CULTI

Natalia Aspesi su Repubblica, oggi.
Don´t ask, don´t tell: non chiederlo, non dirlo. Si sa che sono molte le signore in età, anche tarda, che hanno una loro vita sessuale, causa vecchi mariti buontemponi o altri gentili complici, senza contare gli appassionati del ramo che affollano i siti appositi. Ma, sapienti, e terrorizzate dall´effetto dei nudi di Lucien Freud e dei propri specchi, da sempre hanno imparato ad ovviare a smottamenti e cedimenti.
Ad ovviare a macchie ondulazioni increspature solchi ed altro, celando il tutto con provvidi travestimenti e ogni sorta di distrazioni. Però sono faccende private, quindi, a parte insolenti sondaggisti, non lo si chiede, non lo si dice e soprattutto non lo si mostra. Qualche cineregista della crudeltà lo ha fatto, cinicamente, per esempio l´austriaco Ulrich Seidl che in Canicola, premiato a Venezia dieci anni fa, è riuscito a toglierne la voglia per sempre a spettatrici della terza età che sino a quel momento se l´erano goduta in smemorato e domestico silenzio.
Ma si sa il potere dirompente che ha la moda: tutto quello che fa fashion, travalica ipocrisie, moralismi, timori, superando spesso persino le arti visive nella ricerca dell´horror: essendo poi imperativo per le sue adepte soggiacere al buon gusto e all´eleganza, risulta massimamente brioso, alla moda, trasformare il cattivo gusto e lo svacco nel loro contrario. Se poi si impegna in questa sublimazione dell´immagine femminile in via di deterioramento uno dei massimi demiurghi della moda, un bellissimo giovanotto i cui anni, novello Dorian Gray, non tramontano mai, guai a recriminare, a sentirsi a disagio, non si dice ad indignarsi. Infatti, quello che fa Tom Ford non può che essere geniale, liberatorio, esaltazione pura della femminilità, e in questo caso anche della politica sessualfemminista.
Diritti carnali per le ottantenni! Nudo anziano è bello! Le rughe sono mie e le gestisco io! Dopo il successo del suo primo film come regista, Un uomo solo, il cui protagonista, Colin Firth, ha vinto il premio come miglior attore alla Mostra di Venezia del 2009, Tom Ford, che col marchio Gucci aveva lanciato la donna dominatrix e vampira, torna adesso a fare lo stilista di una piccola superba ed elitaria collezione che porta il suo nome. Per lanciarla, una delle tante bibbie dello chic commerciale, la più spudorata, Vogue France, ha affidato al suo gusto provocatorio e gay la realizzazione del numero di Natale. Ed ecco che, per un suo geniale servizio sui diamanti che solo delle miliardarie in età potrebbero possedere e oserebbero portare, lo stilista texano ha fotografato una coppia di anziani in preda a follia erotica, lui assomigliando a Dracula sul punto di mordere il collo rugosissimo, di denudare un seno pericolante, di avventarsi su una coscia frastagliata, che appartengono a una signora in deliquio, ricoperta di enormi meravigliosi gioielli che però non bastano a occultare i guasti luttuosi degli anni.
Scrive Ford: «Il culto della giovinezza mi ha stancato. Come il rifiuto culturale della vecchiaia, la stigmatizzazione delle rughe, dei capelli grigi, dei corpi segnati dagli anni… La società contemporanea condanna tutto questo, io lo celebro… Io ho immaginato un uomo e una donna insieme da molto tempo, fedeli l´uno all´altro, e tuttora incandescenti per il desiderio». Giusto, capita spesso nella realtà, sono le immagini che immalinconiscono: infatti, perché il signore anziano pare appetibile e la sua coetanea per niente, o forse i tempi non sono ancora maturi? Non sarà che il modo di vedere le donne da parte di un omosessuale è certo fraterno ma anche un po´ sadico? In particolare quello di Tom Ford, che da stilista ha inventato per le donne una bellezza brutale e da regista ha fatto di una bella 45enne come Julianne Moore una figura grottesca e patetica? Oppure, giusto per non sentirsi gran bigotta, si può anche ricordare che in una intervista, il buon uomo aveva detto: «Negli anni ´60 gli omosessuali erano condannati all´invisibilità, erano minoranze cui era proibito manifestarsi, privati della parola e dell´immagine. Ora le cose sono cambiate, almeno in parte». Forse l´eroico cinquantenne di massima seduzione sta solo combattendo perché altre invisibili, altre minoranze, almeno se chic e coperte di gioielli, vengano liberate, sia loro consentito di essere riconosciute. Tuttavia, tanto per non inquietare il mercato del lusso che si riversa su queste riviste, per la copertina di Vogue France Ford ha scelto il viso di una nuova modella quindicenne, esageratamente truccata, quindi pure lei, così giovane, un po´ grottesca.

5 pensieri su “CULTI

  1. Posso replicare a Tom Ford, che sceglie bambine e scrive cose anche cose condivisibili sulla vecchiaia ma dal suo punto di vista?
    Tom Ford è l’uomo più bello che ci sia in circolazione, una cosa pazzesca da lasciare compagni, mariti imbesuiti. ucciderli simpaticamente mentre giacciono sul divano. Insomma una nuovo bellissimo. Questo non vuole dire che non abbia le sue idee sulla vecchiaia, ma nel suo luccicante star system. Invecchierà anche lui magnificamente e diverrà ancora più charmant.
    Una dramma per le donne che invece all’età di Ford si uccidono di botox. si gonfiano le labbre. diventano ridicole. Spero che donne accorte e consapevoli che non si preoccupano delle rughe intorno agli occhi trovino quantomeno bislacche le idee sulla moda del bellissimo Tom Ford. E qui chiudo che tra le righe si sente che voglio aver Ford come regalo di Natale!

  2. Che strazio esser costretti ad essere sexy ad ogni età. La saggia natura ci guiderebbe verso il comportamento adeguato a ciò che il nostro corpo e la nostra mente, che se evitassimo di torturare andrebbero all’unisono, richiedono ma no, dobbiamo renderci ridicole e vivere sentendoci inadeguate. La Aspesi ha ragione e Tom Ford invece di fare il maitre a penser si limiti a fare il suo mestiere…

  3. seguendo i vari link qui sopra ho visto alcune campagne pubblicitarie di Tom Ford. Come scrive la Aspesi – ha ragione! – c’è un bel po’ di sadismo nel suo modo di vedere le donne. In una delle sue foto pubblicitarie, c’è una donna nuda e imbronciata che stira un paio di pantaloni a un gay elegantissimo, anche se in mutande, che legge il giornale senza filarsela minimamente. (@vincent – è bello, sì, ma i muscoli potrebbero essere photoshoppati e sta andando in piazza…)

  4. ma infatti Diana non era la bellezza di Ford ad essere messa in discussione, che piaccia o meno, ma l’immaginario che porta con sè.
    Da qualche altra parte dici che è tutto un forum, mentre la padrone del blog ha intenzione di cambiare tutto. Mi mancherà il tuo acume.

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