LE DONNE, I CAVALIER

Alda Merini e Anna Magnani, Ipazia e Sibilla Aleramo, Eleonora D’Arborea e Franca Rame, Mary Shelley e Ilda Boccassini. Su Facebook, da una settimana, donne di ogni età cambiano il proprio avatar scegliendo quello di una donna del passato o della contemporaneità. Altre donne, rispetto al modello unico che da anni viene proposto dai media.
E’ un bel segnale.
Così come lo sono le tante iniziative che si vanno susseguendo.
Purché si tenga presente, sempre, che la questione non è soltanto quel che è avvenuto dalle parti di Arcore: come testimoniano anche le indagini di Ilvo Diamanti:
“Un italiano su quattro, infatti, si dimostra “indulgente”. Giudica, cioè, i comportamenti e gli atteggiamenti di Berlusconi “discutibili ma non gravi”. Li disapprova senza condannarli. Anche sotto il profilo etico, quindi, Berlusconi divide gli italiani a metà. O forse è vero il contrario: Berlusconi ha captato e riprodotto le divisioni (e le debolezze) “etiche” degli italiani. Pubbliche e private. Che fanno guardare con indulgenza e perfino aperta approvazione le storie di donne e donnine, ragazze e ragazzine in cui è coinvolto, di continuo, il Premier.
Va detto che gli orientamenti complici e comprensivi riflettono le divisioni politiche. Per cui crescono sensibilmente nel passaggio da sinistra a destra. Ma sono, comunque, diffusi anche tra gli elettori di opposizione. Visto che il 17% degli elettori del Pd si mostra “indulgente” verso il Premier e un ulteriore 7% esprime “ammirazione” per le gesta del Premier. Orientamenti ancor più condivisi nella base dell’Udc. D’altronde, neppure l’identità cattolica scava una distanza etica profonda rispetto a questi atteggiamenti. Il 28% dei cattolici praticanti, infatti, si dichiara indulgente verso i comportamenti del Premier, il 22% li approva senza riserve. E la quota delle ragazze più giovani (18-29 anni) che ritiene offensivo l’atteggiamento di Berlusconi verso le donne è ridotta: poco più di un terzo. Appaiono, cioè, molto più indulgenti rispetto ai “giovani” uomini”.
Il problema è, e resta, il Cavallo.
Qui, un intervento di Michela Marzano su Repubblica di oggi.
Qui, un articolo di Helena Janeczek per l’Unità sulla manifestazione milanese.
La mobilitazione del 13 febbraio.

57 pensieri su “LE DONNE, I CAVALIER

  1. Proprio ieri sera un tizio attempato e insospettabile, a proposito di Silvio e Rubygate, mi ha scritto in FB:
    “Chiamalo fesso”.
    Ho risposto:
    “Più che fesso, patetico”.
    E lui: “TUTTI gli italiani vorrebbero essere patetici a quel modo. Ecco da dove viene il consenso.”
    Non mi è rimasto che concludere: “Stendiamo un vello peloso sulla questione. Ma non parlare anche a nome mio.”
    Ecco, penso che alla maggioranza di italioti a cui va bene un capo di governo così, tutto sommato se lo meriti.
    Resta il problema di quelli che, come me, presumono di non meritarlo.

  2. Se tutti gli italiani vorrebbero essere patetici a quel modo allora ci sono già riusciti: sono davvero patetici a volerlo.
    Sono contenta che il commento precedente sia stato scritto da un uomo. Grazie a nome di tutte le donne. Ormai siamo ridotte così: a ringraziare un uomo solo perché mostra dignità verso di noi e verso il suo stesso sesso.

  3. Mi associo a Monica: i miei complimenti, Lucio.
    Quello espresso da Lucio è un pensiero per me ricorrente: in fondo, non è che questa situazione ce la meritiamo in pieno?! E, ahimè, devo rispondermi di sì. Ce la meritiamo. La maggior parte di noi, almeno, se la merita. E questo mi destabilizza, ammetterò, perchè rende più difficile collocarmi e restare fermo sulle mie posizioni, mi induce a pormi continue domande della serie:”Questa lotta che sto facendo, che stiamo facendo in moltissimi, quest’Italia… la merita?”. Se un giorno riusciamo ad ottenere, tutti insieme, facendoci sentire, un gran risultato – e di questo spesso mi commuovo – il giorno seguente mi sembra di affondare, e – forse saranno i miei pochi 22 anni – mi perdo, tendo almeno a perdere la fiducia. Poi non mi lascio scoraggiare e riparto, mettendo a fuoco l’immagine.
    Mi vengono in mente i primi mesi con un mio amore che, camminando per le strade di Roma, mi disse:”Quest’Italia non merita una relazione pubblica, socialmente impegnata come la nostra, e come molte altre”. Ci pensai su molto. Quando, però, molte altre persone – omosessuali ed eterosessuali, studenti colleghi e adulti, i miei docenti (!) e altri sono venuti nel tempo a congratularsi con me e a ringraziarmi del contributo che davamo, ho realizzato perchè non posso perdere la fiducia. Non posso.
    Amedeo

