COSE CHE ACCADONO IN GIRO, RELOADED

Intanto, cari milanesi, non dovreste esimervi dal fare il tifo per il prode Gianni Biondillo, che questo pomeriggio presenta Con la morte nel cuore alle 18.00 presso la Feltrinelli Libri e Musica di Corso Buenos Aires 33. Oltre al medesimo, Roberto Barbolini e Pietro Cheli, con Gigio Alberti a leggere brani.
Poi, sulla scrivania si vanno accumulando un po’ di cose: per Marsilio è uscito Il primo di Gaetano Cappelli, storia di un editor imbattibile nello scoprire best-seller, con un intoppo sulla sua strada. Quindi: un romanzo di cui avete già sentito parlare, Disturbando famiglie felici di Angela Scarparo, Pequod. Inoltre: un onesto e dunque valoroso horror italiano, Non mi uccidere, di Chiara Palazzolo per Piemme.
Infine: Alto tradimento di Anne Perry, che inaugura una nuova serie di gialli storici ambientati non più in epoca vittoriana, ma negli anni della prima guerra mondiale.
A proposito di Fanucci, se andate sul sito della casa editrice trovate un annuncio dell’editore in persona che invita a non spedire manoscritti direttamente. Scrive, in effetti:

”Con queste poche righe, vorrei consigliare a tutti che per pubblicare bisogna rivolgersi alle agenzie letterarie e non direttamente agli editori. Ce ne sono tante e molto competenti. Io da parte mia dichiaro ufficialmente che non garantisco che venga presa visione di alcun manoscritto che non sia stato inviato attraverso un’agenzia letteraria”. Perentorio…

 

75 pensieri su “COSE CHE ACCADONO IN GIRO, RELOADED

  1. Biondillo, certo. Da quel punto di vista allora io non ho avuto culo, ho avuto l’ultraculo. Ho incontrato a 20 anni – età in cui non ti si fila nessuno parecchie persone che mi hanno fatto lavorare e mi hanno dato fiducia, e che devo ringraziare, compreso il direttore di STOP, Cino del Duca, editore. Ma io e la rottura di coglioni vedi, siamo consunstanziali. Es. casa/equocanone, coppia/separazione, lavoro/discusione. In quel senso dicevo. Ho pure un’agente, una signora che però si occupa di cinema. Se fossi un’ attrice sarei la Pfeiffer, in brutto (ma molto ) e in scuro.
    Spettatrix, se ti avessi incontrato prima. ma quando? l’adsl ce l’ho da quattro mesi. prima sbirciavo, sigh, e me ne andavo. tipo albero degli zoccoli, sigh. però c’è tempo, vero?

  2. Grazie grazie grazie a IlPosto Biondillo e Lipperini per avermi risposto. E’ che a volte uno non fa certe domande per timore di sembrare ignorante ma….che ci vuoi fare se non so cos’è una cartella; e allora è meglio chiedere (anche se mi rendo conto che rompo un pochetto) così almeno imparo.
    Il problema è che sul serio non so da dove cominciare, nel senso che ho un baule pieno di racconti e di poesie (alcuni li ho riletti e fanno schifo davvero, ma alcuni sono belli o perlomeno dal mio punto di vista si salvano). Ora mi rendo conto che a volte davvero è questione di culo.
    Tra le varie scartoffie alcune sono specificamente “resistenziali”, se mi consentite il termine. Per farvela breve la mia è una sorta di mistura familiare; da un lato cavalieri d’Italia, medaglie al valor militare e agenti del cosiddetto “dazio” e dall’altro un nonno tornato a piedi dalla Jugoslavia, con la rabbia dovuta verso il sistema, e una manciata di piccole grandi donne che nascondevano partigiani e disertori.
    Sono un pò i racconti della mia infanzia, raccolti da una voce e messi sulla carta.
    In verità volevo chiedere a Wu Ming se poteva leggerne almeno uno, ma poi ci resto male se me lo maltratta perchè hanno un valore esistenziale (scherzo:-)
    p.s. in ogni caso ora so come capire cos’è una cartella. Grazie ancora
    Valchiria

