ANTEPRIMA

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28 pensieri su “ANTEPRIMA

  1. Si ammira il politicamente scorretto di “vecchie”, al posto di “anziane” o “attempate”. Poi il viso della signora che fu Lolita 50 anni fa 🙂

  2. Cara Loredana, l’idea mi sembra perfetta, la copertina non avrebbe quasi bisogno del titolo, l’immagine parla da sola nella sua diretta semplicità. Ma per rompere le scatole agli addetti ai lavori, e nella speranza che il mio contributo possa essere ancora utile vorrei segnalare un paio di “accorgimenti” che potrebbero migliorarne la realizzazione. Nell’anteprima una signora sta più o meno seduta con un mappamondo sulla testa; la sua espressione facciale, la posizione delle mani e l’avanzamento del collo, la stessa incerta posizione “probabilmente seduta”, il maglioncino nero, lo sfondo anonimo, e l’uso complessivo di tinte spente e diluite esprimono bene ed immediatamente il disagio, la tristezza e la rassegnazione della situazione incongrua in cui la donna si trova il mappamondo in testa, e il mappamondo non gira sul suo asse che lo mantiene sull’asta “porta mappamondo” ma sulla testa di una donna. (insomma, la donna è schiacciata dal mondo e il mondo non gira per niente bene finché si poggia sulla testa di una persona).
    Ma già ci ho messo del mio – la donna schiacciata dal mondo – perché al momento l’immagine così com’è si presta facilmente alla battuta di Giuliomozzi “che ti sei messa in testa?”, mentre l’idea del peso richiederebbe un mappamondo più grande e forse anche un’espressione/posizione di sofferenza. Mo m’allargo, scusa, nome dell’autrice e titolo o vanno scritti da un’altra parte o veramente sulla maglietta, magari non il titolo (si capisce?) e quanto a “vecchie”, sarà che sto un po’ invecchiando io, ma su questa copertina non riesco a vedere una vecchia, forse una quarantenne.
    Si lo so, può andar bene anche così, e scrivo perché a volte divento incontentabile, e … come se fosse “robba mia”. Insomma Lippa, in bocca al lupacchiotto e buon ferragosto.

  3. Ciao Loredana,
    bella la copertina. L’unica cosa che cambierei forse è girare il mappamondo affinché ci sia l’Italia in primo piano.
    E come si dice qui in Svezia: “Lycka till!”

  4. buon nuovo libro allora
    e se possiamo essere utili qui a Trame fammelo sapere
    anche buona estate, io torno da Berlino dove ho apprezzato la variabilità della forma umana maschile e femminile, la metro aperta ai disabili, le biciclette ovunque e le salsicce e le patate e le cotolettone che piacevano da matti ai bimbi
    ciao da Nicoletta

  5. Torno a trovarla e a scriverle dopo tanto silenzio. In bocca al lupo per il nuovo progetto! Non vedo l’ora di leggere! E molto carina la copertina. Anche il mio sta prendendo forma. Un abbraccio fortissimo, grazie e buoni pensieri come sempre!

  6. Bene! Molto azzeccata l’immagine della vecchia-nonvechia, bella la però un mappamondo in testa, con le Americhe in vista non mi parlano di q u e s t o paese, ma di tutto un mondo troppo pesante… almeno almeno ci vedrei sopra un “mondo storto” o un “mondo alla rovescia”, se non proprio un’Italia-stivale… imho, ovviamente.

  7. IN BOCCA AL LUPO!
    (e per fortuna qualcuno che NON pubblica con Mondadori… Mentre gli altri – Scalfari, Prosperi, Marzano, Odifreddi – si difendono con “alla fine, bisogna pur sempre mangiare e la coerenza non ce la possiamo permettere”. Che tristezza i cosiddetti intellttuali italiani. Ma forse ce li meritiamo così).