  4. Nella mia città e nella mia regione non riesco a trovare uno straccio di mobilitazione in piazza. O sono carente nella ricerca, o le donne venete non si interessano della questione, o si riverseranno tutte in altre grandi città (?). Spero sia la prima opzione…

  5. Mi vedo costretto a ribadire il ragionamento di Lucio Angelini. Mi fanno ridere le speranze di coloro che pensano all’età avanzata di B. Qualora dovesse lasciarci, si troverebbe il modo di crearne un altro.
    Non è il nostro amato primo ministro, ma il modo in cui la gente di oggi concepisce la vita ed il rapporto con gli altri. Secondo me B. non è altro che la compiuta espressione

  6. Whoops mi è partito per sbaglio.
    Non è altro che la compiuta espressione di quell’imperativo che è l’unico valore del liberalismo radicale.
    “GODI!”
    Contro questa idea politica e sociale occorre lottare, non tanto contro B. che per furbo, senza scrupoli, talentuoso che sia, alla vecchia con la falce non potrà sfuggire. Ma come ho detto, questo non risolverà le cose.

  7. Aggiungo ai dati riportati da Ilvo Diamanti quelli di Ipsos Italia, che avevo commentato qualche giorno fa.
    Odio autocitarmi, ma perdonatemi: lo faccio solo perché credo sia rilevante tornare anche qui sul fatto che i dati di Ipsos, presentati in tutta fretta a Ballarò insieme ad altri, non sono stati commentati neppure lì, nella trasmissione stessa che aveva commissionato la ricerca.
    Tutti hanno ritenuto più degno parlare d’altro, piuttosto che di questo risultato desolante:
    http://giovannacosenza.wordpress.com/2011/01/27/le-italiane-sono-messe-male-e-non-lo-sanno/

  8. A cambiare immagine su FB c’era anche qualche uomo. Io ero (anzi SONO) Mary Shelley. 😉
    Ad ogni modo, mi unisco a Lucio Angelini e aggiungo: frequento un affidabile termometro sociale che è la palestra, e mi è toccato sentire uomini affermare “Berlusconi già mi piaceva prima. Adesso che va con le minorenni mi piace ancora di più”.
    Abbattete il cavallo.

  9. Cara Giovanna, seguo il tuo blog. Ho letto quell’articolo e vorrei dimenticarmelo… Mi ha fatto tanta tanta tanta tristezza… Non voglio che lo sconforto mi impedisca di portare avanti questa battaglia nel mio piccolo…
    Io non vado alle manifestazioni, ma ogni giorno ogni mio singolo comportamento va nella direzione del cambiamento, del miglioramento. Quando diventerò mamma, tra pochi mesi, forse potrò fare qualcosa di più, raddoppiare i risultati, insegnare a una nuova creatura a non lasciare mai da parte la dignità. Ogni giorno scrivo lettere di segnalazione allo IAP, condivido articoli che riscuotano le coscienze, quando sono a scuola parlo di queste cose ai ragazzi e alle ragazze e i titoli dei miei temi vertono sempre su questioni di disccriminazione di genere per spingerli a ragionare. Devono avere un inferno nella loro testa questi adolescenti… leggo cose allucinanti… ma ogni tanto riesco ad accendere una breve scintilla nelle loro menti.
    Un abbraccio a chi si occupa più concretamente di me di queste questioni e le porta in prima linea.

  10. Quello che sta venendo fuori sui festini di Berlusconi mi disgusta, e anche tanto, ma non mi stupisce nemmeno un pò. Il potere è questo, intrinsecamente schifoso, malato, corrotto. Dimostrano di saperlo benissimo tutti quegli italiani che affermano di capire Berlusconi, che dicono che se fossero al suo posto farebbero lo stesso.
    Però è anche vero che questo potere non è neutro, è maschile. Finchè questo non verrà compreso e messo in discussione dagli stessi uomini (campa cavallo…) le nostre proteste saranno sempre integrabili, saranno qualcosa che potrà essere messo al suo posto con una semplice risatina di disprezzo. A meno che non si generalizzino e facciano finalmente a pezzi questo maledetto cavallo.

  11. Le mie parole non hanno la stessa autorità di quelle di Ilvo Diamanti, ma vengono dalla frequentazione quotidiana con la “pancia” del paese. E’ da tempo, infatti, che vado ribadendo, anche su internet – subendo gli strali di qualche anima semplice – che Berlusconi è addirittura invidiato per il suo libertinaggio; e la famigerata gente (uomini e donne) non esiterebbero a prenderne il posto. Gli sdegnati sono una minoranza, sostanziosa, ma minoranza. Proprio per questo è giustissimo farsi sentire.

  12. Sono purtroppo costretto a quotare Baccarini Gustavo. Però, con tutto il rispetto, Adriana, quel campa cavallo non lo posso accettare. Non lo posso accettare sia come uomo che gestisce collaboratrici donne e che i valori della dignità delle persone e del loro lavoro li vive giorno dopo giorno, anche andando incontro a sarcastici commenti, sia perchè trasuda rassegnazone.
    Non importa quanto radicato sia il male, a certe cose, al cosi fan tutti, non ci si deve rassegnare.

