COSA FAREI NEL WEEK END

Intanto, io leggerei questo post di Antonella Beccaria, che contiene anche il sacrosanto sgomento di Grazia Verasani (accusata, più o meno, di difendere il satanismo…).
Poi cambierei argomento, e per risollevarmi andrei qui: dove ha inizio la fase due di Pinokkio. Leggete bene e, se avete voglia, contribuite!
Quanto a me, ho cominciato a leggere Norwegian Wood, che avevo mancato, ho avuto via mail la pubblicità di questo sito che mi ha fatto deprimere di prima mattina (alt: mi sono fermata alla home page, poi, magari, dentro scoprirò concetti cui aderire senza esitazione. Ma slogan, colore e idea complessiva mi hanno fatto venir voglia di chiudere il computer).
(ah: sul numero di Panorama in edicola c’è un articolo sui blog letterari dove la vostra eccetera fa capolino. Con foto -ohibò- stile soldato Jane). State bene.

23 pensieri su “COSA FAREI NEL WEEK END

  1. La Verasani è più innocente della Tamaro. Solo un idiota potrebbe credere a una Verasani satanista o che difende il satanismo. Non mi piacciono entrambe: puzzano di cattolicesimo bigotto, se ne sente il puzzo lontano un miglio. Se la devono accusare, che l’accusino per il motivo giusto.

  2. Ci sarebbero tante cose da dire su un paese che sta diventando sempre più il trionfo della diceria, della malignità gratuita e della disinformazione. Per me, a questo punto, ribattere ai vari baciapile o a un Mastro Geppo che evidentemente non conosce il mio impegno laico rispetto alla città di Bologna nè i miei libri, è la stessa cosa. Abbiamo una parte della “sinistra” ossequiosamente genuflessa alla Chiesa, e una laicità duramente compromessa. A farne le spese non sono io, che posso concedermi l’ironico lusso di una risata o, nei momenti più depressi, la valigia pronta per un ritiro a vita privata, ma la cultura. Sarebbe ora che intellettuali, scrittori, operatori culturali organizzassero nelle varie città dibattiti aperti sul tema della censura e del coraggio. O siamo già tutti rassegnati? O tra politica e etica c’è ormai un divario irreversibile? Finchè ognuno penserà esclusivamente al proprio tornaconto, all’amico da favorire, alla miriade di cupolette mafiose a cui aderire per ottenere qualche vantaggio, non credo che si potrà uscire da questa situazione dove le montature e gli scoop contano più di qualunque verità, e dove la devoluzione culturale e il machismo fanno pensare a un agghiacciante revival del medioevo… Perdonate il piccolo sfogo… grazia verasani

  3. Lo sfogo di Grazia è sacrosanto. Leggo solo ora, con costernazione, l’intervento di Mastro Geppo.
    Ne approfitto per ribadire che i commenti “mi piace-non mi piace” non apportano assolutamente nulla alla discussione. Questa non è una wish-list, grazie.

  4. La Sig.ra Grazia Verasani parla della censura. Bene. Parla del suo impegno laico. Bene. Parte prevenuta però credendo che io non abbia letto i suoi libri, che per me sono intrisi di cattolicesimo in embrione. La seguo da quanto cantava, cantava piuttosto bene devo riconoscerle. Tuttavia, mentre la Sig.ra Verasani apre la strada al tema della censura e del coraggio, l’aver espresso un giudizio sintetico dà fastidio alla Sig.ra Lipperini, e alla Verasani anche, che si adira scandalizzata.
    Sig.ra Lipperini, cordialmente, l’aver detto “questo piace, questo non piace”, per quanto giudizio estremo e sintetico, rimane pur sempre un giudizio. Lei non ne è esente: in un post di pochi giorni or sono, “Si comunica altresì il secondo colpo di fulmine della vostra eccetera: verso costoro.” Questo non è forse eprimere un giudizio per mezzo di “mi piace-non mi piace”? A me pare evidente di sì.
    La Sig,ra Verasani parla di cupolette. Quali cupolette mafiose?
    Esistono sul serio? Sono sconcertato. Sembrava fossero una leggenda metropolitana, un pregiudizio da sgominare. Sconcertato. Su questo punto, seppur sconcertato, contro le cupolette mafiose ha tutto il mio appoggio.
    La cultura italiana, anche se Lei, Sig.ra Verasani, decidesse di darsi al ricamo o ad altra attività, glielo assicuro, non piangerebbe una sola lacrima, quindi continui a scrivere anche se a me non piace e la preferivo sul palco a cantare.
    Perché lei è il Signor Strelnik?
    Cordialmente

