FREE PRESS

Siete di Roma? Prendete la metropolitana? Molto bene. Se così fosse, procuratevi un giornale gratuito. Non i soliti (che pure, oramai, costituiscono la fonte di informazione quasi esclusiva della maggior parte degli italiani): bensì un settimanale  che oggi, per i motivi che saranno intuibili, si trovava  in pile notevoli alle uscite della metro.
E’ nato da poco.  Lo lancia Mario Farina. Come scriveva Gianni Barbacetto su Il Fatto quotidiano, Farina è il “principe della free press in Italia, l’editore dei quotidiani Metro e DNews, che ora lancia il primo settimanale free press di gossip: Io spio, 800 mila copie massicciamente distribuite a Milano e Roma. Chi raccoglie la pubblicità – cioè fa girare i soldi – nella macchina di Farina è lei, la Garnero Santanchè, con la sua Visibilia, concessionaria di Metro , DNews e di Io spio. Anche del Giornale, naturalmente (con Visibilia 2)”.
Bene. Qual è la copertina odierna di Io spio? Un fotogramma di un video ( tratto da un video girato al Fellini di Genova, disponibile su You Tube e  che non vi linkerò)  dove si vede una ragazza distesa, in bikini, con una mano sul pube, e due uomini seminudi e mascherati chini su di lei. La ragazza è Ruby. Il video è girato quando era ancora minorenne. Segue dettagliato servizio all’interno. Con altre immagini dello stesso tenore.
Domande?
Su Io Spio: Unità, uno e due.
AGGIORNAMENTO.
(Adnkronos). “L’Ordine del giornalisti del Lazio, dopo aver esaminato il numero in distribuzione oggi del settimanale “Io Spio”, ha deciso di aprire un’inchiesta e di ascoltare nella prossima settimana il direttore responsabile della pubblicazione per stabilire se esistono violazione dell’art.2 della legge 3 febbraio 1963 n.69, nonché della Carta dei Doveri”. Lo riferisce l’Ordine dei Giornalisti del Lazio in una nota.
Prendere la metro serve.

207 pensieri su “FREE PRESS

  1. Cara Loredana,
    so di andare un po’ off topic, ma, quando il mio aggregatore mi ha mostrato il titolo del suo ultimo post, ho avuto un guizzo di emozione, pensando che stesse parlando di altro.
    Una mia amica fa parte della redazione di un Free Press (la maiuscola è voluta), uscito in sordina questo mese e distribuito, per ora, solo in poche città direttamente dai redattori (!).
    Si tratta di un’iniziativa bella e appassionata di un gruppo di giornalisti di tutte le nazionalità, che promuove la comunicazione tra culture.
    Non è mia intenzione fare loro pubblicità sul suo blog, ma mi piacerebbe molto, nel caso se lo trovasse tra le mani, che gli riservasse un’attenzione speranzosa. Tra parentesi, io non l’ho ancora letto, ma l’idea è di per sé costruttiva e bella, non trova?
    Questo il loro sito: http://www.meltingweb.it/
    Grazie,
    Monica

  2. La violenza di quelle immagini, di cui parlava Loredana, non ha abbastanza spazio secondo me in questa discussione.
    Sappiamo tutto di quella ragazzina, sappiamo che all’epoca era minorenne e che ha smesso di esserlo da neanche una settimana, sappiamo che proviene da luoghi di grandissima miseria, che non disdegna di darsi al crimine e che si è ritrovata in mezzo a uno degli scenari più squallidi, mefitici, orrendi che sia mai salito agli onori delle cronache. Nonostante tutto quello che sappiamo di lei, è lì, in prima pagina con due tizi che le si strusciano addosso. Tutta la sua storia non genera empatia. Perchè? Le donnine discinte di Cronaca Vera erano modelle, prestavano il loro volto alla notizia, di loro non si sapeva nulla, erano semplice immagine. Anche lei è semplice immagine, nonostante tutto quello che conosciamo. Non stiamo superando un limite? Quelle immagini sono violente perchè non tengono minimamente conto della sua umanità. Sono come propaganda di guerra.