  13. La cosa triste del voler essere come Berlusconi, in questo campo, è che chi lo dice quasi di sicuro è cosciente che le ragazze e le donne delle cene di Arcore andavano lì solo per soldi, e che quindi la soddisfazione che B. poteva trarne era esclusivamente sessuale e non affettiva. Ammirarlo per questo vuol dire allora che per questi individui i rapporti umani si riducono al solo piacere fisico, per di più a senso unico?
    Secondo me c’è qualcosa di più: ok, l’idea di essere così/ricchi potenti che ci sono donne disposte a venire con te a prescindere dall’aspetto e dall’età è una fantasia erotica seducente, al punto che se qualcuno la mette in pratica può anche essere comprensibile un filo di invidia. Ma l’altra faccia della medaglia è che si tratta di una pratica che, inevitabilmente, finisce per eliminare i margini per il resto, per rapporti veramente affettivi, per amicizie, per rapporti di fiducia e non solo di convenienza con le persone.
    Io non penso che chi dice di ammirare Berlusconi se ne freghi dell’affetto, delle amicizie e della fiducia e pensi solo al piacere egoistico e basta; penso che molti di loro se venissero messi di fronte a un bivio esplicito (“sesso sfrenato senza rapporti umani” vs “sesso moderato con rapporti umani”) non sceglierebbero la strada scelta da B.; ma nella rappresentazione dei fatti di questi giorni tale bivio non è esplicito, bensì implicito. Implicito non vuol dire nascosto, infatti basta rifletterci un po’ per capirlo; e il fatto è che quelli che ammirano Berlusconi invece non lo vedono, non riescono cioè a fare il passaggio dalla fantasia (relativamente) innocente alle storture della sua applicazione pratica. Questa miopia è preoccupante quasi quanto il sessismo ancora presente nella mentalità di molti, a mio parere.

  14. “Basta lo dirà la procura di Milano” così nell’articolo della Marzano. Comprendo l’enfasi, tutta femminista, dell’intervento. Constato, parimenti, il debordare “lottaiolo” che una battaglia culturale vera non dovrebbe avere. La magistratura persegue la persona che commette un reato, non determina un contesto sociale e di costume. Gli atteggiamenti, i comportamenti, le forme mentis che costituiscono una degenerazione del rapporto uomo-donna non sono necessariamente inseribili in un ambito giudiziario. Far correre una mobilitazione sui binari giusti ed appropriati è importante, soprattutto, perchè questa ottenga dei risultati. Poi, è giunto il momento di ricercare una nuova prosa per veicolare queste sacrosante denunce.

  15. L’altra sera ero a cena da un mio giovane amico, una persona di quelle onestissime e incapaci di truffare il prossimo. Parlando di mr B. mi ha detto «Fa bene a fare così, perché lui può quello che gli altri vorrebbero».
    Io gli faccio notare «Tu e io non faremmo così». E lui, esplodendo in una risata «Peché siamo stupidi!»
    E questo è solo uno dei nodi di questo groviglio: a essere «normali», onesti, in questo Paese ci si autoconsegna nel ruolo degli stupidi. Da qui a cambiar le cose, ce n’è di lavoro da fare…

  16. Forse sono io che guardo le cose dall’ottica sbagliata.
    Sarà che mia madre è disoccupata da 2 anni.
    Sarà che ha 55 anni e quindi ormai è un prodotto scaduto.
    Sarà che i problemi si moltiplicano.
    Sarà tutto quel che vuoi.
    Ma secondo me il problema è che si parla troppo di Berlusconi e troppo poco dei problemi veri.
    E se si ritiene che Berlusconi sia un problema…è perchè è la gente ha fatto sì che lui fosse un problema.
    Di certo non è IL problema.
    E rimango sconvolta quando ascolto un Bersani che dice “stiamo studiando un prgramma che non si basi esclusivamente sull’antiberlusconismo”.
    Meglio tardi che mai.

  17. Allarmante soprattutto l’ultimo dato cche citi, Loredana: solo 1/3 delle donne giovani ritengono offensivo il comportamento di B. Una mia amica che ha partecipato alla manifestazione di Milano parimenti notava preoccupata che erano presenti davvero pochissime ragazze.

  18. quoto Skeight. Non stupirebbe (né a dx né a sx) l’invidia per la capacità di un uomo anziano di affascinare le giovani, ma nessuno può più credere a questa versione delle cose: e sul senso dell’invidia per un uomo anziano che le paga, ed è tenuto da loro nella considerazione estetico-affettiva che abbiamo appreso dalle recenti intercettazioni, non trovo risposta.

  19. Voglio chiarire che a me del Berlusconi erotico – in fondo – interessa assai poco (reato di induzione alla prostituzione a parte, art. 600 bis), mentre sono moooolto interessato al Berlusconi politico. Ed è soprattutto sul piano dell’operato politico che vorrei cominciare a intravedere qualche auspicabile alternativa.
    Poi, in privato, ognuno è libero di avere scambi sessuali con tutti gli *adulti consenzienti* che crede. Se Berlusconi facesse qualcosa di serio per i problemi dell’Italia… o se la sinistra avesse dei progetti di governo limpidi e convincenti da contrapporgli… non perderemmo tanto tempo a chiacchierare su come si diverte a letto.