  3. @ VALCHIRIA
    Cara Valchiria,
    ma hai mai pensato di aprire un blog tuo personale? Potrebbe servirti per farti conoscere anche attraverso i tuoi scritti, almeno da una certa cerchia di persone, magari preparate, magari no. E forse qualcuno noterà anche il tuo talento letterario, se c’è. E’ solo un’idea visto che – per il momento – il web è ancora uno spazio libero, o quasi!
    Cari saluti,
    Iannox

  4. Biondillo, da anni 60 a anni 60. Noir contro noir. Occhi negli occhi. Dimmi una cosa. la tua amica dove ha depositato il tuo dattiloscritto? Per chi non sappia come siano distribuite le scrivanie negli uffici di un editore. C’è una scrivania in anticamera su cui piombano le biste unte dei “casuali” – chiamiamoli così. E le scrivanie, nella camere, prima seconda, terza a destra. in ordine di importanza. Dì la verità 🙂
    Su quale scrivania fu appoggiato il tuo “dattiloscritto”, su quella in anticamera col malloppo degli unti e casuali, o su quella “della prima, seconda, terza, quarta a destra”? biondillone!!!

  5. Iannox
    e se li mando a te? 🙂
    Il blog di Valchiria? Eddai no, qui in fondo si sta bene.
    Poi, dopo i miei esordi, quando si tratta di qualcosa di personale, mi limito a chiedere: son diventata educata.
    Ma se non è per questo….allora dillo che ti stufi di leggermi! 🙂
    Iannox,
    tra le altre cose che vorrei… vorrei anche qualcuno cui chiedere perchè ogni volta che parlo c’è sempre qualcun’altro che deve fare polemica ma sono stanca….ah la primavera!

  6. Guarda che ti ho letto, sai? lo so che sei bravo!Solo che tu dici “postino”! Io sono il “posto” vuoi che non mi agiti? :-))

  7. Andreac, questa assieme a quella della cartella, merita! la mia era così vuota, che a un certo punto, alle medie si trasformo in una “cinta” che teneva assieme i libri, cinta che poi sparì. I libri, il libro in mano. Poi più niente, neanche il libro.

  8. io con la cartella ho problemi da qundo ero piccolo. ogni sera, prima di andare a letto, mio padre mi chiedeva: “hai fatto la cartella?”, io gli dicevo sempre di sì, ma non era vero, poi la mattina perdevo tempo a farla, perdevo l’autobus, arrivavo tardi a scuola e la maestra attaccava con la prima cazziata del giorno. crescendo, la mia cartella era sempre più leggera di quella degl’altri, un libro di testo al massimo, a volta l’ho addirittura dimenticata a casa. ultimamente, mi è capitato di proporre un prezzo di una traduzione un tot. a cartella… mi è arrivato il testo stampato in carattere 10, spaziatura 1 nanometro, margine straripante.
    per avere un’idea delle lettere che accompagnano i manoscritti si possono leggere quelle nei volumi di “recinzioni” di er palomba, critico cinematografico della fand****. io sono morto dalle risate.

  9. Ilposto, sinceramente non so risponderti. A questo punto penso malignamente, come te. Forse l’ha piazzato nella scrivania giusta. Può darsi.
    Vero è che non si può amndare romanzi a case editrici scientifiche, o poemi a case editrici di saggistica o robe così. Andrea C ha ragione. Se tutti quelli che scrivono poesie in Italia le leggessero (e comprassero libri di poesia), avremmo un mercato editoriale di libri di poesia strepitoso.
    La gente scrive ma non legge. E’ la logica, “dotta” e un po’ trivialchic, delle veline. Nessuna vuole imparare a recitare o a ballare, o robe così. Quello che conta è mostrare le tette e spossarsi un calciatore.

  10. adesso dico io una cosa che mi renderà impopolare:
    non ci sono troppi scrittori al mondo, però ci sono troppe persone che vogliono fare gli scrittori senza scrivere, troppi che troppi che vogliono ESSERE scrittori, troppi che vogliono essere registi, troppi che vogliono essere attori, troppi, insomma, che pur di non mettersi a fare qualcosa sono capaci di fare qualsiasi cosa.

