Siete di Roma? Prendete la metropolitana? Molto bene. Se così fosse, procuratevi un giornale gratuito. Non i soliti (che pure, oramai, costituiscono la fonte di informazione quasi esclusiva della maggior parte degli italiani): bensì un settimanale che oggi, per i motivi che saranno intuibili, si trovava in pile notevoli alle uscite della metro.
E’ nato da poco. Lo lancia Mario Farina. Come scriveva Gianni Barbacetto su Il Fatto quotidiano, Farina è il “principe della free press in Italia, l’editore dei quotidiani Metro e DNews, che ora lancia il primo settimanale free press di gossip: Io spio, 800 mila copie massicciamente distribuite a Milano e Roma. Chi raccoglie la pubblicità – cioè fa girare i soldi – nella macchina di Farina è lei, la Garnero Santanchè, con la sua Visibilia, concessionaria di Metro , DNews e di Io spio. Anche del Giornale, naturalmente (con Visibilia 2)”.
Bene. Qual è la copertina odierna di Io spio? Un fotogramma di un video ( tratto da un video girato al Fellini di Genova, disponibile su You Tube e che non vi linkerò) dove si vede una ragazza distesa, in bikini, con una mano sul pube, e due uomini seminudi e mascherati chini su di lei. La ragazza è Ruby. Il video è girato quando era ancora minorenne. Segue dettagliato servizio all’interno. Con altre immagini dello stesso tenore.
Domande?
Su Io Spio: Unità, uno e due.
AGGIORNAMENTO.
(Adnkronos). “L’Ordine del giornalisti del Lazio, dopo aver esaminato il numero in distribuzione oggi del settimanale “Io Spio”, ha deciso di aprire un’inchiesta e di ascoltare nella prossima settimana il direttore responsabile della pubblicazione per stabilire se esistono violazione dell’art.2 della legge 3 febbraio 1963 n.69, nonché della Carta dei Doveri”. Lo riferisce l’Ordine dei Giornalisti del Lazio in una nota.
Prendere la metro serve.
No, Valter, sono molto stanca. Credimi.
http://www.youtube.com/watch?v=Vy_Z-o00sRE&feature=related
@Lipperini: Devo una risposta a GS, augurandomi in tutta sincerità di non doverne dare altre: le persone che arrivano sul blog fingendo di voler dibattere e cercando in realtà una sola cosa (riflettori su se stessi: come altri, qui, a dire il vero, e la cosa non mi fa affatto piacere), non fanno, come si vede, che bloccare il dibattito stesso.
Se, il fatto di rispondere a tono a un coglione che, prima mi chiede se può mandarmi a fare in culo, poi, invitato a non considerarmi, continua a rompermi il cazzo, il tutto, signora mia bella, senza un suo minimo intervento, se rispondere a tono è bloccare il dibattito, allora, nel suo blog, ci passi un po’ più spesso quando ci sono discussioni in corso.
@Lipperini: La questione Annozero: mi sembra di aver spiegato la differenza di contesti. E di averlo spiegato più volte, peraltro. Se questa differenza viene ritenuta soltanto un belato da moralista, non sta a me valutarlo.
Ecco i suoi interventi nella discussione:
A mio parere, non è paragonabile l’uso fatto da Annozero con quello fatto da Io spio. Procuratevene una copia e mi saprete dire.
Insisto, perdonatemi. Non è possibile fare un parallelo fra i due contesti se non si ha sotto gli occhi una copia del free magazine. Altrimenti stiamo parlando di nulla. La copertina e l’inserto. Il tipo di immagini scelte e il testo. Fidatevi, no?
E poi, ribadisco, andate a guardare Io Spio. Vedete come hanno schiaffato in prima pagina quel fotogramma. Guardate le didascalie delle scene lesbo. E ne riparliamo. Tutto non è uguale a tutto, maledizione.
Lei, alla fine del suo post dal titolo Free Press scrive: domande?
Poi, se le si pongono delle domande, se qualcuno si permette di non fidarsi, come lei chiede in modo un po’ troppo dogmatico, lei sparisce per tornare col ditino alzato. In quanto al belato moralista non era al suo che mi riferivo ma a quello di chi si è indignato non perché si è schiaffata una minorenne, ripresa in atteggiamenti sessuali, sulla prima pagina di un giornaletto e in un video che è andato in onda in una trasmissione di prima serata (e lei lo sa, Lipperini, che c’è un codice anche per questo), ma perché l’immagine della ragazza è stata svilita per (cito) “scagionare il premier moralmente”.
Ho esercitato un sanissimo senso critico sottolineando questa contraddizione e contestualizzandola (moralismo).
@ Lipperini: Grazie e, per cortesia, le lap dance dell’ego fatevele a casa vostra.
Questa poteva risparmiarsela.
Allora GS: abbassa i toni, per cortesia. Quando parlavo di stanchezza mi riferisco alle continue PRETESE di certi commentatori. Passa più spesso, occupati di quest’altro, spiegami quanti soldi prendi da Wikio…
Questo spazio è gestito volontariamente, e cerco di aggiornarlo tutti i giorni: nonchè, compatibilmente con tutto il resto (il lavoro e la vita privata), cerco anche di essere presente negli spazi di discussione. Quando è possibile. Sentirmi rinfacciare che non ho preso le tue difese è sinceramente troppo. Anche perchè ti sei difesa da sola, mi pare: il titolare di un blog non è un arbitro e non è una maestra d’asilo, anche se mi pare che il livello di certi commentatori sia a livello di età prescolare.
Poi: io alle tue domande ho risposto. Non ti sta bene? Sei brava, intelligente, sana, pulita? Brava, complimenti. Benvenuta fra gli imperfetti esseri umani.
Ps. Talmente imperfetti che ritengo di non avere altro da dirti. Buona domenica.
Eppoveralipperini. Non le ho rinfacciato nulla. Lei però, converrà, che non è corretto scrivere che voglio mettermi sotto i riflettori se quello che ho fatto è stato solo difendermi da robe tipo posso mandarti a fare in culo e levati dai coglioni. Considerato che, proprio per rispetto a casa sua, nelle risposte a MarcoS non ho usato linguaggio scurrile. Il titolare di un blog è il padrone di casa. Probabilmente a casa sua la gente può essere insultata e, se prova a difendersi, tacciata di volersi mettere sotto i riflettori.
