IL GRANDE TABU' DELL'EDUCAZIONE SESSUALE E SENTIMENTALE

Così, nonostante tutti i chiarimenti sulla clamorosa bufala che ha trasformato narrativamente un progetto educativo come Il  gioco del rispetto in un’iniziativa soft-core nelle scuole materne, nascono comitati di genitori “anti-gender” che trovano anche un bel po’ di spazio sulla stampa.
A volte penso che non ce la faremo mai: giusto ieri, gli emendamenti sull’educazione sentimentale proposti da Celeste Costantino alla legge sulla Buona Scuola sono stati respinti, tutti.
L’Italia è in ostaggio, letteralmente, di chi impedisce che nelle scuole si parli di educazione sessuale e affettiva: obbligatoria in quasi tutti i paesi dell’Unione, come si legge nel report pubblicato nel 2013 dalla direzione generale per le politiche interne del parlamento europeo, è insegnata nei paesi scandinavi, Francia e Germania. E’ assente in Bulgaria, Cipro, Lituania, Polonia, Romania, Regno Unito. E Italia.
Una proposta di legge sull’educazione sessuale è ferma in Parlamento dal 1975. Un’altra, sull’educazione sentimentale, è appunto quella presentata da Costantino, e che chissà quando verrà discussa (di certo, la bocciatura degli emendamenti non aiuta).
Mi chiedo, ogni volta, perché. Mi chiedo se chi si oppone a quella che viene chiamata ideologia in nome della libertà di educazione sia consapevole che l’educazione, per quanto rigurda genere e appartenenza, non è affatto libera, e che quelle gabbie si chiudono già ora sulle bambine e sui bambini.
Nulla. Si impugna come una sciabola la  posizione espressa il 10 gennaio 2011 da Papa Benedetto XVI: “non posso passare sotto silenzio un’altra minaccia alla libertà religiosa delle famiglie in alcuni Paesi europei, là dove è imposta la partecipazione a corsi di educazione sessuale o civile che trasmettono concezioni della persona e della vita presunte neutre, ma che in realtà riflettono un’antropologia contraria alla fede e alla retta ragione”.
La retta ragione dovrebbe dirci che nei paesi dove da anni si parla ai bambini di reciproco rispetto e di educazione affettiva le cose vanno meglio. E dovrebbe dirci anche che questo non è un problema secondario. E dovrebbe dirci infine che non ha affatto senso piangere l’ennesima donna uccisa dall’ex compagno se non si fa qualcosa prima che quelle donne e quegli uomini crescano.
Ma le priorità, ci vien detto, sono altre, come sempre. E in questi tempi oscuri tocca anche andarci pianino con le proteste, ché si passa, se va bene, per radical chic e, se va male, per collusi con le forze del caos.
Passerà, certo: ma solo se lo vogliamo.

17 pensieri su “IL GRANDE TABU' DELL'EDUCAZIONE SESSUALE E SENTIMENTALE

  1. I famigerati “Giuristi per la Vita (quale?)” hanno ormai aggregato intorno alla loro retrograda e pericolosa battaglia quasi tutte le Associazioni e gruppi cattolici, contando pure su un avallo sempre più esplicito delle gerarchie vaticane. La cosa più esiziale che rivendicano è la “libertà educativa della famiglia” su questi e altri temi “eticamente sensibili”: esiziale perché fanno discendere da questa (sedicente) “libertà” la necessità che NESSUN ENTE AL DI FUORI DELLA FAMIGLIA possa proporre qualsivoglia modello educativo incentrato su quei temi. Da cui l’esclusione delle scuole dal trattare queste questioni.
    La sottrazione dall’educazione nazionale pubblica (e ovviamente privata) di intere tematiche giudicate unilateralmente come “eticamente sensibili” e il parallelo riconoscimento di un principio di esclusività educativa delle famiglie, se applicati in maniera coerente, dovrebbero portare all’espulsione dalle scuole di interi insegnamenti o parti di essi. Il bello è che la prima materia a doverne essere coinvolta sarebbe… la Religione! Ma seguirebbero a ruota la filosofia, la letteratura, le scienze -soprattutto quelle anatomiche e quelle psicologiche-, forse anche la storia!!
    Ciò di cui questi fanatici non si rendono conto è che in realtà lascerebbero i loro “amatissimi” figli di fronte a una TOTALE ASSENZA di educazione sentimentale e sessuale: tutti sappiamo che nella maggior parte delle nostre famiglie questi argomenti sono tabù e quindi non vengono mai affrontati. Il che equivale a dire, con un’ellissi, che gli unici “educatori” di questi poveri figli saranno il Catechismo della Chiesa Cattolica da un lato e YouPorn dall’altro. Ad Amato e compagnia cantante va benissimo così; del resto per loro anche il femminicidio, il bullismo e l’omotransfobia non sono altro che mistificazioni e falsità smentite “dalle statistiche” (quali?).

