JOSEFA IDEM, ORSON WELLES E L'OMBRA DI UN DUBBIO

Mettiamola così, per ora: parlo di un’ombra, un dubbio, una domanda e nulla più.
Della ministra Josefa Idem, da osservatrice, ho apprezzato, e molto, il modo in cui si è posta assumendo l’incarico alle Pari Opportunità. Ha dialogato con i movimenti femministi, da subito: “i” movimenti e non una rappresentanza mediatica dei medesimi. Ha ascoltato le loro istanze. E’ stata assai poco donna di partito, il che significa che non ha cavalcato la tigre della questione femminile a fini elettorali o di propaganda. Piuttosto raro, direi.
Il resto è noto. Scoppia il caso Idem, la ministra si dimette, le Pari Opportunità, da quanto si capisce al momento, tornano a essere una casella ininfluente, una delega da rifilare a chissà chi, di certo una persona scelta con maggiore oculatezza, perché ci vuole disciplina in queste materie, e dunque ci vuole una ministra che  non pianti grane  se un partito, metti, sceglie la strada del decreto legge sulla violenza fatto in fretta e furia per accontentare l’elettorato (quale? chi? perché?), che per favore non metta bastoni fra le ruote, e non chieda fondi, che qui abbiam da lavorare.
Qualche giorno fa Cecilia Robustelli scriveva qui: “Le accuse, ingiurie, offese che sono state lanciate contro la Ministra Idem sono inaccettabili dalla società civile, a prescindere dalla legittimità del suo comportamento fiscale. Per altri “fatterelli” dai pesanti risvolti finanziari dei quali sono stati protagonisti noti uomini politici non sono stati usati toni così offensivi e sessisti come quelli che si leggono in rete e sulla stampa e che la stessa ministra Idem ha denunciato”.
Oh, conosco e prevengo la replica: “cosa che vuoi che sia di fronte a un illecito? Ancora con questa storia dell‘hate speech, voi donne, una lagna che serve a distogliere dai problemi veri e che porterà al bavaglio. Chiudete la bocca mentre noi ci occupiamo delle cose serie”.
Questa è una faccenda molto seria, per esempio. Il discredito non colpisce solo Idem (se ci sono stati illeciti, e se ha ritenuto di dare le dimissioni, la ministra si è comportata in modo assai più limpido di non pochi colleghi e compagni del passato e del presente), ma il suo ministero e il modo in cui aveva iniziato a gestirlo. Ma guarda, ma che combinazione: su quale altro sentimento se non la rabbia indistinta verso i politici ladri si doveva far leva (ma guarda, ma che combinazione) per toglierla di mezzo?
Naturalmente, non credo ai complotti o ai dossieraggi e, come diceva Orson Welles, this is a film about trickery and fraud, about lies.

16 pensieri su “JOSEFA IDEM, ORSON WELLES E L'OMBRA DI UN DUBBIO

  1. In effetti, mi vengono in mente Scaiola, Formigoni e altri di cui taccio per carità di patria…
    Le dimissioni richieste per la Idem con grande “compatezza” non sono state richieste per questi altri signori con la stessa convinzione.
    Penso che in quello che scrivi ci sia un gran fondo di verità, purtroppo..
    Simona

  2. Non è detto sia necessariamente così, ma chissà. Il dubbio fa riflettere a prescindere dalla veridicità.
    Vorrei dire a proposito di hate speech e di altre “trascurabili” noterelle razziste che ieri con brivido ho sentito Sechi dire che la sentenza Berlusconi è stata scritta in un certo modo perché i giudici erano tre donne.
    Beh, a quando una società dove il giudizio su di noi prescinda dal sesso e pone le basi solo sulle nostre azioni, su come lavoriamo, su chi siamo.
    Io ero scandalizzato. Se fossero stati tre uomini, mi auguro (ma forse sono ingenuo, secondo Sechi – e le donne si sa hanno mangiato la mela) la sentenza sarebbe stata la medesima. Ah, queste donne! Meno male che Sechi, a differenza loro, dell’albero del bene e del male ha mangiato la foglia.

  3. Anch’io, Loredana, ho pensato la stessa cosa. E sono d’accordo anche con Luca con il quale condivido la stessa sgradevole sensazione. Poi ho anche pensato, ieri mentre ascoltavo a Rai News il tam tam ossessivo e stamani seguendo al volo qualcosa di Agorà che la Idem, in questo momento, viene quasi usata come merce… nel senso che non può non essere dimessa per evitare che le già assurde voci che si alzano per proteggere il grande capo inneggiando all’ingiustizia, possano ergersi ancora di più usando la malcapitata Idem come scusa. Mi dispiace perdere una persona seria che forse avrebbe potuto segnare un passo migliore.