  3. A parte i deliri il senso dei miei interventi è proprio su questo: questa forma di conservatorismo puttaniere è profondamente sprezzante, non solo delle donne ma del nemico-ostacolo in generale.
    Ormai questa mezza italia conservatrice falso moderata ha il dente avvelenato con gli immigrati, con le ragazzacce adolescenti che vanno coi politici anziani, con i gay, oltre che con i soliti comunisti (da fini a vendola) con i giustizialisti ovvero chiunque voglia una legge uguale per tutti e che funzioni.
    Per cui certo che non genera empatia la povera ruby, perchè o è una gnocca che fa bene a fare quello che fa per arrivare in cima, tanto lo fanno tutti, oppure che è una maialona da condannare.
    Invece le shampiste che diventano deputato o coordinatore vanno bene, perché hanno la laurea e perché: in democrazia mica vogliamo discriminare una perché è bella e fresca come una rosa se anche intelligente e preparata? Cribbio!
    Qualunque forma di approfondimento ed empatia è assente, qualunque movimento umano di base è sopito.
    E’ che si è creata una logica paranoica per cui o sei con la corte dei miracoli al governo o sei contro, è un derby perenne senza pause.
    Questa è una visione da girone dantesco, il derby perenne, un’altra idea di inferno potrebbe essere un week end con Berlusconi ed Emilio Fede a fare bunga bunga, qualsiasi cosa sia…
    Brr…
    povere ragazze..
    D.

  4. @Marotta: ti rendi conto di cosa sei costretto a scrivere? Di parlamentari shampiste, di ragazzacce adolescenti? Ma che è? Facciamo tutti una figura “cacina” e beota. La prossima volta non ci casco in questa trappola di luoghi comuni, per colpa di IO SPIO, in cui più o meno siamo finiti tutti. Pure il bunga bunga, Marotta, almeno quello potevi evitarlo. A tarda ora, c’è da dire che non vi è traccia di un commento che scardini o faccia riflettere sull’azione compiuta dalla Lipperini: segnalare all’Ordine le immagini della rivista e chiedersi se la free press possa scadere ulteriormente. Io con tutti gli altri o quasi sul trenino del cavaliere. A torto o a ragione.

  5. Parli di luoghi comuni?
    Fatti comuni vorrai dire, che ci riguardano tutti:
    Molti pensano che queste scalate a suon di prestazioni varie siano lecite sia per chi le fa che per chi le riceve; basta essere consenzienti e il mutuo parassitismo va bene.
    Dico che mi sembra ancora una schifezza politica che si siano candidate ragazze tali da far dire pubblicamente alla moglie del premier che si trattava di “ciarpame senza pudore per il potere”.
    Che pur di non ammettere di stare con un movimento assurdo, antidemocratico, e zeppo di contraddizioni, si cerchi di far passare per normale cose che normali non sono, col risultato di far rincoglionire una nazione.
    Se non ho capito male e sei sul trenino del cavaliere allora sii fiero e non nasconderti dietro un dito. Siate fieri ed ebbri della carnevalata e vai così, toglietevi la vernice di partito popolare conservatore e chiamatevi “partito della patacca” e giù festini e leggìne su misura, alla luce del sole.
    Gli italiani vi adoreranno, la sinistra non avrà più argomenti di quelli di adesso e la chiesa più incazzata di com’è ora non sarà mai.
    Sesso, droga e apicella.
    Non sia mai che veniamo pure noi…
    P.s.
    comunque, davvero, ci pensavo l’altro giorno, l’idea di andare in una villa, per un fine settimana e trovare silvio berlusconi e emilio fede , è davvero un incubo…
    D.

  6. Perché segnalare Iospio all’Ordine e non farlo per AnnoZero? Perché AnnoZero, come dice la signora Rossella, posso scegliere di non vederlo? La rivista, invece…
    Ma la ragazza in questione è minorenne tanto sulla copertina di Iospio quanto nel video presentato nella trasmissione di Santoro. Se il punto è questo. Se invece il punto è che all’entrata della metro si spaccia pornografia gratuita allora è di quanta tolleranza abbiamo della pornografia che dobbiamo discutere e di quanto siamo disposti a tollerarla per tutelare la libertà di pensiero, di parola e di stampa.
    @Marotta: Invece le shampiste che diventano deputato o coordinatore vanno bene, perché hanno la laurea e perché: in democrazia mica vogliamo discriminare una perché è bella e fresca come una rosa se anche intelligente e preparata? Cribbio!
    Ecco, appunto: mica vorrà discriminarle lei, Marotta?

