I VOSTRI FIGLI NON SONO I VOSTRI FIGLI

Guardando, con emozione, la puntata di Presa diretta in onda ieri sera (si può rivedere da qui, mentre sono a disposizione i documenti di Unesco e Parlamento europeo sull’educazione sessuale), mi sono resa conto di quanto abbia ragione Lorella Zanardo quando ricorda che la maggior parte degli italiani si informa attraverso la televisione.
Tutte quelle storie (il gioco del rispetto accusato di nefandezze varie, Militia Christi che impedisce l’attività di Scosse, i libri censurati dal sindaco di Venezia) sono note non solo a chi legge questo blog, ma alla rete di persone che sono fra loro connesse via social network, e ovviamente non solo.
Ma non dalla maggior parte degli italiani, no. Perché l’attività capillare di boicottaggio (mail e lettere degli avvocati agli insegnanti, convocazione di assemblee da parte di alcuni parroci che avvertono che a scuola c’è “l’ora di masturbazione”, e via così) avviene sotterraneamente. Ogni tanto una notizia filtra, ma si passa ad altro.
Se avete visto la puntata, sapete già qual è la risposta di altri paesi. L’affermazione fatta in Germania, dove l’educazione sessuale si insegna anche nelle scuole cattoliche, è esemplare: “prima i diritti della persona, poi quelli del credente”. Così come è esemplare, nel senso opposto, quella del padre italiano che nega ogni ruolo educativo alla scuola, ribadendo “mio figlio è mio”.
Oh, quante volte l’ho scritto, così tante che quasi mi vergogno a ripeterlo: i vostri figli non sono i vostri figli, diceva il poeta. I figli appartengono al mondo, per il quale devono essere liberi di andare e di scegliere in piena consapevolezza.
O, per usare le parole pronunciate ieri da Michela Murgia (trascrizione libera):
“C’è tanta ignoranza, è attraverso le narrazioni che si costruiscono i pregiudizi. Io mi domando: a chi fa paura che si possa dire in una scuola a una bambina che può essere quello che vuole?”.
Grazie a Riccardo Iacona e Giulia Bosetti.  Un piccolo passo è stato fatto, e speriamo che la strada continui.

38 pensieri su “I VOSTRI FIGLI NON SONO I VOSTRI FIGLI

  1. Crepascolino – se considero i suoi capelli color stevemcqueen ed il fatto ce quando è birichino e lo dico ribatte che non sono il suo capo e/o il suo papà preferito – potrebbe benissimo non esser mio figlio. Devo atttaccarmi con tutte le mie forze alle sue orecchie a sventola , al suo caratterino mercuriale ed al suo amore istintivo x il congiuntivo per riconoscere che ho dato uno zinzino di contributo perchè potesse esser qui e perdere un paio di guanti al giorno ( che ne farà poi ? ). Credo di aver sempre saputo che il mio bimbo sarebbe stato nella tribù e della tribù – anche se non mastica caucciù e non gira con i gioielli di famiglia coperti da una foglia tarlata perchè quando avevo la sua età nel decennio della circolazione a targhe alternate, dello slaim e dei trasferelli avevo la sensaz che le cose sarebbero cambiate e tanto mentre crescevo. La tv diceva che un Apollo dietro l’altro atterrava sulla luna e gli Angeli di Charlie catturavano il birichino senza spettinarsi come il ten Colombo. Immaginavo un futuro ripieno di uomini e donne sulla luna a discutere con i monoliti neri. E le michette non si sarebbero sgonfiate prima del crepuscolo. Non è andata esattamente così, ma non posso non sperare e lottare xchè le cose cambino. Lo devo al mio cucciolo, anche se a volte non sono il miglior papà della sua top ten. Cattivo.

  2. Sono O.T. se chiedo dove stavano il Moige e i vari difensori della “famiglia naturale” e soprattutto dei diritti dei bambini quando Canale 5 ha programmato in prima serata “50 sfumature di grigio”? E quando per anni è stata trasmessa all’ora di pranzo la serie “Beautiful” dove è stato inscenato anche un incesto, oltre a tradimenti continui e a una visione del sesso che più libertina di così si muore?! Così, per capire lo slittamento in “fascia protetta” di questa puntata di “Presa diretta”…

  3. stasera mi vedrò la puntata. ieri non ce l’ho fatta.
    mi consigliate qualche libro serio per spiegare cosa significa avere pulsioni, istinti e quant’altro a un maschietto di 10 anni appena compiuti a cui un amico che ha già tutto (giochi vietati, internet free, canale youtube etc ), ha fatto vedere un sito porno a mia (di madre) insaputa?
    Ricordo che i giornaletti erano la soglia del pre e post….ora forse è internet, ma insomma, tra il diventare bacchettoni, il vietare e il rendere consapevoli, c’è davvero di mezzo il mare. il mare dei “come”….
    grazie!