  4. Sono stato felice della scelta caduta sulla Idem per ricoprire la carica di ministro e della scelta caduta su Cécile Kyenge per il Ministero dell’ Integrazione. E sono stato felice per l’ elezione di Laura Boldrini alla presidenza della Camera.
    Ma la Idem ha sbagliato, e lo dico senza voler fer confronti con casi analoghi. Ha sbagliato in assoluto perché ha frodato il fisco consapevolmente e con modi truffaldini.
    Distinguo fra le contumelie gravissime e insopportaibili (e se non fossero così gravi le direi puerili) dei Borghezio e leghisti (e leghiste) più o meno vari e il comportamento della Idem, come questo non è connesso con la bontà dei suoi progetti ministeriali. E neanche il “genere” inerisce: cosa c’ entra con il merito della questione ?
    Sapere che la Idem è capace di frodare mi ha profondamente deluso e mi hanno deluso la conseguente minimizzazione e il “relativismo” comportamentale più volte proposti e suggeriti, mi ha deluso la resistenza alle dimissioni agita al proclama di: sono una persona onesta.
    Allora i disonesti quali sono ? Non capisco più.
    E’ ovvio, sono il solito maschiuccio ipovedente e astigmatico… è vero: porto gli occhiali.
    Un sincero caro saluto.

  5. @Glagolitico: io credo che il problema non sia questo. Anche a me fa profonda tristezza il fatto che in questo paese non ci sia nessuno, ma proprio nessuno, che non abbia almeno una volta tentato di fregare il fisco, il prossimo, un fornitore di servizi o anche solo di far uscire il caffè dalla macchinetta senza metterci i soldi dentro. Fa tanto italietta la frode sull’IMU, uno resta davvero profondamente deluso da questo profluvio di mezzucci che straripano dalla malsana scatola degli attrezzi che usiamo per vivere la vita associata. Lo posso dire a voce alta e senza essere accusato di sessismo, essendo qualche decennio che mi incazzo con i Craxi, i De Michelis e poi i Berlusconi, gli Scajola e compagnia maiala. Ma proprio per questo, proprio perché la storia marcia della contemporaneità di questo paese marcio la conosco bene, non posso non rilevare l’accanimento bipartisan con cui ci si è cimentati contro la Idem. Non è normale, in un paese che ha Formigoni in Senato e che per metà ulula al sopruso per la condanna di un pedofilo. E allora la domanda pelosa, che potrebbe non avere senso in Svezia, acquista senso proprio perché siamo qui e non siamo in Svezia: perché lei non può restare e gli altri sì?

  6. Maurizio, Orlando non ha pagato le bollette, e non c’è niente di illecito in questo.
    Idem ha messo in atto azioni esplicitamente elusive—azioni che nessun altro scopo avevano che l’elusione (e nel caso dei contributi, qualcosa di peggio).
    Francamente non condivido se non parzialmente l’umore del post.
    Certamente, nei confronti di un ministro maschio si sarebbero usati altri toni e altre parole, questo è indiscutibile.
    La difesa di Josefa Idem, tuttavia, verteva principalmente su tre argomenti, per me tutti irricevibili:
    * mi hanno insultato (vero e mi dispiace, ma che cambia? i ministeri sono una forma di risarcimento per chi ha ricevuto insulti?);
    * ho vinto millemila medaglie d’oro (boh, che dire);
    * avevo la residenza in palestra a mia insaputa, sono stata assunta da mio marito a mia insaputa.
    Non mi stupirebbe affatto se Josefa Idem fosse davvero la persona più onesta di questo esecutivo, è sicuramente stata un capro espiatorio, e sarebbe davvero interessante scoprire chi, esattamente, ha fatto sapere ai giornali dei suoi problemi erariali. Questo però non migliora la sua posizione, peggiora semplicemente quella degli altri.

  7. Sempre Maurizio (scusa, pare che ce l’abbia con te, ma giuro che no): pedofilo è una parola forte, che va usata con giudizio. Nel caso in questione, mi sembra fuori luogo. Ce ne sono mille altre più adatte a mostrare il giusto disprezzo verso un uomo che si è più e più volte macchiato di colpe gravissime, ma non—a meno di clamorose novità—di pedofilia.

  8. @Pietro: non pagare le bollette non è lecito. Comunque sia chiaro che a me non piace la difesa della Idem. L’ho scritto anche sopra: trovo tristissimo, meschino e profondamente italiota il suo raggiro al fisco, e ancora di più la sua patetica difesa a base di medaglie vinte, che fanno il paio con le coppe dei campioni di Berlusconi. Io non ho sollevato il problema del giudizio morale su di lei, ma quello dell’accanimento politico nei suoi confronti e del parallelo lassismo di cui hanno beneficiato tanti altri politici. Doppiopesismo: perché? E’ questa la mia domanda, e penso quella di molti e di molte.

  9. Un ministro coinvolto in fatti illeciti, o sotto inchiesta, o in procinto di esserlo, si dimette: è opportuno, è giusto, è serio, dovrebbe essere normale. Mi auguro tanto che sia un primo segnale che la classe politica oggi sa di dovere al proprio ruolo e ai cittadini serietà e onestà. Mi auguro tanto che sia questo e non altro, e che la stessa “normale” serietà sarà d’ora in poi pretesa compattamente anche dai colleghi della Idem che amministrano la cosa pubblica.

