COSE CHE TI ACCORGERAI DI NON CONOSCERE

Ricevo una mail. E’ firmata, ma qui riduco la firma all’iniziale, A. E’ un giovane uomo. Ho deciso di renderla pubblica:
Carissima Loredana,
ti segnalo questo video condiviso su Facebook da un mio amico da sempre amante di rap ed hip-hop. Non sono mai stato partciolarmente ferrato in materia, tuttavia, come poi ho cercato di spiegargli di persona, trovo si tratti del peggior video musicale in cui mi sia imbattuto tra 2011 e 2012. Ciò per una serie di ragioni facilmente constatabili dopo anche pochi secondi di visione. La clip non si riscatta nemmeno nel finale, non cerca soluzioni ironiche (che, del resto, risulterebbero ipocrite dopo 3 minuti di maliziosi ammiccamenti e luoghi comuni maschilisti). Tutto quanto, dalla struttura ai contenuti del filmato, sembra il frutto di una mal riuscita parodia dell’ennesima pessima scopiazzatura del già di suo tremendo American Pie. E non sto enfatizzando.
Soprattutto mi preme evidenziare due punti:

  1. Il video si prende sul serio, dunque rispetta una concezione effettiva della realtà condivisa da più della metà delle persone che hanno visto e deciso di valutare il video (al momento leggo “2486 Mi piace, 2443 Non mi piace“)
  2. Il video vede protagonisti dei ragazzi, dei ragazzini, delle ragazze e delle ragazzine di età difficilmente definibile, sfruttando il famoso abbassamento dell'”entry point”. Costoro sono ideatori e star a tutto tondo del prodotto. Sembrano conoscere bene le strategie commerciali e rispettano i loro “ruoli predefiniti“.

Regia, testo e stereotipi sono decisamente desunti dalla più becera pornografia: si tratta della stessa costruzione riscontrabile nella maggior parte dei video hip-hop americani.
Ma come puoi vedere tu stessa, sono proprio gli americani a prenderci in giro:
Italian Pop Song About Oral Sex
Horny or Ernie?
Ecco, invece, alcuni commenti estratti da YouTube:
che cagne da bastonare! XD
frafreezeer
figa che cagne!!
solotwofingerz
Gionny scopatele!
MrRocche
Quantè fica Maite?? Dio porco.
IMTOSSICO93
Cazzo aspetti? Fottile!
TheHitmanFourtyseven
Che Faccia Da Porca Ha Maite PorcoDue
Elena91LesboXScelta
Minchia MAITE che troia!ispira un casino sesso! (…)
exacAKAdeta
MA MAITE AVRA’ 16 ANNI, E NA PORCA ASSURDA ( TROIA ) E GIA SEMBRA CHE SI VUOLE SCOPARE SCANDAL, AL ROGO1
coccinellanera32
LMAO!!!! “I’M ERNIE, ERNIE!”
…seriously??? “Tonight I’m gonna make you enjoy with a blowjob”???
Everyone involved with this video should be feeling humiliated right now because WE’RE ALL LAUGHING AT YOU!
Are there trailer parks in Italy?
jessinerr
Okay. As an Italian I ask you sorry for this crap. So embarassed : |
axLRey
clearly these Italians have very low standards…and are pedophiles..
55sxekristend
18+ only? How come you demand that when the girls in the video are 13?
Elyzater
strumenti di traduzione on line sono fresche. Posso far finta io sono italiano. Qui, qualche spaghetti. troie e puttane
Elyzater
Maite una carriera strappata al porno.
kryoist
E così via…
Inutile dire che gli unici commenti in merito a Gionny riguardano le sue doti canore e la qualità della canzone. In un paio di occasioni si insinua persino che la ragazza sia scesa a compromessi sessuali per prendere parte al video.
Ora, avendo verificato su Internet, mi duole ammettere di avere la stessa età di questo individuo. Lo dico da ragazzo, lo dico da uomo, lo dico da femminista (o profemminista, che tuttavia mi piace meno). Non ne posso davvero più.
Link al testo (le parti in inglese sono, come già sottolineato da alcuni utenti di YouTube, a dir poco maccheroniche)

112 pensieri su “COSE CHE TI ACCORGERAI DI NON CONOSCERE

  1. @Frascella
    Neanch’io mi riferivo al valore del tuo libro (non l’ho letto, come potrei parlarne?) ma al fatto che costruiamo personaggi (lo faccio anch’io), mentalità di giovani che non conosciamo.
    In effetti io li conosco anche bene, visto che insegno in un liceo da trent’anni, e proprio per questo so che non sono nè stupidi nè senza cuore ma diversissimi sia dalla mia generazione che dalla tua. Anche la clip da cui si è partiti qui, fa un certo effetto agli adulti, a loro un altro. Noi eravamo ancora quelli che un messaggio del genere poteva condizionare, questi sono immersi in un ambiente comunicativo il cui valore di verità presunta è disinnescato fin dall’inizio. Hanno imparato a non credere a niente se non a ciò che provano.
    Quanto ai libri, altri dieci anni di facebook e diventeranno un oggetto da museo, come la sella per i cavalli.