  4. Perché se permette a mia figlia vorrei che nessuno inculchi idee strane sul divenire quel che si vuole. Se volete i mostri createveli a casa con i vostri di figli cara Murgia.

  5. Cara A.H.88, di cosa ha paura? Che sua figlia possa scegliere liberamente la sua strada nel mondo senza che qualcuno le imponga ciò che “deve” fare? Per capirci: che se sua figlia volesse diventare, per esempio, astronauta o calciatrice non debba farlo perché è roba “da maschi”? Questo auspica a sua figlia? Mi perdoni, ma il suo intervento mi conferma una cosa che ho sempre pensato: i veri maleducati (o ineducati) sessuali siamo noi adulti, non i nostri figli.

  6. Ma che c’azzecca l’astronauta o la calciatrice, si sta parlando d’educazione sessuale non la professione. Personalmente non ritengo intellettualmente onesto inculcare determinate opinioni a dei bambini soprattutto se trattano tematiche delicate come quella gender a cui mi riferivo. Ognuno è libero di fare ciò che vuole ma non di traviare dei giovani virgulti con le proprie idee che possono essere condivise come non.

  7. Scusi ma a Lei chi ha detto che non so nemmeno di che si parla? La frase della Murgia è opinabile. Perché uno sconosciuto può dire,ad una bimba di 6 anni,quello che vuole su un argomento come quello gender? Io genitore potró avere la mia idea al riguardo? Chi nasce tondo non muore quadrato, peró se ci riesce è grazie alle mie tasse perché i vari trans sono seguiti da psicologi e poi operati grazie al servizio sanitario pubblico, ma allora è una malattia?

  8. Oddio, Loredana lasciamo perdere va…
    E io mi stupisco se mio figlio di 4 anni non vuole più indossare i suoi bellissimi calzini rosa (scelti liberamente da lui perché è il suo colore preferito) perché alla materna lo prendono in giro…

  9. Luca, per correttezza va detto che Moige e gli integralisti cattolici di Aiart hanno protestato anche contro la messa in onda di cinquanta sfumature di grigio, protesta idiota come quelle contro il “gender” e a questo proposito vorrei dire ad A.H. 88 che nessuno vuole insegnare a sua figlia che può diventare maschio quindi la smetta con queste paranoie. Sua figlia può diventare calciatrrice se vuole ed essere una donna, le due cose sono compatibili, se ne faccia una ragione.
    http://www.huffingtonpost.it/2016/01/24/50-sfumature-prima-serata_n_9064730.html

  10. A.H.:
    A scuola non si parla di gender, al massimo di GENERE alle lezioni di grammatica. E se decidessero di farci “parlare di gender” dovrebbero prima di tutto farci dei corsi sull’argomento, perché nessuno sa spiegare di che si tratta, nemmeno quelli che se lo sono inventato e han finito col crederci pure loro.
    Di educazione sessuale a scuola da tempo non c’è più nemmeno l’ombra. Qualche volta però, su istigazione della Regione, tentiamo di parlare degli stereotipi di genere, soprattutto per la questione dell’orientamento. NO, NON QUELLO SESSUALE, quello professionale. Fa parte dei nostri doveri, sia il lavoro contro gli stereotipi che quello sull’orientamento professionale. Ce lo chiede la legge, ma anche la costituzione. Orrore degli orrori, l’Italia è un paese dove, almeno in teoria, c’è la paritá dei sessi e le donne non sarebbero condannate a fare solo le cameriere, le maestre e le infermiere.

  11. serenamente, pacatamente, A.H.88,
    anch’io non ho capito: quali sono (1, 2, 3 un piccolo elenco) quelle strane idee che qualcuno vuole inculcare ai giovani virgulti?