  10. @Francesca Violi: è proprio questo il punto. E’ stato giusto per la Idem dimettersi, ovvio. Ma perché Formigoni e una marea di altra gente stanno tutti ancora lì?

  11. Il mio primo pensiero in effetti è stato quello di incazzarmi per la fregatura data alla Idem, non per la fregatura data dalla Idem a noi…anche per il motivo che la frode viene da un settore molto complicato, dove accatastamenti, rendite, dati di proprietà, aliquote, ici e imu e categorie edilizie varie hanno raggiunto livelli di complessità ridicoli – leggasi guazzabuglio indecente – nella cui rete può cadere chiunque, sia con sia senza aiuto del commercialista o dell’avvocato. Però non credo che si potesse reggere una immagine di serietà senza le dimissioni.
    Quel che mi preoccupa è che non si è più in grado o non si vuole più discernere, e avere un criterio: di ‘colpevolezza’, fra B e la Idem ad esempio, perchè se la Idem avrebbe dovuto fare come B. e non dimettersi per nessuna ragione mai, e B. avrebbe dovuto invece andarsene come ha fatto la Idem in un baleno, e se in mezzo ci sono decine di politici che fanno come uno o come l’altra…non c’è più un criterio-guida.

  12. Sì Maurizio, certo… Il mio auspicio si riferiva alla zona PD. Almeno che nel loro recinto tengano pulito, anche se fuori dilaga di tutto… Che poi è proprio per queste ragioni che tanti ex elettori PD hanno ritenuto inaccettabile governare con un partito capeggiato da Berlusconi in persona (Formigoni non è che un coerente rappresentante di quella linea…)

  13. Sono molto perplessa su questa vicenda. E concordo molto con Paola Di Giulio, sulla possibilità che una cosa del genere capiti non per disonestà ma per delega verso un mondo che non si conosce. E quando non pensava di dimettersi, io sinceramente la capivo.
    Diversamente da molte altre, la sua candidatura non mi ha entusiasmata granchè,anzi in quel ruolo vorrei un altro curriculum – ma ho visto in questa storia al di la dei toni che si riservano alle donne, una nuova tendenza che travalica il genere, e che riguarda quelli che alla fine sono proprio reati di piccola entità – le reazioni, le sintassi usate, gli alti e scandalizzati lai, mi hanno ricordato un bailamme simile, quello sviluppatosi in seguito alla vicenda Giannino. Si mozzica e si abbai a e magari si rovina la carriera ai cagnetti di piccolo taglio, per peccati di piccolo taglio, che nel loro essere oggettivamente peccati regalano una verginità a cui si stenta a credere. grazie ministra idem che ci fai sentire tutti così fichi e probi!
    Coi reati di grosso taglio, con quelli che si ritrovano le case per miracolo, o altri che si comprano i voti a milionate, curiosamente questo titanico riscatto non può essere offerto. Un po’ perchè sono tipi di occasione che possono far ladri solo quelli che hanno già potere e soldi, mentre tzk! le tasse le pagamo tutti, un po’ per qualcosa di più sinistro e perverso e che va dissimulato – il grande peccato in Italia è gajardo, è da fichi. Se ci si prova a contestarlo si puzza di menzogna.

  14. la discordanza tra lo stato di fatto e quello di diritto tra in un immobile è una questione che si riscontra nella pratica di un agente immobiliare con una frequenza devastante(e forse è uno dei motivi per cui ho fatto fiasco nel settore dato che ogni singolo caso di abitazione in vendita andrebbe trattato “con la stessa cura che si riserva alle dee”,e io sinceramente preferisco concentrare gli sforzi in contesti più armonici con la metafora).Devo dire che fino a ieri Josefa si era mossa con intenzioni quasi sempre lodevoli(salvo quando ha proposto un diritto di cittadinanza automatico per coloro che si distinguono per meriti sportivi,cosa che mi lascia perplessi poiché si determinerebbe una disparità di trattamento anticostituzionale di fronte al diritto internazionale,a mio modo di vedere).Ma ormai sono sospetti i tempi di tutto quello che succede,e non mi quadrano nemmeno i conti che ci siano due seggi da senatore a vita vacanti e un uomo che al momento ne avrebbe un fottuto bisogno
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  15. Io mi domando su quanti ministri si è indagato a fondo per trovare qualcosa, sapendo che qualcosa, come ha scritto Maurizio, volendo (purtroppo) si trova su tutti. (E molto di più di ciò per cui, giustamente, Idem si è dimessa). E dunque non esito a segnalare che ho pensato le stesse cose di Loredana. Idem non era quel che avrei voluto per quel ministero, ma guarda caso è tutto successo appena ha mostrato di capire qualcosa del lavoro che doveva svolgere, ad esempio sui rischi del trattamento da “emergenza” del femminicidio e della violenza di genere, e sul fatto che una denuncia d’ufficio fatta dal medico passando al di sopra della donna, senza una reale capacità di parlare con lei e soprattutto senza una vera rete complessa ed efficace di accoglienza è un gesto pericoloso e sbagliato. E lasciamo perdere che il modo in cui è stata chiamata a me rivela il suo reale – presunto – peccato.

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