  7. Daniele, lo vedi? Chi è il tuo nemico? Se parli la sua stessa lingua, lui ha già vinto, perché tu sei già lui. Questo, molto meglio di me, lo dice uno scrittore davvero bravo.
    So che lo conosci Nicola Lagioia, dunque, se non lo hai già fatto, ti consiglio di andarti a leggere su Nazione Indiana un suo scambio avvenuto qualche tempo fa con Antonio Ricci. Qui. Perché, al di là di tutto, trovo che quella non sia stata una polemica fine a se stessa nella quale Lagioia ha assestato un uno-due micidiale al Ricci trash-style: chi se ne frega, quello passa.
    E’ che per un attimo, con le mani, gli ha tolto la maschera: questo vuol dire produrre senso.
    La cosa davvero grave di questi nostri giorni è che piano piano si smarrisce qualsiasi percezione di buono di giusto e di bello, tutto si assomiglia, tutto è lecito perché tutto è inscritto in una medesima cornice di non-senso. C’è bisogno di una grossa dose di maturità per accostarsi alle immagini di Io Spio con lo spirito giusto che, pure, c’è. Ma, naturalmente, non è lo stesso auspicato dal suo editore, I presume. Sono molto eloquenti quelle immagini, ma allo stesso tempo adoperano un codice, a dir poco, equivoco. E’ giusto pubblicarle? Io dico di sì, sono utili. Prescindendo dallo specifico “editoriale” in oggetto con le sue velleità spionistico-gossipare. Un giornalista non dovrebbe preoccuparsi dello scarso livello percettivo del suo pubblico, deve produrre informazione nel miglior modo possibile. Il livello intellettuale di una nazione dovrebbe stare nei pensieri di altre teste pensanti, suppongo. Voglio dire: è lo stesso codice di Ricci che però fa intrattenimento; ecco il corto circuito del non saper più distinguere il vero dal falso.
    Non abbiamo potere, dunque la nostra eversione bisogna che si sforzi di passare attraverso gesti come quelli di Lagioia, ma anche semplicemente bucando il biglietto sull’autobus, o rispettando la fila alla posta (perché è giusto) o consigliando un libro veramente buono o adoperando parole estranee all’aria che tira o scegliendo di non essere inattivi e dunque complici di una anomalia quando si presenta un’occasione (come ha ritenuto opportuno di fare Loredana Lipperini).
    Non dirmi che non hai nemici perché non è vero. Se in Italia il mondo del fumetto arranca ci sono di sicuro ragioni contingenti sulle quali non mi permetto di dire nulla perché nulla so. Ma, e di questo sono certo, ci sono anche ragioni “ultime” che molto hanno a che vedere con l’oggetto del post qui presente: la bellezza, grazie al cielo, è complicata. Se, dico a caso, una tavola di Hugo Pratt lascia indifferenti e viene assunta senza un conseguente aumento di vitalità da parte del suo fruitore, il mio nemico ha vinto. Pratt per esempio, naturalmente, mettici chi vuoi. Ma, insomma, ci siamo capiti, spero. Ecco: se qualcuno si spendesse a dovere (a dovere) per spiegare perchè, secondo lui,  una tavola di Pratt (o chi per lui) è bella, quello sarebbe un rivoluzionario davvero temibile.

  8. Suvvia, perché temere che una morbida riedizione gratuita de Le Ore con protagonisti noti, usata parzialmente a fini politici, mimetizzata rozzamente da notiziario e distribuita generosamente nei luoghi di transumanza possa infettare i tanti che vi si avvicinano incautamente, ignari del lupo travestito da agnello?
    O si considera la formazione dell’opinione come qualcosa di determinstico, e allora sono comprensibili i timori del genitore che vede corrotta l’innocenza del suo bambino lettore, o quelli del bambino sveglio nei confronti del genitore infante, oppure si spera che la lettura si mescoli alle tante altre del nostro sistema di comunicazione di massa, e che funga da antidoto.
    La distribuzione delle percentuali non varieranno, cara Lipperini; l’analfabeta mediatico rimarra comunque coinvolto riconfermando ciò che già pensava, il colto resterà immune e affinerà addirittura la sua capacità critica.
    Non è nella comunicazione di massa che si può cercare l’antidoto. I media servano al contrario a dimostrarne l’efficacia.