Lei alle mie domande hai risposto. Lei, alle mie domande non ha risposto. Ma, poste le domande, non sono venuta a chiederle incessantemente di rispondermi perchè penso che uno sia libero di farlo o non farlo.
E veniamo al dunque:
sì sono brava. Sì sono intelligente. Sì sono sana. Sì sono pulita. Ma detto come lo scrive lei, sembra una colpa. Mi devo sentire in colpa?
Le rinnovo i complimenti.
Scusate,
io credo di stare dal lato del fruitore, dello spettatore che non se la mena troppo e sente un insieme di parole e video o immagini e si fa un idea, punto.
il medium è message, ma anche il logos lo è, forse di più.
Io, come quasi tutti nel mondo reale, leggo le cose tutte nello stesso modo, e vengo colpito dal senso. Una pubblicità di una bibita alla tele, alla radio o su un giornale sono la stessa cosa per me, solo in forma diversa.
Se togli l’audio a qualsiasi cosa dotata di suono essa perde senso.
Ratzinger sembra l’imperatore di star wars, quello che cambia è il contesto e le parole.
Io mi ero allineato dalla parte del senso di realtà, non del moralismo.
Nel nostro ‘sexygate’ mi sembrava che la violazione della realtà di senso (non giuridica) fosse da parte dell’entourage del premier (detta all’anglosassone) e ho trovato di che indignarmi, quando “io spio” ha tirato il carico da 11 sulla diciassettenne che da opporre al nostro ‘paperone nazionale’ ha solo un destino ammaccato, un bel corpo e la lingua lunga.
Mi è sembrato naturale indignarmi, visto che mi ricordo bene che anche io a diciassette anni capivo molto poco e così la stragrande maggioranza degli adolescenti, in merito al considerare le conseguenze delle proprie azioni.
Nessun moralismo, solo coerenza. Per me il pdl può diventare il partito dell’amore, mi incacchio quando si tenta far credere non succede mai niente di strano e sono tutte macchinazioni, sempre. Si confonde la realtà del sentire comune con quella giuridica.
Scusate la lungaggine ma faccio un esempio:
Se un medico di un gruppo di terapia va a letto con una paziente, ci sembra una violazione della deontologia. ok?
Prendiamo un medico molto potente di grande successo nella sua clinica privata.
Il dottore dice ai pazienti del gruppo: signori e signore ho un flirt con la paziente x del vostro gruppo, lei è consenziente e che volete, sono umano eccetera… però rimango lucido e avrò cura di voi. Dopotutto che male c’è?
Il gruppo di pazienti continua ad essere curato come prima e con qualche discussione e borbottio, volere o volare rimangono in clinica.
Poi dopo un po’ il dottore dice: guardate adesso mi vedo con la paziente y, che ci volete fare il mio stile è questo, voi siete comunque ben seguiti, se sono così è anche per le mie esperienze, eccetera.
Si solleva un malumore, qualche dibattito e, a parte qualcuno che cambia clinica, uno o due, però tutti restano.
E così via.. Finché lentamente il primario non se la fa tutte, e poi mette le ballerine di samba brasiliane diplomate al poste delle infermiere, eccetera eccetera.
Alla fine la clinica dell’amore ci sembrerà normale, e guai a dire che è assurdo, anzi si inventerà un nuovo stile di cura che magari funziona anche in certi casi, e ci troveremo col fatto che portarsi a letto i pazienti va bene.
E’ un esempio per dire che:
basta grande potere e capacità di comunicazione per alterare delle regole del sentire comune che esistono per convenzione, che, come nel codice della strada, spesso hanno meno senso nella vita pratica, ma che ci servono per ordinare la circolazione e la convivenza, impedendoci di andare fuori strada.
Quoto anche io Loredana leonessa nella gestione del blog.
D.
Gs, suvvia, lei è un po’ spinosa, non lo neghi. Facci un bel surriso, e dibatta con verve leggera, divertendosi senza uscire dal seminato. In casa d’altri ci vuol misura.
Lei usufruisce del blog lipperatura copiosamente e non può ignorare che la Lipperini si fa un discreto ‘mazzo’ a stargli dietro, per cui su’, dia un taglio e rimanga sul pezzo. Plis.
D.
E per favore, GS, quando cita un post precedente metta le virgolette che non si capisce na mazza.
Tenk iu..
D.
Io ci avevo visto giusto, Marotta. Lei è un moralista. Ha in mente una donna anni ’50.
Riguardo alla similitudine tra il governo di un paese e la conduzione di una clinica privata dove, per altro, tutte le pazienti femmine, non si capisce perché, vanno a letto col primario cito: <> guardi, non ha prezzo, veramente.
ricito:…finché lentamente il primario non se le fa tutte
le virgolette sono queste: ” bla bla bla “.
Cs si rende conto che si prende in giro da sola ignorando la mia ironia, vero? ma passiamo pure al tu.
Se ti va, tra un fiotto d’acido e l’altro, con calma e pazienza per me povero moralista bacchettone rimasto congelato al 1956, puoi interessarti al merito dell’esempio sulla ‘clinica’, anziché sbattere sempre sulla forma? Mi illumini d’immenso con un parere?
Non è la mia immaginazione sai Cs? Neanche la mia fantasia… …l’esempio era calzante all’argomento di cui si parla. Il sesso e il farsi le donne è argomento fondamentale del nostro presente. Perché secondo lei esistono delle regole deontologiche? Anche qui vorrei davvero una risposta…
Grazie a lei mi scopro moralista, infatti ancora mi chiedo come per quale sentiero magico Mara Carfagna sia passata dal calendario al ministero delle pari opportunità, mica dico che sia inferiore ad altri, ma mi chiedo proprio quale sia il percorso… …se nel 2005 ha fatto il calendario di Max, e nel 2008 è andata al governo vuol dire che nella strada della politica non ha trovato traffico…
Solo in italia credo accade questo, per carità mica voglio bacchettare, aspettiamo marco liorni alle infrastrutture, platinette all’economia e maria de filippi alla difesa… …tutti personaggi di altro profilo e da non discriminare, tutte nominate direttamente come tencini dal prossimo governo…
D.
tecnici.
