Roberto Parpaglioni mi manda una riflessione: una sorta di nota a margine alla discussione sulla contemporaneità scaturita, due post sotto, dalle interviste di Consolo e La Capria. Eccola qui:
Ormai da tempo, mi capita di pensare che il dibattito sulla letteratura contemporanea (di qualunque contemporaneità) trascuri un sentimento importante come quello della nostalgia. Può essere preso anche per un gioco, con tanto di eccezioni e di imprevisti. Ma a farlo, si scoprirà che tramite il grado della sua evocazione spesso è possibile misurare la temperatura di un romanzo e, di conseguenza, la disponibilità del lettore ad immedesimarsi nei personaggi, a vivere “nella” storia narrata.
Il sentimento della nostalgia può essere un oggetto intrinseco di un’opera, espresso dal tono, dalla voce, dallo stile. Ma, diversamente, può essere anche accumulato nel corso del tempo.
In questo secondo caso, è naturale voltarsi indietro e guardare, appunto, con nostalgia alle letterature precedenti.
Il primo caso, invece, mi suggerisce l’ipotesi che gli scrittori del passato sapessero evocare il sentimento della nostalgia anche raccontando il loro presente. Abilità che successivamente si è andata via via perdendo, a favore di un diverso atteggiamento assunto dalla narrazione. Forse più disincantato. Forse più appiattito su un uso “industriale” della scrittura.
il passato è passato
il futuro è celato
cogli il presente
che l’attimo è fuggente
forse il problema – frau lipperini – è più semplice: si parla di libri e scrittori sbagliati.
ad esempio: alan d altieri ha fatto uscire un libro bellissimo, ma nessuno ne parla. perchè?
Scusate, libri a parte: ma qualcuno mi spiega che cavolo significano OT e WMO (o qualcosa del genere)? Cazzo, gli emoticons li avevo imparati, sono perfettamente al passo con la mia generazione… ma questi mi sfuggono proprio.
Dai commenti di ieri è sparito un mio pregiato messaggio di risposta a Roquentin.
Dal mio blog l’intero mese di maggio, tanto che sono stato costretto a ripostare la rece di Pallavicini.
Che ci sia dietro Al Qaeda?
peggio, Lucio, peggio!
c’è di mezzo Microsoft!
😉
non sono sicuro di aver capito le parole di parpaglioni. primo, perchè forse non è chiaro prima a me che cosa sia la nostalgia, nè quella che a volte provo, nè quella di cui parla lui. secondo, perchè prima o poi lucio angelini dovrà chiamare un mago esorcista a scacciare tutti gli spiritelli dispettosi, i munacielli, lepricani, gnomi, furmichi, lumacole, biscie, sanguisughe e scarafuni dal suo computer. terzo, perchè mi suona un poco strano parlare di ‘immedesimazione’ del lettore nei personaggi. non so, forse il suo discorso si sarebbe giovato di quelche esempio, tanto per chiarire meglio i due modi, o i sue tipi di nostalgia.
[ BJ Educational NetChannel mode: ON ]
@ Marco:
OT = Off Topic, “fuori argomento, fuori contesto, non attinente”
WMO!? Suppongo tu intenda IMO o IMHO. “In my opinion”, “in my humble opinion” = A mio (modesto) parere.
Contento? 🙂
[ BJ Education NetChannel mode: OFF > ]
“il passato è passato
il futuro è celato
cogli il presente
che l’attimo è fuggente”
Scusami, CS, ammesso che l’esibizionismo sia un dovere primario dell’uomo di lettere frustrato e misconosciuto, ti vorrei fare presente che avresti dovuto scrivere “ché” e non “che”. Non sono per nulla cavilloso: cambia proprio il significato…
Lucio, che pregiato commento ti è scomparso? Lo ripubblico io seduta stante, e all’arrivo dei temibili scudieri di Al Qaeda mi calo le brache in segno di resa (oppure, metaforicamente, gli uriniamo in faccia)
torno (o entro in tema). Sono d’accordo con Andrea_c, il discorso di Parpaglioni mi sembra malamente abborracciato: soprattutto, mi sfugge il legame tra la vecchia nostalgia e la nuova genuflessione alla volontà della cupida industria: quando mai, nel novecento, la narrativa si è sottratta (almeno di regola) alla logica industriale? Per quanto ne so, raramente e in casi isolati…(e posso portare tutti gli esempi, se a qualcuno interessa)
@ Sub*pop: Vincenzo Maria Ostuni & co, sono al corrente. Credo che Marco però si riferisse al gergo internettiano (…) usato nei commenti di tanto in tanto 🙂
Marco e di conseguenza Babsi, VMO è il nome di un blog che ultimamente im-pazza per la rete “letteraria”.
