sul lugubre, ma tutto concentrando sulle “macerie” di berlusconi, che già come altezza sta lì, a una spanna dalla maceria. e lei va avanti, ma senza parlare male di nessun altro, con molta accortezza.tutto evitando. con un effetto involontariamente comico. però forse era l’ìntervistatore. non lo so.

  11. eh no iannox, senza peli non c’è gusto…vuoi mettere un petto glabro con un filo di perle che si perde tra i crini?
    a me piace la scarpa col tacco e cinturino sotto una gamba tornita e pelosa…
    …che schifo…meglio che vado a fare un giro…

  12. La verginità artistica persa con Pasqualino Settebbellezze si mostra a 27 anni di distanza immutata. Peccato!
    Con la verginità se ne è andata l’originalità ed una comune dose di intelletto puro. Le marchette letterarie o artistiche non piacciono più. Questa è la vera rivoluzione sessuale! Siamo prossimi alla grande fine. (generale e molto pittoresca). È la vergogna che abdica, sintomo di superbia senza fondamenti. Arrivederci a presto.

  13. @ ANDREA C.
    “me piace la scarpa col tacco e cinturino sotto una gamba tornita e pelosa…”
    Caro Andrea,
    io preferisco una gamba muliebre ben tornita e possibilmente che non sia pelosa. Questione di gusti. A volte la ceretta può far miracoli pure con le gambe d’un uomo… ^___^”’
    Oddio, che brutta immagine ho focalizzato davanti agli occhi… Scappo. ;-D
    Saludos.
    Iannox

  14. 1 “oggi nessuno ha più voglia di far ridere. ho scritto questo librino…”
    è vero. (a gl si accende una lampadina sul capino lungocrinuto) come non pensarci? la ballestra ha ragione! nessuno fa più ridere. in fondo in fondo ci sono solo comici ovunque. stamattina ho alzato l’asse del water ed è saltato fuori bisio. allora ho aperto la doccia, ma non c’era la incontrada. cavoli questo si che è un modo arguto ed elegante per dire “faccio soldi ma non perchè dò via il culo” – tra l’altro brutto. si, sono maschilista e sciovinista.
    “fa un po’ repubblica di weimar” dice ilposto, ma a me sembra più vichy.
    , 2 “no, perchè la tragedia costituita dal fatto che berlusconi sia stato al governo…e speriamo che quando berlusconi, con tutti i diastri che ha fatto, quando se ne andrà non lascerà le macerie!”.
    che profondità. la ballestra punge come una vespa e danza come una farfalla, giusto? cazzo c’è un tizio al bar (si chiama gino) che non ha più sangue nelle vene, ha birra. ecco gino dice le stesse cose. ugualiuguali. potrei proporlo a qualche casa editrice.
    questo ragionamento (tra l’altro detto in tempi NON sospetti, vero Giorgino?) è un pò come il giornalista del corriere arrestato a cuba perchè era andato ad una riunione di dissidenti. poteva provarci in cina, no? ecco, la ballestra è fini che fa il figo con l’ambasciatore di cuba.

  15. va be’, tanto siamo in Ot di venerdì – tipo Assistente di R. Crusoe – ma tu ti ricordi chi diceva, “non so, non so, non so”. stefania sandrelli nel montaggio che fanno dei “produttori” – cinici – nel film “Io la conoscevo bene”, di A. Pietrangeli (padre di Paolo, Contessa e poi regista di Costanzo). Be’, lei è un’attrice in cerca di fortuna a roma. che poi si butta da una finestra, anche un po’ per colpa di questi “gentiluomini” che le fanno un’intervista e poi la montano – così “signorina che ne pensa della politica?” “Non so”, “ma lei pensa ogni tanto?” “non so”. “Allora non pensa”. “non so”. E tutti ridono. dice molto di più sul modo di vita di quegli anni di tanti articoli di giornale. (anni ’60)

  16. Davanti a Moresco vengo colto da timore e tremore? Angelini, io non me lo sono mai trovato davanti, il Moresco, né mi pare di averlo menzionato da qualche parte. Non conosco a sufficienza i suoi libri per dare dei giudizi, e immagino sia reciproco, dato che i rispettivi percorsi sono divergenti e non mi pare si tangano in alcun punto: coesistono in questo mondo, come i fiocchi d’avena e il Cervino, come i gatti e i raggi ultravioletti.

  17. Wu Ming1, era una battuta, sciocchino. Mi auto-cito da più sopra:
    «era evidente che scherzavo sui vari Dislikes di Wu Ming (NO all’Autore con la A maiuscola, NO al timore reverenziale verso l’Artista chiuso nella sua Torre d’Avorio… e bla bla bla)»

  18. Certo che era una battuta, ma poi uno va a riferirla a Moresco, e quello crede davvero che noi si venga colti da tremore etc.

  19. WM1 wrote:
    …..coesistono in questo mondo, come i fiocchi d’avena e il Cervino, come i gatti e i raggi ultravioletti.
    Che belle immagini,… chissà Groddeck come si sarebe divertito a cercare le ragioni 😛
    besos

  20. Se qualcuno dicesse a Moresco che i Wu Ming vengono colti da Timore e Tremore al solo sentirlo nominare, credo che verrebbe colto da timore e tremore, un po’ come Giuseppe Genna quando associa ai canti del caos le immagini da caos primordiale di cui ha farcito la recente recensione de ‘Lo sbrego’ nel suo blog:-/

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Torna in alto