  12. A.H.88, nell’educazione di genere e contro gli stereotipi si parla anche di libertà di scelta nelle professioni. Si informi e non dia retta solo al “don” di turno o ai suoi amici, altrimenti prenderanno in giro lei e rovineranno sua figlia.

  13. P.S.: La cattolicissima Ministra Giannini, in una intervista a Radio 24, ha definito la teoria del gender (cito testualmente) “la più grande truffa culturale del secolo”; in pratica è un’invenzione di alcuni esponenti cattolici (per la precisione di un prete statunitense di origine francese, tale Tony Anatrella) importata e diffusa in Italia da un avvocato, il dott. Gianfranco Amato, presidente dell’Associazione “Giuristi per la Vita”, inizialmente nata per contrastare la possibile introduzione per via giudiziale del riconoscimento delle unioni gay contratte all’estero e poi “specializzatasi” su questo tema. Il fervente avvocato opera con la discreta disponibilità di parrocchie, vescovadi, gruppi cattolici oltranzisti, complicità politiche e giornalistiche che gli permettono un’agile e capillare presenza su tutto il territorio nazionale. Da un annetto in qua, però, si moltiplicano le iniziative laiche a contrasto delle tesi del giurista che per un bel pezzo ha sparso il suo pensiero senza contraddittorio alcuno. Unitisi altri gruppi integralisti e pezzi della gerarchia cattolica, al gender stanno sostituendo via via argomenti di più stretta attualità come l’eugenetica, l’utero in affitto, il concetto di genitorialità: il tutto sempre e comunque nell’ottica di screditare le persone omosessuali (da loro apertamente considerate “malate” e “sbagliate”) e in particolare le coppie omosessuali, riducendole allo stato di silenzio e di assenza di qualsiasi riconoscimento sociale e giuridico. Obiettivo: imporre per via legislativa il modello unico (secondo loro voluto da Dio in persona) di famiglia eterosessuale possibilmente di stampo patriarcale (ovvero dove la donna è sottomessa al marito) in contrasto con una fantomatica “lobby gay” che imporrebbe nientepopodimeno che l'”omosessualizzazione della società” (sic!). Roba da ISIS, converrà.

  14. La teoria del gender, presuppone che il sesso biologico non abbia nessuna corrispondenza, con l’ orientamento sessuale di una persona, quindi tantomeno con il suo comportamento sociale e genitoriale. Le varie identità maschili o femminili , materne e paterne sarebbero frutto di costruzioni e costrizioni culturali che ingabbiano le infinite possibilità espressive della sessualità, che ( per questa teoria) solo una retriva cultura continua a collegare all’atto procreativo. Secondo la teoria del gender identità e orientamento sessuale sarebbero dinamiche, cambierebbero con il passare del tempo, quindi potrebbero sempre presentarsi conflittualità tra il dato sessuale biologico e il “sentirsi” della persona. Questa fluidità dovrebbe essere ( evidentemente) mantenuta grazie anche e soprattutto al sistema sanitario.
    Questo molto sinteticamente. Forse va sottolineato che ai bambini delle scuole non viene insegnata la teoria in quanto tale, ma una pedagogia che a questa teoria si ispira quindi figure materne e paterne sovrapponibili, modelli decostruiti , camuffamenti, etc.
    Non tutti sono d’accordo sulla positività di questo tipo di educazione.

  15. Un sentito ringraziamento a Loredana Lipperini e a quanti in questo blog trovano ancora le forze per stare a discutere con gli A.H.88 di turno…

  16. K ha già detto tutto. Questa è la teoria gender, io non sono d’accordo ma io a differenza vostra non penso di avere la verità in tasca. Siete proprio buffi, se non la pensano come voi sono ignoranti e buzzurri , questa è la vostra democrazia ed educazione.

  17. @Fly, non che m’interessi dialogare con Lei ma di sicuro ho sempre avuto un tono rispettoso con tutti.Lei che si sente democratico ha i tipici toni del totalitario ma non si preoccupi come Lei tanti paladini della democrazia la seguono.