  5. “Lei non ne è esente: in un post di pochi giorni or sono, “Si comunica altresì il secondo colpo di fulmine della vostra eccetera: verso costoro.” Questo non è forse eprimere un giudizio per mezzo di “mi piace-non mi piace”? A me pare evidente di sì.”
    Mah, di solito il titolare di un blog è libero di scrivere quel che preferisce nel suo spazio, visto che è quello che decide gli argomenti da affrontare (e se si vuol parlare di altro, si va in un blog dove se ne parla). Ma se si affronta il tema della censura o delle interpretazioni in malafede delle iniziative, come in questo caso, commenti del tipo “mi piace non mi piace” non sono affatto attinenti. Questione di logica..

  6. Io invece vorrei fare una breve sottolineatura sui blog di critica letteraria. Ottimi, ma anche regno di eccesso e surplus grafomane. Realmente sono letti dai più? magari è un mio limite, ma per me è impossibile seguire e focalizzare una posizione dei dibattiti se ognuna si articola in centinaia di botta e risposta – come una polemica tra M. PArente e T. Scarpa su Nazione Indiana tempo fa su cui sono capitato per caso oggi – Propongo una moratoria unilaterale di brevità ( ma devo dire e non per sola cortesia da ospite, che questo blog è una delle eccezioni positive). In fondo ai vecchi tempi della carta stampata, il fatto che ti dessero un “tot” di battute e non oltre – la carta costa – per dire la tua ti costringeva a focalizzare l’essenziale e non a strabordare inutilemente e gratuitamente. Lo dico perché sono un lettore dilettante ma appassionato di critica leteraria, ma i miei tempi di lettura sono quelli limitati dei più. Per non dire quanto la lettura dei blog “ruba” alla lettura dei libri, magari degli stessi autori di blog..La scrittura è creazione di soggettività, ma non può non tener conto della realtà della fruizione (per non parlare anche delle contorsioni concettuali, ma no lo faccio). ad esempio tra i libri che ho sullo scaffale dei non letti, pur coltivando il tema “Don Giovanni” c’è il libro della Lipperini. Cosa dovrei fare? dedicare meno tempo al suo blog e di più al libro? mi scuso è e un mezzo-OT ma il problema non è secondario secondo me. E mi fermo qui, ovviamente già sono lungo.

  7. lei è anche paranoico signor Geppo, mi scambia con altri tizi… Mi hanno insegnato che agli scemi del villaggio non si dovrebbe mai rispondere, perchè l’unica cosa che vogliono è poter dire a se stessi: accipicchia, la tale mi ha scritto, mi ha risposto, mi dà importanza! si prenda questo minutino di celebrità e stia bene…

  8. mi sono fatta un’idea – frettolosa – di quanto avvenuto solo attraverso una lettura veloce dei post e del sito bo-noir. non posso dunque entrare più di tanto nel merito. ma grazia verasani è una garanzia non solo di onestà intellettuale ma anche – e per conto mio non è poco – di grande buon senso e buon gusto. è quanto mi basta per darle tutta la mia solidarietà (con l’augurio di continuare bene nel suo buon lavoro).

  9. Sì, Geppo io sono Strelnik: per elisione da Strelnikov, quel personaggio de “Il dottor Zivago”.
    Per l’anagrafe sono Maximiliano Bianchi.
    Parlando di Pinocchio e leggendo di un nick come il suo, mi è venuto chiedere spontaneo chiederne il perché.