  20. Lucio Angelini: nel caso di Berlusconi è assai arduo distinguere le due cose, visto che il suo partito, le sue imprese, le sue tv e buona parte del parlamento sono una sua emanazione personale.
    Paolo E: bisogna riuscire a distinguere tra il piano macroscopico e quello individuale, sennò non si va da nessuna parte a mio avviso. Il fatto che il modo in cui il potere si articola, si esercita, si rappresenta ecc sia maschile non significa che non ci siano uomini in grado di comportarsi in un altro modo. Ci mancherebbe altro. Ma riusciamo a parlare di questa cosa senza che ciascun uomo si senta in dovere di difendersi?

  21. Il link postato da G.Cosenza mette in evidenza come oltre la metà degli italiani pensino che la condizione femminile in altri paesi europei sia più o meno uguale, o pure peggiore – ovviamente no!
    Per me significa che in queste persone non c’è speranza, non c’è futuro. Non c’è un modello diverso. Solo che così non ci si nasce, ci si diventa. Tutte le iniziative che stanno partendo dovrebbero fare quadrato perchè ci siano anche dei programmi, dei provvedimenti, pretendere l’applicazione di quanto già c’è, perchè, su questa china, è il futuro che manca.

  22. “Ma riusciamo a parlare di questa cosa senza che ciascun uomo si senta in dovere di difendersi?” Adriana
    no, non ci riusciamo. io stesso sento il bisogno di ribadire che non invidio Berlusconi, non capisco razionalmente come si possa invidiare uno che ha bisogno di pagare per il sesso donne che in realtà lo disprezzano (giustamente) e a cui fa schifo.
    ”sesso sfrenato senza rapporti umani” vs “sesso moderato con rapporti umani” Skeight
    ma sesso sfrenato con rapporti umani, no? Dici che è utopia?
    quanto alla quota di mie coetanee o quasi che sarebbero indulgenti verso B, credo che siano perlopiù impietosite da un patetico vecchio che ammirate. Datemi retta, l’Italia anche giovanile è migliore di quel che sembra…l’ho già detto una volta e lo ripeto: Berlusconi non ha mai preso la maggioranza assoluta, l’Italia non è berlusconiana basta solo che l’opposizione ci sappia parlare con questa Italia e con i suoi problemi che sono quelli accennato da giulia nel post delle 12.42

  23. Adriana: non non si può. Perchè questa condizione di cui si parla se da un lato discrimina e sminuisce la condizione femminile, proprio per questo dall’altro costringe per forza di cose gli uomini consapevoli a mettersi sulla difensiva.
    Cosa credi, che io non sia costretto a stare in guardia 12 ore al giorno perchè se prendo un provvedimento punitivo che reputo giusto nei confronti di una donna, o se semplicemente gli dico buon giorno con troppa gentilezza, c’è sempre l’accusa di mobbing dietro l’angolo?
    Cosa credi che sia facile fare in modo che i tuoi collaboratori UOMINI ti seguino in tutto quando tra di loro dicono che sei strambo (quando va bene) perchè non ci provi con le donne?
    Non c’è differenza tra vita pubblica e vita privata, e non è cosi facile chiamarsene fuori.

  24. Prendiamo atto che gli italiani (maschi e femmine) sono fin troppo indulgenti col sessismo da operetta che i bunga bunga di Arcore fanno emergere. C’è da stupirsene, visto che notoriamente le tv di berlusconi hanno forgiato il senso comune dei suoi futuri elettori ben prima della sua “discesa in campo”?
    Visto che raddrizzare le gambe ai cani non si può nel giro di una generazione, e che gli italiani questo sono, meglio sviluppare in senso anti-berlusconiano l’unica retorica che può avere presa su cotanto popolo.
    1) Smetterla di condannare il suo sperpero festaiolo e le sue manie di vecchio satiro affamato di carne fresca.
    2) Riportare piuttosto, e diffondere il più possibile, i brani di intercettazioni dove le sue ninfette parlano di lui come di “un culo flaccido”, un idiota che paga tremila euro per un pompino, un babbaleo che scambia una sciampista per una principessa, e dove i suoi cosiddetti amici lo imbrogliano facendo la cresta su un prestito.
    3) Forse, piano piano, s’insinuerà nell’elettore l’idea che il vecchio è semplicemente ricoglionito e quello che è peggio ricattabile. Un misto di debolezza e delirio, più che un Peter Pan immarcescibile.
    Trucchetti retorici, sofistica di bassa lega?
    Questo è il paese e questo è l’uomo. Personalmente non mi facevo scrupolo di dare a mia nonna una pasticca serale di vitamina C anzichè il cachet che chiedeva: l’effetto placebo funzionava, la vecchietta dormiva a meraviglia. Avessi provato a convincerla che la sua insonnia era solo un’idiosincrasia, sarei ancora qui a discutere.
    Certo, questo comporta una scarsa considerazione dell’opinione pubblica e ci porta al limite del plagio. E allora?
    Le masse sono state governate da sempre a botte di miti fasulli.
    Come dite, siamo progressisti, per noi tutti gli uomini sono destinati a un meraviglioso sviluppo critico e intellettuale?
    Appunto, è così che si perdono le elezioni, mentre dall’altra parte piovono panem et circenses.
    Svegliarsi gente, chi dopo gli ultimi due anni è ancora propenso a vedere nel Merda il leader di questo paese, quello si merita e nessuna pietà.