  2. P.S.: qualcuno pensava che la “rivoluzione sessuale” degli anni 70 si fosse compiuta anche qui in Italia!? Errore: come per qualsiasi altra rivoluzione che altrove c’è stata, da noi se ne è vista qualche traccia dettata da convenienza e desideri contingenti, il resto è stato ben confinato all’interno di minoranze ieri chiassose e ascoltate, oggi ridotte al silenzio. Al loro posto ormai parla una falsamente simpatica teocrazia che impone l’oscurantismo tacciandolo per (vera) rivoluzione culturale.

  3. Ci saranno forse manipoli di anti-gender davvero in buona fede, genuinamente fondamentalisti e fanatici nel cuore, non dico di no.
    Ma di certo è in malafede chi propina, in modo strumentale, la formula della libertà educativa delle famiglie per ottenere consensi: come se essa fosse in discussione. Addirittura tirare in ballo il papa e la libertà religiosa minacciata, poi… In Italia, dove in ogni scuola del Paese è proposto l’insegnameno della Religione Cattolica fin dall’asilo. Di certo non gli manca uno spericolato senso dell’assurdo.

  4. Io penso che ce la faremo. Non proprio nell’immediato però 🙂
    Difficilmente altre amministrazioni locali vorranno prendersi la responsabilità di portare programmi di educazione al rispetto di genere nelle loro scuole. E come dar loro torto? Quando Papi, Cardinali, Vescovi scendono in prima linea invocando Satana in persona. Quando esponenti politici in disperata e costante ricerca di visibilità brandiscono la scatola del Gioco del rispetto come una clava. Quando giornalisti a caccia di scoop pruriginosi – veri o falsi che siano – danno voce all’ignoranza e all’oscurantismo.
    Diciamo che il clima non è proprio favorevole, né tantomeno incoraggia il dialogo.
    Che non ci resti che venderlo nei negozi, questo benedetto Gioco del rispetto?
    Buon lavoro a tutti quelli che ci credono!

  5. Ricordo a tutt* che un’importante strategia comunicativa (che ha sempre funzionato da che mondo è mondo) è quella di dipingere le vittime come carnefici e viceversa. Sta funzionando egregiamente anche in questo frangente.
    Segnalo a tutt* coloro che conoscono il francese o il tedesco che la benemerita emittente culturale europea arte (in chiaro e in HD dal satellite Hot Bird, lo stesso da cui trasmette Sky Italia) consacrerà la prossima delle sue famose serate tematiche (“Théma”) all’omofobia montante in Europa partendo dall’assunto che almeno 1 omosessuale su 2 ha subìto discriminazioni psicologiche o violenze fisiche in Europa nello scorso anno. Il programma sarà diffuso Martedì prossimo alle 20,45 e proporrà due documentari e un dibattito: il primo incentrato sulla violenza e sulle discriminazioni, il secondo sulla ricerca (alternativa) di fede da parte delle persone omosessuali, bandìte da quasi tutte le varie confessioni religiose monoteiste. Maggiori informazioni a questi due link:
    http://www.arte.tv/guide/fr/051863-000/homo-et-alors
    http://www.arte.tv/guide/fr/051864-000/tu-ne-seras-pas-gay

  6. Sono sconfortata, estremamente sconfortata… È passata l’Educazione ambientale, bene. Forse dovremo proporla come Educazione all’ecologia degli ambienti sociali.
    Grazie per le segnalazioni e i link.

  7. “Forse dovremo proporla come Educazione all’ecologia degli ambienti sociali”
    Quoto Sara. Forse i nostri virtuosi catto- …………….(completare ad libitum) se ne accorgeranno quando sarà scalfita almeno un po’ l’ignoranza dei loro figlioli!