Per info leggere un commento di Wu Ming1 al post: COSE CHE ACCADONO IN GIRO (RELOADED)
Mi si chiede di essere più chiaro. Ci proverò, adottando il “tempo” come elemento base di una narrazione. Se si accetta un tale assioma, va da sé che, al pari del tempo vissuto, produrrà anch’esso il sentimento della nostalgia. Se un personaggio impiegherà il suo tempo per arrivare da una “situazione A” ad una “situazione B”, è possibile che, una volta raggiunta la destinazione, proverà nostalgia per il punto di partenza. Se ciò accadrà, vorrà dire che lo scorrere del tempo narrativo è in sintonia con lo scorrere del tempo vissuto.
Se adotto il tempo come elemento base di una narrazione (situazione A – situazione B), automaticamente lo rendo speculare al tempo vissuto. Ma, in tal caso (stiamo parlando di letteratura), qual’è il tempo vissuto se non quello del lettore? Quindi a chi si trasferirà il sentimento di nostalgia evocato dalla storia?
La mia impressione è che più i due tempi, narrativo e vissuto, entrano in sintonia, producendo quel senso di distacco naturale nel loro scorrere, più il racconto si avvicina al suo obiettivo primario: farsi vivere dal lettore.
neppure io ho capito quello che vuol dire parpaglioni, ma non credo che sia abborracciato, credo che sia abituato a pensare tra sé e sé, parlare di nostalgia di questi tempi è interessante, ma così com’è formulato mi resta vago sia nella prima che nella seconda versione
@Parpaglioni:
Ho capito (e non sono d’accordo, per inciso). Ammettiamo come postulato la tua teoria sul tempo vissuto, ammettiamo tutto, A, B, e nostalgia: ancora mi sfugge perché, nella letteratura, tu trovi questo iato tra presente e passato. Mi pare che il passo fosse già compiuto (quello a cui accenni nella lettera).
Siccome non crediamo a niente delle tesi di PARPAGLIONI, evidentemente un Nicknames, segnaliamo che sul nostro modesto contributo Internet sul nostro blog all’apertura di visuale anti-Restaurativa abbiamo segnalato un autore che da anni e anni movimenta la letteratura Italiana, un veneziano noto per il bestseller di Venzezia, Scarpa, che con Antonio Moresco e Massimiliano Parente è il migliore scrittore oggi, l’iperlink cliccabile è http://vmo.splinder.com/post/5347733
GRAZIE
VINCENZO e BASILE
Siccome non crediamo a niente delle tesi di PARPAGLIONI, evidentemente un Nicknames, segnaliamo che sul nostro modesto contributo Internet sul nostro blog all’apertura di visuale anti-Restaurativa abbiamo segnalato un autore che da anni e anni movimenta la letteratura Italiana, un veneziano noto per il bestseller di Venzezia, Scarpa, che con Antonio Moresco e Massimiliano Parente è il migliore scrittore oggi, l’iperlink cliccabile è http://vmo.splinder.com/post/5347733
GRAZIE
VINCENZO e BASILE
La mia è soltanto una riflessione, scaturita dal dibattito sulla contemporaneità. O forse potrebbe anche essere una necessità. Per inciso, non è bello essere trattati come un nickname. Ne va della propria dignità: consiglio quindi ai signori Vincenzo e Basile di istruirsi un po’ meglio sull’attività editoriale del nostro Paese.
Se insisto tanto sul valore primario del tempo nella narrazione è semplicemente perché… senza tempo non esisterebbe narrazione. I personaggi stessi sono fatti di tempo, il loro tempo. E’ difatti su questo che scorre la loro storia.