  9. Egregio GS,
    lo segnali lei all’Ordine il faziosissimo Santoro, Dio si guarderà i suoi no?, come se non venisse segnalato già tutte le settimane alle agcom e tutte le altre com che il padreterno ha creato.
    Poi, per uscire un attimo da sciampiste e tette ma restare sulle aborrite discriminazioni: non la spezziamo una lancia per Gigino a’Purpetta e Nicola o’Mericano? Anche loro, che schifo, vittime, non le pare?
    Luigi la Polpetta, alias Luigi Cesaro, presidente della provincia di Napoli e oggi gestore dell’affare rifiuti, e Nicola l’Americano Cosentino, coordinatore unico che ne parliamo a fare, non uomini collusi con i clan, ma politici CREATI dai clan, come anche un palo della luce le saprebbe dire a Napoli. Quelli che facciamo, li vogliamo discriminare?
    Certo che no. E infatti ce li teniamo. E ci teniamo pure lei, che per fortuna ci riporta alla giusta obiettività.
    L.

  10. @Luca: si guardi i significati di discriminare e poi ne riparliamo. Poi, guardi, se uno mi chiede di scegliere tra un piatto di tagliatelle e uno con dentro uno stronzo io diffido a priori: mi verrebbe subito da pensare: perché questa commistione di generi? Cioè mi avesse messo di fronte a tagliatelle e cannelloni…tagliatelle e bistecca…tagliatelle e tofu…ma cazzo, tagliatelle e stronzo fumante…cazzo la scelta è obbligata. Perché? Perché? Perché vuole farmi mangiare le tagliatelle? Perché!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
    Comunque grazie per lasciarmi un posto nel mondo anche a me, eh.

  11. @Sir Robin: guarda in questo fastoso OT ci mettiamo pure Ricci e Lagioia e stiamo a posto. Non mi risulta che Lagioia abbia assestato fendenti al Ricci style che abbiano lasciato il segno (a parte fascista, capirai, e il pubblico composto da casalinghe in stato confusionale che però sanno usare il mattarello per darlo in testa a sto Nicola misogino e meschino). Non mi va assolutamente di andare su Nazione Indiana, ma insomma, pur non vedendo mai Striscia parteggiai per ilo programma in modo inconsulto.
    Vorrei ritornare al punto, a questa rivista free press IO SPIO e alla segnalazione della Lipperini. L’articolo 2 delle legge del 3 febbraio 1963 recita:Diritti e doveri
    1. È diritto insopprimibile dei giornalisti la libertà d’informazione e di critica, limitata dall’osservanza delle norme di legge dettate a tutela della personalità altrui ed è loro obbligo inderogabile il rispetto della verità sostanziale dei fatti osservati sempre i doveri imposti dalla lealtà e dalla buona fede.
    2. Devono essere rettificate le notizie che risultino inesatte, e riparati gli eventuali errori.
    3. Giornalisti e editori sono tenuti a rispettare il segreto professionale sulla fonte delle notizie, quando ciò sia richiesto dal carattere fiduciario di esse, e a promuovere lo spirito di collaborazione tra colleghi, la cooperazione fra giornalisti e editori, e la fiducia tra la stampa e i lettori.
    A parte i quarantacinque anni passati, voi di fronte a questo articolo vi scandalizzate o meno delle immagini sulla rivista? Trovata sia stata lesa l’etica giornalistica?