  25. “Su Facebook, da una settimana, donne di ogni età cambiano il proprio avatar scegliendo quello di una donna del passato o della contemporaneità. Altre donne, rispetto al modello unico che da anni viene proposto dai media.”
    Passo qui da te un po’ di corsa, solo per dire che se avessi un profilo su FB, in questi giorni inserirei come mio avatar la foto di Medea Norsa, figura importantissima della papirologia italiana. Eccola.
    http://www.ulb.ac.be/assoc/aip/norsa_150dpi.jpeg
    Qui su wiki una sintesi biografica (tristissimi, come puoi leggere, gli ultimi anni della sua esistenza).
    http://it.wikipedia.org/wiki/Medea_Norsa
    Sì, hai ragione, ne esistono tanti di esempi femminili alternativi al modello unico imperante.

  26. valter, mettiamo pure che seguendo i tuoi punti ci si sbarazzi di Berlusconi.
    Chi ci mettiamo al suo porto?
    E’ questo che manca: un’alternativa.
    Dell’opposizione, senza Berlusconi, non resta neanche la polvere dato che non hanno un programma!
    E i nostri problemi, quelli miei, tuoi, della mia mamma, della mia migliore amica, restano lì.
    a me non frega niente di sbarazzarmi di Berlusconi. Io voglio vedere risolti i miei problemi e quelli degli altri.
    Non festeggio la caduta di un uomo se al suo posto mettiamo un altro incapace.
    Per me non è una questione di “principio”; che a fare l’idiota in Parlamento ci sia lui o un altro non fa differenza.
    La differenza sta nell’avere al Parlamento un deficiente o uno che sa govrnare. E io non vedo nessuno che sappia governare.
    Diciamo che oggi il mio ottimismo è rimasto a letto.

  27. Bisognerebbe capire quanto Lele Mora abbia potuto orchestrare le coscienze(sostanzialmente alzando gli ormoni)negli ultimi anni,al di la dell’immediato Troppo che mi verrebbe in mente(che sia lui il nostro dottor moreau?).Per quanto riguarda invece l’inutile Silvio,direi che si è giocato gli ultimi barlumi di dignità in qualche dacia,a spese di Putin,e ora gioca a fare l’oligarca da operetta.Ma evidentemente gli sfugge la lezione del Cechov del giardino dei ciliegi.Mi consola pensare agli ingenti danni che la macchina del fango subirà grazie a iniziative come quelle che precipitano in queste settimane di cui voi ci tenete conto
    http://195.122.253.112/public/mp3/Paul%20McCartney%20&%20Co/Paul%20McCartney%20'Live%20And%20Let%20Die‘.mp3

  28. Sono molto d’accordo su questa cosa, e certamente se non era per il cavallo il cavaliere non stava in sella. Tuttavia il modo con cui spesso la stampa parla del cavaliere, tradisce il modo collettivo di cavalcare. Se si cominciasse a criticare seriamente come il cavaliere calvalca, e mettere in relazione il suo stile con le condizioni generali della stalla e delle femmine della stalla- non si farebbe un soldo di danno.
    Loredana quello che voglio dire è che – va bene che il maschilismo non l’ha inventato Berlusconi, va bene che manco le prostitute l’ha inventate Berlusconi, e voglio dire di più (cioè l’ho scritto oggi) va benissimo trombare anche se si è Berlusconi. Ma a calcare troppo la mano sul fatto che è il paese ad essere sessista e a produrre le politiche sessiste, si manca di sottolineare il fatto che è con il berlusconismo, con questo momento politico, con questo linguaggio che la condizione della donna – concretamente è peggiorata. Qui si citano sempre i dati della classifica del gender gap: se la nostra posizione fosse sempre la stessa, potremmo limitarci a lamentarci dell’italiotità. Ma siccome perdiamo una manciata di punti l’anno è giusto mettere in relazione il peggioramento della situazione delle donne in Italia. Parlare male di Berlusconi – è in fondo come criticare il più influente degli spot.