Alcuni personaggi raccontano apertamente il loro tempo passato, quello che precede la narrazione, in modo da favorire una migliore comprensione del presente. Altri, invece, si rifiutano di raccontarlo (esempio, Brando nel film “Ultimo tango a Parigi”). Ma poi è proprio tale rifiuto il motore della storia. La narrazione del presente non può fare a meno di affondare le proprie radici in un “altro” tempo.
La mia ipotesi iniziale è che il tempo narrativo sia l’origine dei sentimenti ad esso connessi. Quindi, maggiore è lo spessore del tempo, maggiore è il numero di sentimenti prodotti. Tra questi, la nostalgia, che, nell’enorme varietà dei sentimenti possibili, più di altri è quello scandisce i passaggi. Quello che genera profondità, quindi spessore.
La formulazione della mia ipotesi, in relazione al dibattito sulla contemporaneità, nasce dal sospetto che le letterature passate, meglio della nostra, sapessero produrre sentimenti legati allo scorrere del tempo. Più simili, quindi, a quelli legati al tempo vissuto del lettore.
Trasferendoci, per un sintetico esempio, nel campo dell’arte pittorica, vedo nello spessore del tempo narrativo la stessa ricchezza di possibilità nata con l’invenzione della prospettiva. Un tempo piatto, un tempo che non produca sentimenti lungo il suo scorrere, un tempo che non crei spessore, un tempo che postmodernamente non faccia differenze tra passato presente e futuro, è un tempo destinato ad assottigliare anche lo spessore di un personaggio e di una storia.
Le scuse sono ovviamente accettate.
Buon lavoro
Roberto Parpaglioni
NO, ATTENZIONE lei signor Nicknames Parpaglioni, che noi siamo informati dell’attività editoriale italiana da molto, trent’anni che fanno parte della storia della nostra vita condotti in battaglia culturale e per i diritti perenni nelle trincee della discriminazione tra topi di fogna che entrano di soppiatto nelle razioni nel fango e nazisti che si aggirano di notte dovunque, mentre lei col suo nome FALSO e IMBARAZZANTE, estrema invenzione Restaurativa dietro cui si celano malintenzionati omofobi, si permette di insultarci trattandoci come ragazzini quando non è questa la nostra storia, mentre della sua non sappiamo nulla, cosa fa, chi è, ha un/a fidanzato-a, dove abita in che città, sempre falsamente a ragionare sull’appiattimento culturale per minare il discorso valido della ragazza Carla Benedetti come dice Davide Brullo ECCEZIONALE RECENSORE DELLA MACINATRICE DI M.PARENTE NELL’EDIZIONE STRAORDINARIA VMO APPENA PUBBLICATA CON ENORME RILEVO A BENEFICIO DEI MOLTI CHE CI VISITANO NELL’IPERLINK CLICCABILE. http://vmo.splinder.com/post/5350451
vincenzo E basile
nON SIAMO USI ALLE MINACCE MA NON TOLLERIAMO I DISCREDITI DI PARPAGLIONI
ATTENZIONE abbiamo sbagliato ma è riconosciuto che in questi casi abbiamo l’umiltà di dichiararlo PARPAGLIONI ESISTE è l’editore QUIRITTA realmente esistente nelle librerie, ci siamo informati con amici in cui confidare liberamente perchè veritieri SEMPRE. PER CUI VOLEVAMO CHIEDERE SCUSA A PARPAGLIONI, tratti in inganno dalle bizzarre allitterazioni del suo cognome reeale, ci scusi Parpaglioni ma oggi è una giornata convulsa e non per motivi di salute o lavoro (una rarità), abbiamo chiuso poco fa la NOSTRA PRIMA EDIZIONE SPECIALE del giornale, pagine culturali a disposizione di tutti che stiamo facendo sottostaffati, di solito redazionalmente è duro il lavoro di cucina, ma non siamo semplicemente gli estensori ma anche i proti e gli impaginatori, può immaginare in un momento così drammatico che richiedeva una cronaca in diretta piena di stress quale LA RECENSIONE DI BRULLO A M.PARENTE come stavamo disabituati alle logiche giornalistiche degli inviati a ciclo continuo, i nervi a fior di pelle saltano nell’adrenalina del reportage e non ci siamo riusciti a frenare nella NOSTRA REAZIONE SPROPOSITATA alla sua giusta rivendicazione del cognome vero, capita anche a Joanna Jameson da non confondersi col Jameson fondatore di tutto il postmoderno che risale ai tempi universitari della nostra storia personale, per cui le chiediamo MOLTISSIMO SCUSA signor Parpaglioni, impresario privato culturale dev’essere una vita difficile da strappare con i denti fino all’eradicazione, ne sappiamo qualcosa, il suo sdegno profondo nei nostri confronti lo capiamo eventualmente perchè non abbiamo calcolato la sua fatica fisica e lei non poteva calcolare i tremori della chiusura nel turno di lunga senza che la direzione desse alcun segno di vita, è la vita delle redazioni questa.