  12. Giacché molti di voi non hanno mai visto questa rivista copio e incollo quello che sta accadendo:
    CODICI SEGNALA L’ACCADUTO AL GARANTE PER L’INFANZIA E L’ADOLESCENZA
    A poco più di un mese dall’uscita del suo primo numero a Roma e Milano, Io Spio, il freepress interamente dedicato al gossip, sembra aver fatto un passo falso.
    “Grazie alle segnalazioni giunte questa mattina nei nostri uffici – dichiara Ivano Giacomelli, Segretario nazionale del CODICI– siamo venuti a conoscenza di come il numero di Io Spio, distribuito gratuitamente oggi, proponga in copertina una fotografia ritenuta da CODICI troppo sessualmente esplicita per non avere una censura, indispensabile per un pubblico di minori che con facilità entra in contatto con il giornale”.
    La segnalazione è stata fatta da un gruppo di cittadini indignati alla vista della foto, che per 2/3 occupa la prima pagina del freepress.
    “Una madre 35enne, con un bambino di due anni, ci ha mostrato il proprio disagio di fronte ai limiti della decenza che non esistono più – continuaGiacomelli– Io Spio è gratuito e viene lasciato ovunque nella metropolitana milanese e romana, sotto gli occhi di chiunque, anche bambini e ragazzini”.
    CODICI annuncia che invierà oggi un esposto al Garante nazionale per l’infanzia e l’adolescenza segnalando l’accaduto e chiedendo che intervenga perché si eviti il ripetersi di un fatto simile.

  13. Una cosa è avere posizioni discordi da confrontare, una cosa è sostenere paradossi per proteggere una fazione o un atto qualsiasi pur sapendo che sarebbe da condannare.
    Il fine è diverso, come nel caso delle due esposizioni dei filmati.
    Come il tifoso che il lunedì mattina in ufficio sostiene, accanito, un rigore o un fallo che sa essere inesitente.
    Le foto su Io Spio, con la didascalia a sputtanare ulteriormente Ruby, mi sembravano proprio questo, difendere un uomo potente senza che si sia chiarita la sua posizione. Un rigore inesistente… un’azione che dovrebbe essere sbagliata per tutti.
    D.

  14. @gs
    se non ti accorgi che le schampiste e le pin up sono messe ai loro posti di ministre o responsabili, non come Persone, di pari dignità e possibilità ma come ‘donne belle e capaci’, come vincenti cavalle da corsa, oggetti di lusso a decorare rallegrare la scena, sempre soggiogate e devote al re, allora, gs, va bene così.

  15. @Marotta:Una cosa è avere posizioni discordi da confrontare, una cosa è sostenere paradossi per proteggere una fazione o un atto qualsiasi pur sapendo che sarebbe da condannare.
    Il fine è diverso, come nel caso delle due esposizioni dei filmati.Come il tifoso che il lunedì mattina in ufficio sostiene, accanito, un rigore o un fallo che sa essere inesitente.
    Le foto su Io Spio, con la didascalia a sputtanare ulteriormente Ruby, mi sembravano proprio questo, difendere un uomo potente senza che si sia chiarita la sua posizione. Un rigore inesistente… un’azione che dovrebbe essere sbagliata per tutti.
    D.
    Perché dovrebbe essere sbagliata per tutti? Per non urtare la tua coscienza? Hai argomentato solo l’uso che ne ha fatto Iospio. Perché? E l’uso che ne ha fatto AnnoZero? Da una parte si batte la via della mignotta; dall’altra della povera ragazzina sfruttata.
    Ma tu, Marotta, sei un moralista che usa metafore populiste come il calcio. Tu guardi l’uso che ne è stato fatto da Iospio e, decidi, per te, per me, per tutti che dobbiamo indignarci perché “la foto su Iospio con la didascalia a sputtanare ulteriormente Ruby mi sembrano proprio questo, difendere un uomo potente senza che sia chiarita la sua posizione”. Capisci, Marotta? Non è la foto che ti indigna è l’uso che di essa se ne fa. L’azione che “dovrebbe essere sbagliata per tutti” non è la pubblicazione della foto è l’uso che di essa se ne fa. Per stare a posto con la tua coscienza perbenista, decidi che il Male sta solo da una parte. Ti indigni per l’uso e perdi di vista la sostanza. Tipico di voi moralisti.

  16. Posso capire che si parli dell’opportunità di denunciare sia Santoro che Io Spio all’ordine – ho visto il numero di Io Spio e il mio parere non cambia – ma cominciare a usare la questione per parlare di quanto semo brutti noantri di sinistra perchè proteggiamo santoro, anzichè rimanere nel tema del dibattito sull’abuso di minori – e della loro immagine beh ancora benaltrismo, ancora sessismo strisciante tipicamente italico.