  11. Ok, ragazzi, vi lascio. Vado dal dentista (snort) e poi in Feltrinelli. Se qualcuno passa gli stringo la mano.
    Parola d’ordine: “Superlippa!”

  12. A me sembra che Fanucci dica chiaro e tondo ciò che altri editori non dicono: e cioè che non leggono i manoscritti che arrivano, e che per pubblicare si va per conoscenze: siano esse tramite agenzia, che personali

  13. Biondils, beato te che hai un obbligo, oggi e devi uscire! io non mi lavo dal mese scorso. Vengo al dunque essenziale: “culo”, “ultraculo”, “paraculo”! che direbbe Freud di questi post?

  14. @ VALCHIRIA
    Lo sai che non c’è problema alcuno. Se vuoi mandarli a me, il mio indirizzo è sul blog. Comunque – per la seconda volta faccio uno strappo alla regola – e lo segnalo anche qui, l’indirizzo di posta elettronico s’intende. Tu manda, manda pure: io leggo e di dico che ne penso.
    Qui è un posto carino, ma credo che non trovino spazio i tuoi racconti. E poi, tra le altre cose, lasciarli tra i commenti, non trovi anche tu che sia un po’ di fatica sprecata? Insomma, in luogo più idoneo sarebbe meglio.
    Poi, al massimo, li segnaliamo alla Lippa che li leggerà sui Blog. ^____^’’’ E’ così che si fa.
    In quanto alle polemiche: dài, non te la prendere. Chi vuol far polemica, la fa comunque. E’ la polemica più vecchia del mondo, è nata prima che l’uomo imparasse a parlare. E anche ad ammazzare. Insomma è nata ben prima del “ferisce più la penna che la spada”. ^___^ C’è lo smile, ma sono tremendamente serio.
    Baci abbracci et inchini.
    Iannox in odor di Primavera

  15. ma biondillo è andato al mattino di costanzo e ha litigato con la costamagna? biondillo, confessa, chi ti aveva indottrinato? w luisella, sogno erotico di ogni scrittore quarantenne italiano!

  16. avete presente quelle giornate in cui uno si chiede “ma che ci sto a fare io qui”? ecco, oggi è una di queste.
    ma siete tutti scrittori?
    mi sa che devo cambiare blog. umpf.
    stamattina ho avuto un attimo di tempo e sono andato in biblioteca. ho preso il romanzo di alec. l’ho letto in pausa pranzo.
    MA COME ç@àà° TI PERMETTI DI CALARE DALL’ALTO SFOGGIANDO CONSIGLI LETTERARI CON TANTO DI HYPER-SUPPONENZA DOPO AVER SCRITTO QUELLA ROBA LA’? un pò di sano&obsoleto&vecchio pudore, suvvìa.
    e meno male che non l’ho comprato.
    l’ho mai detto il mio hobby? la rissa verbale. e la birra.
    baci (scompare in una nuvola sulfurea – non è zolfo è il gas di scarico della moto)

  17. …che brandendo una scure fonderanno una scuola di scrittura ed il sottoscritto non potrà fare altro che sedersi all’ombra dei cipressi e leggere quella benedetta tesi di fluidodinamica del mio amico M.
    scusa l’acidità.

  18. a il Posto
    …Spettatrix, se ti avessi incontrato prima. ma quando? l’adsl ce l’ho da quattro mesi. prima sbirciavo, sigh, e me ne andavo. tipo albero degli zoccoli, sigh. però c’è tempo, vero?

  19. No, gl dove te ne vai? mi hai consigliato Carroll che mi era piaciuto. Adesso devo leggere sempre di lui, anche di quello abbiamo parlato, e mi hai detto che è bello”Ciao Pauline. sai sulla “falsariga” di Yates, (Revolutionary Road), meno bravo, (L’uomo dal vestito grigio) Wilson, ecco, un altro di lui: Scandalo al sole. Fu un best seller, quando uscì. Cupo. Un po’ vecchi i catteri, ma con una bella presa. Disgraziato rifiutato da giovane in ambiente di ricchi, e da una ragazza, si fa vivo da adulto, nello stesso ambiente, dopo essere diventato ricco. I ricchi intanto si sono impoveriti. Che succederà?

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