La prima notizia letta stamattina. E non è bella.
"La letteratura americana ha perso una delle sue voci piu’ originali: lo scrittore visionario Hunter S. Thompson e’ morto suicida nella sua casa vicino Aspen, in Colorado. Autore dell’acclamato "Paura e disgusto a Las Vegas", da cui fu tratto il film diretto da Terry Gilliam e interpretato da Johnny Depp e Benicio Del Toro, Thompson, che aveva 67 anni, si e’ sparato un colpo di arma da fuoco".
ciao dr.GONZO ti sia lieve la terra…
va bè i tag non vanno,
cmq chi vuol vedere il logo citato da wu ming 1 è qui
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Ricordo il lutto che Trudeau, con l’uncle in Doonesbury, impresse al dr. Gonzo per anni. La colpa del suicidio di HST è dunque dei fumetti.
voi non lo vedrete, ma oggi in radio avremo il lutto al braccio.
R.I.P. dr gonzo
Sarebbe bello leggerla…
Pazzesco. Stavo leggendo “Fear and Loathing in America” (la raccolta dell’epistolario 1968-76).
Nell’ultima intervista che avevo letto, parlava quasi solo di armi da fuoco. Viveva come un recluso. Nelle ultime apparizioni pubbliche era un po’ una parodia di se stesso.
Consiglio di rivedere gli ultimi minuti del film di Terry Gilliam. Si vedrà che quest’epilogo era in tema.
Sarebbe bello vedere un film sulla sua campagna elettorale del ’70, quando si candidò alla carica di sceriffo ad Aspen.
Il logo della candidatura era un pugno chiuso con due pollici e la scritta “Freak Power”.
Hunter S. Thompson ha incontrato Sonia Langmut due volte: una a Chicago nel ’68 durante le manifestazioni contro la Convention dei Democratici; l’altra nel 1975, a Saigon. Qualche settimana dopo le scrisse una lettera, l’unica di cui non tenne copia-carbone.
Io sono colui che ha appena chiesto a Baricco: “hai intenzione di pubblicare esordient?”. Tutto ciò è bellissimo.
R.I.P.
Se “la vita è un autostrada” dove a viaggiare sono un sacco di macchine di noiosi, Thompson è uno che avrebbe dato agitazione a partire.
E invece ha accelerato e se n’è andato da solo.
R.I.P.
Sembra che la paranoia sia vecchia come il cucco, quella di darsi la morte. Ma come ebbe a dire H. Hesse, ci vuol coraggio per suicidarsi, non vigliaccheria.
@ WU MING 1
Caro Wuminghino Uno,
prendo anche la traduzione de “Il corpo”, così evito un lavoro, quello della traduzione. Posso, nevvero?
Ovviamente, i diritti, al solito, sono… Boh, be’, ti metto su King Lear con il tuo nulla osta.
Baci abbracci et inchini
Iannox
WM1. lo stavi leggendo? Orora?
Gesù, non è che meni sfiga? Mica starai leggendomi…
Mi tocco, non si sa mai.
(RIP, ovviamente)
Ti sto leggendo io, su. Anzi, ho quasi finito…
fiuuuuu!
No. Ero alle prese con Filippo La Porta.
e anche tu stavi leggendo Thompson?
(toccatina preventiva)
Beh, in realtà non è una gran coincidenza, a pensarci. E’ almeno un anno che leggo Thompson, praticamente l’opera omnia libro dopo libro. Impresa non da poco, è più impegnativo che leggere la Recherche. Fino all’anno scorso avevo letto solo “Fear and Loathing in Las Vegas”. Comunque tranquillo, Gianni: per chi crede, di solito mi dicono che porto fortuna, non sfiga 🙂