Dunque Martin Amis, nell’intervista ad Antonio Monda su Repubblica, sostiene che la rivoluzione sessuale è stata un´occasione mancata: sarebbe stato meglio, ha dichiarato, “che il mondo fosse diretto dalle donne”. “Io, ha aggiunto, mi considero uno scrittore femminista”.
Mi piacerebbe saperne di più, anche perchè dichiarazioni di questo genere mi insospettiscono: quel che sarebbe meglio è che il mondo fosse condiviso da uomini e donne, fianco a fianco e sulla stessa strada.
A proposito, e a proposito di piccoli-grandi passi. Donneinquota ricorda l’esistenza di una risoluzione europea (del 3 settembre 2008) sull’impatto del marketing e della pubblicità nella parità fra donne e uomini. E invita a non comprare le borse per computer Kraun. Sapete com’è.
Sei citata qui:
http://lucioangelini.splinder.com/post/22051231/COME+PRESENTARSI+A+UN+EDITORE
Sulla risoluzione europea aggiungo: era quella che Lipperatura aveva già annunciato qui:
http://loredanalipperini.blog.kataweb.it/lipperatura/2008/09/08/piccola-polemica-fra-colleghi/
Loredana aveva scritto quando Eva-Britt Svensson, vicepresidente svedese della Commissione per i diritti della donna e l’uguaglianza di genere del Parlamento Europeo, aveva appena presentato la «Relazione sull’impatto del marketing e della pubblicità sulla parità fra donne e uomini» che ha poi dato origine alla risoluzione.
Più tardi avevo pure ripreso la questione sul mio blog, lamentando che non se ne sapesse più nulla. Cercavo, cercavo e nulla trovavo. Ora so.
Tutto è bene ciò che finisce bene.
Grazie!
🙂
Amis è figlio di Kingsley Amis, fascista, antisemita e anche un tantino parecchio sessista. Rispetto al babbo ha fatto passi da gigante: la dichiarazione è naif e fa un torto alla sua intelligenza, ma nei suoi romanzi c’è pieno di personaggi femminili veramente ben cesellati, e non ovvi. Ne ho in mente almento un paio – una in Money, fantastica, e un’altra altrove cavolo non mi ricordo il titolo.
Come vocazione si, secondo me è davvero femminista.
“Fino a quando non sono andato a vivere da solo era mia madre che la mattina mi rifaceva il letto. Di questo mi sono vergognato”, ha detto Renato Brunetta, commentando la condanna di un padre costretto da un giudice a pagare gli alimenti ad una figlia trentaduenne ancora fuori corso all’università. E, ora, arriva a proporre la sua idea di una legge che “obblighi i figli ad uscire di casa a 18 anni”.
@Ottavo Nano
Sono contrario alla decisione del giudice, ovviamente, ma ti faccio presente che ora il letto a Brunetta glielo rifà sua moglie (o la sua domestica, non so). Dubito che se lo rifaccia da sé.
Suvvia, con queste battutacce antinaniste…
Notevole la pubblicità delle borse Kraun praticamente un porno pubblicitario. Riguardo ai sospetti di Loredana onestamente non conosco il soggetto, però impuntarsi su chi è che debba comandare mi pare abbastanza una finzione forzata. Perché poi nella vita quotidiana non credo proprio che in casa si decida chi ha il comando, ma si affrontino i problemi quotidiani a stretto contatto di gomito. Anzi ora che ci penso debbo telefonare al tecnico che ho la lavastoviglie con dei problemi 😉