  8. Correlare eventi estremi, come i casi violenza e uxoricidio, a una mancata partecipazione a un corso sull’affettività potrebbe anche forse per qualcuno chissà, apparire azzardato.Tra l’altro le statistiche ci fanno notare come diversi paesi del nord europa pure avanti a noi per educazione all’affetività lo sono anche purtroppo per il numero di violenze domestiche . Credo che l’appigliarsi a questi casi violenti più o meno mediatici, sia un modo, non proprio corretto per attirare il popolo dei pomeriggi televisivi verso le “teorie del gendere”
    E’ possibile e lecito invece avere idee diverse, sull’educazione sessuale e affettiva da impartire ai bambini? Per esempio insegnare che uomo e donna sono diversi e complementari, è sbagliato? O addirittura la relazione inscindibile tra sessualità e procreazione ? E’ sbagliato?
    Il gioco del rispetto che pure ritengo pieno di buone intenzioni, non mi piace per niente per come per es. uniforma l’immagine della donna a quella di un uomo coi capelli lunghi. Questo appiattimento dell’immaginario aiuterà il bambino nel confronto con il reale?
    E’ lecito avere dei dubbi?
    Il fatto è che in questi tempi oscuri se provi ad obiettare qualcosa, sei come minimo un assassino fascista che brinda agli ucsoricidi. Ricordo invece che oltre al grande Benedetto sedici anche papa Francesco 1 si è espresso duramente contro le teorie del gender e certi progetti di colonizzazione ideologica imposti dall’alto
    Eppoi diciamolo, anche voi illustri commentatori qui sopra , quando eravate all’asilo avete mai partecipato ai corsi prescolari di sessualità affettiva finalizzati alla lotta contro gli stereotipi di genere bullista? Probabilmente no. Sicuramente no. Magari siete anche passati a Comunione. eppure guardatevi allo specchio. Siete bellissimi.
    Ciao,k

  9. Caro k., tu confondi volutamente la libera espressione di idee con l’imposizione di un modello. Le organizzazioni cattointegraliste non si limitano a “esporre idee”, sono una potentissima lobby che influenza decisioni politiche da posizioni minoritarie evitando accuratamente ogni dibattito alla pari. E diffondendo paure e pregiudizi.
    L’educazione sentimentale e sessuale tanto avversata dai cattolici in Italia mira ad accogliere TUTTE le sessualità partendo da assunti scientifici; insegnando questa si accolgono TUTTE le persone possibili, insegnando quella cattolica si impone un modello UNICO e (pretesamente) IMMUTABILE ESCLUDENDO O PATOLOGICIZZANDO tutt* coloro che non si riconoscono in essa. La prima attiene al pluralismo, la seconda all’assolutismo o al totalitarismo.
    Poi ognuno di noi può andare liberamente a Catechismo per imparare che Dio ci punisce se ci masturbiamo, che gli atti sessuali prima del matrimonio tridentino sono una grave offesa a Dio, che usare il preservativo è peccato, che l’omosessualità è contronatura e che se tutti fossero omosessuali il mondo si estinguerebbe mentre la castità sarebbe voluta da Dio (ma se tutti prendessero i voti, il mondo non si estinguerebbe lo stesso? Eppure i cattolici pregano moltissimo per le vocazioni!!)…
    Tanto per restare alla mia esperienza personale, magari da ragazzo, a scuola, mi avessero parlato di sessualità con apertura e accoglimento! Mi sarei risparmiato anni di calvario e di soldi in psicoterapie poco utili o addirittura dannose semplicemente perché non accettavo il mio essere omosessuale!! Comunque mi sono rifatto: (anche) grazie a una carissima professoressa universitaria sono finalmente uscito allo scoperto e sono davvero (ri)nato alla vita.
    Quanto alla Comunione e al resto, sì, molti di noi l’hanno presa; ma qualcuno nel corso degli anni ha visto degli “inghippi” e ha scoperto che quell’ostia e quella croce possono essere terribili strumenti di manipolazione/oppressione e non solo di liberazione: così, grazie a Dio, ha preso le distanze da quel mondo e ha cominciato a guardare la realtà, se stesso e gli altri con occhi diversi. Diventando magari molto più bello.

  10. Fratello luca, ognuno ha la sua strada da fare e i dolori grandi o piccoli non mancano per nessuno. avere la forza di affrontarli (alla faccia di psicologi e psicoterapeuti del nero ) è davvero la cosa più bella.
    A parte questo credo sia necessario accettare il fatto che esistono modelli di educazione diversi.. In Italia centinaia di migliaia di famiglie ritengono giusto (per i Propri figli) un modello educativo in cui uomo e donna sono diversi e complementari,. A mio avviso è oltre che autoritario è irrealistico pretendere di imporre a Tutte queste famiglie proposte che non tengono conto di questa sensibilità. Anche perché come dicevo prima mi pare proprio falso e inverosimile affermare che chi riceve questo (vecchio) tipo di educazione diventa poi un adulto aggressivo e intollerante , tutti voi lo state a dimostrare. Per cui se le scuole vogliono proporre modelli uniformanti tipo quelli veicolati qua su llipperatura, mi parrebbe giusto che le famiglie venisseno informate nella maniera più esplicita possibile per dare loro la massima libertà di scelta di aderire o meno alla proposta.
    Ciao,k.

