LEGGERE TOURAINE DI LUNEDI'

Cambiare prospettiva, scrive Alain Touraine nel suo nuovo libro, Il pensiero altro, di cui – se va tutto bene – dovrei parlare oggi a Fahrenheit. Difficile riassumere: in pochissime parole, Touraine sostiene che la definizione del bene e del male, nella società attuale, non spetta più alle istituzioni, e che la coscienza di sè ha la meglio sulla coscienza delle regole.  Ma attenzione, individualismo non significa che ognuno fa quel che vuole, ma che ogni individuo “ha diritto ad avere dei diritti”:
“Il pensiero sociale è stato soffocato per lunghi decenni da ciò che è stato definito il discorso interpretativo dominante, creato non da parte dei centri dirigenziali, ma dagli intellettuali o dai formatori dell’opinione pubblica, che hanno cercato nel passato le armi per combattere al meglio le idee nuove. Costoro non rappresentano tutti i membri di una società che producono o diffondono le rappresentazioni della vita sociale”.
Per esempio, scrive Touraine:
“Il pensiero maschilista ha moltiplicato le immagini della donna che la rendevano inferiore”.
La chiave, dunque,  è il riconoscimento dei diritti politici, sociali e culturali di tutti gli esseri umani: soggettivazione. Soprattutto, in tre ambiti dove la sociologia – e non solo – ha molto da fare: “dipendenza delle donne, rifiuto delle minoranze, difficoltà dei giovani nella scuola e nel lavoro”.
Insomma, gran libro. Faccio mia e sottolineo cento volte questa riflessione:
“Bisogna di continuo ricordare che l’aria è piena di parole e di crisi, di proteste e proposte. E’ il miglior modo di scartare l’idea falsa che non succede più niente, che viviamo una serie di catastrofi che rendono ogni pensiero impossibile e inutile, che ci incitano a accusare la televisione e Internet della scomparsa della coscienza civica”.

6 pensieri su “LEGGERE TOURAINE DI LUNEDI'

  1. si preannuncia interessante questa tua rentrée radiofonica…
    Del passato sarebbe utile portare con noi gli insegnamenti (le conquiste, gli errori, le sofferenze) di coloro che ci hanno preceduto. Senza combattere idee nuove ma senza neanche buttare a mare ciò che ci precede. Difficile compito quello di trovare una strada…
    Soggettivare per condividere quei diritti e non usarli come clave per colpire il vicino: scardinare il valore dello “stare insieme” per creare nemici, come fanno alcune parti politiche, va in direzione opposta.
    La coscienza civica comunque non scompare al cambiare dei modi.

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