  29. ‘C’è da stupirsene, visto che notoriamente le tv di berlusconi hanno forgiato il senso comune dei suoi futuri elettori ben prima della sua “discesa in campo”?’ Su questo valter binaghi ha ragione, gli italiani hanno avuto una balia pessima, latte velenoso, mentre ancora stavano ad accumulare soldini lavorando e sudando per farsi l’agognata casetta, l’agognata macchinetta, ecc. , sempre immersi nella beata ignoranza, in clan familiari in cui i maschi tenevano per sè i soldi delle donne che lavoravano (giuro), facilitati in tutto ciò che solleticava il loro lato peggiore. Che razza di senso critico puoi raggiungere in certe circostanze? Almeno, come dice zaub ‘Se si cominciasse a criticare seriamente come il cavaliere calvalca, e mettere in relazione il suo stile con le condizioni generali della stalla e delle femmine della stalla- non si farebbe un soldo di danno’. Insomma, da qualche parte bisogna cominciare, concretamente – pure con la piazza.
    @Anna Luisa, ecco, appunto, gente come la Norsa…

  30. Zauberei sono d’accordo con te su tutto, tranne che sull’ultima cosa: il fatto che il peggioramento del gender gap sia dovuto a Berlusconi. Siamo nel mezzo di una crisi enorme ed è logico che a farne le spese siano le donne, da sempre i soggetti economici più deboli. Per come la vedo io, Berlusconi ha solo reso esplicito, visibile e, come dire, appetitoso qualcosa che c’è da sempre. Fare la prostituta può diventare una cosa piacevole e figa, se ti scarrozzano in macchina, ti regalano gioielli e ti fanno fare tv. Non dico che questo non avrà conseguenze peculiari, le ha certamente avute su di me (nata negli anni ’80) e su chi è ancora più giovane. Ma credo che sul piano economico e sociale le cause del peggioramento della condizione delle donne siano da ricercare in dinamiche più di lungo termine, che in parte trascendono i confini nazionali. Anzi, se vogliamo Berlusconi ne è una conseguenza: le donne hanno sempre meno forza economica e guarda caso lui cosa fa?
    Paolo E: proprio perchè anche tu ti devi difendere da questo modo di esercitare il potere, non sarebbe meglio iniziare a criticarlo e smantellarlo seriamente, a partire dalla presa di coscienze del fatto che è stato costruito e portato avanti dagli uomini? Ribadisco che non ce l’ho con ciascuno di voi, spero di essere riuscita a farmi capire stavolta.

  31. C’ è un dato che mi allarma più di altri: “il 28% dei cattolici praticanti… si dichiara indulgente verso i comportamenti del Premier, il 22% li approva senza riserve”.
    Quindi, la metà dei cattolici sarebbe eticamente indulgente o indifferente ai comportamenti del premier? E anche se il 22% è ricompreso nel 28%, le cose non cambiano molto.
    In verità più che allarmato sono sbigottito, al punto da dover ventilare la possibilità che ci sia sotto un equivoco.
    E lo faccio anche forte della mia esperienza. Durante il giorno incontro infatti molti cattolici che condannano risolutamente i comportamenti di Berlusconi, senza che cio’ abbia ripercussioni sul loro eventuale voto futuro.
    In altri termini, “distinguono” tra etica e politica. Una posizione del genere (moralità senza moralismo) deve essere presa in considerazione.
    Sono “distinzioni” importanti. Qui lo si capisce meglio che altrove visto che si conduce in queste settimane una battaglia contro la censura chiedendo, giustamente, di prescindere da ogni giudizio etico sull’ operato pregresso (firme pro-Battisti) degli autori censurati.
    Ecco, chissà mai che la centralità della politica, con tutte le passioni che fomenta, faccia saltare queste cruciali distinzioni allorchè si risponde ad un sondaggio o se ne interpretano gli esiti.
    Sono a fare questa congettura visto che non riesco davvero ad immaginare un cattolico praticante essere indulgente se non “favorevole” all’ orgia continua.

  32. Una piccola riflessione magari OT, però la butto lì, io vorrei sapere perché parte dell’opinione pubblica (anche a sinistra e al centro) sopporta il bunga bunga, l’orgia, le baby-prostitute, lo stalliere mafioso (Qui tra cavalli, cavaliere non si capisce più niente) gli insulti ai gay, alle donne, ai magistrati, ai magistrati donne ecc.. e poi per una sciarpa di cachemire grida allo scandalo!Ora non sia mai che io debba difendere D’Alema. Una piccola riflessione su l’ elettorato di sinistra però la farei, è giusto avere un partito a più voci e non il monarca assoluto, va bene il rigore morale e non la mignottocrazia, ma la verità è che quel 5% di elettori che stanno con Berlusconi “senza se e senza ma” saranno sempre lo zoccolo duro con cui ci batterà! Per cui io direi basta sparare sulla sinistra oppure arrendiamoci all’idea di essere masochisti!