  11. Luca Perilli,
    tu parli di lobbies cattointegraliste e dici: “Le organizzazioni cattointegraliste non si limitano a “esporre idee”, sono una potentissima lobby che influenza decisioni politiche da posizioni minoritarie evitando accuratamente ogni dibattito alla pari”.
    Ci sono altri (ad esempio proprio i cosiddetti cattointegralisti) che parlano di lobbies gay che influenzano alla stessa maniera.
    Questo tiro incrociato di “accuse” non ti fa pensare …?

  12. Certo che mi fa pensare, caro k.
    Penso che i cattointegralisti mentano, mentre le associazioni LGBT dicano la verità: le prove? L’Italia è l’unico Paese occidentale in senso pieno a non avere nessuna legislazione che protegga efficacemente le minoranze LGBT e che promuova la parità di genere e di orientamento sessuale, per tacere delle unioni civili per tutti o del matrimonio per tutti; il progetto di educazione sessuale nelle scuole è stato bloccato con un paio di telefonate al Ministero (lo ha rivendicato come “grande successo” lo stesso Amato, eh!); ogni iniziativa nelle scuole “poco gradita” a qualche genitore cattolico viene SEMPRE prontamente bloccata, di qualsiasi tipo essa sia. Questo cancro sta dilagando anche fuori dall’ambito scolastico, come dimostrano i casi ripetutamente denunciati in questo blog; Rai e Mediaset non propongono MAI il punto di vista delle minoranze (di tutte le minoranze, non solo quella LGBT) senza affiancarle dal parere del sacerdote o dell'”esperto” cattolico di turno; in Parlamento basta che un Giovanardi o un Fioroni qualsiasi “tossiscano” per bloccare qualunque iniziativa legislativa di apertura laica; e tacciamo del linguaggio usato tranquillamente da molti politici contro donne e persone omosessuali, linguaggio difeso sempre con la scusa della “libertà di espressione”…: la presunta “lobby gay” non mi sembra poi così potente, qualcun altro sì, invece!
    Infine, caro k., ricordati che un Paese in grado di accogliere e trattare alla pari qualsiasi minoranza e qualsiasi visione antropologica attraverso una effettiva e piena libertà di scelta per i propri cittadini e cittadine è un Paese in cui circolano idee e si dibatte (alla pari), in cui tutti stanno meglio, cattolici e non, perché si impara a confrontarsi. E in cui all’abbrutimento dettato dalla paura e dal pregiudizio si sostituirebbe la bellezza di chi sceglie liberamente rispettando davvero chi non la pensa come lui. Ma i miei sono solo sogni perché le religioni (in particolare la cattolica, l’ortodossa e una parte dell’Islam) stanno prendendo o riprendendo il potere, con risultati nefasti ovunque ciò accada: le nozioni di democrazia e di dibattito pubblico sono loro estranee e hanno nell’assolutismo un’efficace traduzione politica; per questo aborriscono il relativismo, la vera laicità e la vera democrazia pretendendo pieno rispetto per sé e piena facoltà di insulto o di diffamazione per tutti gli altri. In nome della “Verità”, s’intende.

  13. P.S.: nessuna imposizione sui modelli educativi, caro k. Ammesso che in questo Paese si farà mai un’educazione sessuale e sentimentale un po’ più scientificamente orientata, il “vecchio” modello avrebbe comunque ampi e influenti canali attraverso i quali esprimersi. Dunque, non ci sarebbe alcuna imposizione, al massimo un fecondo e finalmente aperto dibattito.
    E poi mi chiedo: mutatis mutandi, seguendo il tuo ragionamento sarebbe giusto bloccare l’insegnamento della visione evoluzionistica o di quella eliocentrica solo perché vi sono sensibilità che credono nel creazionismo e nel geocentrismo? Se la risposta è sì, ribadisco quanto da me scritto qualche post più su: andrebbero aboliti interi insegnamenti o parti di essi, a cominciare proprio dalla religione (cattolica). Che invece nessuno tocca anche se urta tante sensibilità.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Torna in alto