  17. Se non ti accorgi ecc.
    Se non mi accorgo non è importante, Marotta.
    @Lipperini: perché nel mio commento qui sopra si è aperto un link alla parola filmati? Lo vedo solo io o tutti? Non che mi turbi ma giusto per saper…

  18. @Zauberei: l’abuso di minori è un reato, Zauberei, e come tale a occuparsene deve essere la magistratura. Ma stiamo dicendo la stessa cosa. Solo che io me ne accorgo e tu, coi paraocchi del quanto semo brutti noi de sinistra, no.
    Io non ho sparato su Santoro, ho solo posto una questione che, per altro, è identica alla tua: la ragazza era minorenne (abuso dell’immagine di un minore) tanto nel fotogramma pubblicato da Iospio quanto nel video proposto da AnnoZero. Come la mettiamo? Vuoi dibattere con me? Io non credo. Stupiscimi.

  19. GS, posso mandarti a fare in culo? Piombi qua urlando come un’aquila, strepiti che bisogna precipitarsi a denunciare Santoro. Alza le chiappe e fai a farlo. Non pretendere dagli altri quello che non si fa in prima persona. Altrimenti, significa che sei qui solo e unicamente per fare azione di disturbo e per portare il discorso dove sta a cuore a te, il moralismo di sinistra. Che stai a fare ancora qui? Esci, vai a denunciare Annozero e torna. Meglio che non torni, però se proprio devi.

  20. No, non puoi mandarmi a fare in culo. Di tuoi commenti, in questa discussione, prima del tuo invito a togliermi dai coglioni non ne ho letti.

  21. E allora? Ma guarda questo o questa! Sei il padrone dic asa? Sei ospite quanto me, e in quanto lurker ho tutto il diritto di dirti quel che penso: vieni qui per provocare e per cercare di cogliere in contraddizione Lipperini e commentatori. Fila, bello. Ancora non sei andato a denunciare Santoro? Male. Questo è immobilismo.

  22. Sei ospite quanto me, e in quanto lurker ho tutto il diritto di dirti quel che penso
    Sì ma se mi chiedi se puoi mandarmi a fare in culo e io ti do la risposta sbagliata (per te!) non è con me che devi prendertela. Comunque, tu vedi dietrologie nelle mie parole (provocare) che non ci sono, fidati. Cogliere contraddizioni, invece, rende, io credo, sano il dibattito. Ma tu, che sei un moralista, vuoi e pretendi che tutti la pensiamo esattamente allo stesso modo e ti ergi a sentinella del monopensiero difendendo, da bravo soldatino chi, io credo, sa difendersi da solo.

  23. E tu che ne sai qual è la mia morale e se io sia moralista. Ecco il pregiudizio. Wow, scendo in campo contro i moralisti di sinistra e porto la luce del sano dibattito, per dimostrare che sono monopensiero. Io non difendo nessuno. Difendo il mio diretto a non leggere stronzate. E comunque non mi hai risposto: perchè non vai tu a denunciare Annozero? Anzi, non rispondermi proprio.

  24. @MarcoS – ma perché, sottolineare contraddizioni, avanzare dubbi, mettere in discussione ipotesi o interpretazioni, significa ‘urlare come un’aquila’, fare ‘azione di disturbo’, ‘provocare’ e cercare rogna? Non si chiama contraddittorio? Non è utile? Non potrebbe servire a un blog che aspira a qualcosa di più – se ho capito bene – che non a fare parrocchietta? Ma siccome qui non dovrei neanche starci (sono stata anch’io più volte pesantemente insolentita, senza però averlo mai fatto), quindi: “Quoto tutti e ciao!” come mi ha brillantemente suggerito di fare vincent.

  25. No. Tu difendi il tuo diritto a non leggere stronzate chiedendo a me di non scriverne. Questo è tipico dei moralisti come te: difendo il mio diritto a non essere turbato impedendo agli altri di scrivere, fare e pensare cose che mi turbano. Come vedi ci ricaschi sempre.

  26. Non mi hai risposto GS. Perchè non vai tu a denuciare annozero?
    Diana: è utile quando si pone in termini utili. Vuoi chiedermi se tu sei utile? La risposta è no.