  8. Debbo dire che neanche a me la copertina non ha fatto impazzire. Il viso sfocato, soprattutto.
    Ma aldilà di questo, non vedo l’ora di leggerlo!
    Torna presto!!!

  9. Che tristezza il commento di desian. Che a uno come Prosperi (storico di levatura mondiale e dirittura assoluta) fa la lezioncina di morale e coerenza. Senza capire una mazza.
    L.

  10. Buongiorno Loredana,
    ho apprezzato il suo “Ancora dalla parte delle bambine” e sicuramente leggerò anche questo nuovo libro. La copertina è curiosa, anch’io penso che la donna rappresentata non sia vecchia, mi sembra piuttosto molto dimessa e stanca.
    Luciana

  11. Nessuna lezioncina, per carità, che a 40 gradi i cervelli non funzionano, si sa. Resto dell’idea, purtroppo, che i vari commenti alla questione lanciata da Mancuso sono stati tanti fantastici slalom per non affrontare il problema, per non voler dire che se un’azienda evade le tasse chi può scegliere se lavorarci o meno (non parlo dei redattori co.co.pro o degli stagisti, parlo degli “AUTORI”, coloro che possono fornire il loro lavoro ad altri – e vivaddio se si può, ci sono tante aziende editoriali in Italia prestigiose e rispettabili sotto ogni punto di vista!) non si fa scrupoli. Gli autori, gli intellettuali non sono agenti di commercio o muratori o medici, sono quelli che, in qualche maniera, contribuiscono a orientare l’opinione pubblica.
    Certo, non è colpa degli autori se il padrone ruba allo Stato ma forse in questi anni c’è un’emergenza democratica e bisognerebbe rendersene conto, anche assumendo comportamenti e scelte difficili, impopolari con i propri portafogli e con certe vanità. Tra etica e comportamenti, mi pare, ci corre purtroppo il mare. Vero, Luca?

  12. Vanità. Portafogli. Etica.
    Sarà.
    Però vedi, Desian, stamane il teologo Mancuso si è messo sul piedistallo con il “beau geste”. Vanità?
    Ha scoperto, vent’anni dopo, il conflitto d’interessi mostruoso che attanaglia il paese e ha sollevato, rovesciandolo ex abrupto sui colleghi, (ma senza voler dare lezioni a nessuno, per carità), il problema in termini etico esistenziali, nell’imminenza della consegna dell’ultimo libro. Una buona base d’asta. Portafogli?
    Era in missione spaziale su altre galassie il teologo negli ultimi quattro lustri? Affrontava un periglioso viaggio marino da Troia verso Itaca? Oggi conclude l’eroico pezzo con la fatidica frase: Sono più amico della giustizia. Etica?
    Scusa Desian, ma io non so cosa farmene di costoro. Se poi qualcuno vorrà raccontarti i “paradisi” degli altri editori italiani, sia etici che professionali, in primis la sinistrissima (perchè molto di sinistra) Feltrinelli forse ti sarà utile. O forse no.
    Preferisco, insieme alla consapevolezza della contraddizione, la scelta di chi prova a difendere un patrimonio culturale accumulatosi in quasi un secolo anche dalla sua proprietà di oggi. E chi prova a difendere spazi di parola e postazioni dalle quali veicolare ciò che si ha da dire.
    I comportamenti. Hai proprio ragione. Contano solo quelli, insieme alle opere. Ma i comportamenti attengono alla sfera del Quotidiano, del verificabile giorno per giorno, non dannunziana trasvolata per volantinare proclami di tardiva superiorità morale.
    Da domani potremo leggere i fondamentali ed etici saggi di Mancuso pubblicati da Rizzoli. Minchia. Vuoi mettere?
    Il berlusconismo post-B. sarà ancora peggio della merda di oggi.
    L.

  13. p.s. Volevo dire che “il viso sfocato” è un errore di conversione del file. Sulla copertina originale non c’è, ed è decisamente più bella della riproduzione qua sopra!

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