  33. “Sesso sfrenato e rapporti umani” (cioè affettivi) ci appaiono come un’utopia (o, a prescindere, come un peccato di lussuria) perché viviamo in una società morigerata e sottoposta quotidianamente alla pressione cattolico-reazionaria della Santa Romana Chiesa. La prima volta che in ambito di discussioni sul corpo delle donne scrissi che quest’italietta becera era schiacciata storicamente dal peso di un condizionamento sessuale/clericale fu alla fine del 2009 sul exForum della Zanardo. Mi presi qualche “insulto”, e solo privatamente qualche “hai ragione da vendere” (un paio eh, non di più). Ora non voglio “regolare conti”, ma è evidentissimo che la società italiana abbia enormi problemi a metabolizzare e risanare i disagi sessuali che vivono in tutti noi: disagi scatenati dalle diverse forme di educazione repressiva che, a tutt’oggi, devastano la nostra libertà, appunto sessuale, fin dai primi anni di vita. La società italiana è maschilista, misogina, reazionaria, perché l’ingerenza della Chiesa ci ha storicamente privato di un’etica e di una coscienza laica. La sessualità è parte integrante dell’individuo, e sappiamo anche che una sessualità malata, o anche solo vissuta con qualche lieve disagio, ci impedisce di trasformarci in individui socialmente liberi, creativi e coscienti. Da qui una serie di problemi enormi, a cominciare dalla rimozione quasi totale di una cultura psicoanalitica, la sola che durante la seconda metà del secolo scorso avrebbe potuto liberarci dai problemi suddetti. Berlusconi è l’emblema di un male da guarire, quindi l’immagine pubblica di milioni di uomini italiani che soffrono dello stesso male (peraltro un male denunciato dalla sua ex-moglie); mentre le donne che oggi se lo spupazzano – e quelle che lo sostengono, a cominciare dalle donne del pdl – sono l’altra faccia di questo male psichico (é evidente che Veronica Lario abbia fatto un percorso di presa di coscienza, altrimenti non avrebbe mai reso pubblico il suo gesto/pensiero: quella della Lario è un’azione politica, un’azione dettata dalla consapevolezza che il privato della moglie del presidente del consiglio è solo “più pubblico e politico” di quello di un/a qualsiasi cittadino/a). L’ideologia cattolico-repressiva rimane all’origine di questo male, dunque non mi stupisce che la Chiesa sostenga Berlusconi da 15 anni. E, francamente, dopo l’ondata di scandali sui preti pedofili, mi stupisce ancor meno che i vescovi vogliano redistribuire le responsabilità di questo male psichico (cosiddetta “questione morale”) a tutta la società, magari (come infatti è stato già fatto durante la primavera scorsa) indicando nei moti di rivoluzione e liberazione sessuale degli anni Sessanta del secolo scorso, l’origine del male. Ora, come libero cittadino (fin che dura), non sono disposto ad accettare alcuna lezione morale, tanto meno da vescovi o altre figure istituzionali della repubblica, e alcun compromesso con parti politiche incapaci di proporsi laicamente nel prossimo futuro. Dunque BASTA lo dico pure io, e a mio modo. Una parte di questa società è sana, o meglio, ha avuto il coraggio e la forza di risanarsi, contando solo sulle proprie forze, specie durante questi ultimi due decenni di implosione fascista; c’è chi ha pagato sulla propria pelle, e col proprio sangue, combattendo battaglie nel privato, magari contro parenti e familiari reazionari, rinunciando spesso anche al pubblico (emarginazione), proprio perché le nostre idee si scontravano irrimediabilmente con quelle di uomini e donne in corsa per il successo. Un successo che, oggi, tragicamente, ci appare in questa aberrante deriva becero porno-capitalista. Altro avrei da dire ma sarebbe verbalmente troppo violento (e mi son già fatto troppi nemici pure qui). Quindi chiudo rilanciandovi la palla (rovente) con alcune parole di Hillman (si noti la data dell’originale: metà anni Sessanta!), che da tempo avevo collocato qui: http://www.artrocketpopstudies.it/h-020_hillman.htm

  34. Che carino!
    Hai ancora disagi sessuali, legati all’educazione catto-repressiva, e il postribolo di Berlusconia ti pare un fattore esaltante di liberazione!
    Ma quanti anni hai?
    Io 53, e alle elementari si giocava al dottore con le bambine del vicinato, fottendocene assai del prete che peraltro, anni sessanta, il prete dell’oratorio almeno ci aveva una visione del sesso che non era mica don Abbondio eh!
    Mi sa che ti sei attardato sul letterario pre-fascista, infatti vedo che citi un Hillmann del ’67 come se fosse vino novello.
    Io dico che sono proprio quelli come te, che a furia di voler liberare il sesso l’hanno sbucciato come una cipolla, a prepararci questo gnocca-power dove circolano immagini e denari a iosa e l’unica cosa che manca è il piacere (che ognuno ben sa è nemico della vetrina).
    Opinioni, sia ben chiaro, la mia vale la tua.

  35. @valter: ti è sembrato che luziferszorn abbia detto che il postribolo di Berlusconi sia un fattore esaltante di liberazione? a me pare che abbia detto l’esatto opposto. scusa, ma tipo questo passaggio “Berlusconi è l’emblema di un male da guarire, quindi l’immagine pubblica di milioni di uomini italiani che soffrono dello stesso male (peraltro un male denunciato dalla sua ex-moglie); mentre le donne che oggi se lo spupazzano – e quelle che lo sostengono, a cominciare dalle donne del pdl – sono l’altra faccia di questo male psichico” ti pare mostri Berlusconi come liberatorio?
    mah.