  27. Santoro ha commentato il video dicendo vediamo dove porta tutta questa ‘protezione’ esercitata verso questa ragazza, il giornale ha commentato dicendo ecco l’innocenza di ruby.
    Il commento è opposto, santoro cerca di smascherare l’ipocrisia dietro i presunti aiuti alla ragazza, il giornale di renderla super mignotta per scagionare il premier moralmente.
    Non è difficile notarlo…
    E’ ben diverso l’uso.
    ciao
    non trovo giusto attaccare partecipanti a questo blog in modo cafone e maleducato, gs. non te la prendere.
    D.

  28. Ok valter, la tv non è un libro, non si può “leggere” allo stesso modo. Condivido in pieno, ogni medium ha una specificità e una grammatica che troppo spesso vengono ignorate, ma altrettanto spesso e non con meno danni idealizzate. Vedi libri e radio ad esempio.
    Però ti faccio una domanda, vera giuro: secondo te il docufilm “Il corpo delle donne” e un porno-soft sono la stessa cosa?
    L.

  29. Ma veramente io, almeno, non idealizzo proprio niente a priori.
    Dico un’altra cosa: che in radio e nel mondo libresco c’è una varietà di linguaggio che tv e stampa main sono ben lontani dal poter annoverare.
    La narrazione dei contenuti imposta su questi ultimi media ha nome e cognome. Credo che questo conti almeno un po’.

  30. @ GS
    credo che nel tuo commento ti si apra un link perché, non avendo digitato uno spazio tra “filmati.” e “Come”, hai innescato il link sotto forma di “filmati-punto-com(e).

  31. @Marotta: oltre il commento l’immagine era la medesima. E ritrae una minorenne. MA tu, soggiogato dal commento, non l’hai vista. E il giorno dopo ti sei indignato che la medesima immagine, ma la stessa proprio, sia apparsa su un giornaletto di gossip. E non perché l’immagine ritraeva una minorenne. Ma perché il commento, in questo caso, era a discredito della ragazza in questione. Ma se sulla copertina di Iospio pubblicavano una di quelle foto che ritraggono la ragazza con gli occhiali ma con la stessa didascalia e le immagini pornografiche fossero state all’interno della rivista sarebbe stato diverso? uguale?

  32. Voglio dire: la quasi totalità della tv e la gran parte dei giornali parla con una lingua che è quella della pubblicità.
    Alcune radio e una gran quantità di libri non lo fanno.
    Se mi sbaglio …
    😉

  33. Sir Robin, hai ragione, ma questo riguarda l’Italia, oggi. Non lo specifico dei media in questione. Vorrei far presente che esistono History Channel e la Hbo, e Fox che fa la “hate-tv”, e Al-Jazeera e Current, e la tv di Hamas e quelle della favelas, e ancora….
    Inoltre, non dimenticherei che in tempi sepolti della memoria la televisione, con i suoi limiti, ha insegnato l’italiano, aiutato a capirsi da agrigento a trieste, divulgato i classici a un popolo semi-analfabeta e prodotto decine di ore di trasmissione di Pasolini. E Ungaretti e Carmelo Bene.
    Insomma, a me le analisi un tot al chilo convincono poco.
    Ricordarsi sempre che la rete, che noi tutti amiamo, è utilizzata in maggioranza da frequentatori di siti porno.
    L.

  34. Ricordarsi sempre che la rete, che noi tutti amiamo, è utilizzata in maggioranza da frequentatori di siti porno.
    E questo è male? 🙂

  35. No, è un fatto. Così come è un fatto che quasi solo tu, qui, usi ossessivamente le categorie bene e male, per poi dare del moralista un po’ a tutti.
    L.

