IL RITORNO DI MALTESE

In tutto ciò, si è parlato poco di libri ultimamente. Provo a rimediare segnalando intanto la rinascita di Maltese Narrazioni, che ha da poco pubblicato il primo numero della nuova serie.

Dall’editoriale: “Nata sul finire degli anni Ottanta questa rivista è stata una vetrina per i giovani che avevano difficile accesso a un mercato editoriale particolarmente chiuso e sulla difensiva. Maltese non era l’unica rivista di questo tipo, segno della necessità di un’iniziativa che rappresentasse da un lato uno sbocco per i nuovi scrittori e dall’altro uno stimolo per gli editori (…) Ora i tempi sono cambiati. Il mercato editoriale è sicuramente più aperto e ampio: ogni giorno nascono piccole case editrici curiose, aggressive e di qualità, che svolgono direttamente il ruolo assunto in precedenza dalle riviste. Gli stessi grandi editori hanno meno pregiudizi di un tempo nei confronti degli esordienti. Per chi ha talento, dunque, pubblicare è indiscutibilmente più facile: nella gran parte dei casi un nuovo autore non deve più passare attraverso una rivista per promuovere le sue prove letterarie. Quello che manca, invece, è una “tribuna” dove anche gli scrittori più noti possano esprimere la loro opinione su temi letterari e di attualità. Uno spazio che possa ospitare scritti che non hanno ancora fatto parte di un volume o anticipazioni di romanzi d’imminente uscita”.

La formula è quella dell’invito: Maltese Narrazioni propone un tema ad una serie di autori. Nel prossimo numero, MaltExpo,  “un’immaginaria mostra mondiale di invenzioni raccontata da scrittori e disegnatori. Dario Voltolini, Fulvio Abbate, Gian Luca Favetto, Ugo Cornia, Marco Bosonetto, Edoardo Nesi, Luca Monarca, Emiliano Bussolo e altri, che  racconteranno le invenzioni che hanno cambiato il mondo in un futuro sfumato che potrebbe essere l’oggi”.

In questo numero, Romance, racconti inediti di Marco Drago, Nicola Lagioia, Riccardo De Gennaro, Giordano Tedoldi, Cristiano De Majo più nonfiction da Piersandro Pallavicini e Massimo Novelli.  Da leggere subito, fra gli altri, l’intervento del Pallavicini sulla grafica del nuovo “rosa”.

10 pensieri su “IL RITORNO DI MALTESE

  1. Detto in soldoni: un tempo Maltese pubblicava esordienti, ora non più. Quindi, anche se la rivista è sicuramente ottima, si chiude un’altra porticina.
    Ma per gli esordienti rimane aperta la porticina di Fernandel.

  2. Sono contento che finalmente venga pubblicato un nuovo numero della rivista MN. Concordo però con andrea b. Fernandel rimane non soltato la rivista italiana più attenta al “nuovo”, ma anche quella più affidabile in termini di puntualità delle uscite e qualità.

  3. Ciao loredana, Ot clamoroso ..grazie per essermi passata a trovare! io ero come hai visto mal presa dietro al ciambellone a dare improbabili informazioni…ho cambiato a causa di problemi seri la mia url. dove posso comunicartela in pvt???

  4. Ah, questa è una bella notizia. Tre giorni a Torino e manco me ne ero accorto. Il Drago è tornato, spero (e immagino) con la stessa intelligenza e acume di prima.

  5. Se vi interessa, su
    http://www.perceber.com in data di ieri è pubblicata una mia lettura (personale, quindi) del romanzo di Colombati.
    Voglio dire a Pallavicini che ho sempre seguito sin da Il mostro di Vigevano il suo lavoro(http://xoomer.virgilio.it/badimona/Pallavicini.htm)
    Atomico Dandy è tra i miei prossimi libri da leggere e inserirò il mio commento nel mio sito.
    Si parla di tanti scrittori, qui a Lipperatura, e mi domando perché sono trascurati alcuni nomi che, a mio avviso, sono importantissimi, a partire dal vecchio Carlo Sgorlon.
    Ho sulla scrivania, insieme con il romanzo di Pallavicini, Le sorelle Boreali, di Sgorlon.
    Ho anche Faccia di sale di Eraldo Baldini, di cui non sento mai parlare, e che è invece uno scrittore delicatissimo e capace di creare atmosfere suggestive dei suoi luoghi incantati (Ravenna e dintorni).
    Raffaele Nigro, grande scrittore, di cui nessuno parla, che fa onore al sud. L’ultimo suo romanzo è qui, vicino a me: Malvarosa.
    E Carmine Abate? Chi parla mai di Carmine Abate? Chi ha letto i suoi libri sa della sua eccezionale bravura.
    D’Orrico farebbe bene a tenere d’occhio questi autori, che invece la grancassa della stampa finge di ignorare.
    Quando avrò finito di leggere alcuni scrittori lucchesi (la mia terra) un po’ dimenticati, saranno questi i libri che, dopo quello straordinario di Colombati, occuperanno i miei svaghi di lettore.
    Bart

  6. Se vi interessa, su
    http://www.perceber.com in data di ieri è pubblicata una mia lettura (personale, quindi) del romanzo di Colombati.
    Voglio dire a Pallavicini che ho sempre seguito sin da Il mostro di Vigevano il suo lavoro(http://xoomer.virgilio.it/badimona/Pallavicini.htm)
    Atomico Dandy è tra i miei prossimi libri da leggere e inserirò il mio commento nel mio sito.
    Si parla di tanti scrittori, qui a Lipperatura, e mi domando perché sono trascurati alcuni nomi che, a mio avviso, sono importantissimi, a partire dal vecchio Carlo Sgorlon.
    Ho sulla scrivania, insieme con il romanzo di Pallavicini, Le sorelle Boreali, di Sgorlon.
    Ho anche Faccia di sale di Eraldo Baldini, di cui non sento mai parlare, e che è invece uno scrittore delicatissimo e capace di creare atmosfere suggestive dei suoi luoghi incantati (Ravenna e dintorni).
    Raffaele Nigro, grande scrittore, di cui nessuno parla, che fa onore al sud. L’ultimo suo romanzo è qui, vicino a me: Malvarosa.
    E Carmine Abate? Chi parla mai di Carmine Abate? Chi ha letto i suoi libri sa della sua eccezionale bravura.
    D’Orrico farebbe bene a tenere d’occhio questi autori, che invece la grancassa della stampa finge di ignorare.
    Quando avrò finito di leggere alcuni scrittori lucchesi (la mia terra) un po’ dimenticati, saranno questi i libri che, dopo quello straordinario di Colombati, occuperanno i miei svaghi di lettore.
    Bart

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