    1. Signor o signora AH. Lei interviene su una bacheca altrui, e dunque l’educazione imporrebbe di presentarsi e di usare toni gentili. Già, gentili. Visto che lei è cattolico/a la gentilezza dovrebbe essere una delle caratteristiche del credente. Oltre che di qualsiasi essere umano degno di questo nome. No, lei non sa un accidente di cosa sia l’educazione sentimentale e sessuale. Crede, forse, alle bugie che vengono propagandate. Oddio, i bambini diventano omosessuali. Semmai, i bambini apprendono cosa sia il mondo, in modo consono all’età. Le è stato chiesto cosa sia la teoria gender. Non sa rispondere. Allora, di cosa stiamo parlando? Cosa le è stato contrabbandato per vero? Perchè parla senza sapere di cosa parla?

  18. @A.H.88, “Spiegamelo te visto che sei così acculturato”…
    Questo è un esempio di ciò che intende Lei per “tono rispettoso con tutti”?

  19. Vede, qui Lei sbaglia ma come i suoi sostenitori. Io ho provato a dialogare con voi, ma se qualcuno non la pensa come voi lo tacciate d’ignorante, omofobo, razzista e quant’altro. Sono stato apodittico perché non ho specificato la teoria gender? In cosa sono stato maleducato? Mi sembrano più maleducati i suoi “compagni” che si arrogano il diritto,come Lei d’insultare,gratuitamente. O come tal Fly, scusa ma se parlo con qualcuno e questo mi dice spiega, in maniera intenzionalmente sarcastica, come dovrei rispondere? Si sta parlando di teoria gender, avrò letto qualcosa o parlo per dare aria alla bocca? Per lalipperini, a Lei chi ha detto che sono cattolico?

  20. Comunque per chi ha un blog come il suo non è molto costruttivo tacciare gl’altri d’ignoranza quando non hanno la sua idea. Mi sembra un po’ totalitarista come sistema. Oppure sono veramente stupido perché mi sono messo a discutere con uno stupido e sono sceso al suo livello?

  21. @ k. e A.H.88
    non è proprio così. 1) Corrispondenza tra identità sessuale e orientamento sessuale. Qui non c’entra il genere, c’entra la logica. Esistono uomini etero, gay e bisex; donne etero, lesbiche e bisex (tralasciando l’idea che sono comportamenti, più che identità). Se l’omosessualità ci fosse solo in un caso, allora si potrebbe dire che c’è una corrispondenza. Ma così non è. Comportamenti sociali e genitoriali poi sono termini vaghi. Ma non vedo che c’entra l’identità sessuale 2) identità di genere: beh, qui c’è discussione fra scuole di pensiero, ma una cosa è certa: qualunque cosa intendiamo con maschile e femminile, non ha più molto senso considerarli come due dati naturali fissi. Ma ancora non alla luce della teoria gender, basta osservare la realtà e le varie società umane, ma è sufficiente fermarci alla nostra per vedere quanto siano ampie le differenze tra i modi di essere delle persone per poterli descrivere con due categorie come maschile e femminile e pensare che le persone debbano corrispondere a due modelli. 3) collegare il sesso con la riproduzione è legittimo, ma mi piacerebbe che si ammettesse che è una pura opinione, come dire che dopo il caffè ci va la sigaretta. O per estremizzare è come dire che se ti ammali devi morire, non ti puoi curare. Se piace va bene, ma non è un fatto. Ancora una volta non è la teoria gender a dirlo, è sempre la logica. 4) conflittualità tra identità sessuale e di genere. Ancora, non è la teoria gender a dirlo, è l’esperienza delle persone. Ci sono persone che non si ritrovano. Senza contare le scoperte in campo scientifico che fanno sì che man mano che si studia si scopre che quello che credevamo fosse vero si rivela sbagliato. Tutto questo non porta a basare una nuova educazione esclusivamente su quello che di nuovo sappiamo. Sarebbe un errore speculare a quello di chi educava le persone a dover corrispondere a dei modelli fissi e imposti. E certamente a qualcuno può non andare che nella scuola pubblica si insegni la teria dell’evoluzione e che bambini e bambine non siano cresciuti con l’idea che gli uomini sono una cosa e le donne un’altra e che in virtù di questa differenza debbano comportarsi in maniera differente. Però non si sta dicendo che non si devono comportare in maniera differente, o che siccome la sessualità umana è varia la devono sperimentare, ma che il comportamento non sia un destino stabilito. Va meglio così?