Chissà perché io, in questa vicenda e pure su questo blog, in tutto questo sfoggio di parole come ‘mignotta’, ‘fica power’ (non è stato detto qui, ma in altri thread sì) e simili ci trovo una punta di misoginia pura, oltre che di sessismo.
Sarà una mia sensibilità paranoica, ma la sensazione è forte.
E questa sensazione non nasce dal fatto di considerare sempre e comunque le donne come vittime. Interventi di questo tipo, indulgenti ad oltranza verso le donne, su questo blog non se ne leggono né da parte della padrona di casa né da parte del commentarium femminile. Può essere l’eccezione, ma non è certo la regola.
Il fatto però che, quando vengono fuori gossip in salsa di sesso e potere, il focus sia spostato tutto sulla donna ‘mignotta’ mi pare innegabile.
D’altro canto un equivalente maschile del termine ‘mignotta’ non c’è, c’è semmai ‘puttaniere’, che però allude con complicità a quel lato canagliesco e impenitente del maschio, con cui, con quello sì, la nostra cultura è molto perdonista.
A me sembra (= a me sembra) che ci sia uno schema sotteso al trattamento mediatico di questi fatti, che mi si è rivelato in un rapido scambio di opinioni avuto su Face Book e che io ho decodificato, in modo ipersemplificato, così:
Da che mondo è mondo l’uomo è cacciatore e la donna preda.
La donna, laddove il maschio non usi la forza, si offre al cacciatore che le assicura la cacciagione migliore.
Se le donne non avessero questa propensione a scegliere il partner sessuale in base al suo potere, le cose andrebbero diversamente.
Ergo (conclusione non esplicitata, ma autoevidente) la colpa di questo stato di cose è della donna.
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Io credo che questa rappresentazione posta in modo così elementare, ma onesto, non sia molto diversa da quella sottesa a discorsi che vogliono apparire molto più complessi.
Da questo schema, al di là della colpevolizzazione della donna, sembra emergere una autorappresentazione del maschio che oscilla tra l’immagine del predatore (l’uomo che si impone alla donna mediante il suo potere) e quella del soccombente (l’uomo che deve far posto agli uomini più potenti di lui).
E dunque, secondo me, una questione maschile c’è, anche se viene continuamente elusa.
A meno che non vogliamo dar credito a quella rappresentazione elementare dello scambio sessuale tra uomini e donne di cui sopra e darle una patente di validità etologico-antropologico-metafisica.
E qui la discussione si sposterebbe sulla sessualità, ovvero su un comportamento umano fondamentale: signori e signore di cosa parliamo quando parliamo di sesso?
Perché una conseguenza molto pericolosa di tutti questi gossip, di questi scandali, di questo gran parlare delle pratiche sessuali alla corte del nostro ‘simpatico, generoso e caritatevole’ Trimalcione, è che vengono impoveriti il lessico, la grammatica, la sintassi, la logica dei sentimenti e della sessualità.
E piantiamola, per favore, con parole come ‘moralismo’, ‘perbenismo’, ecc., non si tratta di questo e, ogni volta che si tirano fuori queste parole, si fa davvero del benaltrismo.
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Su Santoro, comunque, credo che ci sia un problema. E’ vero che la proiezione di quel video in quel contesto aveva una funzione diversa (guardate questa minorenne da quali ambienti viene prelevata e riconsegnata) da quella dei fotogrammi di ‘Io spio’ (guardate: e che è una minorenne, questa?), però, sempre secondo me, rimane il voyeurismo e quell’allusione complice e morbosa al ‘mignottismo’ dilagante anche tra le minorenni.
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@Walter. L’espressione il ‘mezzo è il messaggio’ è molto affascinante, ma a me non convince. Ho come l’impressione che Mc Luhan sia il messaggio, ma quando si passa dalla teoria alla pratica, poi le cose sembrano non stare veramente così.
Tu stesso dici che ad ‘Anno zero’ hai molto apprezzato il comportamento di Conchita De Gregorio (di grande spessore anche la sua conduzione alla radio di ‘prima pagina’ terminata proprio stamattina).
L’ho apprezzata anch’io, una specie di figura a tutto tondo sbalzata da un piatto e indifferenziato bassorilievo. Ma se il ‘mezzo è il messaggio’ come è potuto accadere questo miracolo, com’è che la figura e le parole di Conchita De Gregorio non sono state triturate e omogeneizzate dal mezzo?
Ieri sera si è verificato lo stesso piccolo miracolo a .
’In onda’ su la Sette. Ospiti: Alessandro Sallusti, Lidia Ravera, Oliviero Toscani.
Lidia Ravera si è subito smarcata dallo stile sallustiano improntato all’insulto personale (solo e soltanto quello, non un argomento uno) dicendo: ‘Non accetto queste regole del gioco’ ed è andata avanti tranquilla, argomentando in tono pacato.
Sallusti e Toscani, invece, si sono avvinghiati in una schermaglia a due in cui, pur affermando apparentemente tesi opposte, si sono insultati a vicenda attingendo allo stesso becero e stereotipato repertorio maschilista, che Lidia Ravera e Luisella Costamagna non hanno mancato di sottolineare.
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Dunque, forse, il messaggio non sta tanto nel mezzo quanto nello stile, come va dicendo da tempo Antonio Pascale, che però non ha la stessa autorevolezza di Mc Luhan, lo riconosco.
D’altra parte se il ‘mezzo è il messaggio’ non avrebbe avuto nessun senso la trasmissione di qualche giorno fa ’Per la legalità. In memoria di Angelo Vassallo’, un maratona televisiva di tre ore in diretta “a rete unificata” su oltre 200 piattaforme e suoi network editoriali e sul canale Sky 934.