  2. E soprattutto: ma perchè gli adulti fanno politica? viviamo in una società completamente apoliticizzata, dove anche questioni come l’educazione sono ridotte a personalismi, decontestualizzate, private della dimensione storica e politica e poi lo rimproveriamo agli e alle adolescenti? forse sarebbe il caso di recuperare il concetto di paideia, che è ben altro da quello che si propina nelle scuole davanti a un pubblico giustamente insofferente, annoiato e allo sbando.

  3. Tu lo sai, vero, che il concetto di paideia è orientativo e direttivo, implica modelli, è esattamente il contrario dell’ “ascoltiamoli, vediamo cosa chiedono e diamo il contraccettivo che serve”, che è uscito fuori qui negli ultimi post?

  4. Cercando di spiegare perchè questo video a mio avviso è degradante, ho sottolineato la subalternità femminile.
    Però sono molto d’accordo con Binaghi (può succedere 🙂 ) quando dice che il pericolo sostanziale è “avallare l’identificazione tra sesso e merce di scambio sul piano sociale…dove non si sa bene chi sfrutta e chi è sfruttato”, e il rischio concreto è di perdere “l’autenticità dei rapporti umani e la pregevolezza di un’intimità sincera.” Anche se non parlerei di puttane e puttanieri, che è un rapporto schietto dove è ben chiaro cosa si scambia ( quando si gioca al già citato “faccia di pietra” al cospetto di compagni e amici, invece, cosa c’è in ballo? cosa si sta scambiando? perchè qualcosa pure si scambia: il piacere proprio o altrui non è certo lo scopo primario).
    Di fatto però questo pericolo passa secondo me anche grandemente dalla riduzione della figura femminile ad oggetto sessuale, ancorchè consenziente (anche se forse non del tutto consapevole dei condizionamenti specie se molto giovane) e magari fiera di occupare quel posto.

  5. @valter
    certo che lo so, ma mi riferivo al fatto che la paideia è un concetto per così dire “olistico”(scusa, ma non mi viene altro termine) che educa alla cittadinanza e che, non a caso, implica anche l’educazione alla sessualità. Adesso non voglio sollevare la questione che l’educazione alla sessualità in Grecia passava attraverso l’omoerotismo, perchè ci porterebbe troppo lontano e troppo OT. In ogni caso, mi sembra più efficace un’educazione dove la sfera sessuale (e affettiva) sia inglobata e non una dove la sessualità sia ridotta a progetto scisso, a sé stante, sterilizzato e sterile. Quanto al modello orientativo e regolativo, fermo restando che non mi piace imporre modelli dall’alto, è anche vero (e chi educa lo sa) che i/le giovani, accanto all’ascolto, hanno un bisogno disperato di modelli di riferimento, non necessariamente da accettare a capo chino, ma anche da contestare, da mettere in discussione, ma che almeno qualcosa ci sia. Il che è meglio del nulla e del vuoto in cui sono lasciati soli a brancolare, facili prede del consumismo e della goduria usa e getta.