  36. @Luca
    “secondo te il docufilm “Il corpo delle donne” e un porno-soft sono la stessa cosa?”
    E’ un documentario sulla televisione. Ma prova a togliere l’audio…
    Certo non è la stessa cosa, come Blob di Ghezzi non è la stessa cosa dei programmi da cui estrapola.
    Un’equiparazione morale implicherebbe una sostanziale equivalenza semantica, ma infatti non è questo che sostengo.
    La cosa interessante secondo me è riflettere sul carattere psico-fisico che richiede la partecipazione alla comunicazione televisiva. Il fatto che essa abbia creato un ambiente comunicativo che egemonizza e assorbe gli altri media. Ad esempio a me pare che l’ambiente letterario, negli ultimi anni, sia fortemente “televisivizzato”, a prescindere dal fatto che autori e libri compaiano in televisione.
    Un tempo l’autore spariva dietro al libro. Oggi il libro è poco più che un pretesto per un’esibizione iconica dell’autore. Facebook docet.
    Affaritaliani di Prudenzano anche. Trionfa il gossip, o meglio tutto prende la forma del gossip, dell’esclusiva, del petardo.
    Nei media che sembrano soppiantare la TV, la TV detta il canone di rilevanza del messaggio.

  37. Tu, Luca, continui a usare le parole a sproposito. Hai letto la mia domanda (che per altro ha uno smile sorridente del cazzo come corollario) come una provocazione. L’ossessionato dal male sei tu. Lo vedi anche dove non c’è. Come ogni moralista.

  38. E ancora non comprendo la valenza del fatto che la rete è utilizzata in maggioranza da frequentatori di siti porno. Che vuol dire?

  39. MarcoS, per favore, non concentrarti su di me che sono poca roba. Piuttosto di qualcosa che abbia anche solo la puzza di un’opinione.

  40. Non ho ancora avuto una risposta da te. Quando me la darai forse smetterò.
    Quindi:
    se non ti rispondo continui a concentrarti su di me invece di cogliere l’occasione per imparare a usare il cervello.
    se ti rispondo forse potresti comunque continuare a non cogliere l’occasione per imparare a usare il cervello.
    Risponderti, quindi, è inutile.

  41. ok. Quindi è come pensavo. Vuoi che gli altri ascoltino i tuoi strepiti e non sei disposto a fare niente in prima persona. Inutile.

  42. ok. Quindi è come pensavo. Vuoi che gli altri ascoltino i tuoi strepiti e non sei disposto a fare niente in prima persona. Inutile.
    Ma senti, a parte il voler che gli altri ascoltino i miei strepiti – che non c’è strepito in nessun mio commento – e a parte il non essere disposta a fare niente in prima persona – che non era quella la contraddizione che avevo colto nei commenti di alcuni- a parte queste due sciocchezze, dicevo, per il resto sono d’accordo con questa ultima tua affermazione.

  43. Aspettando che la vexata quaestio tra GS e MarcoS si risolva (interessantissimi, bravi, poco egocentrici), chiedo a Binaghi, se avvalla quindi la rivista IO SPIO, se tutto è gossip o prende la forma del gossip. Addirittura potrebbe essere “letteratura” un po’ porno (immagini e commenti pepati), visto che nel mondo editoriale odierno i libri sono, a tuo dire, pretesti? Facebook, poi, docet che?

  44. Certo che ricollegarsi e trovare quel che trovo non è il massimo della vita, né è il massimo essere costretta nel ruolo della maestrina.
    Devo una risposta a GS, augurandomi in tutta sincerità di non doverne dare altre: le persone che arrivano sul blog fingendo di voler dibattere e cercando in realtà una sola cosa (riflettori su se stessi: come altri, qui, a dire il vero, e la cosa non mi fa affatto piacere), non fanno, come si vede, che bloccare il dibattito stesso.
    La questione Annozero: mi sembra di aver spiegato la differenza di contesti. E di averlo spiegato più volte, peraltro. Se questa differenza viene ritenuta soltanto un belato da moralista, non sta a me valutarlo. Grazie e, per cortesia, le lap dance dell’ego fatevele a casa vostra.

  45. @Vincent
    Cioè, da quello che scrivo tu deduci che io avvallo la rivista IO SPIO?
    Rileggere, prego.
    Inoltre non ho detto che i libri sono pretesti, ma che nella diffusione mediatica (televisione, internet, social network) che ne dovrebbe diffondere l’esistenza e il significato, DIVENTANO pretesti per un’esposizione autoriale quando non gossippara.
    Come credo molti avranno capito, il mio interesse in questo thread era ragionare sui media.
    @lipperini
    E’ un po’ che osservo come gestisci il blog. Fantastico. Sei una leonessa.

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