BUONE E CATTIVE

Dodici_veneri Per una volta tanto, qui si segnala una mostra, che è visitabile ancora per pochi giorni e si chiama La nemica del cuore, ovvero le dodici veneri, ovvero ancora, figure di donne dall’Ottocento al Duemila. La mostra è curata da Roberto Roda e Ferruccio Giromini e visibile fino al 6 gennaio alla Civica galleria d’arte moderna e contemporanea di Bondeno (Ferrara). Per chi può (ma per chi non può c’è il catalogo: l’immagine a fianco, identica a quella di copertina, è il Ritratto di ragazza seduta di Benjamin A.Strasser),

un’occasione interessante per constatare di quante sante, martiri, prigioniere, prostitute, madri, demoni e vampire si sia nutrita la visione del femminile  fra Otto e Novecento. Roda dixit: “Femme fatale e femme fragile sono due facce della stessa medaglia e obbediscono alla diffusa mentalità misogina e patriarcale del maschio borghese che reagisce con fantasticherie inquietanti al disagio indotto dai processi di emancipazione femminile. Per l’uomo dell’800 e della Belle Epoque, la donna è la nemica del cuore. Conclusasi la grande stagione della pittura accademica, del Decadentismo e del Simbolismo, le veneri funeste, perverse, fatali, così come le figure materne tutelari del focolare, non sono affatto scomparse, ma durante il ‘900 si sono riciclate nel cinema, nell’illustrazione, nella pubblicità”.

Seconda segnalazione, a proposito di femminile/ino eccetera. Su Il Giornale, un lungo articolo di Laura Verlicchi  sulle gialliste: Cornwell, ovviamente, e poi Scoppettone  , Elisabetta BucciarelliAlicia Giménez-Bartlett,Asa Larsson.

Conclusioni di Verlicchi: "Cambia la latitudine ma il metodo no: silenzio e spirito d’osservazione sono le migliori frecce all’arco di tutte le «nipotine» di Miss Marple. Così simili fra loro, eppure diverse, come diversa è la realtà in cui vivono. Così, se Doris Vergani (l’eroina di Bucciarelli, ndL) non sfugge alla solitudine di tante milanesi in carriera, Anna-Maria Mella (l’ispettrice ideata da Larsson, ndL), da buona scandinava, non si sogna neppure di scegliere tra famiglia e lavoro…. Dando ragione a Paul Auster: «Il lettore vede i dettagli del mondo solo attraverso gli occhi dell’investigatore”."

7 pensieri su “BUONE E CATTIVE

  1. “Femme fatale e femme fragile sono due facce della stessa medaglia e obbediscono alla diffusa mentalità misogina e patriarcale del maschio borghese”
    Non parliamo solo dell’Ottocento, veeero?

  2. Mi auguro che il processo di sfrenata emancipazione femminile non si traduca da ” Femme fatale a homme fragile” .La nuova immagine frustrata e castrata del maschio del futuro.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Torna in alto