E ancora, se il ‘mezzo è il messaggio’ tutto è uguale a tutto, e non vale la pena di stare qui a ragionare sui modelli e sui dettagli: liberiamoci da tutte le televisioni e il mondo, di colpo, riacquisterà il suo antico splendore.
Rispetto all’idea di togliere l’audio al video de ‘Il corpo delle donne’, boh, mi pare parecchio bizzarra, allora togliamo pure i colori alla cappella Sistina e vediamo se l’effetto è lo stesso.
L’acidello lo rinfoderi, lei, Marotta, che io digerisco ancora bene.
E passiamo pure al tu.
Il mio citar: “…finché lentamente non se le fa tutte” è già commento di sostanza: la tua frase veicola un pensiero sessista e pure svilente. “…finché lentamente non se le fa tutte” pone la donna in subordine; tu, che esprimi questa frase, – è pure brutta con quella declinazione becera del verbo… “se le fa” – nemmeno ti fai sfiorare dal pensiero che in questa fantomatica clinica ci siano donne che non vanno a letto con il primario. Pensa un po’, Marotta, nella tua clinica le donne manco dibattono o sbuffano o se ne vanno. Loro si fanno fare tutte dal primario. Infatti tu focalizzi il centro del dibattito su (cito) ” il sesso e il farsi le donne”. Non è così. Il dibattito è su quanto la condotta privata di un rappresentante dello Stato è influente sulla sua funzione pubblica. Tu vuoi essere governato da persone dalla moralità irreprensibile. A me di quello che fanno nel privato – a meno che questo non sia illecito o illegale – non me ne importa. Per citare la Lipperini: “Benvenuto tra gli imperfetti esseri umani”.
Questa è un’intervista abbastanza recente di Mara Carfagna:http://www.youtube.com/watch?v=8K1sp6uqPok
in particolare dal minuto 31 e mezzo risponde a proposito della sua carriera politica. Da mettere a confronto con quest’altra, del 2006:http://www.youtube.com/watch?v=FlYUd5hMZpI
@ Daniele Marotta: penso sia un po’ scorretto mettere in relazione di consequenzialità il calendario con la poltrona. Penso anche che sia ora di riconoscerle dignità. Soprattutto sarebbe curioso pretendere da un’eletta nel partito di berlusconi la patente di meritorietà, meglio discuterne le capacità, e questo lo lascio ad altri.
Mignotta in senso gergale e vernacolare romanesco è una donna che vende il proprio corpo per trarne un profitto.
Non offende tutte le donne ma è dispregiativo nei confronti di una specifica donna segnata da uno specifico comportamento. Esiste un parlare terra terra e un parlare profondo. Il parlare terra terra serve a spiegare alcuni aspetti, parlare profondo e serio fa emergere altri aspetti della stessa situazione.
Certo, ‘mignotta’ è volgare e me ne scuso.
La questione maschile esiste ed è grande come una casa.
L’uomo ha due neuroni, uno dedito al sesso, un altro al sesso, se non sono dediti al sesso in senso concreto, astratto, o sublimato allora vuol dire che sono già esauriti temporaneamente oppure che sono in fase di rifiuto per una offerta sessuale non gradita.
E’ biologico e culturale.
L’aspetto biologico, ancestrale ce lo teniamo, ed è quello avere continuamente l’impulso di cercare una partner per accoppiarci, oppure di picchiare tutti i rivali per farci scegliere da una partner per accoppiarci, sull’aspetto culturale ci si può lavorare fino a lasciare a questo impulso lo spazio che merita.
Voyuerismo? si certo. La nostra cultura sarà sempre più voyeuristica.
“vengono impoveriti il lessico, la grammatica, la sintassi, la logica dei sentimenti e della sessualità”
si si certo è il grande problema di cui abbiamo parlato se non sbaglio in merito agli uxoricidi questa primavera.
Tabula rasa dei sentimenti, della grammatica interiore, l’educazione sentimentale desertificata e sostituita da una sessualità compulsiva se non antidepressiva.
Torno alla questione: come può un uomo adulto, colto e ricco di mezzi, avere a che fare con una adolescente, problematica, sguaiata, tormentata, spiazzata e in fuga da casa e non percepire che c’è qualcosa che non va? E non vedere l’essere umano che c’è dietro la seduzione e invece di darle soldi usare i propri mezzi per aiutare davvero la persona?
D.
Commenti in moderazione. E vediamo se si riesce ad andare avanti.
Edit. Restano moderati alcuni dei partecipanti a questo thread. Gli altri possono commentare liberamente. Mi sembra che sia l’unico modo di permettere la discussione e di non lasciarla bloccare da tre persone.
Daniele Marotta scrivi:
“Torno alla questione: come può un uomo adulto, colto e ricco di mezzi, avere a che fare con una adolescente, problematica, sguaiata, tormentata, spiazzata e in fuga da casa e non percepire che c’è qualcosa che non va? E non vedere l’essere umano che c’è dietro la seduzione e invece di darle soldi usare i propri mezzi per aiutare davvero la persona?”
Evidentemente può se lo fa.
Ma la questione, per come l’avevo capita io, non era questa, ma: dato il fatto che esistono uomini adulti (?), colti (?) e ricchi di mezzi che non percepiscono l’anomalia di avere a che fare sessualmente con una adolescente problematica ecc. ecc. ecc. e che non riescono a vedere l’essere umano fragile che c’è dietro l’oggetto del loro estemporaneo trastullo, come possono i mass media trattare tale questione senza lasciarsi invischiare nella sguaiata mancanza di rispetto, nella volgarità e nella licenziosità che sono il tratto distintivo di questi uomini adulti, ecc. ecc. ecc.?
Avevo dimenticato l’altra questione.
Il linguaggio, e dunque il senso comune, imputa alla donna la responsabilità di una pratica ‘degradata’, in quanto mercenaria, del sesso. Il termine ‘mignotta’ (e altri equivalenti) sta a significare questo.
Non c’è un termine altrettanto dispregiativo per l’uomo che fa sesso mercenario, ovvero che paga una donna per ottenere in cambio prestazioni sessuali.
Dunque, non si tratta affatto di voler scusare ad ogni costo le donne considerandole vittime, si tratta di voler restituire gli uomini alla loro responsabilità.
