LE DONNE, I CAVALIER

Alda Merini e Anna Magnani, Ipazia e Sibilla Aleramo, Eleonora D’Arborea e Franca Rame, Mary Shelley e Ilda Boccassini. Su Facebook, da una settimana, donne di ogni età cambiano il proprio avatar scegliendo quello di una donna del passato o della contemporaneità. Altre donne, rispetto al modello unico che da anni viene proposto dai media.
E’ un bel segnale.
Così come lo sono le tante iniziative che si vanno susseguendo.
Purché si tenga presente, sempre, che la questione non è soltanto quel che è avvenuto dalle parti di Arcore: come testimoniano anche le indagini di Ilvo Diamanti:
“Un italiano su quattro, infatti, si dimostra “indulgente”. Giudica, cioè, i comportamenti e gli atteggiamenti di Berlusconi “discutibili ma non gravi”. Li disapprova senza condannarli. Anche sotto il profilo etico, quindi, Berlusconi divide gli italiani a metà. O forse è vero il contrario: Berlusconi ha captato e riprodotto le divisioni (e le debolezze) “etiche” degli italiani. Pubbliche e private. Che fanno guardare con indulgenza e perfino aperta approvazione le storie di donne e donnine, ragazze e ragazzine in cui è coinvolto, di continuo, il Premier.
Va detto che gli orientamenti complici e comprensivi riflettono le divisioni politiche. Per cui crescono sensibilmente nel passaggio da sinistra a destra. Ma sono, comunque, diffusi anche tra gli elettori di opposizione. Visto che il 17% degli elettori del Pd si mostra “indulgente” verso il Premier e un ulteriore 7% esprime “ammirazione” per le gesta del Premier. Orientamenti ancor più condivisi nella base dell’Udc. D’altronde, neppure l’identità cattolica scava una distanza etica profonda rispetto a questi atteggiamenti. Il 28% dei cattolici praticanti, infatti, si dichiara indulgente verso i comportamenti del Premier, il 22% li approva senza riserve. E la quota delle ragazze più giovani (18-29 anni) che ritiene offensivo l’atteggiamento di Berlusconi verso le donne è ridotta: poco più di un terzo. Appaiono, cioè, molto più indulgenti rispetto ai “giovani” uomini”.
Il problema è, e resta, il Cavallo.
Qui, un intervento di Michela Marzano su Repubblica di oggi.
Qui, un articolo di Helena Janeczek per l’Unità sulla manifestazione milanese.
La mobilitazione del 13 febbraio.

57 pensieri su “LE DONNE, I CAVALIER

  1. finalmente, che bello leggere i commentatori del… termometro sociale, e mary shelley, e angelini, e persino:) binaghi (ho commentato analogamente, altrove, a proposito del vecchio culo flaccido).

  2. Cara Laura… forse con il buon esempio. I bambini non imparano a camminare o a parlare per imitazione? Forse l’unica cosa che possiamo fare è dare il buon esempio, partendo proprio dalle persone che abbiamo vicino e con il nostro comportamento dimostrare che si può fare.

  3. Lo so Monica hai ragione, solo che alcuni giorni la battaglia sembra proprio impari, l’impegno di questi giorni e le riflessioni che stiamo condividendo riaccendono la speranza, è rincuorante sapere che tanti la pensano come te, che non tutti viviamo in un reality.
    Sarà perchè mi è successa una cosa strana, alla domanda “se potessi rinascere vorresti essere ancora una donna?” ho sempre risposto si con sicurezza, l’altra sera a casa di amici che mi chiedevano se avessi preferito un figlio o una figlia, d’istinto ho risposto un maschio così avrebbe una vita più facile. Insomma un momento di bassa autostima!Proprio io cresciuta con una mamma che voleva chiamarmi Libera!

  4. Monica e Paolo E. dai su, cosa facciamo un monologo col pene… gli chiediamo se a suo avviso siamo stati dignitosi…
    Ma perché così tanti e tante gonfiano di simbologie i peni e le vagine? Alla ricerca dell’interiorità nelle mutande. Ogni tanto, come intercalare del discorso, potreste usare l’espressione ‘mutatis mutandis’ 😀

  5. Loredana, scusa, ho scritto per sbaglio nella mia mail .it, invece è .com
    La mail con titonco me l’ha seccata hotmail… ciao

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