Si chiama: avere dei dubbi.
Dubbio del mattino, nello stesso giorno in cui si legge delle conigliette di Playboy a Sanremo e contemporaneamente della consueta, abile, messa in accusa dello “straniero” invece di un’intera cultura che allo stupro occhieggia. La nostra cultura, grazie.
Dubbio fortissimo, dicevo, sollecitato da una donna in gamba via mail.
Notizia: graphic novel sul massacro del Circeo. Editore Beccogiallo. Qui notizia e tavole.
Commento. Non posso giudicare un libro da una copertina. Ma la medesima, perdonate, mi ripugna. Eccola.
111 pensieri su “ANCORA UNA VOLTA, UN DUBBIO”
I commenti sono chiusi.
Rico, ma quando si percepisce una cosa in questo modo, non sarà che l’autore non è riuscito a fare quello che voleva o la casa editrice ha spinto nella direzione “figa”?
Fabrizio scrive: “Hai presentato la notizia con un’interpretazione. Ti hanno commentato seguendo la tua stessa interpretazione.
Se avessi pubblicato la locandina e avessi semplicemente chiesto “cosa ne pensate?”, le risposte sarebbero state diverse.”
In altre parole, secondo te i commentatori che hanno condiviso quell’impressione sono una massa di pecore non in grado di interpretare autonomamente un’immagine.
E va bene la pareidolia, ma qua siamo alla supponenza estrema…
Rico, ma quando si percepisce una cosa in questo modo, non sarà che l’autore non è riuscito a fare quello che voleva o la casa editrice ha spinto nella direzione “figa”?
Scusa se mi approprio un attimo di una risposta, ma il punto non è questo. Che un autore possa “far fiasco” a rappresentare qualcosa, e che altri possano farglielo notare, è un discorso (e qui infatti ricadiamo nel discorso che fa Gipi, legittimo al 100%). Che gli si attribuiscano però determinate idee e compiacenze, è un altro. E a me, ma magari sbaglio, sembra che si sia marciato molto su questa base.
Gnurant, chiedilo a lui e alla casa editrice. Io ho percepito da assoluto estraneo all’ambiente esattamente quel messaggio di cui sopra. Ovvero una fantasia di potenza delle tre bestie, e una disumanizzazione a carne da macello delle due donne. Per me uno stupro descritto cosi’ è una immagine molto forte, disgustosa e ripugnante, non certo una strizzata d’occhio alla cultura dello stupro.
Sbagliero’ io…
“Concordo in pieno. Per questo dico che la copertina funziona. E’ stata concepita proprio per quello STRANIANTE e CONTRASTANTE motivo.”
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E sai, continuano con i sofismi e gli intellettualismi del cavolo.
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A me invece fa abbastanza schifo la volontà di alcuni interventi di ridurre il tutto a “se ti piace questa copertina, approvi le violenze sessuali”.
No, non che approvi le violenze sessuali (ma che c’entra!? ma di che parli!?) ma che non capisci ….! Che non capisci che è una copertina SADICA e che è quindi l’esatto OPPOSTO di quel che dovrebbe essere se si vuol parlare decentemente di quel delitto!
Non è l’esatto opposto. Non necessariamente. Come non lo è quando ti fanno vedere cowboy ghignanti e sorridenti mentre fanno a pezzi bambini a Wounded Knee, in “Soldato Blu”. Eppure mi risulta che ne sia venuta fuori una denuncia riuscitissima.
Riguardo al mio discorso su approvare gli stupri te lo spiego. E magari smonti tutto il discorso, che a me fa solo piacere essere contraddetto in questo campo. Ame il discorso (non solo tuo) è suonato così:
giustifichi questa locandina ammiccante solo per maschilismo-> ergo “fai ideale comunella” con la parte maschile di questa vicenda-> ergo minimizzi il crimine orribile di cui si parla e le sue vittime. Sbaglio?
se i nostri ragionamenti sono sofismi e intellettualismi del cavolo solo perche’ esprmono una idea diversa dalla vostra, non c’è altro che ricorrere all'”agree to disagree” e ritirarsi dalla discussione (l’avevo gia’ detto, ma poi ci ricasco 🙂 )..MAgari ci si risente in futuro su altri argomenti
Direi che è il momento di fermare tutto. Chiudo i commenti a questo post. Non escludo affatto, però, di tornare sull’argomento, ampliandolo, nei prossimi giorni.
Grazie.