Il concetto non mi pare difficile da comprendere.
@Marotta: dopo diecimila commenti stiamo ancora a “mignotta”. Complimenti. La mia biologia non è uguale alla tua. Ce ne faremo una ragione.
GS: “non volevo toglierti la scena. Scusa”. Lei mi fa una tristezza infinita.
@Valeria
“Il mezzo è il messaggio” è solo uno slogan, ovvio. Dietro ci sta un pensiero molto complesso, che non va tradotto con “allora è tutto uguale ciò che va in televisione” ma semmai con “tutto ciò che va in televisione comunica in modo televisivo, cioè tattile e mimetico, piuttosto che informativo”. E’ come il gestuale non verbale che accompagna il verbale e lo determina realmente. Secondo me analizzare la televisione solo per contenuti (ciò che viene detto) è come leggere i verbali di un interrogatorio senza assistervi (cioè senza le pause, le esitazioni, gli ammiccamenti o gli scatti di nervosismo che lasciano realmente intuire la sincerità o la simulazione dietro le parole). Poi possiamo pure analizzare i programmi singolarmente presi, ma è chiaro che dovremmo (io e te) aver visto le stesse cose.
@Valeria
“Non c’è un termine altrettanto dispregiativo per l’uomo che fa sesso mercenario, ovvero che paga una donna per ottenere in cambio prestazioni sessuali.”
Come dire: alla donna si da della mignotta ma l’uomo ne esce socialmente bene. Ma a me non risulta.
Per me (ma da sempre, prima ancora di arruolarmi a civiltà & progresso, voglio dire dai tempi delle medie) un uomo che paga una donna per scopare è sempre stato un sinonimo di sfigato e poveraccio, e sento da mio figlio ventiduenne che anche per lui e i suoi amici è così.
Ci avremo qualcosa di strano in famiglia?
@ Gs
Allora l’esempio è sessista perché di sesso si parla, è un esempio sulla violazione di regole e tabù… e mi sembra che abbia una coerenza interna e che sia chiaro. Poi se vuoi parlare di solo di come mi esprimo ci possiamo spostare su un altra sede se vuoi…
Però abbiamo trovato un punto…
il fulcro della questione è diverso secondo me. Io non voglio essere governato da modelli di virtù, per me, ripeto ancora e ancora, va bene anche il partito dell’amore con pin up ai ministeri e Rocco Siffredi alla presidenza del consiglio se capaci, ma senza ipocrisie che forzino il principio di realtà del paese e la percezione dei cittadini su ciò che è giusto.
A me importa se i vertici del partito di centro destra, partito conservatore che si rifà al partito popolare europeo, fanno feste in piscina con ministre in costume e adolescenti prostitute, perché vuol dire che ci stanno prendendo per il sedere, e se lo fai su una cosa allora lo fai su tutto. E mi chiedo come mai non importa a tutti i cittadini allo stesso modo? Visto che tutti, veniamo presi in giro allo stesso modo?
@ paperinoramone; non mi sembra scorretto, dal calendario al ministero in due anni, mi chiedo veramente quante persone che hanno dato l’anima a forza italia in silenzio e con vera fede politica siano state scostate per far passare la Carfagna che dovesse dare l’immagine di una ministra donna bella e brava, al posto delle solite ‘cozze’.
Il fatto è proprio questo se è diventato normale che il premier nella sua vita privata frequenti tutte le escort che gli pare anche se si viene a sapere, e se è diventato normale che nel partito del premier non si debba pretendere il merito per la scelta di un ministro, allora perchè stupirsi del resto?
E’ questa assuefazione ad grandi e piccole aberrazioni che io contesto…
Siamo come la rana nel pentolone che se gli alzi la temperatura piano piano non se ne accorge mentre viene bollita e non salta via.
D.
@ Valeria
Comportamento animale.
Sta di fatto che veniamo da un comportamento animale che per perpetrare la specie spinge il maschio a accoppiarsi con più femmine.
Biologicamente il maschio “insemina” e la femmina “coltiva la gravidanza” quindi esiste una separazione di ruoli già determinata che ci portiamo dentro nella psiche/soma.
Culturalmente veniamo da secoli e secoli in cui la donna era usata come dono per unire le famiglie tra loro a aumentare potere: militare/economico/produttivo, pertanto il corpo della donna e la sua sessualità erano un bene, mentre quella dell’uomo no.
Questo per spiegare come mai non esiste un termine dispregiativo per indicare l’uomo che fa sesso in giro mentre la donna che lo fa è disprezzata: tradizionalmente la donna è un oggetto di scambio tra famiglie (in certi contesti rurali fino a metà del secolo scorso in Italia).
So che lo sapete ma, se le parole sono tali è per un motivo…
Sta di fatto che l’amore come atto libero ed esclusivo di due individui liberi da condizionamenti è cosa relativamente recente nella nostra cultura per dar adito a un linguaggio. Tanto è vero che è materia di molte fiabe.
Basta parlare con le nostre mamme o nonne per trovare la mentalità dell’uomo cacciatore ben radicata e intonsa…
@ Vincent mi congratulo che le nostre biologie non coincidano, ma non pensi che una questione maschile esista in questo paese? I maschi italiano sono o meno ‘servi della gleba’?
@ Vincent: anche Valter Binaghi ha detto la parola con la M… riprendi anche lui allora… 🙂
@ Daniele Marotta
non ti ho contestato il fatto, ma l’idea che sia divenuta ministro in virtù del calendario. E’ una supposizione, e sono passati 5 ( cinque ) anni. Lo sa anche lei da cosa è partita, e sa cosa deve alla sua immagine e alla popolarità indotta dai passaggi televisivi. Ma penso che non si possa ogni volta rinfacciarle che ha fatto un calendario e sotto sotto pensare “chissà perché sta dove sta”. Ma perché cambia qualcosa dal punto di vista dei trucchetti quando Bocchino si presenta in camicia o Bersani si rimbocca le maniche? La questione del merito per me è risibile, trovami i ministri del pdl che se lo meritano, stiamo parlando di uno che neanche dovrebbe essere candidabile, che vuoi pretendere? Perché in una discussione che parte dalla cattiva stampa, argomento correlato la prostituzione minorile, si tira in ballo per associazione la ministra? Non mi piace.