  36. Scrive Monica: “Ormai siamo ridotte così: a ringraziare un uomo solo perché mostra dignità verso di noi e verso il suo stesso sesso.”
    Secondo Monica una persona ha mostrato dignità verso i propri caratteri sessuali (primari, secondari, eccetera). Di ciò bisogna ringraziarlo.
    Mi chiedo in che modo si è dignitosi per esempio verso il proprio pene, che dignità chiede il pene, come ce la chiede?
    I caratteri sessuali dovrebbero essere ‘materia’. Invece sono caricati di significati simbolici, sono resi massimamente ‘cultura’. Il sesso diventa una categoria sociale, fonda un’appartenenza e misura la dignità della persona. Che bizzarro modo di pensare.

  37. Andrea Barbieri: Non sono molto d’accordo. Tutto il nostro corpo, nessuna parte esclusa, richiede dignità.
    Penso che persone molto più competenti di me (che non ne so nulla) siano in grado di spiagare come il rapporto con il proprio corpo, con la propria fisicità (ed anche con la sua fragilità: la vecchiaia, la malattia, la morte) incide eccome sulla cultura di una società! Non lo vediamo forse tutti i giorni? E di cosa stiamo parlando, se non di un velinismo esasperato, di una giovinezza di plastica, che distrugge come non degno di esistere tutto ciò che non è conforme all’ultima bambolina commercializzata ai grandi magazzini di Arcore?
    Non sono in grado di fare della filosofia spicciola, ma penso che ogni persona abbia il dovere di avere con tutte le parti del proprio corpo (inclusi, anche e soprattutto, gli atttributi sessuali) un rapporto che sia sereno e non morboso. Abbiamo invece davanti a tutti l’esibizione di un malato ottenebrato dalla paura della vecchiaia, circondato dai corpi di plastica delle signorine che il nostro illustre si spupazza magari aiutato da un fallo gonfiato dal viagra.

  38. Esatto, dignità per la propria sessualità per il proprio corpo e per la propria persona. Non accettare di essere schiavi del proprio “pisello” e decidere con quello se assumere o no una persona, se proporla come deputato o come consigliere. le donne potranno anche provare a proporsi, ma l’uomo per una volta può dire di no e sperare che il proprio corpo e sesso e persona siano desiderati in quanto tali e non come mezzo per ottenre altro (se non il puro piacere fisico e il contatto intimo o affettivo con una persona)

  39. Sono d’accordo con te Monica, purtroppo però la realtà dei fatti smentisce entrambe.Se ci guardiamo attorno osserviamo uno spettacolo davvero desolante, un semplice giro in una scuola media diventa una discesa agli Inferi, come invertire questa rotta?Forse la mobilitazione di questi giorni può aiutare, mi auguro di si.Come spiegare a una nipotina di 13 anni che il suo corpo, la sua anima, la sua coscienza e la sua dignità sono e devono essere una cosa sola, che non c’è prezzo, ricompensa o posto di lavoro che valga la messa in vendita di uno solo di questi elementi quando una quindicenne arriva a scuola con il seno rifatto?Non ci sono protesi in silicone per la coscienza, quindi che fare?

  40. Sapete quanto il maschilismo assilli i maschi stessi col problema della necessità del succitato cavallo, mentre non faccia lo stesso colle donne? Le vittime siamo anche noi!

  41. A proposito dello status di FB, riporto in merito quello esposto, in intelligente contrappunto, da una mia amica (che probabilmente conosci). Che riassume anche i motivi per cui (posto che il mio avatar è già, da sempre, l’immagine di un grande personaggio femminile) non ho aderito: “Io sono Io perché mi alzo tutte le mattine, porto mio figlio a scuola, lavoro, ho una laurea, un dottorato, un percorso di studi ad altissima formazione, ancora oggi continuo a studiare, a scrivere, e nonostante il precariato, l’assoluta mancanza di prospettive e di certezze lavorative e sociali, vivo la mia vita in ogni sua parte con la maggiore dignità, la maggior lucidità e il maggior coraggio possibili. Non abbiamo bisogno di guardare tanto lontano per trovare esempi di “donne valorose, intellettuali e combattenti”, non abbiamo bisogno di dire “io sono Ipazia/Maria Montessori/Sibilla Aleramo”, basta guardarci allo specchio e dire il nostro nome”.
    Credo che sia molto, molto vero.

  42. ‘povna: il concetto è giustissimo, ma – per come la vedo io – il valore delle nostre identità di contemporanee si regge sulla storia di identità passate che non sono ancora state valorizzare come si deve, e questo può essere uno dei modi.

  43. sicuramente, laura a., su questo hai ragione. però non legherei la valorizzazione (sacrosanta e necessaria) di tutte le identità passate (femminili e maschili) che non sono ancora state valorizzate a una campagna di ‘identificazione’, per quanto giocosa. Trovo che il necessario rafforzamento della propria individualità e consapevolezza debba passare appunto dallo specchio. Che poi la storia sia base e sostegno di quello specchio, ma, appunto, non riflesso.

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