EDWARD BUNKER E IL PROFESSOR STEINER

Ieri pomeriggio, praticamente in cima ad un monte marchigiano, arriva la telefonata del quotidiano: è morto Edward Bunker, mi chiedono un articolo. Solo che non ho la possibilità di arrivare a qualcosa che somigli ad una tastiera prima della serata, così, scartata l’ipotesi di scrivere sul margine del giornale del mattino (l’unico pezzo di carta disponibile) improvvisando su numero di righe e quant’altro, declino. Con molto dispiacere, confesso: così, appena ritornata al mondo dei connessi, vi segnalo intanto l’intervista che David Grieco fece a Bunker nel 2002, ripescata dal Miserabile.
Sempre dal mondo dei connessi, mi arriva via posta elettronica un piccolo regalo di Lello Voce, non proprio esaltato dall’intervento di Consolo di cui si è parlato qui (in proposito, imperdibile la valanga di quesiti scagliati al medesimo e a La Capria da Giulio Mozzi). Lello mi manda una sua poesia, una vecchia "farfalla". Eccola qui:

Il Professor Steiner ha detto con sussiego…

Il Professor Steiner ha detto con sussiego:
poesia e letteratura son arti da imbecille,
da scuola bassa, da quoziente  meno 1000.
Io, per me, con altrettale sussiego me ne frego:

il tempo scorre via, Voce o Steiner che si sia,
tutti già vecchi, a scapolàre l’ora che rintocca,
tutti che nutriamo sempre la speranza sciocca
                        che, con noi, morta sia pure la poesia…

Un pensiero su “EDWARD BUNKER E IL PROFESSOR STEINER

  1. Addio ad Edward Bunker, m’inchino giustamente davanti alla sua statura di uomo vero, di scrittore. Una grande perdita. Tutti i grandi se ne stanno lentamente andando via…
    R.I.P.
    Giuseppe Iannozzi

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