No no, non dico che è ministra per il calendario, ma, è che mi sembrano due tappe strane per un ministro di un partito conservatore.
Ho tirato in ballo la Carfagna perché mi sembra uno degli esempi dell’attitudine del premier a comportarsi da re-sultano, a nominare ministri dei suoi cortigiani e a fare il sultano nel tempo libero con escort, amici e magari gli stessi ministri cortigiani.
Peccato che non siamo né in una monarchia né in un sultanato ma in una repubblica parlamentare dove i rappresentanti del popolo devono vestire il loro ruolo con dignità, onore e prestigio.
E io come cittadino su questo non mi smuovo di mezzo passo.
Un carabiniere per fare il concorso deve dimostrare di essere incensurato da tre generazioni.
Capito? Ogni strappo fatto alla dignità dei ruoli è uno sputo in faccia a noi tutti.
Scusate ora rientro in me e vado a letto.
Buonanotte a tutti.
D.
@Marotta: l’esempio è sessista perché usa un linguaggio basato sul pregiudizio che le donne, tutte, “ce se le fa”. Ed è pure moralista perché ha come premessa che la paziente X è consenziente.
Su ciò che hai scritto dopo, entro nel merito della percezione forzata di ciò che è giusto. Fare festini con adolescenti prostitute (tralascio le ministre in costume perché non ci trovo nulla di moralmente esecrabile) è un comportamento che potrebbe aprire a un reato: favoreggiamento della prostituzione minorile. Se quello che tu dici è: ai cittadini stanno forzando la percezione che questo fatto non è illegittimo mi viene da domandarti: e quindi? Di fatto, e sottolineo di fatto, il favoreggiamento della prostituzione minorile rappresenta un reato, con o senza la forzatura della percezione e siccome è di fronte a un reato che ci si troverebbe, per confutarlo servirebbe quanto meno la menzogna, non l’ipocrisia che, aihmé, torniamo al dunque, è concetto legato al comportamento e quindi alla moralità dell’individuo. Non è lo sfruttamento della prostituzione minorile che ti indigna, è il fatto che ci stanno prendendo per il sedere, è il fatto che la condotta di questi individui faccia a pugni con l’appartenenza a un partito conservatore. Ergo sei un moralista e questo ti pone esattamente tra quei cittadini la cui percezione di ciò che è giusto (moralmente corretto) può essere influenzata. Ma io ti chiedo: è moralmente corretto discriminare una persona per le scelte di vita che ha fatto o che fa?
@Vincent che scrive: GS lei mi fa una tristezza infinita.
E quindi? Vedi, Vincent, all’ora in cui tu partorivi questa sentenza – a chiudere un commento inutile – io dormivo bellamente nel mio caldo lettuccio. Ma tu, lo capisco, vuoi essere accettato da questa comunità virtuale. Così un po’ fai il ragazzaccio e un po’, quando la padrona di casa ti ricorda di esprimere sostanza, annuisci e torni al posto.
Ma il vero punto, Vincent, è che tu, in certi interventi, hai pure sfiorato la presenza di alcune contraddizioni in questo modo di pensare a senso unico (una su tutte se a cambiare questo paese sia stato veramente drive in o tangentopoli); solo che hai così tanta paura di essere preso per un berlusconiano che preferisci non pensare con la tua testa. Vedi un po’ tu chi fa tristezza infinita a chi.
Valeria scrive:
“Il linguaggio, e dunque il senso comune, imputa alla donna la responsabilità di una pratica ‘degradata’, in quanto mercenaria, del sesso. Il termine ‘mignotta’ (e altri equivalenti) sta a significare questo.
Non c’è un termine altrettanto dispregiativo per l’uomo che fa sesso mercenario, ovvero che paga una donna per ottenere in cambio prestazioni sessuali.”
Non concordo. Il termine c’è eccome, partecipa dello stesso biasimo sociale quando viene pronunciato in società e dimostra che non c’è testa senza croce in questa squallida moneta.
Puttaniere.
@Hommequirit e @Valeria: A me sembra che non esista un termine altrettanto dispregiativo per l’uomo che vende prestazioni sessuali. E intendo nel rapporto uomo-donna. Un uomo che vende il proprio corpo a una donna è quasi sempre o un accompagnatore o uno gigolò. E nel primo caso continua comunque ad avere un ruolo attivo e moralmente accettabile: sono io uomo che accompagno te donna.
@valter binaghi e hommequirit: valter binaghi dice che un uomo che compra sesso è considerato uno sfigato. Ma non mi verrete a dire che si tratta di un giudizio equivalente a quello che viene espresso sulla donna che si vende! Da una parte lo sfigato, il puttaniere, dall’altra la troia. Non mi direte che la carica negativa di questi due termini è paragonabile! Quando mai un uomo che compra sesso subisce la stessa sanzione sociale della donna che lo vende??
Quello che io mi domando è: le persone spregevoli esistono. Un uomo di ottant’anni, potente come nessun altro in Italia, che raccatta dalla strada ragazzine piene di problemi per fare sesso con loro in cambio di due spiccioli è un uomo spregevole, e non è questione di moralismo. La disparità di potere tra le due parti in causa è talmente abissale che deve suscitare ribrezzo, altrimenti c’è un problema. E noi ce l’abbiamo, questo problema. Sul fatto che Berlusconi sia un essere umano orribile, credo che non dovrebbero esserci dubbi. Lo è per il modo in cui abusa del suo potere. Mi si può obiettare, se si ha una certa propensione, che è il potere stesso ad avere questo volto. Ma com’è che non ci disgusta? Com’è che non vediamo più l’enormità di quell’abuso? Guardiamo a questo paese con gli occhi di Berlusconi, o siamo sempre stati così?
si fa presto a dire Free
http://tompy.ath.cx/music/artists/John%20Cougar%20Mellencamp/Lonesome%20Jubilee/01%20Paper%20In%20Fire.mp3
GS: cosa dici? Cosa vuoi? Come osi? Risentita GS dal sarcasmo di creta. Non giocare questa partita con me, perché sarebbe un monologo.
