GUARDARE LONTANO

Giorni di riflessioni, pacate e no. Giorni di veleni, espliciti e no. Giorni, anche e per fortuna, di generosità. Su questo termine, che è stato usato da Manuela Cartosio sul Manifesto, vorrei tornare.  Per ora, mi limito a dire che è più che mai importante, in questa fase, lasciare da parte i risentimenti personali e  guardare avanti. Non è buonismo, e ci tengo a sottolinearlo: credo che sia strategico, anzi, per tutte e tutti.
Ne parleremo.
Per ora, vorrei ringraziare le Donne di Carta per quello che hanno fatto negli ultimi giorni. Qui trovate il resoconto del loro tour veneto e gli audio del loro “essere libri”.
A proposito del rogo di libri, c’è stato un significativo cortocircuito con la manifestazione del 13 febbraio che vede protagonista l’indomita Donazzan. Qui trovate la cronaca.
Come si vede, il lavoro da fare non è poco.

6 pensieri su “GUARDARE LONTANO

  1. Ho visitato il Women’s Resource Center di Andover Newton, in pratica inattivo, nell’estate del 1993. La porta scricchiolò mentre entravo nel piccolo dormitorio dove erano stati lasciati tutti gli oggetti appartenenti al Centro. La pallida luce del sole splendeva attraverso l’unica finestra incrostata di sporcizia, facendo risaltare la patina di polvere che si era accumulata dappertutto. I libri erano stati sistemati con cura sugli scaffali secondo gli argomenti, ma molti erano datati e sembrava che non fossero stati toccati da anni. Sebbene mi domandassi come e perché il Centro fosse stato abbandonato, mi entusiasmai per il semplice fatto che era stato creato. Sentii un improvviso legame con le autrici dei libri, con le donne che li avevano letti, collezionati e sistemati e con quelle che avevano usato i Centro per incontrarsi, organizzarsi e agire. Percepii la presenza di donne nella stanza, e non mi sentii più isolata. Mi resi conto che alcune di quelle donne, o altre come loro, dovevano essere ancora fuori, da qualche parte. E seppi che non ero sola.
    Jeannemarie Rindone

  2. Altro aggiornamento.
    Domani mercoledì 16 alle ore 17.00 si svolge il Consiglio Comunale di Preganziol, con all’odg. la mozione che chiede le dimissioni dell’assessore Zamberlan per l’intervento sulla bibliotecaria in merito al libro di Saviano.

  3. Buonismo? Ma come, è la strategia dei forti! ;-))
    Mi sembra che la risposta dell’assessore Toniolo, con il documento da lei trasmesso ai presidi, sia assolutamente incontestabile. L’intervento di Donazzan & co. sembra riferirsi a cosa non si capisce – come te movi te furmino! si dice a Roma. Alla faccia degli studenti lasciati ad ignorare, e a non imparare mai a discutere, gli eventi che li circondano e li vedono anche protagonisti…

  4. “è più che mai importante, in questa fase, lasciare da parte i risentimenti personali e guardare avanti. Non è buonismo, e ci tengo a sottolinearlo: credo che sia strategico” – diciamo che non è il momento più adatto per le pose ermeneutiche accanite e snobistiche (fare un giro su fb al riguardo può essere istruttivo)

  5. Loredana, il paese dove abito è piccolo e apparentemente indifferente a quanto accade, ma domenica anche lui si è accorto che è arrivato il momento. Mi sono aggiunta alla manifestazione che già sfilava lungo il corso principale solo dopo aver controllato che il corteo non avesse connotazioni politiche di sorta, e mi sono infilata nell’inimmaginabile fiume di esseri che mi guardavano con simpatia sentendomi subito a mio agio. Ciò che ho provato guardando ai lati della strada mi ha fatto commuovere, perchè la gente ferma sui marciapiedi ci guardava sfilare battendoci le mani orgogliosa del senso comune che c’era nell’aria, instillando dentro di me la piacevole sansazione di aver più ricevuto che dato. l.

  6. “leggere a voce alta significa risentire dentro di sé la bellezza di un testo, significa abbandonare la memoria visiva che non ci aiuta ad interpretare la realtà, ma che ci abitua alla passività”.
    Ho ascoltato le donne che sono “Come un romanzo” di Pennac, ma voglio ascoltarle tutte. Ho messo in relazione la frase che cito con il mio rituale la sera, ora con la figlia più piccola, mentre gli altri due leggono da soli. Penso alle sue richieste di rilettura, all’importanza per tutti i miei figli delle nostre letture insieme, ad alta voce, ed è un pensiero che mi fa sentire davvero bene.
    Stasera le proporrò io una storia, è da un libro di Leo Lionni che è con noi da quindici anni, era stato regalato al più grande quando è nato. Si intitola “Swimmy” ed è una storia sulla diversità e la solidarietà. Un pesciolino nero che invita un branco di pesciolini rossi spaventati dai predatori a uscire a giocare stando vicini, nella forma di un grosso pesce, di cui swimmy, che è nero, funge da occhio.

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