  10. mi spiace per la varesani. molto. ma trovo che il commento, poco felice, di geppo in realtà segua perfettamente la linea di questo blog. dove la titolare non esita a dire, proprio nell’ultimo post,che la visione di un sito (peraltro anche per me scadente) le ha fatto venir voglia addirittura di spegnere il pc. qui si danno giudizi continuamente, e in maniera molto sintetica, spesso poco argomentata, piuttosto crudele. ma non è una colpa. è normale. va così. stupido, invece, è negarlo. solo perché alla signora lipperini dà fastidio quando le toccano i suoi amichetti.

  11. mi spiace per la varesani. molto. ma trovo che il commento, poco felice, di geppo in realtà segua perfettamente la linea di questo blog. dove la titolare non esita a dire, proprio nell’ultimo post,che la visione di un sito (peraltro anche per me scadente) le ha fatto venir voglia addirittura di spegnere il pc. qui si danno giudizi continuamente, e in maniera molto sintetica, spesso poco argomentata, piuttosto crudele. ma non è una colpa. è normale. va così. stupido, invece, è negarlo. solo perché alla signora lipperini dà fastidio quando le toccano i suoi amichetti.

  12. Dunque, questa non è lei:
    http://www.graziaverasani.it/curriculum.htm
    Se non è Lei, accetti le mie scuse. Evidentemente ci sono due Grazia Verasani o più, e uno scemo del villaggio.
    Piacere di conoscerLa, Signor Massimiliano Bianchi. Io continuo ad essere Mastro Geppo e per la Verasani lo scemo del villaggio.
    No, il nick non è legato in alcun modo al post.
    Cordialmente.

  13. La società si muove intorno ad argomenti che accendono il dibattito non su verità conclamate.Chi tocca certi punti fermi come minimo deve aspettarsi un po di resistenza(e mettere in conto una certa dose di caccia alle streghe).Se uno non sopporta certe asprezze dovrebbe per esempio venire a seguire in Sardegna le conferenza su Grazia Deledda(se invece vuole divertirsi non deve perdersi Gavino Ledda. Spettacolare)

  14. Ciao Loredana, vado OT per chiederti un favore, in quanto giornalista di Repubblica. Il favore è il seguente: potresti enucleare i coglioni del tuo direttore per aver messo il finale di Harry Potter in prima pagina su Repubblicaonline in modo che è IMPOSSIBILE non leggerlo? Sono abbonato al tuo giornale da quindici anni. Non lo sarò ancora a lungo. Ma che fine ha fatto il rispetto? Forse era meglio il bandana, almeno lui non faceva finta di essere stronzo. Scusa la bile.

  15. Oddio! Questo si preoccupa del finale svelato del maghetto. Era in rete già da tempo il finale. L’hanno ripreso un po’ tutti i giornali, Repubblica inclusa.
    Non vivremo più senza il maghetto rompicoglioni con tre figli, vivo vegeto e più cretino che mai. Che gran porcata! Repubblica ha fatto informazione come tutti.

  16. scusate ero in ferie, ma sono tornato. Ho letto un grande lansdale (tramonto e polvere) e Una notte al call centre di chetan bhagat (na mezza cacagat)
    sprut!!!

  17. Mah, geppo, non vedo che “informazione” sia quella che ti svela un finale.
    Chi non legge hp non ne è interessato, chi invece lo legge ne sarà danneggiato.
    A pro di chi non si sa.
    Può sembrare un danno irrilevante ma c’è il principio:
    “Non mi piace ciò che leggi, ma difenderò il tuo diritto a leggerlo (in pace)”
    Qui mi pare Repubblica abbia gravemente violato questo diritto, Giuseppe ha ragione.

  18. Lippa, quando ti rimetti dallo shock delle quoterosashocking puoi affrontare l’ulteriore shock del mio nuovo blog:
    merlincocai.splinder.com

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