Non volevo cadere in queste trappole ma è tale la tua pochezza.
Hai dormito nel tuo lettuccio? Ne sono lieto.
Voglio essere accettato da questa comunità virtuale, Quindi un po’ faccio il ragazzaccio (parola desueta, quanti anni hai?), poi la padrona di casa mi redarguisce e ritorno a posto come un cagnolino. Che vuol dire essere accettato? Sei scema o cosa?. Non ho nessun timore reverenziale verso Loredana Lipperini, me ne frego, ma ho un minimo di decenza quando sento che mi devo difendere. La Sostanza sui blog è opinabile, lo dimostrano i tuoi commenti, come i miei, quindi non farla lunga. Da un solo commento hai capito che è in me c’è un berlusconiano ma non ho il coraggio di dirlo? Se fosse così lo direi, cosa accade? Non vengo accettato da chi? Non mi aspetto repliche, lei è intelligente, se lo dice da sola. Ma se non smette, non smetto. Saluti.
“I maschi italiano sono o meno ’servi della gleba’?” daniele marotta
lo sono se vogliono esserlo, mi riferisco a persone adulte, ovviamente.
Così come una donna adulta o un uomo adulto vendono il loro corpo, o i loro ideali (se ce li hanno) perchè hanno deciso di venderli
@Marotta: scusa, mi è passata la voglia di replicare. Ti danno del moralista, a me del berlusconiano. Son problemi, ecco perché non dormo la notte 🙂
Possibile che non si riesca a portare avanti una discussione in modo pacato, in questo thread? Rimetto la moderazione, almeno per alcuni. E caspita.
http://www.youtube.com/watch?v=ImA2IFBPooQ
Velocissima.
@Hommequirit. Già ti ha risposto Adrianaaaa (tono puramente denotativo: pare che le sua ‘a’ facciano eco alla tua risata), io mi associo a lei, aggiungengo che non solo il senso comune e il linguaggio è un grande rivelatore della diversa considerazione sociale che si ha nei confronti della prostituta e del cliente, ma pure la giurisprudenza.
La sanzione, in genere, è sempre per la donna che si vende, mai per l’uomo che compra. Eppure mi pare che nessun reato veda complici e solidali i due attori che lo commettono come quello del sesso a pagamento.
Perché si può pure disquisire se la prostituzione sia un reato oppure no, ma se si decide che lo è, lo è per tutti e due i ‘criminali’.
.
@Walter. Concordo che il discorso di Mc Luhan è molto più complesso della sintesi fulminante con cui ormai vi si allude (il medium è il messaggio), ma appunto per questo o lo si affronta seriamente o non lo si cita per niente.
Perché, detta così, quella frase può essere interpretata esattamente nel modo in cui ho fatto io e in cui mi sembra facciano pure quelli che demonizzano la televisione in modo radicale.
E quella interpretazione, comunque, ci esonera non solo da ogni eventuale intervento per migliorare i contenuti veicolati dal mezzo ma pure da ogni eventuale indignazione.
E’ la televisione, bellezza! E siamo tutti pacificati.
@Valeria/Adrianaaaa
Non mi ha risposto proprio nessuno. Puttaniere è qualifica aberrante per qualsiasi individuo che si sia emancipato dal calendario del camionista. Non conosco uomo che non sia un bruto incolto che si vanti a cuor leggero di andare a puttane. Per questo motivo occorre un adattamento semantico a uso dell’utilizzatore finale di turno; occorre coniare altri termini, come escort, accompagnatrice, massaggiatrice, e consumare la prestazione in luoghi possibilmente lussuosi, in modo da mascherare la natura squallida di questo commercio. In altri termini, ad alto livello, lo scopo è pagare senza farlo direttamente, usare una prostituta senza che la sua natura professionale sia esplicitata al suo noleggiatore, perché al postutto chiunque di questi puttanieri negherebbe di esserlo. E così facendo dimostrerebbe la riprovazione del termine, la condanna sociale, l’esigenza di dissociarsi nella forma per mantenerne la sostanza.
Che poi la giurisprudenza non assurga il cliente alla stregua dell’offerente, qui avete ragione e non c’è che da vergognarsi per questa doppia morale, sebbene il DDL Carfagna in un primo momento andasse in questa direzione. Del resto il Ministero è quello delle Pari opportunità, perciò mi pare coerente che la Pompidour voglia essere equiparata nel bene e nel male al suo Re che l’ha fatta ministro.
pardon, Pompadour, ma non cambia molto.
@ gs,
mi scuso ma non avevo più seguito il thread oggi, lo davo per chiuso invece no..
solo due cose..
il mio esempio non era sessista ma si riferisce a pratiche sessuali e sociali concrete e verosimili. Uomini che hanno flirts con più donne in condizione di subalternità, non a caso ho usato l’esempio di medico paziente. Succede ogni giorno, specialmente in ambienti di potere, perché te la prendi con me, prenditela con quelle donne che soccombono al fascino del potere…
Succede anche il contrario ma non mi serviva per l’esempio…
poi
Io non credo che un politico o un rappresentante delle istituzioni possa avere qualsiasi comportamento basta che esso non costituisca reato, dato che nella costituzione si parla dell’obbligo morale di rivestire la propria carica con onore, dignità e prestigio, e non servirebbe tirare in ballo la costituzione se avessimo una minima grammatica civica in comune…
E’ il privato cittadino che può fare quello che gli pare basta che non infranga la legge, non il rappresentante delle istituzioni.
Avere obblighi morali nel rivestire cariche pubbliche non è moralismo è moralità, che è diverso.
Poi un presidente di un partito conservatore familista, cattolico e rigido sui temi della diversità culturale, che e fa sesso a destra e a manca e festeggia il tempo libero con stile da basso impero pagano, secondo me è una presa in giro per i suoi elettori conservatori, e, ribadisco, se non si rispetta la coerenza con l’elettorato sul valore della famiglia e della condotta morale, potrebbe darsi che l’elettorato venga ingannato anche su altri aspetti dell’amministrazione.