  6. Entrambi i commenti trovano anche me molto concorde.
    Vorrei poter contribuire con qualche idea in più, ma non è semplice. La discussione mi ha riportato alla mente un libro del 2010, Living Dolls, di Natasha Walter, giornalista che aveva previsto per il femminismo un percorso lineare verso la conquista dell’uguaglianza economica e politica, e che invece oggi vede la liberazione sessuale trasformata in sessismo di ritorno – spacciato abilmente per libera scelta di rendersi oggetti sessuali come forma di “empowerment” – anche a causa dell’incapacità di portare a termine quelle conquiste (altrove abbiamo detto anche per questioni irrisolte di differenze di classe). Ma circolarmente il sessismo di ritorno rende quelle conquiste ancora più difficili se non improbabili.
    Ho trovato una recensione del libro su Socialism Today che ne riassume abbastanza bene il contenuto, e soprattutto ne individua una possibile debolezza nell’indicare vie d’uscita praticabili. (Anche se i socialisti inglesi qualche idea in proposito l’avrebbero). http://www.socialismtoday.org/138/sexism.html
    Interessante, per me, che nel libro ci sia un capitolo dedicato, guarda caso, a un ritorno all’educazione alla relazione romantica. Le preoccupazioni di Walter mi sembrano molto in sintonia con tante espresse qui, tra cui includo le mie. Ma lascio parlate lei – il libro è costruito sulla base di interviste a giovani ragazze inglesi:
    “If this early sexualization of young women was all about their liberation, and they were in control of it, we would not see large numbers of women saying that they regretted their first sexual experiences.”
    E, a proposito dell’esperienza della Romance Academy: “Although the idea of a Romance Academy that encourages young women not to have sex may sound as absurd as The Junior Anti-Sex League in George Orwell’s Nineteen Eighty-Four, there is clearly a truth here: that girls need renewed leadership from one another or role models, to be encouraged into seeing themselves as valued for more than their sexiness. This is not just about giving children more and more sex education, as some feminists argue. Knowledge of the nuts and bolts of sex is important, but we also need to give our children the tools to challenge the culture around them. […] It may not be easy for feminists to accept that liberal messages have not always been empowering for young women on the cusp of exploring their sexuality, but it does seem that what was once seen as sexual liberation has become, for young girls, more like sexual imprisoning.”
    Si parla di bullismo sessuale, di pressioni di amiche e ragazzi, di decisioni di farlo per la prima volta tanto per farlo, quando lo fanno le amiche, e tutto questo mi è stato raccontato anche da chi parla spesso con gli studenti.
    C’è qualcosa anche sulle idee degli anni ’60 e ’70.
    “Women clearly needed to break the cage of chastity, but what I heard from some women is that they feel there is now a new cage holding them back from the liberation they sought, a cage in which repression of emotions takes the place of repression of physical needs.”

  7. fare sesso solo perchè “i tuoi amici lo fanno” non è certo un’idea saggia e poi in Gran Bretagna c’è un problema molto sentito di gravidanze precoci, credo che la Romance Academy sia nata anche in reazione a questo e valuto positivamente che i giovani riscoprano il valore dei sentimenti e che il sesso è bello se fatto con chi ti rispetta e ci tiene a te…ma allora come si coniuga l’educazione alla relazione romantica con l’invito a non fare sesso? Il romance è incompatibile con il sex? Da quando? Ricordo quando su questo blog k disse che la castità era auspicabile pure per i coniugi adulti..quel che dissi allora lo ripeto: con tutto il rispetto per le scelte di chiunque, posso arrivare a concepire il sesso senza amore ma l’amore senza sesso non lo capisco..sarà un mio limite, ma non credo negli amori platonici: se ami qualcuno davvero come puoi non desiderarlo sessualmente? Un conto è dire ad un adolescente (maschio o femmina) “fai sesso quando ti senti pronto/a e solo con una persona che ti rispetta, che ti vuole bene e di cui ti fidi” un altro è dirgli semplicemente di non farlo.

  8. “Incoraggiare” a non farlo, o meglio a posticiparlo, non equivale a “dire” di non farlo. Poi ci sono molti altri esempi fatti da Walter che chiariscono che l’idea è di rendere effettivamente libera la scelta, a fronte di una situazione in cui molte giovani ricevono pressioni solo in una direzione, e giudizi negativi ed esclusione se decidono di aspettare.E’ più una opposizione a un modello unico e svalutante di sessualità che una opposizione al sesso e al piacere, a mio parere.
    Poi c’è qualcosa che avevo dimenticato nel mio primo commento, e che mi pare manchi in Walter: l’attenzione anche alla cultura e all’immaginario maschili, e non solo femminili.

  9. ok, ilaria, ho dato un’occhiata anche al sito di questa Romance Academy, non ho una gran dimestichezza con l’inglese ma mi sembrano anche bene intenzionati ad aiutare gli adolescenti a fare scelte responsabili riguardo la vita sessuale e a indirizzarsi verso relazioni stabili (che non possono basarsi solo sul sesso ma neanche farne a meno a parer mio) basate sulla fedeltà reciproca, per me l’importante è dare ai teen-agers input positivi (“fai sesso quando sei pronto/a perchè è una cosa importante, bella e da vivere con chi ci tiene davvero a te”) e non negativi.
    però tra i quindicenni italiani che si scambiano foto anzichè pomiciare e quelli inglesi che si astengono o posticipano (ma riguarda solo il rapporto sessuale o anche il pomicio? non l’ho capito) vedo serpeggiare una certa diffidenza verso il rapporto fisico..spero di sbagliarmi

  10. Non c’è solo questo schifo per fortuna, ci sono altri artisti che propongono cose opposte a questa spazzatura! Un emergente che mi piace sempre più e a cui consiglio a TUTTI l’ascolto è Siruan. Belle CANZONI, testi con contenuti profondi (non tutti ma molti si) e video ben fatti.
    Eccone alcuni:
    http://www.youtube.com/watch?v=c41xt9k9LiU
    http://www.youtube.com/watch?v=JXFQcUuR7NI
    http://www.youtube.com/watch?v=t7yvmVArXmA

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