Ci scusi signor Parpaglioni,
VINCENZO
Tra VMO e Angelini sembra di stare alla fiera permanente delle vanità…
Zitto, tu.
perché non è bello essere trattati da nicknames? Capirei, forse, ma solo forse, se uno si seccasse un po’ perché viene trattato da cartoon. Questa mania di realtà la trovo pedante.
attack the majority
: (
ATTENZIONE TUTTI NUOVA EDIZIONE STRAORDINARIA DELL’ORMAI GIORNALE VMO CON SCOOP PAZZESCO GARANTITOCI DA UN ATTO UMANO DI MASSIMILIANO PARENTE, LA SUA PRIMA FOTO IN INTERNET Carissimo Massimiliano, tu non ne hai idea di quanto è stato IMPORTANTE per noi il DONO UMANO che ci hai fatto con la tua bellissima foto d’autore, un intellettuale vero, è chiaro che Basile ti ha visto a Torino prima della cacciata del Sindaco torinese Chiamparino ma aveva vergogna a farsi avanti, qui appari in una posa concentrata molto calma come quella osrtentata durante l’attacco mediatico mossoti, ti informiamo che ci hanno candidato (anche grazie a te e alla recensione sulla “MACINATRICE”) al premio MIGLIORE SITO SOLE 240RE DEL WEB per contenuti culturali e grafica, quindi vedi che abbiamo fatto bene a provocare un pochino con l’HTML ardimentoso, ma siamo esperti, se vuoi a te lo facciamo gratis, stiamo trasformandolo addirittura in un vero e proprio quotidiano di cui io direttore responsabile e Basile vicedirettore responsabile vediamo un po’ cosa ci dice il tribunale di Cagliari se ci dà il ticket del numero della testata registrata, nell’ottica dell’INVASIONE di Antonio Moresco. Abbiamo pubblicato la foto http://vmo.splinder.com/post/5357250 GRAZIE ANCORA, ti siamo amici, ha ragione Brullo!
VINCENZO e BASILE
ATTENZIONE TUTTI NUOVA EDIZIONE STRAORDINARIA DELL’ORMAI GIORNALE VMO CON SCOOP PAZZESCO GARANTITOCI DA UN ATTO UMANO DI MASSIMILIANO PARENTE, LA SUA PRIMA FOTO IN INTERNET Carissimo Massimiliano, tu non ne hai idea di quanto è stato IMPORTANTE per noi il DONO UMANO che ci hai fatto con la tua bellissima foto d’autore, un intellettuale vero, è chiaro che Basile ti ha visto a Torino prima della cacciata del Sindaco torinese Chiamparino ma aveva vergogna a farsi avanti, qui appari in una posa concentrata molto calma come quella osrtentata durante l’attacco mediatico mossoti, ti informiamo che ci hanno candidato (anche grazie a te e alla recensione sulla “MACINATRICE”) al premio MIGLIORE SITO SOLE 240RE DEL WEB per contenuti culturali e grafica, quindi vedi che abbiamo fatto bene a provocare un pochino con l’HTML ardimentoso, ma siamo esperti, se vuoi a te lo facciamo gratis, stiamo trasformandolo addirittura in un vero e proprio quotidiano di cui io direttore responsabile e Basile vicedirettore responsabile vediamo un po’ cosa ci dice il tribunale di Cagliari se ci dà il ticket del numero della testata registrata, nell’ottica dell’INVASIONE di Antonio Moresco. Abbiamo pubblicato la foto http://vmo.splinder.com/post/5357250 GRAZIE ANCORA, ti siamo amici, ha ragione Brullo!
VINCENZO e BASILE