DUE MOSSE, DUE LINK E I SOLITI URLATORI

Ma sì, me lo aspettavo. E Maria Giovanna Maglie, e Libero e Il Giornale, e tutta l’allegra compagnia di noti e ignoti che sbotta dando della talebana alla presidente Laura Boldrini dopo l’intervento di ieri al convegno milanese che quasi nessuno ha citato, dal titolo La violenza sulle donne è un’emergenza. L’immagine e il potere. Istituzioni e media verso il cambiamento.
Rispondere? In due sole mosse.
Prima, linkando l’intervento integrale di Boldrini, che è qui, affinché si giudichi dopo aver letto e non sulla scia del solito acchiappa acchiappa dalli dalli insulta insulta.
Seconda, linkando anche l’intervento di Massimo Guastini, presidente dell’Adci, presente a quello stesso convegno e che conclude citando una frase di Ennio Flaiano: “Tra trent’anni lʼItalia non sarà come lʼavranno fatta i governi ma come lʼavrà fatta la TV”. Adci. Art Directors Club. Pubblicitari. Non cospiratori femministi, capito?

2 pensieri su “DUE MOSSE, DUE LINK E I SOLITI URLATORI

  1. leggo spesso delle forti critiche, provenienti da “sinistra”, a discorsi di impostazione simile a questo (spesso, anzi, si tratta di risposte alla stessa boldrinii): l’accusa è sostanzialmente quella di voler imporre dei modelli normativi, di voler normalizzare l’uso dei corpi e dell’immagine; una limitazione all’autoderminazione . In tal senso, in questo caso, si vieterebbe alle modelle di sfilare senza averle interpellate in quanto parti attive della questione: in quanto soggetti, appunto…appare esserci un ribaltamento ulteriore: la donna-oggetto di cui parla boldrini nell’intervento postato, diventa soggetto attivo nella scelta, autodeterminata, di lavorare attraverso la componente estetica del proprio corpo. Ora, a mio modesto avviso, tale lettura coglie dei punti di estrema importanza. dimentica però, che non ci troviamo in una società di liberi ed uguali (per cosi dire) ma in una società capitalistica che trae profitto da tutto questo : non a caso, ad un livello esteriore, le critiche provenienti dalla destra del drive in e dalla sinistra femminista sembrano,in apparenza, e in alcuni casi un pò anche ne l merito (vd.” Gli Altri”) collimare … credo che, qualora ci fosse una volontà politica di porsi quali soggetti attivi, rivendicando ad esempio all’interno di tali trasmissioni, la propria libertà ed autoderminazione…questo tipo di discorso sarebbe ineccepibile: purtroppo, però, in mancanza di questo sembra che le donne in questione, da soggetto potenzialmente attivo ed “agente” siano quasi sempre degli “oggetti” o comunque degli strumenti “agiti” ed indirizzati dall’industria pubblicitaria e televisiva. Autoderminazione e capitalismo sembrano, in sostanza ,stridere, per lo meno se in questi ambienti manca quasi del tutto un livellio di conflittualità critica capace di farsi rivendicazione. infine, a mio modesto avviso, va bene anche dare addosso alla boldrini da un punto di vista libertario, ma scordarsi di quanto tv e pubblicità contribuiscano a generare dispositivi culturali ed ideologici con cui si alimentano discriminazione e patriarcato, sia qualcosa di ben più grave. Con il rischio di confondere alienazione, sottomissione e sfruttamento con autoderminazione e libertà nell’uso del proprio corpo, libertà ed ideologia dominante.

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