Questa e’ la storia di un’antologia rifiutata. Un’antologia poetica, curata da Lello Voce e Aldo Nove, che raccoglie testi di 45 autori. Fra gli altri, Gabriele Frasca, Mariano Baino, Tiziano Scarpa, Raul Montanari, Isabella Santacroce, Giulio Mozzi, Gian Mario Villalta, Aldo Nove, Lello Voce, Biagio Cepollaro, Elisa Biagini, Florinda Fusco, Tommaso Ottonieri, Giuliano Mesa, Rosaria Lo Russo, Fabrizio Lombardo, Christian Raimo, Sara Ventroni, Frankie Hi NRG, Elio e Le Storie Tese, Stefano Raspini, Tommaso Labranca, Marco Berisso, Paolo Gentiluomo, SparaJurij Lab, Giuseppe Caliceti, ecc.
E’ costruita in questo modo: “Pur essendo, a conti fatti, la prima antologia di poesia del nuovo millennio, in realtà si tratta di un testo costruito in modo molto particolare e che poco ha a che fare con il modello tradizionale di un’antologia di poesia. Diviso in dieci capitoli tematici (Le rovine, I ruoli, Il lavoro, La discoteca, Il sesso, La memoria, La violenza, L’amore, Le merci, La lingua ) preceduti da un’introduzione di Nove e Voce, il volume riunisce i testi dei poeti collegandoli tra loro grazie a una serie di inserti in prosa dei curatori, facendo in maniera tale che le singole poesie si integrino in un discorso collettivo (in una ‘storia’) senza perdere nulla dei propri caratteri individuali”.
E’ stata, si diceva, rifiutata piu’ volte. Spiega Lello Voce: “Il mensile Kult mi chiese nel 2001 di curare un’antologia poetica che avrebbe dovuto uscire come supplemento del mensile. Io invitai Aldo ad unirsi all’impresa e concepimmo l’idea di fare un’antologia che fosse anche una fotografia del presente italiano, al di là di stili e poetiche…Terminato il lavoro (che è stata un’esperienza indimenticabile per intensità) iniziano le disdette. Kult perde improvvisamente lo sponsor che garantiva l’uscita del supplemento. L’operazione si blocca, ma la Direzione, generosamente, stampa comunque 500 copie del libro per permetterci di distribuirlo durante il festival “romapoesia”. Metà delle copie è però fallata da errori marchiani di impaginazione ed è da buttare. Cerchiamo allora di proporla ad altri. Tutti sono interessatissimi (contattiamo Mondadori, Sironi, Einaudi Stile Libero) ma alla fine, chi per una ragione, chi per un’altra, tutti si tirano indietro.
Tento allora la carta dei quotidiani: creo una joint-venture tra Unità e Sossella editore. Il coraggiosissimo Sossella tratta per mesi, vengono fatti sondaggi (tutti ultra-positivi) per verificare la vendibilità del prodotto, viene anche realizzata una prova grafica del libro, davvero bellissima … Tutto inutile. Anche quella strada, inspiegabilmente si chiude e Sossella deve ritirarsi dall’impresa. L’antologia viene allora presa da Testo Immagine, ottimo editore torinese. Purtroppo, da un momento all’altro, la proprietà cambia, e con lei anche la politica editoriale. L’antologia viene nuovamente rifiutata. Siamo a fine 2004. La storia finisce qui”.
Non finisce qui: l’antologia e’ on line, ora, sul sito di Lello: www.lellovoce.it.
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Lello, non sapevo che fossi DAVVERO di Secondigliano, ho scritto la prima località che mi veniva in mente, che è citata appunto in COSTANTINO, perché nel mio quartiere è pieno di truppe di Secondigliano che spadroneggiano. Non offenderti, non intendevo insultare per razzismo. E’ come quando a me danno del mafioso: siccome sono di origine sicula potrei trarne conseguenze pazzesche, ma era tutto casuale, isterico ed estemporaneo, come nei flame, che a me divertono un sacco. 🙂
Cari GennaVoce… ma annateaffa…
Miserabile, accendiamo un altro flame: atelieriano lo dicevi forse a me?
…buoni, o chiamo Maurizio Costanzo.
adesso la smetta il Passante di firmarsi Genna e recitar pantomime, s’è tropoo scoperto fino al disvelamento.
Poi dice che la poesia è roba per educande: è cosa da mischia, invece, da ring, da ultimo sangue, da massimi sistemi, da giorno del giudizio.
La cosa non mi dispiace per nulla, significa che è viva, anche se qualcuno la brutta figura ormai l’ha fatta.
Facciamocene rapidamente una ragione.
(la verità, da ultimo, è che tutto fa brodo, ma la gallina di più, in ispecie se vecchierella)
Scrivi quel che pensi. Ma. Non si può tenere su un blog una discussione, la pensiamo così. Non vi offendete ma sembra di dover chiedervi: ritornate alla ragione. Voce ha il suo sito dove può mettere la sua antologia, perché fare pubblicità anche qui? L’antologia è penosa (purtroppo); non lo è solo per il sottobosco: l’unico leggibile é Villalta. Abbiamo detto troppo. I vostri lettori sono questi?Non lamentatevi se poi ovviamente tutto frana
Scrivi quel che pensi. Ma. Non si può tenere su un blog una discussione, la pensiamo così. Non vi offendete ma sembra di dover chiedervi: ritornate alla ragione. Voce ha il suo sito dove può mettere la sua antologia, perché fare pubblicità anche qui? L’antologia è penosa (purtroppo); non lo è solo per il sottobosco: l’unico leggibile é Villalta. Abbiamo detto troppo. I vostri lettori sono questi?Non lamentatevi se poi ovviamente tutto frana
Osservatore, perchè alla sottoscritta sembrava giusto parlarne, il motivo è semplicissimo. Libero tu, poi, di partecipare o meno alla discussione, di non leggerla, di pensare quel che credi dell’antologia medesima. Ok?
io scusino veramente consilio anche oservatore picolo tratamento profondo, si? ieri signor gena e signor voce venuti insieme sconto comitive veramente bravi ora molto più calmi, ora apagati. io so che cultura fa bruti scherzi, noi squilo ucraina siamo qui vostra disposizione esaudire vostri umani desideri, scrivete e legere meno scopare di più, grazie dasvidania, spasiba, grazie, scusi signora liperini mi sono permesa, scusi, dasvidania.
avevo posto la stessa domanda nel post sull’antologia di Aldo Dieci. Ho letto queste cose veramente incredibili sui wu ming, mi sembrano deliranti, ma che roba è, qualcuno mi sa dire qualche cosa?
http://216.17.145.70/forum/search.php?search_author=maramara&sid=02e2d342e6c4f8b8fd8b5c02878ca1c8