In ultimo
un leader democratico con una condotta da miliardario, anche se, di fatto miliardario, dimostra che il presidente non è più un rappresentante ‘inter pares’, ma un leader che sta su un piano diverso, conduce una vita diversa e ha una morale diversa rispetto al suo popolo, e quindi è un aristòs, un migliore, un superiore che governa un popolo fatto di inferiori-peggiori, quindi un aristocratico di fatto in un regime democratico, strano, no?.
Il signor B. in un paese a vocazione realmente democratica, avrebbe dovuto e voluto, mantenere un profilo basso come i più modesti dei suoi elettori e poi riprendere a fare il miliardario alla fine del mandato.
Peccato che vince le elezioni proprio perché la gente lo vede come “il migliore”…
D.
@Hommequirit: non credo che il criterio che tu usi sia corretto. Il fatto che un uomo non si vanti ai 4 venti di andare con le prostitute non significa molto. Tant’è che la possibilità che lo faccia una donna non si pone neppure.
Mettiamo che un uomo paghi per del sesso, che lo faccia una volta e che la cosa si sappia in giro. Sarà considerato uno sfigato per un pò, poi vivrà il resto della sua vita, come uomo.
Se una donna vende sesso, anche solo per una volta, è una puttana per sempre. La redenzione, se c’è, è appunto una redenzione, qualcosa che la lava dei suoi peccati. Bisogna che ci sia qualcosa che segni il passaggio tra il momento in cui è puttana e il momento in cui, eventualmente, torna donna. Hai presente la marea di film su questo argomento? Di solito quel qualcosa è un matrimonio o il vero amore o cose simili (cioè la tizia incontra un uomo che prima magari la voleva pagare ma poi la tira fuori dai guai e allora la fa smettere di essere una puttana – mentre lui non ha mai smesso di essere uomo).
La donna non vende sesso, la donna che si prostituisce vende il suo potere di dire no.
D.
Adrianaaaa
Ma il suo discorso implica il trascendente, se n’è resa conto? Il concetto di comunità giudicante ha per lei qualcosa di divino e onniscente, oltre che medioevale e misogino: puttana in privato, puttana in pubblico, puttana per sempre. Un ergastolo civile, insomma. E per il peccato dell’uomo invece l’indulto e i domiciliari.
Lei è una brava lettrice, si vede, ma legge troppi feuilleton e la condizione femminile che dipinge ha appena voltato l’angolo dalla Maison de Bovary.
La semantica è una gran ficata à non voglio negarlo: ma di fatto si ha più potere vendendo soldi che vendendo sesso. Sesso e potere si scambiano iscrivendosi nel circuito dello scambio in due posizioni diverse e con agilità diverse. Chi si prostituisce ed entra nel circuito offrendo sesso è sempre meno libero e più vincolato di chi entra nel circolo offrendo soldi. Vale per le prostitute vale anche per gli uomini che si prostituiscono – ma che sono molti di meno. Vale per gli acquirenti tutti – di cui le donne sono molte di meno. Inoltre nella percezione collettiva – il sesso è molto più correlato all’identità dei quattrini, le persone che toccano delle tette – di media sono meno delle persone che toccano una banconota da dieci euro. Ne deriva un giudizio culturale preciso ed innegabile. E dunque se è vero che la prostituzione sporca tutti, chi si prostituisce è sempre più sporcato negli occhi del giudizio culturale, perchè non si perdona l’inferiorità sociale. Inferiorità sociale che le donne pagano altrove in tutti gli altrove, dove più e dove meno e che in questo contesto si conferma magicamente.
L’unico modo per eliminare lo sfruttamento e la resa in schiavitù della donna che si prostituisce è dare alla prostituzione la dignità di una libera professione tra le libere professioni (tipo con partita iva, versamento di contributi, possibilità di farsi una pensione). In questo modo io, donna, ho il diritto di autodeterminarmi. Partecipando alla spesa pubblica, poi, il biasimo sociale potrei rispedirlo al mittente con tanto di luogo preciso nel quale ficcarselo. Paradossalmente, e sottolineo paradossalmente, la frase “Presidente, io faccio marchette”, in una società che non ha più così tanta paura del sesso da esserne ossessionata, non susciterebbe nessun tipo di rimprovero: sarebbe solo un modo un po’ colorito per dire di che campo.
La frase “la donna non vende sesso, la donna che si prostituisce vende il suo potere di dire no”, lascia il tempo che trova: la donna che si prostituisce, al momento e nella maggior parte dei casi, non ce l’ha nemmeno il potere di dire no.
E’ innegabile che per una donna la scelta di chi far entrare dentro di sé o meno riguarda tra l’altro l’intimità, la levatura, il potere e la dignità.
Mi sembra questo il punto.
Prostituendosi (anche per profitti non monetari) una donna rinuncia a questa dignità della gestione del proprio corpo, rinuncia a scegliere in base al proprio io, all’emozione, all’attrazione, alla passione alla progettualità e fa entrare nel proprio corpo chiunque si presenti con la contropartita. Chiunque.
Questo le fa perdere autorevolezza e dignità.
Per l’uomo questo non vale perlopiù, primo perché c’è una differenza di coinvolgimento oggettiva tra ricevere nel proprio corpo e mettere nel corpo di un altro, detto brutalmente.
Poi, l’uomo nel mero rapporto sessuale, anche a pagamento soddisfa se non altro, l’istanza della tensione ancestrale sempre presente in lui, tra sé ed il corpo della donna visto come strumento, oggetto e fine.
Non mi sembra che molte donne abbiano forte questo bisogno di sesso come fine, di tensione ancestrale verso il corpo maschile di chiunque come oggetto del proprio piacere, altrimenti non ci sarebbe bisogno di prostituirsi per soldi, basterebbe la soddisfazione sessuale.
Io non ho mai visto donne che si girano in massa al passaggio di un figo ma se passa una ragazza anche solo un po’ alta e appariscente gli uomini si voltano tutti. Sono meccanismi automatici diversi di complementarietà tra i due sessi che negare porterebbe fuori strada.
D.