BIBLIOGRAFIA DISARMATA: LE LIBRERIE

Le librerie. Sì, proprio le librerie. Se le rivoluzioni pacifiche sono fatte di parole (e come vedremo anche di musica), le librerie veicolano parole e le mettono al centro dei discorsi. Scrivo questo sull’onda di un lungo post di Harry Crum sulla chiusura della Feltrinelli di piazza Colonna a Roma. Dove ho presentato Ancora dalla parte delle bambine, e Non è un paese per vecchie, e Di mamma ce n’è più d’una, fino a Magia nera.
Le librerie chiudono. Per questi motivi:

” Oggi il centro di Roma risulta squassato e desolato, tutto, non solo la sua galleria nobile. Dicono sia stata la pandemia, ma mentono sapendo di mentire: quello è stato il colpo di grazia. L’hanno ucciso la non difesa dei negozi storici che rendevano bello ed unico andarci, l’apertura di troppa ristorazione che t’avvelena ed è fatta solo per un turista che non tornerà, la difficoltà esagerata a raggiungerlo e camminarci, l’impossibilità di sostare: non c’è più una panchina nel centro di Roma perché si sa, la gente che si ferma una panchina non consuma e magari riflette ed è meglio non si pensi. ”

Le librerie chiudono, e chiudono i cinema. il Rialto, il Metropolitan di via del Corso, l’Ariston 2 alla Galleria (oggi Galleria Sordi), l’Etoile di piazza San Lorenzo in Lucina, che prima ancora si chiamava Lux et Umbra, e fu la prima sala cinematografica di Roma, nel 1907. E poi il Capranichetta a piazza Montecitorio, e il Capranica, il Quirinetta, il Cola di Rienzo, l’Augustus, il Maestoso di via Appia, il Triumph. Oggi sono Sale Bingo, o centri congresso, o sale multimediali o depositi o sono stati occupati e poi sgombrati e sono abbandonati, come molti degli edifici di Roma.

Perché appunto quel che si prova a ottenere è qualcosa di molto poco pacifico: una città a misura di consumo, “decorosa” e senza soste e senza il conforto di quello che chiamavo arte. Di qualcosa che contro la violenza, ovvero, è efficacissima.

“Tutti sapevamo (lo sapevano soprattutto i “romanisti”) che un’occasione così per la Roma forse non si sarebbe presentata mai più. Ed era stata perduta per un rigore sbagliato, per un niente. Cosa sarebbe accaduto? Accadde che sul televisore apparvero le immagini del Circo Massimo, dove la partita era stata proiettata su uno schermo gigantesco. Idea provvidenziale: per far defluire tifosi ed emozioni. Accadde che sul palcoscenico si fece avanti Antonello Venditti. Impugnò la chitarra e intonò: “Grazie, Roma”. Accadde allora che tutti, anche i più irsuti “lupi” giallorossi risposero: “grazie Roma lo stesso”. Non accadde nulla (e tutti fummo – siamo ancora – orgogliosi per quel momento di raffinata civiltà urbana) perché tutto era accaduto prima. Alcuni tifosi del Liverpool, i più “vivaci”, erano stati instradati con dolce fermezza dalla stazione direttamente allo Stadio. Altri erano stati portati a far visita alle scuole romane. Altri erano stati invitati a incontri e pranzi con l’opposta tifoseria. Tutti allo stadio erano stati divisi in settori fermamente distinti, separati, presidiati. Perché non è che le misure di sicurezza non ci vogliono. Ci vogliono, eccome; ma da sole non bastano, se non c’ è una promozione di civiltà. Quella sera, la sera del 30 maggio 1984, fu il trionfo della civiltà dell’Estate romana, della civiltà dell’Effimero. Alla quale molti, che hanno in testa solo il cemento armato (costruite scuole, case, ospedali!) fanno la stessa domanda che sanno fare alla Letteratura o alla Musica: a che serve? Serve – sciocconi – a civilizzare le persone”.

(Beniamino Placido, 1985)

Un pensiero su “BIBLIOGRAFIA DISARMATA: LE LIBRERIE

  1. Siamo sicuri sia un male che chiudano le Feltrinelli? Io ho lasciato l’Italia prima dell’arrivo di Amazon, e quando torno vengo a stare qui nel mio paesino senza librerie… però ricordo che quando aprì una grossa Feltrinelli nella città dove studiavo, fece una strage di piccole librerie. Odiai quella Feltrinelli di un odio che nessuna multinazionale sanguinaria era mai riuscita a suscitarmi.
    Mi chiedo se la chiusura delle grosse librerie di catena a causa di Amazon, non possa lasciare un (piccolo) spazio per far riaprire quelche librario indipendente

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