  22. Cara AH88, k. e altri esponenti “per la Vita” (vostra): la teoria del gender è una INVENZIONE CATTOLICA, anzi VATICANA, che viene spacciata come BLOCCO TEORICO UNICO. Gli STUDI DI GENERE, invece, non sono una verità ma, appunto, una SERIE di studi interdisciplinari SOTTOPOSTI SCIENTIFICAMENTE A VERIFICHE CONTINUE nei quali si dice, banalmente, che esiste un sesso biologico e un genere culturale. Per capirsi, essere uomini in Occidente è diverso che esserlo in una tribù africana. Essere donne in Svezia è diverso da esserlo in Italia. La visione della donna di un cattolico integralista come voi sarà senz’altro diversa da quella di un laico come me, eccetera. Non solo non si nega la differenza tra sessi, ma, anzi, si mira a una MAGGIORE CONSAPEVOLEZZA di essi in modo da VIVERLA PIENAMENTE. Ma SENZA PRECONCETTI O COSTRIZIONI, bensì seguendo le proprie inclinazioni. Che è la traduzione migliore della “piena realizzazione della persona umana nella sua unicità e dignità” di cui A PAROLE si riempie la bocca Santa Romana Chiesa. Se esiste qualcuno veramente ossessionato dal Gender, beh, questi siete proprio voi. A proposito, AH88, cosa ci sta a fare davanti al computer? Ha l’autorizzazione di suo marito? Lo sa che lei dovrebbe essere mutamente sottomessa e devota a lui (anche in caso di violenze a suo danno)?

  23. Luca Perilli,
    non esageriamo però, anche perchè il confronto serve anche per “buttare fuori” tutto, per poi magari rivedere i propri (pre)giudizi.

  24. Perilli, lei si dimostra a parole per quello che é, un piccolo uomo senza rispetto per il dialogo e le persone e pure un po’ tardivello se mi permette. Come faccio ad essere una moglie se scrivo di me con la declinazione grammaticale di genere maschile, che sciocco per lei vale tutto.

  25. ci sono infiniti modi di essere uomo ed essere donna, tanti modi quanti sono gli uomini e le donne del mondo. A.H. 88 se ne faccia una ragione

  26. Mi scuso con A.H.88 e con chi può essersi offeso sui toni, ma davvero basta farsi un giretto in Internet per informarsi: chi non lo fa, semplicemente non lo vuol fare ed è in cattiva fede, oppure è un troll.
    Comunque mi taccio e suggerisco a chi vuol saperne di più questo link:
    http://www.laricerca.loescher.it/societa/1201-il-mito-del-gender-narrazione-retoriche-implicazioni-politiche.html
    Ve ne sono anche di maggiormente precisi e puntuali, se qualcun* è seriamente interessato linkerò pure quelli.

  27. Caro A.H.88, in effetti mi è sfuggito che lei parlasse declinandosi al maschile e me ne scuso. Ma, mi permetta lei una domanda: come mai si sente così piccato dall’essere stato trattato da donna (del tutto involontariamente, per una mia svista) al punto da pretendere rispetto da me… insultandomi!? Interessantissimo doppio lapsus, non trova?

  28. Stefano la tua risposta va benissimo, nel senso che difendendo i vari punti della tua teoria dimostri, se mai ce ne fosse stato bisogno, che le opinioni e le teorie riguardo sessualità ed affettività possono essere diverse. Non so come definiresti la tua di teoria, forse alcuni sbagliando la chiamerebbero “del gender, ma se c’è un’altra definizione più appropriata per me va benissimo. Purché non la si definisca come l’Unica e Sola accettabile da tutti. Proprio oggi la società pediatri italiani ha espresso delle perplessità circa la crescita dei figli in coppie omogenitoriali. Dico questo solo per far notare che su questo tema (come normale su argomenti così complessi come la pedagogia ) la discussione ha ancora delle giustificazioni di esistere. Far passare l’idea che – come si tenta di fare su vari media come fa qui la lipperini murasaki o il perilli tanto per dire, che “la teoria del gender non esiste” esistono sono i branchi di invasati che vi si oppongono, è una furbata che non giova a nessuno, ne agli ingenui ne agli invasati
    Ciao,k.

  29. Bella puntata di Presa Diretta, anche se mi ha lasciato una grande angoscia vedere il livello di ignoranza che persiste tra le persone (come quella donna che ha scritto il libro Sposati e sii sottomessa…)
    Brava Michela Murgia che secondo me ha focalizzato il problema: la paura che le donne possano avere coscienza dei propri diritti.

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